il comunicato del presidente

Primi segnali sulla valutazione critica del correttivo di Anac (che però garantisce una transizione fluida)

Che Anac non abbia del tutto apprezzato i contenuti del correttivo lo si evince da diversi aspetti. Primo fra tutti il fatto che poco dopo la pubblicazione del Dlgs  209/2024, l’Autorità abbia subito tenuto a ricordare a tutto il panorama della contrattualistica pubblica che lei conserva il potere di adottare linee guida, anche vincolanti, per la corretta regolazione del sistema.

27 Gen 2025 di Niccolò Grassi

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Ulteriore conferma potrebbe oggi avvedersi alla luce dei contenuti del comunicato del Presidente pubblicato il 14 gennaio 2025 e “riguardante l’impatto del decreto legislativo 31 dicembre 2024, n. 209 (“decreto correttivo”) sulle clausole del bando-tipo 1/2023”. Come noto, infatti, l’art. 222 del codice attribuisce ad Anac il compito di procedere all’adozione di bandi-tipo, capitolati-tipo, contratti-tipo e altri atti amministrativi generali, allo scopo di promuovere l’efficienza e la qualità dell’attività delle stazioni appaltanti.

È sulla scorta di tale onere che lo scorso 27 giugno 2023 l’Autorità aveva pubblicato il bando-tipo n. 1 avente ad oggetto “Procedura aperta per l’affidamento di contratti pubblici di servizi e forniture nei settori ordinari di importo superiore alle soglie europee con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo”, approvato mediante la deliberazione n. 309.

Con l’avvento del correttivo, ovviamente, molte delle clausole contenute nel citato bando-tipo sono divenute inapplicabili o, quantomeno, richiederebbero una sostanziale modifica contenutistica e, proprio allo scopo di prevenire possibili errati richiami o rinvii, l’Autorità ha pubblicato il sopra menzionato comunicato nel quale si precisa come le clausole del bando-tipo 1/2023 siano state redatte in conformità al quadro normativo vigente al momento della loro approvazione. L’entrata in vigore del Dlgs. 209/2024 ha – come anticipato – introdotto modifiche significative al codice dei contratti pubblici, rendendo alcune di tali clausole non più attuali.

Per tale ragione, ANAC ha chiarito che, in attesa di un aggiornamento formale del bando-tipo  1/2023, le modifiche normative apportate dal Correttivo dovranno essere considerate prevalenti su eventuali clausole ormai superate, le quali dovranno quindi intendersi “automaticamente sostituite” dalle nuove disposizioni di legge. Nel prossimo futuro, le stazioni appaltanti non saranno quindi obbligate a rispettare integralmente le disposizioni del Bando-tipo se queste risultano incompatibili con le nuove norme, potendo invece disapplicarle previa giustificazione che faccia riferimento al quadro normativo sopravvenuto.

In sintesi, ANAC ha fornito delle indicazioni per superare questa fase transitoria di applicazione del correttivo, precisando che le stazioni appaltanti dovranno prediligere la disapplicazione delle clausole del bando-tipo rispetto alla loro applicazione errata rispetto alla normativa primaria contenuta nel correttivo stesso; nel fare ciò, le stazioni appaltanti potranno poi derogare alle clausole del bando tipo sempre in applicazione del dovere motivazionale previsto dell’art. 222, comma 2 del Codice, che tuttavia viene semplificato in quanto sarà sufficiente indicare nella lex specialis di gara “facendo riferimento alla sopravvenuta disposizione del “decreto correttivo” applicabile al suo posto nel caso di specie”.

Questo approccio riflette l’intenzione di Anac di garantire una transizione fluida verso il nuovo assetto normativo, evitando confusioni o applicazioni non corrette delle clausole degli atti di gara ma conferma anche il ruolo preminente dell’Autorità nel settore. Parallelamente, si evince dal citato comunicato che l’Autorità ha già avviato il processo di revisione del bando-tipo 1/2023, con l’obiettivo di aggiornarlo e renderlo coerente con le modifiche introdotte dal D.Lgs. n. 209/2024.

Non resta che attendere la pubblicazione aggiornata dei contenuti del bando-tipo 1 che, vista l’importanza di alcune delle modifiche introdotte dal correttivo (in particolare quelle relative al subappalto, alla revisione prezzi o ai requisiti speciali), potrebbe risolvere in via preventiva molte delle criticità connesse al nuovo assetto normativo.

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