Le novità e i prossimi adempimenti del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti
Il sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti, delineato dagli articoli 61 e 62 del D.Lgs. n. 36/2023 e ulteriormente riformulato dal c.d. “Correttivo” – ovvero dal D.Lgs. n. 209/2024 – rappresenta uno degli snodi fondamentali del nuovo Codice dei contratti pubblici. Non si tratta di una semplice riorganizzazione amministrativa: ciò che il legislatore intende attuare è un cambiamento strutturale profondo, volto a razionalizzare, professionalizzare e rendere maggiormente trasparente l’intero sistema degli appalti pubblici italiani.
Un obiettivo dichiarato e ben visibile anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Missione M1, Componente 4, Riforma 1.10), dove si sottolinea l’urgenza di ridurre il numero delle stazioni appaltanti attive nel nostro ordinamento, proprio per concentrare le competenze in soggetti effettivamente qualificati, capaci di gestire le gare in modo efficiente, trasparente e tempestivo. Il fine ultimo è quello di superare una frammentazione gestionale che, in passato, ha spesso generato disomogeneità, inefficienze e contenziosi. Il sistema di qualificazione – in vigore dal 1° luglio 2023 – si applica tanto alle stazioni appaltanti quanto alle centrali di committenza e prevede una durata biennale della qualificazione. Proprio in virtù di questa durata limitata, il 30 giugno 2025 rappresenta una scadenza cruciale: tutte le stazioni appaltanti qualificate dovranno presentare domanda di rinnovo della qualificazione, a pena dell’impossibilità di operare nel sistema degli appalti pubblici. Occorre infatti considerare che la qualificazione ha preso avvio dal 1° luglio 2023 e gli art. 10, comma 4 e 11 dell’allegato II.4 prevedono rispettivamente che ““l’iscrizione negli elenchi delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza qualificate ha durata di due anni. Alla revisione della qualificazione si procede ai sensi dell’articolo 11” e che “il punteggio di qualificazione è aggiornato ogni due anni. Entro tre mesi dalla scadenza, le stazioni appaltanti qualificate accedono all’AUSA e aggiornano o forniscono le informazioni e i dati necessari per la revisione della qualificazione”. Di conseguenza, il biennio di vigenza dell’attuale qualificazione terminerà il 30 giugno 2025, con possibilità di presentare le domande di rinnovo a partire da aprile 2025.
Pertanto, le stazioni appaltanti dovranno attivarsi per garantire la continuità della loro qualificazione entro tale termine. In tal senso si ricorda che, al momento della presentazione della domanda di rinnovo della qualificazione, ANAC andrà a chiedere – obbligatoriamente – alle stazioni appaltanti: (i) la conferma dell’esistenza della c.d. struttura organizzativa stabile destinata allo svolgimento delle procedure di affidamento; (ii) la disponibilità di una piattaforma di approvvigionamento digitale; (iii) l’iscrizione presso l’Anagrafe unica delle stazioni appaltanti (AUSA). Ai fini dell’attribuzione dei punteggi premiali, invece, verranno valutate: (i) la composizione della struttura organizzativa stabile (max 20 punti); (ii) se il personale è stato sottoposto a formazione base, specialistica o avanzata (max 20 punti); (iii) il numero di gare di importo superiore ad € 500.000 per lavori ed €150.000 per servizi e forniture gestite dalla stazione appaltante nel quinquennio precedente il biennio di qualificazione (max 40 punti); (iv) assolvimento degli obblighi di comunicazione verso ANAC (max 5 punti); (v) criteri premiali di cui all’art. 11, comma 2 dell’allegato II.4 del Codice (max 10 punti) tra cui vi è la valutazione di efficienza decisionale, intesa come capacità della stazione appaltante di concludere tempestivamente i contratti pubblici, dalla data di aggiudicazione, al di sotto di 115 giorni; (vi) acquisizione di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alla soglia comunitaria ma acquisite mediante stazioni appaltanti qualificate (max 5 punti). Questi criteri, sommati, vanno a comporre il punteggio complessivo che determina non solo il livello di qualificazione, ma anche la possibilità di operare in autonomia nella gestione delle gare.
Una delle novità più significative introdotte dal correttivo è sicuramente il monitoraggio semestrale dell’efficienza decisionale, previsto dall’art. 11, commi 4-bis, 4-ter e 4-quater dell’Allegato II.4. A partire dal 1° gennaio 2025, tutte le stazioni appaltanti qualificate saranno sottoposte a un’attenta verifica del tempo medio che intercorre tra la presentazione delle offerte e la stipula del contratto. Se tale tempo medio dovesse superare la soglia critica di 160 giorni, scatta l’obbligo di presentare ad ANAC un piano di riorganizzazione, che dovrà contenere: (i) le misure correttive previste (es. potenziamento del personale, miglioramento della formazione, uso più efficace delle piattaforme digitali); (ii) gli obiettivi temporali precisi per ridurre i tempi procedurali. ANAC non si limiterà a ricevere passivamente il piano, ma ne valuterà l’efficacia e potrà richiedere modifiche o integrazioni. Alla scadenza del termine indicato per il raggiungimento degli obiettivi, l’Autorità assegnerà punteggi premiali alle stazioni appaltanti che riusciranno a contenere i tempi medi entro i 115 giorni, come stabilito nelle Tabelle A e B dell’Allegato II.4. Al contrario, la mancata trasmissione del piano o la mancata attuazione delle misure correttive costituiscono una grave violazione, rilevante ai sensi dell’art. 63, comma 11 del Codice. È chiaro che non ci si può improvvisare. L’iter di rinnovo della qualificazione richiede tempo, dati, analisi, preparazione.
Le stazioni appaltanti devono: (i) verificare l’adeguatezza della propria struttura organizzativa e degli strumenti digitali utilizzati; (ii) raccogliere anticipatamente le informazioni richieste da ANAC, con particolare attenzione alla documentazione da caricare sulla piattaforma AUSA; (iii) monitorare le proprie performance, in particolare i tempi di aggiudicazione e stipula dei contratti, così da non trovarsi impreparate al momento dell’eventuale attivazione del piano di riorganizzazione. In conclusione, il sistema di qualificazione non è una semplice etichetta da ottenere una volta per tutte, ma un processo dinamico, basato su logiche di qualità, responsabilizzazione e miglioramento continuo. La scadenza del 30 giugno 2025 non può e non deve essere sottovalutata: è il momento decisivo per dimostrare di possedere i requisiti per continuare a operare nel mondo degli appalti pubblici. Prepararsi per tempo è una responsabilità, ma anche un’opportunità per crescere in competenza, efficienza e credibilità.