REGIONE LAZIO
Semplificazioni urbanistiche: il Lazio dà il via libera alla legge
Approvata con 26 voti favorevoli e 8 contrari la proposta di legge n. 171. Tra i temi caldi: rigenerazione urbana, cinema dismessi, seminterrati. C’è spazio, poi, anche per l’housing sociale: la nuova legge aggiorna i criteri per i canoni calmierati, che non venivano rivisti da ben 14 anni. Il plauso degli ordini professionali che, però, non mancano di sollevare perplessità visto che su alcune tematiche “ci si sarebbe aspettati meno burocrazia”.
IN SINTESI
Strutture e servizi socio sanitari nei sottotetti. Cantine utilizzabili per attività commerciali o abitazioni, semplificazione per costruire sui terreni agricoli, aumento di cubature del 30 %. Il consiglio regionale del Lazio, presieduto da Antonello Aurigemma, ha approvato ieri all’alba, con 26 voti favorevoli e 8 contrari, la proposta di legge regionale 171 per le semplificazioni in materia di urbanistica.
Dalla rigenerazione urbana, al recupero e il riuso del patrimonio edilizio esistente, dall’ammodernamento delle normative sull’edilizia in zona agricola all’incentivazione degli interventi di efficientamento energetico e miglioramento sismico, passando per la semplificazione delle procedure autorizzative e una maggiore valorizzazione del ruolo dei Comuni nei processi decisionali. Si tratta di una proposta di legge, “articolata e trasversale”, che introduce importanti modifiche all’intero quadro urbanistico regionale, intervenendo sulle numerose disposizioni già esistenti in materia, “con l’obiettivo di rendere più efficiente e sostenibile la pianificazione del territorio”. Apprezzamento è arrivato dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, dall’Ordine degli Architetti di Roma e provincia, dal Collegio dei Geometri e Geometri Laureati del Lazio e l’Albo dei Periti Industriali di Roma e provincia che, però, non mancano di sollevare alcune perplessità visto che su alcune tematiche “ci si sarebbe aspettati meno burocrazia”.
Tra queste “si dovranno promuovere nuove riflessioni, come ad esempio l’obbligo della conferenza dei servizi”, sottolinea Massimo Cerri, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma aggiungendo che comunque “si tratta di un intervento normativo ampio, che risponde in modo concreto a molte delle criticità che da tempo emergono nella gestione urbanistica del territorio laziale. Accogliamo con favore una proposta che promuove una visione moderna e sostenibile del territorio, che rafforza il principio della rigenerazione rispetto al consumo di suolo e apre nuove opportunità di valorizzazione del patrimonio esistente, nel rispetto dell’ambiente, della legalità e della sicurezza”, conclude.
Intanto si attende il testo coordinato “per una valutazione di merito, ma crediamo nella necessaria ed urgente organicità tra le normative nazionali, regionali e comunali”, gli fa eco il presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia, Alessandro Panci che, comunque, sottolinea i “passi in avanti compiuti” che dimostra il lavoro della Regione “verso una semplificazione e razionalizzazione della normativa in materia urbanistica”.
Soddisfazione è stata espressa anche da Antonio Scaglione, presidente del Collegio Geometri di Roma, per il quale si tratta di “un primo traguardo da tempo atteso e che risponde alle tante istanze ed esigenze dei professionisti. Un provvedimento necessario e volto sia all’innovazione che e alla tutela del territorio”.
Anche Giovanni De Baggis, presidente dell’Ordine dei Periti Industriali di Roma e Provincia, ritiene “fondamentale che il testo normativo ponga maggiore attenzione agli aspetti impiantistici, spesso trascurati nelle fasi di pianificazione e progettazione. L’integrazione dei principi dell’efficienza energetica, della sicurezza tecnologica e dell’innovazione impiantistica deve essere strutturale e non lasciata alla discrezionalità dei singoli interventi. Inoltre, auspichiamo che il recepimento del quadro normativo nazionale avvenga senza appesantimenti burocratici, con regole chiare e certe per i tecnici e per i cittadini”, sottolinea.
«In particolare – aggiunge – occorre garantire l’applicazione piena dell’art. 135-bis del DPR 380/2001 relativo agli impianti multiservizio in fibra ottica per tutti i nuovi edifici, come misura indispensabile per la digitalizzazione dei territori e la loro competitività futura. L’adeguamento infrastrutturale in tal senso non è più rinviabile».
Per questo gli ordini professionali ritengono fondamentale che le professioni tecniche “vengano coinvolte attivamente nella definizione e nell’attuazione delle politiche urbanistiche, perché sono i tecnici che affrontano quotidianamente problematiche relative a burocrazia e territori, essendo i reali portatori delle istanze dei cittadini”.
I rappresentanti ordinistici sottolineano, infine, l’importanza di accompagnare l’iter legislativo “con momenti di confronto tra amministratori e tecnici, per garantire l’efficacia e la piena applicabilità delle nuove misure”.
Housing sociale: cambiano i canoni calmierati (dopo 14 anni)
C’è spazio anche per l’edilizia sociale: la nuova legge aggiorna i criteri per i canoni calmierati, che non venivano rivisti da ben 14 anni. Una mossa che punta a rendere più equi e attuali gli affitti nel settore dell’edilizia residenziale pubblica.
Più potere ai Comuni, più valore agli immobili pubblici
La norma rafforza le competenze dei Comuni per valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico: sarà più facile cambiare le destinazioni d’uso e aumentare le volumetrie, anche in ottica di recupero e rilancio.
Le norme sui cinema
Dall’urbanistica all’edilizia, dalla tutela del paesaggio all’ambiente, dopo mesi di polemiche (e una discussione fiume che è durata tutta la notte) fino all’ultimo a tenere banco sono stati gli emendamenti sui cinema, con un passo indietro della maggioranza di centrodestra sulle sale chiuse.
È infatti saltato lo schema uscito dall’accordo tra la giunta di Francesco Rocca e le associazioni di categoria, in cui si prevedeva la possibilità di un cambio di destinazione d’uso per i cinema chiusi da oltre 10 anni, con forti premialità per chi avesse riaperto le strutture con una quota parte destinata alle attività culturali.
Rimarranno invece le disposizioni già in vigore: la possibilità di arrivare a un 30% ad uso commerciale, destinando il 70% alla cultura. Mentre, per i cinema aperti, è stata introdotta la possibilità di cambio di destinazione d’uso, con varie fasce di percentuale, fino ad arrivare ad un 50% commerciale e a un 50% per attività culturali.
Il ‘salva Metropolitan’
Passa, così com’era arrivato in aula, l’articolo 19, denominato ‘salva Metropolitan’. In base alla norma votata, voluta e scritta dalla presidente di commissione, consigliera FdI, Laura Corrotti, infatti, il cinema al centro di Roma potrà riaprire come stabilito dall’accordo di programma portato avanti all’epoca della sindaca Virginia Raggi. Progetto che fu poi stoppato per una legge dell’ex giunta Nicola Zingaretti. A gioire del risultato sui cinema è l’opposizione con con il Pd Lazio e sinistra civica ecologista.
Il Movimento 5 stelle, se pur felici della vittoria sull’emendamento cinema, ha però sottolineato quanto sia insufficiente se si pensa all’impianto dell’intera legge approvata: “La Legge sull’urbanistica della Regione Lazio, scritta nell’ombra, non si poteva certo votare alla luce del sole. E’ stata approvata la scorsa notte, in perfetta coerenza con i suoi contenuti: aumento delle cubature fino al 30%, cementificazione delle aree agricole, compressione del ruolo dei Comuni, e perfino la trasformazione di seminterrati in spazi abitabili o commerciali, grazie ad un emendamento sbucato nel “cuore delle tenebre””, dichiarano i pentastellati del Lazio: “È una legge pericolosa, uno scandalo – hanno ribadito – Il Movimento 5 Stelle ha messo in campo un’opposizione dura e senza sconti, portando a casa, insieme alle altre forze di minoranza, il blocco della norma che avrebbe trasformato i cinema dismessi in centri commerciali. Un risultato di cui siamo orgogliosi ma che è ben poco di fronte a un impianto che stravolge città, paesaggi, equilibrio ambientale e il ruolo degli enti locali”.
Una nuova legge cinema presto in commissione cultura
Le polemiche vengono però stoppate sul nascere con l’annuncio dell’arrivo nel Lazio di una nuova proposta di legge ad hoc sul settore cinematografico, A farsi promotore è stato lo stesso presidente della commissione Cultura, consigliere della “lista civica Rocca”, Luciano Crea. “L’opposizione la smetta di strumentalizzare una semplice modifica a un emendamento, perche’ siamo pronti a incardinare, nella commissione che ho l’onore di presiedere, una nuova proposta di legge dedicata ai cinema”, ha annunciato il presidente Crea.
Insomma, se per la maggioranza questa è una legge “coraggiosa” e “necessaria” per sbloccare interventi bloccati da anni, per le opposizioni si tratta invece di un pericoloso precedente, che potrebbe aprire le porte a speculazioni e consumo di territorio mascherato da riqualificazione.
Non resta che attendere la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione, prevista per la prossima settimana.