TESTO UNICO IN CDM
Rinnovabili, SÌ del governo a pubblico interesse, Dila ed espropri (graduali)
Dopo i pareri favorevoli delle commissioni di Camera e Senato, l’esecutivo esaminerà oggi il Decreto legislativo che punta a semplificare e accelerare le autorizzazioni agli impianti rinnovabili. Tra le 119 richieste totali ci sono la disciplina del regime transitorio per i parchi già autorizzati, la non acquisizione del titolo edilizio e l’edilizia libera anche per il revamping e il repowering
Clausola salvaguardia, Dila e vincolo preordinato all’esproprio. Sono questi, secondo quanto raccolto da Diario Diac, alcuni elementi richiesti dalle commissioni ambientali di Camera e Senato sul Testo unico delle rinnovabili a cui avrebbe aperto il governo. Oggi, alle 17.45, arriva in Consiglio dei ministri il decreto legislativo che punta a semplificare ed accelerare le procedure autorizzative per i nuovi impianti eolici e fotovoltaici.
Partendo dalla clausola di salvaguardia, l’ok del governo era arrivato già in Conferenza Unificata lo scorso 14 novembre. Via libera, dunque, al riferimento generale al Dlgs 199/2021 sulle aree idonee e non idonee per la valutazione dell’interesse pubblico prevalente degli impianti. Anche le commissioni parlamentari, nel formulare i rispettivi pareri favorevoli al decreto la scorsa settimana, avevano chiesto di salvaguardare l’interesse pubblico degli impianti. Tanto per un discorso di promozione dei parchi eolici e fotovoltaici per adempiere agli obiettivi di transizione verde quanto per garantire certezza agli investimenti, parità di trattamento, tutela della buona fede e l’affidamento.
Capitolo Dila. Dalle commissioni competenti della Camera si chiedeva il superamento del regime della denuncia di inizio lavori per favorire l’adozione dei modelli unici per le procedure abilitative semplificate. Nelle indicazioni del parere dell’ottava commissione del Senato, invece, si chiedeva di “reintrodurre tra i regimi amministrativi, nell’ambito del procedimento di attività libera, la possibilità di presentare la DILA per le varianti non sostanziali e di non abrogare l’articolo 6-bis del decreto legislativo n. 28 del 2011, precisando che tale regime si applica, nell’ambito delle modifiche individuate dal citato articolo 6-bis, a prescindere dalla potenza elettrica risultante a seguito dell’intervento”. Allo stesso tempo, si chiedeva di mantenere la Dila legata agli “impianti di potenza inferiore a 1 MW localizzati nelle aree idonee” del Dlgs del 2021, ma soprattutto di prevedere il ricorso al regime di attività libera e non di Pas per questi interventi. Infine, andrebbe reintrodotta la Dila per autorizzare “le modifiche alle opere di connessione conseguenti a repowering di impianti esistenti, non comportanti l’occupazione di nuove aree”.
Infine, la questione del vincolo preordinato all’esproprio. Dalla Conferenza Unificata era emerso l’ok all’estensione della procedura anche per gli impianti eolici. Le commissioni della Camera avevano richiesto “l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio delle aree interessate dalla realizzazione degli interventi” mentre in Senato è stata richiesta l’autorizzazione agli espropri “esclusivamente per le opere connesse agli impianti, ivi comprese le opere di rete, nonché, nel caso di impianti eolici le superfici occupate dal sorvolo dei rotori, e anche per le aree occupate dal tracciato interrato in caso di variante non sostanziale successiva all’ottenimento dell’autorizzazione unica”. E di conservare la richiesta per gli interventi in autorizzazione unica. Secondo quanto noto al nostro giornale, il governo avrebbe aperto a soluzioni graduali in base al regime amministrativo cui sono sottoposti gli impianti. Dal Consiglio dei ministri di oggi ne capiremo di più.
Red. Diac