URBANISTICA CAPITALE

Roma accelera sulle rigenerazioni in corso, norme tecniche di attuazione a RALENTI

Centinaia di progetti avviati, l’assessore Veloccia e il sindaco Gualtieri li hanno raccontati rimandando la complessità di lavorare a Roma dopo aver riavviato una città bloccata. Ma le riforme in Campidoglio non marciano, la maggioranza è divisa. Giuseppe Roma (Rur): il ritorno al Mipim è la notizia dell’anno nel mercato globale. Lorenzo Bellicini (Cresme): si può aprire un momentum Roma, a condizione di rispondere a esigenze demografiche, abitative, di recupero di produttività.

20 Giu 2024 di Giorgio Santilli

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Roma accelera sulle rigenerazioni in corso, norme tecniche di attuazione a RALENTI

A due anni dalla convention che mise sul tavolo le ambizioni della nuova giunta di Roma in materia urbanistica, l’assessore Maurizio Veloccia e il sindaco Roberto Gualtieri hanno fatto ieri un bilancio, raccontando le centinaia di progetti in corso e lo sforzo enorme fatto in questi due anni per rimettere in moto una città bloccata, per far andare una macchina che resta faticosa e largamente sottodimensionata.

Rigenerazione e trasformazione

“Rigenerazione e trasformazione” sono le parole chiave rilanciate dal sindaco per chiamare, nella seconda metà del mandato, quegli investimenti privati diffusi e importanti che segnino un rinnovamento oltre gli hotel di lusso in centro e promuovano quegli interventi di maggiori dimensioni e forse più ambiziosi che sono fondamentali se si vuole confermare che Roma è “la nuova Milano”. Se questa è davvero la scommessa, è il momento di accelerare.

Gli interventi della Rur e del Cresme

Giuseppe Roma (RUR) e Lorenzo Bellicini (Cresme) confermano che le condizioni ci sono per accelerare e per pianificare uno sviluppo lungo. Roma ricorda che il ritorno della Capitale al Mipim è stata la notizia dell’anno nel mercato globale dell’investimento immobiliare. Bellicini traccia le linee di uno sviluppo demografico, abitativo, di recupero di produttività che sono le condizioni essenziali per cogliere a pieno le opportunità di quello che chiama momentum Roma, un nuovo ciclo di sviluppo della Capitale.

Le difficoltà per la maggioranza

Ma per il Campidoglio, per gli uomini che in Campidoglio spingono sul pedale dell’innovazione, resta difficile, molto difficile, mettere in fila le cose nei tempi che certi segnali al mercato mondiale dell’investimento immobiliare richiederebbero: molto difficile assumere un provvedimento e portarlo in fondo con rapidità.

E se il confronto con l’era dei Cinque stelle farà pure bene al morale, qui la scommessa è fare il salto o non farlo, liberandosi di certe zavorre che anche questa maggioranza sconta. Se le modifiche alla carta della qualità, che libereranno gli edifici interessati da vincoli ormai inattuali, potrebbero avere il via libera definitivo prima della pausa estiva, le norme tecniche di attuazione del Piano regolatore generale, che dovrebbero semplificare gli interventi privati diffusi di rigenerazione urbana e adeguare le regole comunali alle norme nazionali più avanzate, non sono ancora arrivate al consiglio comunale. “Ora – ha detto Veloccia – è il momento di portare in Aula questa riforma. È passato tempo dalla proposta di Giunta, è vero, ma non è stato tempo perso”.

Ferme le NTA approvate un anno fa

Veloccia omette di dire che è passato “tanto” tempo, “troppo” tempo: quelle norme furono approvate in giunta e sbandierate come atto fortemente innovativo il 15 giugno 2023, più di un anno fa e tante volte – come ieri – è stato detto che “presto” arriveranno in Aula. Non resta che attendere.

“Abbiamo migliorato il testo – ha spiegato Veloccia – con tanti emendamenti anche riflettendo e inserendo ulteriori elementi di tutela come, ad esempio, per la residenzialità del centro storico, rafforzando la possibilità di realizzare nuove funzioni necessarie nella città come gli studentati; affrontando il tema dell’edilizia sociale favorendone la realizzazione anche nelle aree a servizi. Un lavoro della nostra maggioranza importante, che speriamo possa essere condiviso dall’aula prima della pausa estiva. D’altra parte in assenza di una riforma nazionale della legge urbanistica che manca da troppo tempo, noi stiamo tentando di allinearci al mondo che cambia”.

Bisogna dare atto all’assessore che non si è sottratto al racconto del tortuoso cammino della politica rivendicando una posizione di riformismo equilibrato. “Dobbiamo combattere – ha detto – contro due opposti estremismi: chi nella sostanza vorrebbe eliminare il Piano regolatore e chi vorrebbe renderlo intoccabile. In realtà i secondi sono i più formidabili alleati, involontari, dei primi. Soltanto se mettiamo mano alle cose che non funzionano delle nostre regole – ha continuato – per superare l’immobilismo degli ultimi anni, potremo difendere fino in fondo il ruolo dell’Amministrazione nel governo del territorio. Tenere immutate le regole che non funzionano è il regalo più prezioso a chi vuole fare saltare ogni regola. E se non troviamo una strada semplice, praticabile per realizzare il cambiamento, chi sarà più forte chi difende strumenti il nostro Piano regolatore che non riusciamo ad applicare o chi sbandiererà nuove leggi di condono e di deroga? Ecco perché è importante oggi andare avanti con coraggio sulla strada delle riforme e della semplificazione”.

Centinaia di progetti in corso

Ma il discorso di Veloccia voleva essere soprattutto il bilancio delle tante cose positive fatte in questi due anni. Impossibile elencare tutti i progetti in corso, Veloccia ne ha citati centinaia, rimandando bene l’idea di quanto sia complesso intervenire in modo capillare in una città come Roma, il più grande territorio urbano d’Europa con 300 microcittà al proprio interno. Progetti pubblici anche ambiziosi come il Museo della scienza, il Rome Technopole, il Parco delle Dune a Ostia.

“La terza linea di lavoro – ha detto Veloccia dopo aver parlato della ripartenza e delle riforme – è stata quella, senza sosta, per far ripartire progetti e cantieri. In primo luogo utilizzando al meglio le opportunità del PNRR e del Giubileo. Un programma di finanziamenti pubblici complementari per
far crescere tutta la città, renderla più bella e moderna ma, al tempo stesso, più “giusta”; risanare distanze e disuguaglianze; dotare di infrastrutture e servizi i quartieri che ne sono sprovvisti.
Investimenti pubblici “abilitanti” per creare le condizioni essenziali a far ripartire anche gli investimenti privati”.
“Se oggi – ha raccontato ancora l’assessore – a Largo Brambilla in VI Municipio riparte una convenzione urbanistica, si completerà due scheletri abbandonati e si realizzerà un centro di formazione per i giovani del quartiere con Città Metropolitana,  è perché abbiamo scelto di intervenire lì accanto, a via dell’Archeologia, con il Programma Urbano Integrato di Tor Bella Monaca che rivoluzionerà la vita di oltre 5000 persone del cosiddetto ferro di cavallo. Abbiamo interpretato il Next Generation EU davvero come investimenti che permettano di dare una speranza alla prossima generazione di cittadini romani ed europei. A Tor Bella Monaca come a Corviale, al Santa Maria della Pietà costruendo dentro l’ex ospedale psichiatrico la più grande città pubblica europea dedicato alla salute e al benessere; nell’ex scuola di Cardinal Capranica o nell’ex caserma di Porto Fluviale; riqualificando quartieri e affrontando il tema dell’edilizia economica e popolare al contempo”.
E poi il senso profondo, faticoso, umano di tutto questo. “Non sono interventi parcellizzati – ha chiuso Veloccia – magari per conquistare un po’ di consenso, ma scelte precise per recuperare territori e persone, soprattutto i più piccoli. Come quel bambino di otto anni che quando mi vide per la prima volta a Tor Bella Monaca con la cartellina del Comune mi gridò dal campetto sgarrupato in cui giocava “Ma che sei venuto a fare il blitz”. Perché in quei quartieri, usciti da scuola, si è abituati a vedere le istituzioni solo attraverso il  lampeggiante delle volanti della polizia”.

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