LA GIORNATA
Salario minimo, ok direttiva da Corte Ue. Von der Leyen: pietra miliare
- Manovra, la Lega insiste sulla rottamazione ma Leo frena
- Bankitalia, prosegue a settembre l’aumento dei tassi sui nuovi mutui
- Ddl concorrenza: Antitrust, urgente avviare gare per concessioni idroelettriche, proroga è un vulnus
IN SINTESI
La direttiva Ue sul salario minimo passa il test della Corte di giustizia dell’Unione europea. Il tribunale con sede a Lussemburgo ha confermato la validità di gran parte del testo sui salari minimi adeguati, respingendo quasi interamente il ricorso presentato dalla Danimarca, che ne chiedeva l’annullamento totale. Il Paese scandinavo, dove non esiste un salario minimo legale, aveva infatti contestato la direttiva ritenendo che potesse minacciare il proprio modello di contrattazione collettiva con il rischio, secondo Copenaghen, di arrivare persino ad abbassare i salari del Paese. La Corte ha tuttavia accolto alcune delle obiezioni presentate dalla Danimarca, sottolineando come parti della direttiva rappresentassero “un’ingerenza diretta” nella determinazione delle retribuzioni, materia che, secondo il tribunale, resta di competenza nazionale. Per il resto però, la misura Ue, che durante la campagna elettorale europea fu cavallo di battaglia dei Socialisti e della Sinistra, rimane valida e può iniziare la sua missione di garantire “condizioni di vita e di lavoro dignitose” e promuovere la contrattazione collettiva come strumento centrale per la fissazione dei salari. Per i Socialisti e Democratici, la sentenza della Corte Ue segna “un giorno positivo per i diritti dei lavoratori e per l’Europa sociale”, come ha scritto su X la capogruppo Iratxe García Pérez. “In tempi di crisi del costo della vita e degli alloggi, questo è un forte segnale di speranza e giustizia sociale. Ora non ci sono più scuse per i ritardi nell’attuazione della direttiva”, hanno rimarcato i socialisti, ricordando che finora solo nove Stati membri hanno recepito la normativa sui salari minimi adeguati, adottata nel 2022. Soddisfatta anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha definito la sentenza “una pietra miliare”, sottolineando che “ogni lavoratore in Europa dovrebbe potersi guadagnare da vivere in modo dignitoso”. Seguendo le prudenze della Corte von der Leyen ha inoltre assicurato che la direttiva sarà attuata “nel pieno rispetto delle tradizioni nazionali e dell’autonomia delle parti sociali. Il verdetto è stato salutato come “un grande passo in avanti” anche da Alleanza Verdi e Sinistra. In una nota, gli eurodeputati della delegazione italiana di Avs invitano il governo Meloni a “prendere atto della direzione europea” e ad agire per introdurre un salario minimo nazionale, ricordando che “in Italia manca ancora questo strumento fondamentale per la dignità del lavoro”. La decisione del tribunale europeo, ha sottolineato la segretaria confederale della Uil, Vera Buonomo, “conferma che la direttiva è pienamente valida”.
Manovra, la Lega insiste sulla rottamazione ma Leo frena
La Lega non demorde e punta ad allargare la rottamazione ma il Mef frena. Mentre si avvicina la scadenza per la presentazione degli emendamenti con l’asticella fissata a quota 400 per i segnalati, tra gli alleati della maggioranza non mancano le schermaglie. Torna alla carica il Carroccio che vuole estendere la rottamazione anche a chi ha ricevuto un controllo per vizio formale. “Qui il problema delle coperture si fa ancora più intenso”, mette però in chiaro il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo: “valutiamo tutto, ma tendendo come sempre la barra dritta sui conti”. Ma la Lega incalza: “le coperture non è impossibile trovarle”, assicura Claudio Borghi, che è anche uno dei quattro relatori della manovra. “L’importante è che i saldi siano invariati e lo saranno”, garantisce. In vista delle modifiche, dopo le aperture del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, anche il suo vice conferma gli ambiti di intervento. Innanzitutto l’ “obiettivo” di rendere strutturali l’iper e superammortamento: “può essere perseguito subito o a tappe a seconda delle coperture”, spiega Leo. Modifiche in arrivo anche sulle compensazioni dei crediti, su cui non è escluso che la misura “si possa anche cancellare del tutto”. Nel mirino c’è anche l’aumento di due punti dell’Irap: “sempre risorse permettendo”, ripete Leo, si studia l’esclusione dall’aumento delle “holding industriali, non finanziarie”.
Manovra, Uil in piazza il 29 novembre. Cgil: sciopero generale il 12 dicembre
L’Esecutivo nazionale della Uil ha approvato, all’unanimità, la relazione del Segretario generale, PierPaolo Bombardieri, e ha deciso di dare continuità, nei prossimi giorni, alla mobilitazione già in atto sui territori e nelle categorie, con iniziative e assemblee nei luoghi di lavoro che culmineranno nella manifestazione nazionale a Roma sabato 29 novembre, con l’obiettivo di ottenere modifiche alla manovra economica varata dal Governo. L’Esecutivo ha confermato il giudizio positivo in merito alla detassazione degli aumenti contrattuali, una richiesta sostenuta da tempo dalla Uil, espressamente avanzata al tavolo del confronto con il Governo e da quest’ultimo accolta con uno stanziamento complessivo di 2 miliardi sui 18 della manovra, comprensivi dei 600 milioni aggiuntivi per i contratti del pubblico impiego. Questo provvedimento è stato rivendicato per favorire la conclusione di alcuni rinnovi, ma soprattutto perché fosse ribadito il principio fondamentale del ruolo di democrazia economica e di redistribuzione della ricchezza svolto dalla contrattazione. Tuttavia, la Uil ritiene che questo sia stato un primo passo e che sia necessario innalzare a 40mila euro il tetto dei redditi ai quali si applica la detassazione degli aumenti contrattuali, estendere in modo generalizzato tale beneficio e applicarlo anche ai rinnovi già sottoscritti nel 2024. La Uil, invece, ribadisce il proprio giudizio negativo sui capitoli relativi a pensioni, sanità e fisco, considerati inadeguati e incompleti. Procede spedita verso lo sciopero la Cgil. “Le reazioni allo sciopero generale proclamato per il 12 dicembre, le polemiche sul giorno non c’entrano nulla, indicano che non hanno argomenti di merito” per rispondere alle critiche, “loro la mettono in politica”, ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
Bankitalia, prosegue a settembre l’aumento dei tassi sui nuovi mutui
E’ proseguito, a settembre, l’aumento dei tassi praticati dalle banche sui nuovi mutui. Secondo i dati della Banca d’Italia il Tasso annuale effettivo globale (Taeg) sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni si è collocato al 3,71% (3,67 in agosto, 3,61 a luglio). Il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,24% (10,29 nel mese precedente). I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 3,38% (3,39 nel mese precedente). I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,63 per cento (come nel mese precedente). Continua anche la crescita di prestiti bancari a famiglie e imprese. I primi sono aumentati del 2,2 per cento (2,1 nel mese precedente) mentre quelli alle società non finanziarie sono aumentati dell’1,2 per cento (come nel mese precedente). I depositi del settore privato sono aumentati del 3,0 per cento (2,7 in agosto); la raccolta obbligazionaria è aumentata del 3,2 per cento (2,7 in agosto).
Enav, Mattarella visita il Centro di controllo di Roma
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha visitato il centro di Controllo d’Area di Roma di Enav. A comunicarlo è stata la società di assistenza al volo. “Il capo dello Stato è stato accolto dal presidente, Alessandra Bruni, e dall’ad, Pasqualino Monti. Durante la visita, Mattarella ha potuto conoscere da vicino la struttura operativa incaricata della gestione e del controllo del 66% dello spazio aereo nazionale. Presso il Centro di Controllo d’Area di Roma, operano quasi 400 persone impegnate in attività tecnico operative, che garantiscono la sicurezza di oltre un milione di voli l’anno”. Il presidente Alessandra Bruni, ha dichiarato: “È per noi motivo di grande orgoglio accogliere il presidente della Repubblica in una delle nostre strutture più strategiche. Questa visita rappresenta un importante riconoscimento del ruolo che Enav svolge quotidianamente a garanzia della sicurezza e dell’efficienza del trasporto aereo italiano ed europeo. I nostri controllori e tutto il personale di ENAV operano con professionalità e dedizione, contribuendo a fare del nostro Paese un punto di riferimento internazionale nella gestione del traffico aereo”. L’Ad, Pasqualino Monti, ha sottolineato: “Accogliere, per la prima volta nella storia di Enav, la visita del capo dello Stato rappresenta un profondo onore e un riconoscimento di straordinario valore. La presenza del presidente Mattarella al Centro di Controllo di Roma testimonia l’attenzione e l’apprezzamento verso una realtà tecnologica e operativa d’eccellenza, punto di riferimento in Italia e a livello internazionale. Enav prosegue con determinazione nel proprio percorso di innovazione, affermandosi come protagonista in Europa e nel mondo, con l’obiettivo di coniugare sicurezza, sostenibilità e sviluppo del trasporto aereo, valorizzando e condividendo le proprie competenze tecnologiche e operative sui mercati globali. Si tratta di un segnale importante per tutte le nostre persone, che ogni giorno assicurano con professionalità e dedizione un servizio essenziale per il Paese”.
Ddl concorrenza: Antitrust, urgente avviare gare per concessioni idro
L’Antitrust torna a sollecitare l’avvio di gare per il rinnovo delle concessioni idroelettriche e “più in generale, l’urgenza di adottare per procedure di assegnazione che rispettino ‘parametri competitivi, equi e trasparenti'”, come previsto dalla Legge sulla concorrenza del 2022. A sottolinearlo è stato il segretario generale, Guido Stazi, nel corso dell’audizione sul Ddl Legge annuale per il mercato e la concorrenza per il 2025, all’esame della commissione Attività produttive della Camera. “È ben noto che, per le loro caratteristiche – ha evidenziato – gli impianti idroelettrici non sono facilmente replicabili e rappresentano dunque una risorsa scarsa, rispetto alla quale l’assegnazione di concessioni mediante gara appare lo strumento giuridicamente più coerente con i principi di concorrenza accolti a livello europeo e nazionale”. E, ha ricordato, “del resto, la cessazione del regime delle proroghe rappresenta un impegno assunto dallo Stato italiano con l’Unione europea nell’ambito dei finanziamenti relativi al piano Next Generation Eu”. Stazi ha quindi sottolineato la leva significativa per la transizione ecologica del Paese costituita dalle centrali idroelettriche (“producono il 15% dell’energia complessiva generata e rappresentano la più importante tra le fonti rinnovabili), e ha puntualizzato: “La mera proroga dei vigenti rapporti concessori determinerebbe un significativo vulnus all’efficienza produttiva del settore, rischiando di scoraggiare gli investimenti e di perpetuare per gli attuali concessionari rendite di posizione che non appaiono più in alcun modo giustificate”. Stazi ha inoltre ribadito, in tema di eventuali adozioni di procedure di ‘project financing’ nell’ambito delle concessioni idroelettriche, “l’opportunità, in tal caso, di garantire la parità di condizioni ai potenziali concorrenti fin dalla fase di presentazione del progetto di finanza, anche consentendo loro di redigere un progetto alternativo da sottoporre all’Amministrazione”. Il segretario generale dell’Antitrust ha proposto una seconda integrazione al Ddl, segnalando, in particolare “l’opportunità di armonizzare la disciplina nazionale in materia di concentrazioni con quanto previsto dal diritto euro-unitario, introducendo l’obbligo di ‘standstill’, ovvero il divieto per le imprese di realizzare l’operazione di concentrazione prima che sia intervenuta la decisione definitiva dell’Autorità. Sul punto – ha evidenziato – la norma nazionale oggi vigente si discosta vistosamente dal paradigma euro-unitario”. Quanto all’impianto complessivo del disegno di legge, l’Autorità ha peraltro espresso “il proprio apprezzamento per quelle disposizioni del Ddl in esame che raccolgono le indicazioni fornite con la Segnalazione ai fini della legge annuale”, relative, in particolare, al tema di mobilità elettrica, alle società di professionisti, al rafforzamento e alle vigilanza sulla gestione dei servizi pubblici erogati dagli Enti locali e al superamento dell’asimmetria creatasi tra servizi di trasporto pubblico locale e servizi di trasporto pubblico regionale in tema di obblighi motivazionali e di ricognizione sull’andamento gestionale.
Dl Arera, via libera definitivo al Senato: è legge
Il Senato ha approvato in via definitiva il ddl di conversione in legge, con modificazioni, del d-l n. 145/2025 recante misure urgenti per assicurare la continuità delle funzioni dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, prorogando di fatto il mandato dei componenti dell’Arera fino al 31 dicembre 2025. Il provvedimento, già approvato dalla Camera, diventa legge
Webuild: superati i primi 4 km di scavo della galleria Rocchetta (Na-Ba)
Continua lo scavo della Galleria Rocchetta della nuova linea AV/AC Napoli- Bari, opera in sotterraneo più estesa del Lotto Apice-Hirpinia realizzata da Webuild per conto di RFI (Gruppo FS Italiane). La TBM “Futura”, talpa meccanica di ultima generazione con una testa fresante di oltre 12 metri di diametro, ha scavato i primi 4 chilometri della galleria lunga circa 6,4 chilometri, raggiungendo il 62% circa di avanzamento dei lavori. Completate, inoltre, anche le opere civili della futura stazione “Hirpinia”, che sarà organizzata su due livelli con 4 binari (due centrali e due ai lati). La stazione sarà servita da una viabilità di accesso dedicata, la cui realizzazione è stata già avviata nelle scorse settimane, che prevede complessivamente quattro rotatorie e otto assi viari e un nuovo parcheggio. Uno snodo fondamentale per il collegamento delle aree interne di Avellino e Benevento alla rete alta velocità nazionale. Il Lotto Apice-Hirpinia si sviluppa tra le province di Avellino e Benevento per 18,7 chilometri, di cui ben 13 in galleria, e rappresenta il tratto centrale della futura direttrice AV/AC Napoli-Bari. Il progetto rientra tra le numerose opere che Webuild sta realizzando nel Sud Italia, che hanno un valore aggiudicato totale di circa €15 miliardi e per la cui realizzazione dà occupazione a circa 8.700 persone, tra personale diretto e di terzi (al 30 giugno 2025), con il coinvolgimento da inizio lavori di una filiera di oltre 7.600 aziende. La linea AV/AC Napoli-Bari si inserisce nel corridoio europeo TEN-T Scandinavo-Mediterraneo, rappresentando un’infrastruttura strategica per migliorare la connettività del Mezzogiorno con il resto d’Europa. Webuild si prepara ora ad una nuova fase rilevante del progetto Apice-Hirpinia: nelle prossime settimane prenderà il via il varo delle travi in cemento armato del viadotto Ufita-Apice che collegherà la Galleria Rocchetta alla futura fermata di Apice (Benevento). Sul lotto Webuild ha attivato ad Apice (BN) anche un Centro di Addestramento Avanzato per la formazione specialistica, che si avvale anche del laboratorio formativo di Bovino (FG), in cui è stato installato anche il simulatore TBM che fornisce un ambiente altamente realistico per l’addestramento in sicurezza degli operatori destinati allo scavo di gallerie complesse. In totale, la futura linea dell’alta velocità tra Napoli e Bari avrà una lunghezza di 145 km di nuova ferrovia, con 15 nuove gallerie e 25 viadotti, e servirà 20 tra stazioni e fermate lungo il tracciato. Al termine dei lavori sull’intera tratta, sarà possibile collegare Napoli e Bari saranno collegate in 2 ore contro le circa 4 attuali, Roma e Bari in 3 ore, mentre da e Lecce e Taranto si potrà raggiungere verso la Capitale in quattro ore.
A Eteria-Cimolai un lotto di lavori stradali in Calabria da 397 milioni
Il Consorzio Eteria (Vianini Lavori, Itinera, Icop), insieme a Cimolai, si e’ aggiudicato un lotto di lavori stradali in Calabria per un valore di gara di oltre 397 milioni di euro. E’ quanto si legge in una nota. L’intervento affidato da Anas riguarda in particolare l’adeguamento stradale in provincia di Cosenza dallo svincolo della statale da Corigliano Ovest a Sibari, lungo un tracciato di circa 16 chilometri che includera’ la realizzazione di 15 viadotti e 2 cavalcavia. La durata dell’intervento e’ stimata in circa tre anni e mezzo dall’inizio dei lavori (1.375 giorni), Nell’ambito di questo progetto e’ prevista la realizzazione di una nuova bretella di collegamento in corrispondenza dello svincolo di Corigliano Ovest che interessa sia la direttrice a monte che quella a mare, consentendo cosi’ di riconnettere il centro abitato, la SS106 esistente ed il porto marittimo, ora inserito in un vasto piano di sviluppo e potenziamento regionale delle autorita’ portuali. Nell’affidamento – conclude la nota – e’ compresa la progettazione e l’esecuzione dei lavori, e dei servizi di monitoraggio ambientale ante e in corso d’opera, di monitoraggio geotecnico e strutturale ante e in corso d’opera e di bonifica ordigni bellici. L’intervento rappresenta un importante tassello del piu’ vasto progetto di opere di costruzione e ammodernamento della strada statale 106 ‘Jonica’, principale asse della dorsale ionica Taranto-Reggio Calabria.
Anas, Filt: grave assenza confronto su futuro società, serve chiarezza
“Riteniamo grave che, trascorso quasi un anno dall’annuncio da parte del Ministro dei Trasporti di una fuoriuscita di Anas dal gruppo FS, Governo e vertice societario non abbiano ancora presentato al sindacato una proposta su una eventuale diversa collocazione”. A dichiararlo la Filt Cgil nazionale, a seguito della riunione con il proprio gruppo dirigente del settore, riferendo che “proprio Anas ha annullato il primo incontro, previsto per oggi, tra organizzazioni sindacali ed il nuovo amministratore delegato per l’avvio del confronto sul futuro di della società”. “Serve – chiede la Federazione dei Trasporti della Cgil – una tempestiva riconvocazione, senza ulteriori ritardi e rinvii, dell’incontro con il vertice societario, sollecitandolo a presentare il proprio progetto, sul quale esprimeremo una nostra valutazione compiuta, attivando i consueti percorsi di coinvolgimento delle lavoratrici ed i lavoratori”. “La mancanza di chiarezza e di un percorso sostenibile e tutelante per i lavoratori – sottolinea infine la Filt – genera un clima di incertezza, acuito da indiscrezioni giornalistiche che preannunciano scorpori societari. I cambiamenti che hanno riguardato Anas in questi anni, pur non valorizzandone appieno le potenzialità, sono risultati più efficaci in un quadro di confronto con le parti sociali. Le decisioni che riguardano Anas, oltre ad interessare le lavoratrici ed i lavoratori che vi operano, che vanno tutelati e garantiti, sono rilevanti anche per l’utenza stradale, che ha diritto di spostarsi in condizioni di sicurezza”.
Oper Fiber e Upi: un protocollo triennale per lo sviluppo della banda larga
Open Fiber, principale operatore di reti in fibra ottica Ftth (fibra fino a casa), e l’Unione delle province italiane (Upi), rappresentanza istituzionale delle province, annunciano la firma di un protocollo d’intesa triennale con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione per lo sviluppo della banda ultra larga e per la salvaguardia del territorio. L’accordo, spiega la nota, mira a ottimizzare i processi di realizzazione delle infrastrutture in fibra ottica sulle strade di competenza provinciale e si basa sul comune riconoscimento del ruolo cruciale dell’infrastrutturazione in fibra ottica per lo sviluppo socioeconomico e digitale dei territori. Le finalita’ principali includono: collaborare sulla semplificazione amministrativa per velocizzare il rilascio dei titoli autorizzativi da parte delle province; incentivare l’uso di tecniche a basso impatto ambientale promuovendo l’utilizzo di metodologie di scavo evolute, come la microtrincea; condividere misure per garantire l’esecuzione tempestiva e nei tempi richiesti dei ripristini definitivi a carico di Open Fiber, a tutela della sicurezza stradale; favorire l’uso di infrastrutture fisiche gia’ presenti, anche di soggetti terzi, per la posa della fibra ottica in ambito provinciale; promuovere procedure e modelli standard per snellire l’iter di allacciamento delle utenze dei cittadini alla rete in fibra ottica, affinche’ la risposta alla domanda di servizi in banda ultra larga possa giungere in tempi brevi ai cittadini. Per assicurare la corretta e puntuale attuazione degli impegni, e’ stata istituita una cabina di regia.
Ex Ilva, cassa integrazione fino a 6000 dipendenti da gennaio
La cassa integrazione per i lavoratori dell’ex Ilva a gennaio potrebbe arrivare a quota 6.000 con un aumento consistente già entro fine dicembre: da 4.550 a circa 5.700 unità, con integrazione del reddito, a causa della rimodulazione delle attività. E’ questo lo scenario delineato al vertice tra governo e sindacati sull’ex Ilva dal ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. La riunione di oggi è stata sospesa come richiesto dal sottosegretario Alfredo Mantovano, che ha presieduto l’incontro. Mantovano, hanno detto fonti presenti all’incontro, ha spiegato che da domani a partire dalle 9 è necessario un approfondimento tra governo, tecnici e commissari per meglio analizzare le questioni presentate oggi al tavolo.
Transizione 5.0: ulteriori 742 progetti presentati nelle ultime ore
Prosegue la presentazione dei progetti relativi a Transizione 5.0. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy rende noto che, nel fine settimana e nella giornata di ieri, risultano caricati sulla piattaforma GSE ulteriori 742 progetti, per un valore complessivo di 231.084.152,50 euro. Tali progetti si aggiungono ai 12.461 già conteggiati allo scorso 7 novembre, prima dell’annuncio dell’esaurimento delle risorse, per un ammontare complessivo di circa 2,9 miliardi di euro. Per questi nuovi progetti, come già precisato dal Mimit nel comunicato stampa dello scorso 7 novembre, il Governo sta operando per reperire le risorse aggiuntive necessarie al soddisfacimento delle domande. La presentazione dei progetti proseguirà fino al 31 dicembre e le richieste saranno valutate secondo l’ordine cronologico di presentazione. Dal 1° gennaio sarà invece operativo il nuovo Piano Transizione 5.0, in piena continuità operativa con l’attuale misura. Il Mimit segnala infine che, dopo l’annuncio dell’esaurimento delle risorse di Transizione 5.0 dovuto all’elevata adesione delle imprese, si è registrata una forte accelerazione nella presentazione dei progetti relativi a Industria 4.0, con la prospettiva di un prossimo esaurimento anche delle risorse destinate a tale misura. Il Mimit informa che risultano esaurite le risorse disponibili per la misura Transizione 4.0. Negli ultimi giorni si era infatti registrata una forte accelerazione nelle prenotazioni alla misura, conseguente all’annuncio dell’esaurimento dei fondi destinati a Transizione 5.0 dovuto all’elevata adesione da parte delle imprese. Le imprese possono continuare ad inviare comunicazioni di prenotazione. Nel caso di nuova disponibilità di risorse, il Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.A ne darà comunicazione alle imprese secondo l’ordine cronologico di trasmissione delle domande.
Contratti, accordo per il rinnovo delle Tlc con aumenti di 298 euro
Nuovo contratto di lavoro per i 200 mila lavoratori delle telecomunicazioni. L’accordo prevede un aumento della retribuzione di circa 6.496 euro nel prossimo triennio ma anche alcune conquiste in ambito welfare come il potenziamento del lavoro agile, l’impegno su formazione e reskilling, il rafforzamento di previdenza complementare e sanità integrativa. “E’ un contratto di trasformazione” sottolinea Pietro Labriola, in prima linea come presidente di Asstel, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese della filiera ma il lavoro non è concluso, ora chiedono che il Governo metta in campo politiche di lungo termine.
“Nonostante un mercato che non è ancora uscito dalla crisi, le imprese hanno scelto di fare la loro parte, anche in coerenza con gli interventi previsti dal Governo nella legge di bilancio, che prevede misure di agevolazione fiscale per incrementi economici riconosciuti dai rinnovi contrattuali. Tuttavia, questo impegno deve essere accompagnato da politiche industriali coerenti e di lungo periodo: senza un cambiamento strutturale nelle politiche del Sistema Paese, ogni sforzo delle imprese rischia di essere vano – sottolinea Labriola – È il momento di agire con coerenza e visione, per fare della nostra filiera uno dei motori della digitalizzazione e della crescita del Paese”. Dal punto di vista economico nel triennio 2026-2028 sarà riconosciuto il recupero dell’inflazione maturata nei due cicli negoziali, l’incremento economico riconosciuto va, a seconda dei livelli, da 240 a 364 euro lordi al mese con aumenti medi fino a 298 euro; inoltre il contribuzione aziendale al Fondo di Previdenza Telemaco salirà all’1,6 % dal 1° gennaio 2026 e la contribuzione al Fondo Bilaterale di Solidarietà di Settore, rispettivamente allo 0,20% a carico azienda e allo 0,10% a carico dei lavoratori. C’è un focus sulle attività di customer care: “È stata istituita, per contrastare i fenomeni di dumping contrattuale, un’area speciale dedicata alle attività di CRM/BPO (customer Relationship Management e Business Process Outsourcing), con maggiore flessibilità sugli orari e sulla gestione delle prestazioni lavorative. La revisione della clausola sociale garantisce la continuità occupazionale nei passaggi di appalto, mantenendo condizioni economiche equivalenti e sostenibili” spiega Asstel. Il contratto innova anche in materia di welfare rafforzando la previdenza complementare e la sanità integrativa di settore, prevedendo nuovi permessi per genitorialità, violenza di genere e bisogni educativi speciali e potenziando il lavoro agile, rendendolo più inclusivo e orientato a risultati misurabili. Infine, si è scelto di creare una correlazione tra i principi Esg (Environmental, Social, Governance) e gli istituti del Ccnl consolidando la visione condivisa del lavoro fondato su sostenibilità, partecipazione e responsabilità sociale.
Per Alessandro Faraoni, segretario generale della Fistel Cisl l’accordo è cruciale non solo per garantire la stabilità occupazionale e il miglioramento delle condizioni dei lavoratori ma anche per dotare il settore degli strumenti necessari a sostenere la transizione digitale del Paese. “È una buona notizia per la difesa del reddito dei lavoratori e in un momento in cui il governo diminuisce le loro retribuzioni di fatto – commenta il segretario generale della Slc Cgil, Riccardo Saccone. – è un’ottima notizia per le lavoratrici ed i lavoratori dei call center in outsourcing, un argine chiaro ai contratti pirata” aggiunge il sindacalista” infine “è una buona notizia per la democrazia perché l’unico vero mezzo per difendere un diritto è praticarlo”. “Adesso sta alle aziende del settore imboccare definitivamente la strada dello sviluppo e dell’innovazione e al Governo mettere in campo vere politiche industriali e regolatorie per un settore cruciale per lo sviluppo del Paese” ribadisce il sindacalista. “Ora serve un confronto costruttivo con il governo su temi non più rinviabili: dal costo dell’energia per le aziende non classificate come energivore, alle gare pubbliche nel mondo dei servizi alla clientela” aggiungono Vera Buonomo e Salvo Ugliarolo della Uilcom.
Contratti, rinnovo per i dirigenti degli enti locali
E’ stato firmato luned’ in ARAN il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dell’area dirigenziale degli Enti Locali. Interessa complessivamente 13.000 figure tra 5.500 dirigenti delle Funzioni Locali, 5.200 dirigenti PTA e 2.300 Segretari comunali. L’intesa, raggiunta in un clima di collaborazione positiva tra il Ministro Paolo Zangrillo e le rappresentanze sindacali (anche in questo caso con l’eccezione della Cgil), è un altro passo significativo verso la piena valorizzazione delle professionalità che guidano gli enti territoriali. «Con questo rinnovo si completa il quadro delle Funzioni Locali e possiamo avviare a breve la nuova tornata contrattuale 2025-2027», ha dichiarato il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, sottolineando che «gli incrementi medi mensili ammontano a 444 euro per tredici mensilità, con arretrati fino a 9.100 euro. È un risultato importante, frutto di un dialogo costruttivo e di una volontà comune di riconoscere l’impegno e la responsabilità dei dirigenti locali. Una chiusura in tempi molto contenuti, raggiunta in sole tre riunioni». La firma di oggi in ARAN arriva dopo i rinnovi già sottoscritti per i dipendenti del comparto delle Funzioni Centrali, di Difesa e Sicurezza, di Sanità, e di Enti Locali e Scuola, completando così il percorso di aggiornamento contrattuale per l’intero pubblico impiego.
Microsoft Italia e Open-es guidano le imprese nella twin transition
Microsoft Italia e Open-es annunciano una nuova collaborazione strategica, volta a guidare le imprese nella Twin Transition e migliorare la competitività delle filiere sui mercati nazionali ed internazionali. Open-es, lanciata da Eni nel 2021, è un Alleanza di sistema che riunisce il mondo industriale, finanziario, associativo ed istituzionale per supportare lo sviluppo e la competitività delle filiere nel contesto di transizione ecologica e di trasformazione digitale. Una piattaforma, gratuita e flessibile, che consente alle imprese di avviare un percorso di misurazione e miglioramento delle proprie performance, adatta sia a PMI che a grandi gruppi di diversi settori industriali. Grazie al suo approccio aperto e orientato alle value chain, Open-es riunisce ad oggi oltre 39.000 imprese, provenienti da 116 Paesi. Con la firma di un Memorandum of Understanding, Open-es e Microsoft Italia si impegnano a collaborare insieme per accompagnare le PMI in un percorso di crescita, attraverso l’adozione di nuove tecnologie, programmi formativi dedicati e con il supporto dell’esteso ecosistema dei partner Microsoft. Per potenziare lo sviluppo delle imprese, Microsoft metterà a disposizione le proprie competenze tecnologiche, dal cloud all’intelligenza artificiale (AI), che verranno valorizzate attraverso la piattaforma Open-es, quale spazio di condivisione, apprendimento e crescita. L’ambito della collaborazione vedrà centrali i temi della governance nella trasformazione digitale, della cybersecurity e l’utilizzo di nuove tecnologie per garantire efficienza, ottimizzazione e innovazione nei processi aziendali e l’adozione di tool tecnologicamente avanzati per i temi di sostenibilità. Con questa iniziativa, Open-es entra inoltre a far parte della Microsoft AI Skills Alliance, un progetto di Microsoft Italia, sviluppato in collaborazione con associazioni e l’ecosistema dei partner, per supportare tutti i professionisti nella transizione verso la nuova AI economy. L’AI Skills Alliance si propone di contribuire a colmare il divario di competenze digitali, favorendo l’adozione responsabile dell’AI e una trasformazione positiva del modo di vivere e lavorare.
“Il nostro impegno nel supportare tutte le organizzazioni italiane nel cogliere i vantaggi dell’innovazione e dell’Intelligenza Artificiale si arricchisce di questa collaborazione con l’iniziativa Open-es, nell’ambito del progetto Microsoft AI Skills Alliance. Insieme a diversi attori sul territorio vogliamo raggiungere con risorse e competenze mirate persone ed imprese per favorire occupazione, crescita e digitalizzazione” ha dichiarato Vincenzo Esposito, ceo di Microsoft Italia. “In un contesto di transizione digitale e sostenibile, la competitività delle nostre imprese dipende sempre più da un approccio di sistema e dalla capacità di innovare. Questa collaborazione strategica con Microsoft ci consente di mettere a disposizione delle aziende soluzioni tecnologiche e strumenti concreti per affrontare le sfide della doppia transizione e generare un impatto positivo sull’intero tessuto produttivo. Un ulteriore passo che conferma la capacità di Open-es di costruire un ecosistema a supporto delle imprese, pensato e sviluppato per accompagnarne la crescita e rispondere alle loro reali esigenze”, ha dichiarato Costantino Chessa, Head of Procurement di Eni.
Il Gruppo Fs ottiene la certificazione per la parità di genere
Il Gruppo FS ha ottenuto la Certificazione per la Parità di Genere, confermando il proprio impegno nel promuovere una cultura aziendale inclusiva, equa e rispettosa delle diversità. La Certificazione (UNI/PdR 125:2022), comunica il gruppo, è stata rilasciata dall’ente accreditato Bureau Veritas a seguito di un processo di misurazione e rendicontazione di un insieme di indicatori qualitativi e quantitativi in grado di guidare il cambiamento delle politiche per la parità di genere delle aziende. Sei gli ambiti specifici di valutazione: cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione, equità remunerativa, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. “La Certificazione ottenuta è il risultato dell’impegno del Gruppo nel promuovere un ambiente di lavoro inclusivo, sicuro e nel quale ciascuna delle nostre persone possa esprimere la propria unicità” – ha dichiarato l’amministratore delegato e direttore generale del Gruppo FS, Stefano Antonio Donnarumma – “Il Piano Strategico 2025-2029 con investimenti pari a 100 miliardi di euro, prevede l’inserimento di 20mila nuove risorse con un’ulteriore spinta alla crescita sostenibile, attenta ai diritti individuali, al welfare e a nuovi strumenti per il supporto alla genitorialità e alla salute. In questo scenario il Gruppo punta a superare una vista dei ruoli legata al genere grazie ad una presenza femminile in costante crescita anche nei ruoli tecnici e grazie a un percorso costante nel tempo che punta a garantire pari opportunità di emersione del talento e a contrastare il divario retributivo di genere”. FS promuove una cultura fondata sull’equità tra i generi attraverso la definizione di obiettivi strategici, la formazione continua e l’integrazione dei principi di parità nei processi decisionali e organizzativi. Il Gruppo si impegna costantemente a garantire l’equità di genere in tutte le fasi del ciclo di vita lavorativa e favorire l’accesso imparziale a percorsi di carriera, formazione e sviluppo, con particolare attenzione ai gruppi sottorappresentati. Il Gruppo FS punta, inoltre, a monitorare e ridurre il gender gap retributivo e sostenere la genitorialità condivisa, promuovendo un equilibrio armonico tra vita professionale e personale. Adotta tolleranza zero verso ogni forma di molestia, attraverso l’attivazione di presìdi dedicati e di iniziative abilitanti per riconoscere e contrastare violenze, soprusi e discriminazioni. Dal 2017, il Gruppo si è dotato del proprio Codice di Condotta relativo alle molestie sessuali nei luoghi di lavoro, dal 2020 ha istituito la figura della Consigliera di Fiducia e aperto uno sportello di ascolto a supporto di tutti i lavoratori e lavoratrici e attivo per la prevenzione delle molestie.
Europa della difesa: in aumento gli attacchi “ibridi”, in Italia il 10%
L’Europa si trova di fronte a una svolta storica: costruire di una politica di difesa comune. Le tensioni sul fianco orientale della Nato, l’incertezza dell’impegno americano in Europa, la recrudescenza dell’assertività della Russia, l’instabilità in Medio Oriente e in Africa e, non ultimo, l’irrobustimento del comparto militare della Cina, richiedono ai 27 Paesi dell’Unione europea di ripensare l’architettura di sicurezza costruita nel secondo dopoguerra. In questo scenario, si è fatta strada l’esigenza di lavorare a un sistema industriale integrato, capace di sostenere l’autonomia strategica del continente e di rispondere a nuove minacce multi-dominio.
Il convegno “Consolidamento dell’industria della difesa: la rotta per l’Europa”, organizzato ieri da Start Magazine, in collaborazione con Icinn – Istituto per la cultura dell’innovazione, è stato organizzato per presentare il paper “Consolidamento dell’industria della difesa: la rotta per l’Europa” e un approfondimento di alto livello, che ha potuto contare sulla collaborazione di esperti del settore, istituzioni e player dell’industria della difesa. “Il paradigma si è spezzato e viviamo tempi minacciosi – ha detto il sottosegretario di Stato alla Difesa Senatrice Isabella Rauti intervenuta al convegno con un videomessaggio-. I conflitti di oggi si combattono nel dominio digitale e cibernetico, in quello spaziale; nella dimensione dell’underwater e nell’ambito cognitivo”. Guerre ibride e attacchi ripetuti dei quali è stato vittima anche il nostro paese. “Secondo gli ultimi dati del 2025 riportati dal centro di eccellenza NATO per la difesa cyber di Tallinn (in Estonia) gli attacchi ibridi contro infrastrutture critiche sono aumentati del 60% rispetto all’anno precedente – ha aggiunto il sottosegretario Rauti -. E l’Italia risulta particolarmente bersagliata: nel primo trimestre di quest’anno è stato registrato oltre il 10% degli incidenti cyber di tutto il mondo; e l’ambito governativo-militare – in particolare – è il più colpito, con una crescita del 600% rispetto all’anno precedente”. La strada per il nostro continente, una comunità politica e culturale omogenea e democratica, conduce allo sviluppo di forze armate e sulle industrie di settore sempre più integrate.