La Giornata
Albania, nave con i primi 16 migranti. Meloni: “Accordo in pieno spirito Ue”
- Da Meloni l’appello all’unità nazionale per la nomina di Fitto in Ue: “Noi lo abbiamo fatto per la nomina di Gentiloni”
- Arrestato per corruzione il direttore generale di Sogei. La società: “Estranei ai fatti, nessun impatto su capacità tecniche, organizzative e operative dell’azienda”
- L’allarme del Fmi: l’Italia e i Paesi ad alto debito non ritardino a stabilizzarlo e ridurlo. A livello globale continua a crescere, a quota 100.000 miliardi nel 2024
- Strisciuglio (Rfi): “Nel 2024 le interruzioni sono aumentate del 15-20% per i lavori del Pnrr e manutenzione”
- FenealUil: servono più controlli nei piccoli cantieri. A Roma ennesima tragedia sul lavoro
- Al via il programma Basket Bond Sistema Confindustria da 50 milioni per Pmi e Mid-Cap, promosso con Cdp, Mcc e Banca Finint
- Gli aeroporti dell’Emilia Romagna fanno sistema: un network integrato come modello nazionale
- Oice: affidamenti Pnrr in forte calo nel terzo trimestre, sono soltanto il 9,2% del mercato
- Confindustria costituisce il nuovo Consiglio delle Rappresentanze Portuali
IN SINTESI
La nave Libra della Marina militare, salpata da Lampedusa, approda questa mattina in Albania. A bordo il primo «carico» di migranti, 16 bengalesi ed egiziani, tutti uomini, che occuperanno i centri allestiti in base all’accordo tra Giorgia Meloni ed Edi Rama con lo scopo di «migliorare le capacità di rimpatrio e a ottenere un effetto deterrenza sulle partenze». “Se da un lato siamo impegnati a rafforzare gli strumenti dell’Unione europea e degli Stati membri, dall’altro dobbiamo continuare a esplorare soluzioni innovative. L’Italia ha dato il buon esempio con la sottoscrizione del Protocollo Italia-Albania, per processare in territorio albanese, ma sotto giurisdizione italiana ed europea, le richieste di asilo. Le due strutture previste dal Protocollo – il centro di Shengjin e il centro di Gjader – sono ora pronte e operative”, ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante le comunicazioni in Senato, in vista del Consiglio europeo del 17-18 ottobre. “Ci siamo presi del tempo in più – ha spiegato – perché tutto fosse fatto nel migliore dei modi, ma siamo molto soddisfatti dei risultati di questo lavoro. E voglio anche qui ringraziare in particolare i ministri Crosetto, Piantedosi e Nordio, il sottosegretario Mantovano e la nostra Ambasciata in Albania, che hanno seguito passo passo l’attuazione del protocollo. È una strada nuova, coraggiosa, inedita, ma che rispecchia perfettamente lo spirito europeo e che ha tutte le carte in regola per essere percorsa anche con altre Nazioni extra-Ue. E ringrazio anche il primo ministro Rama e tutto il suo Governo per aver creduto, con noi, nella bontà e nell’efficacia di questa iniziativa”. Per Rama, che ha parlato dell’accordo sui migranti con l’Italia nel corso di una conferenza stampa,”se c’è qualcosa da elaborare e sviluppare sulla base di questi modelli, dovrebbe essere nella scala superiore dell’Unione europea e dei Balcani occidentali”. “Il fenomeno della migrazione è un ulteriore motivo per capire perché l’Unione europea e i Balcani occidentali dovrebbero stare più vicini e lavorare insieme – ha aggiunto Rama -. Il fenomeno migratorio non può essere affrontato solo a pezzi, ma nel suo complesso, garantendo un approccio olistico dell’intera Unione europea. Perché una cosa è combattere la migrazione illegale e l’altra è garantire la migrazione regolare, e l’Europa deve fare entrambe le cose”. Rama ha poi ribadito la “relazione speciale” tra Albania e Italia, che lo ha portato ad accettare la richiesta arrivata dal Governo italiano per la realizzazione del centro rimpatri in Albania, e a rifiutare proposte simili arrivate da altri Stati membri.
Da Meloni l’appello all’unità nazionale per la nomina di Fitto in Ue: “noi lo abbiamo fatto per la nomina di Gentiloni”
Un appello all’unità sulla nomina di Raffaele Fitto a commissario e vicepresidente della nuova Commissione Ue, guidata da Ursula von der Leyen. E’ quello giunto dalla premier, Giorgia Meloni, nelle sue comunicazioni in Parlamento in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre. “Mi auguro che tutte le forze politiche italiane si facciano parte attiva presso le proprie famiglie politiche europee affinché questo risultato per la nostra nazione possa essere raggiunto rapidamente e senza inciampi”, ha detto Meloni. “È quello che noi abbiamo fatto – ha ricordato Meloni – nella scorsa legislatura all’atto della nomina di Paolo Gentiloni, quando proprio Raffaele Fitto, in rappresentanza di Fratelli d’Italia, si espresse a favore del candidato italiano e conseguentemente il gruppo di Ecr votò in suo favore, e addirittura il presidente Silvio Berlusconi chiese di partecipare ai lavori di una commissione che non era la sua, per poter prendere la parola e intervenire a sostegno di Paolo Gentiloni”.
Arrestato per corruzione il direttore generale di Sogei. La società: “Estranei ai fatti”
Perquisizioni, 18 persone e 14 società indagate e l’arresto del dg di Sogei, Paolino Iorio, dirigente della società in house del Mef, preso in flagranza di reato dalla Guardia di Finanza mentre intascava una mazzetta da 15 mila euro da un imprenditore ieri sera a Roma. E’ il frutto di un’inchiesta per corruzione e turbativa d’asta della Procura di Roma. L’indagine riguarda diverse procedure di appalto o affidamento in materia di informatica e telecomunicazioni, bandite da Sogei Spa, dai ministeri dell’Interno e della Difesa e dallo Stato Maggiore della Difesa. Tra gli indagati anche Andrea Stroppa, classe ’94, ritenuto, secondo quanto scrive la Gdf, il “referente di Elon Musk in Italia”. Sogei, in una nota, “esprime piena fiducia nella magistratura, a cui sta prestando totale supporto, e si dichiara indiscutibilmente estranea ai fatti. Ove i fatti contestati fossero acclarati in maniera definitiva l’azienda si dichiarerà parte lesa e si tutelerà nelle sedi competenti”. Inoltre, in una seconda nota, Sogei ha assicurato che “l’evento occorso non incide minimamente sulle proprie capacità tecniche, organizzative e operative a garanzia della continuità dei servizi erogati a favore
delle Amministrazioni clienti. Nel ribadire la totale estraneità ai fatti, Sogei conferma che saranno intraprese con fermezza e determinazione tutte le azioni necessarie a tutelare la società, l’azionista e tutte le amministrazioni servite”.
L’allarme Fmi: l’Italia e i Paesi ad alto debito non ritardino a stabilizzarlo e ridurlo
L’Italia e gli altri paesi dove il debito pubblico è previsto in ulteriore aumento non devono ritardare le azioni da intraprendere un percorso di stabilizzazione e quindi di riduzione. E’ il monito che arriva dal Fondo Monetario Internazionale nel Fiscal Monitor dal titolo ‘mettere un freno al debito pubblico”. “Rimandare è costoso”, avverte. L’Italia è citata nel novero dei Paesi ad alto debito: in Europa con Francia e Regno Uniti; poi oltreoceano ci sono Brasile e Usa; in Africa viene indicato il SudAfrica. “In questi Paesi dove il debito è proiettato ad aumentare ulteriormente, un rinvio richiederà un aggiustamento ancora più esteso”, afferma il Fmi. “Le esperienze dei Paesi dimostrano che un alto debito può far scattare reazioni di mercato avverse e restringere lo spazio di manovra di bilancio a fronte di shock negativi”. Il quadro si presenta, comunque, allarmante a livello globale: il debito pubblico mondiale “è elevato” e si prevede che supererà i 100.000 miliardi di dollari nel 2024 (93% del Pil globale) e che continuerà a crescere fino alla fine del decennio (avvicinandosi al 100% del Pil nel 2030). “In uno scenario gravemente negativo, si stima che il debito globale sarà superiore di quasi 20 punti percentuali del PIL a tre anni rispetto alla proiezione di base, raggiungendo il 115% del Pil”, riporta l’Fmi.
Strisciuglio (Rfi): “Nel 2024 interruzioni aumentate del 15-20% per i lavori Pnrr e manutenzioni”
“Nell’anno in corso si è registrato un numero di ore di interruzioni programmate interferenti con l’esercizio crescente rispetto agli anni precedenti, circa il 15-20% in più proprio per effetto dei lavori necessari. Queste si rendono necessarie per realizzare gli interventi del Pnrr, oltre alle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, che Rfi pianifica annualmente e che di fatto sono necessarie al potenziamento e allo sviluppo infrastrutturale del sistema Paese”. A riferirlo è stato l’amministratore delegato di Rfi, Gianpiero Strisciuglio, nell’audizione davanti alla Commissione Trasporti della Camera sullo stato e le criticità della rete e del servizio ferroviario. “Il crescente numero di interruzioni nel 2024 è indicatore degli sforzi che Rfi sta attuando per garantire il raggiungimento degli obiettivi sia in termini di ammodernamento che di sicurezza dell’esercizio ferroviario”, ha sottolineato Strisciuglio ricordando che “negli ultimi due anni sono stati circa 1000 i cantieri attivi al giorno, molti dei quali riferibili al Pnrr”, nel “mese di agosto 2024 i cantieri sono stati 1400 i cantieri” e “ad oggi sono 1100 nella nostra infrastruttura in una giornata media”. L’ad di Rfi ha snocciolato i numeri della rete, che si estende per 16.800 km, il 72% consiste in una rete elettrificata, 7.700 sono i km a doppio binario, 9.100 quelli a binario unico, 2.200 sono le stazioni, 200 sono gli impianti merci, 9.700 ponti e viadotti e 2100 le gallerie. “Tali cifre – ha detto Strisciuglio – raccontano la dimensione di un’infrastruttura capillare a livello territoriale e complessa in termini di dotazioni tecnologiche e infrastrutturale. Facendo un confronto a livello internazionale tra i gestori nazionali sulle tre principali dimensioni, segnaliamo che la capillarità territoriale della rete italiana è superiore alla media europea, 56 km di rete ogni 1000 km quadrati di territorio, contro una media europea pari a 40 km di linea ogni 1000 km quadrati. Rfi gestisce, inoltre, una rete alta velocità tra le più estese in Europa”. E “il grado di intensità di utilizzo della rete in relazione all’estensione complessiva dei binari – ha aggiunto – vede l’Italia in linea con la media europea. Il grado di complessità infrastrutturale misurato sulla densità di ponti e gallerie, in bea alla citazione tecnologica e al grado di elettrificazione, pone il nostro Paese al di sopra dei valori medi europei e in molti casi al primo posto della graduatoria rispetto agli altri gestori di reti comparabili. L’infrastruttura italiana risulta tra le reti europee con maggiore grado di elettrificazione, a fronte di un a media poco superiore al 70%, collocandosi davanti alla rete tedesca, spagnola francese. Osservando la complessità dell’infrastruttura e degli impianti dal punto di vista della diffusione di opere d’arte e impianti tecnologici, la rete italiana presenta uno tra i più elevati livelli di estensione della rete in galleria e un elevato numero di ponti per km di binario. Dal punto vista dell’attrezzaggio tecnologico – ha concluso – la rete italiana si colloca ai vertici nel confronto europeo”.
“Il traffico alta velocità si è sviluppato in maniera progressiva. La rete è al massimo livello di utilizzo in alcune tratte, tra cui la direttissima Roma-Firenze, e presenta fenomeni di congestione in alcuni nodi tra cui si evidenziano Roma, Milano e Firenze. Sulla rete definita congestionata sono già in essere una serie di azioni e sono pianificate altre azioni tese a garantire il decongestionamento di queste tratte. Al completamento degli interventi individuati si avrà una situazione della rete maggiormente pronta ad accogliere gli incrementi di traffico prevedibili negli ultimi anni”. Quanto ai volumi complessivi di traffico legati all’alta velocità, “passiamo dai 308 treni al giorno del 2017 agli attuali 377, con punte nell’arco della settimana anche di 400, offerta crescente nel corso degli anni anche per sopperire ai gap infrastrutturali di altri sistemi. Il traffico si concentra principalmente nei grandi hub come Roma termini e Milano Centrale. Per quanto riguarda Roma Termini i volumi di traffico del 2017 contavano 853 treni al giorno, passati a 976 nel 2024, +14%, di cui 634 regionali e 294 alta velocità. A Milano centrale erano 632 i treni al giorno nel 2017, passati a 743 nel 2024, +17% di cui 413 regionali e 239 alta velocità. I fattori delineati, se da una parte hanno favorito lo sviluppo traffico ferroviario nel suo complesso e di quello alta velocità, favorendo l’interscambio tra i territori, hanno portato a un sistema condizionato da crescenti interferenze reciproche”.
FenealUil: servono più controlli nei piccoli cantieri, a Roma ennesima tragedia sul lavoro
“Servono maggiori controlli anche nei cantieri privati, oltre a una formazione continua e di qualità, perché sotto inquadramento e mancanza di formazione sono tra le cause principali di questo quotidiano e drammatico stillicidio in edilizia. Purtroppo non crediamo che la patente a punti possa risolvere la situazione e ridurre gli infortuni perché la norma non punta sulla sfida di una vera qualificazione delle imprese che vada oltre gli obblighi normativi come chiedevamo. Pertanto l’unico baluardo vero oggi, in attesa che lo strumento in qualche modo venga migliorato, restano i controlli sui cantieri che però devono essere aumentati così come va aumentato il personale degli organi ispettivi che tutt’oggi continua a mancare manca all’appello”. A dichiararlo sono il segretario nazionale della FenealUil, Stefano Costa e il segretario generale della FenealUil Roma e Lazio Agostino Calcagno, all’indomani della nuova tragedia sul lavoro, avvenuta lunedì nel centro storico a Roma in cui ha perso la vita un operaio, morto sul colpo, e altri due sono rimasti gravemente feriti mentre facevano manutenzione straordinaria sull’ascensore di una palazzina. Probabilmente a causa della rottura o del distacco della cinghia dell’elevatore, sarebbero precipitati nel vuoto per diversi metri d’altezza. “È l’ennesima tragedia – dichiara Costa – che colpisce il settore edile. Un altro terribile infortunio in un cantiere, nel pieno centro della capitale, in uno stabile di pregio. A dimostrazione che le morti sul lavoro non conoscono confini”, dichiara Costa. “La FenealUil sarà anche in questa occasione vicina ai familiari della vittima, un iscritto al nostro sindacato che lascia quattro figli, di cui la più piccola ha appena tre mesi, forniremo tutto il nostro supporto per affrontare questa situazione terribile, augurandoci la guarigione degli operai feriti”, assicura Calcagno. “La dinamica dell’incidente non è ancora chiara ma a quanto pare gli operai della ditta coinvolta erano tutti inquadrati al primo livello “possibile che nessuno operaio era specializzato?”, si chiedono i due sindacalisti.
Al via il programma Basket Bond Sistema Confindustria da 50 milioni per Pmi e Mid-Cap, promosso con Cdp, Mcc e Banca Finint
Essere al fianco delle imprese per promuoverne i piani di investimento e per rafforzarne la competitività in Italia con strumenti di finanza alternativa. Questo il principale obiettivo del nuovo programma Basket Bond Sistema Confindustria del valore complessivo di 50 milioni, promosso da Confindustria, strutturato da Banca Finint e che vede come investitori, in modo paritetico, Cassa Depositi e Prestiti e Mediocredito Centrale. L’iniziativa, inoltre, beneficia del Fondo di Garanzia per le Pmi. Grazie alla sezione speciale per i basket bond del Fondo di Garanzia per le PMI istituita dal D.L. Sostegni Bis, gestito da MCC. In particolare, sono state emesse le prime due tranche di minibond del valore complessivo di 11 milioni da parte di cinque imprese attive in diversi settori dell’economia italiana dall’aerospazio alla componentistica e operanti in Friuli-Venezia Giulia, Campania, Veneto e Piemonte. I minibond, della durata di 7 anni comprensivi di preammortamento, hanno permesso di raccogliere risorse utili a sostenere i rispettivi piani di investimento e sviluppo. In particolare, le società utilizzeranno i fondi per l’implementazione di nuovi impianti e centri di lavoro, per la realizzazione di nuove idee di business e per l’acquisto di macchinari che permetteranno di ottimizzare i tempi e la capacità produttiva delle imprese. Le società emittenti sono C Blade Spa Forging and Manufacturing (specializzata nella forgiatura e lavorazione di pale per i settori aerospace e energy), Caffaro Industrie (operante nel settore della chimica fine e specialties), Ekoru (azienda produttrice di blocchi da costruzione in Calcestruzzo Aerato Autoclavato), Imilani (attiva nella trasformazione del polimero in cassette in plastica mediante stampaggio), Nuova Simplast (holding di un gruppo attivo nella progettazione, nella prototipazione e nella produzione di componenti plastici per i settori automotive, macchine agricole, arredamento/design, macchine per pulizie industriali, edilizia e nautica). Nell’ambito dell’iniziativa, sostenuta da Confindustria in qualità di promotore e da Banca Finint nel ruolo di arranger e collocatore, CDP e MCC investono, per il tramite di una società veicolo, in minibond emessi da imprese che intendono finanziare la propria crescita utilizzando un canale alternativo a quello creditizio tradizionale. Lo strumento è caratterizzato da una durata più lunga rispetto alle scadenze generalmente offerte dal canale bancario e da tassi di interessi competitivi grazie anche al sostegno della copertura del Fondo di Garanzia PMI. Sempre più aziende fanno riferimento ai programmi di Basket Bond per diversificare le loro fonti di approvvigionamento. Proprio per questo motivo, si potranno ancora presentare nell’ultimo trimestre del 2024 le candidature per lo strumento di finanza alternativa lanciato da Confindustria, CDP, MCC e Banca Finint. Al momento l’accesso al programma è consentito alle sole PMI, secondo il quadro normativo.
Gli aeroporti dell’Emilia Romagna fanno sistema: un network integrato come modello nazionale
Una rete di supporto di tutti gli aeroporti regionali realizzata con l’obiettivo di coadiuvare gli scali principali nei momenti di congestione e rilanciare quelli demaniali minori: istituzioni e player del settore, territoriali e nazionali, si sono confrontat ieri a Parma, in un convegno organizzato dall’Enac e dall’Unione Parmense degli Industriali (UPI) incentrato sul “Sistema aeroportuale integrato dell’Emilia-Romagna – Modello di sviluppo nazionale del trasporto aereo”. La domanda di trasporto aereo cresce a ritmi sostenuti tanto che nell’estate 2024 l’aumento ha raggiunto la doppia cifra. Ma non sempre le infrastrutture sono adeguate, anche in terminimdi capacità aeroportuale: il rischio è quello di congestionare il sistema, creando disagi a scapito della qualità dei servizi offerti ai passeggeri e della tutela del diritto alla mobilità di tutti, con particolare attenzione alle persone con disabilità o a mobilità ridotta. Il confronto ha preso spunto da questi presupposti e dalle linee guida del Piano Nazionale degli Aeroporti, in fase di finalizzazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Abbiamo accolto con favore la richiesta di Enac di ospitare presso la nostra sede questo importante incontro perché è una preziosa occasione per parlare di sviluppo infrastrutturale, per guardare al futuro del territorio e per agire subito, nel presente, cercando di dare vita a nuove sinergie tra territori vicini”, ha detto il presidente di Upi, Gabriele Buia. “La nostra Associazione ha sempre agito in questa direzione: nell’azione di tutela e difesa delle istanze delle aziende associate ma anche nella ricerca dei presupposti per la crescita e lo sviluppo del sistema produttivo e sociale. In questo senso, la creazione di un sistema aeroportuale integrato a livello regionale è senza dubbio un’opportunità da cogliere, a vantaggio delle aziende e delle persone di questo territorio”. Per il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, “il sistema deve farsi trovare pronto per accogliere l’aumento costante della domanda di traffico in un mondo sempre più interconnesso e sostenibile, secondo i principi dell’intermodalità e della sostenibilità, con il supporto dell’innovazione tecnologica e dell’intelligenza artificiale. Secondo le indicazioni governative, dobbiamo trovare soluzioni come sistema Paese per accompagnare questa crescente voglia di volare, garantendo sicurezza, efficienza, qualità e tutela di tutti i passeggeri, cardine del sistema, con particolare attenzione ai PRM”. A parlare dell’Emilia Romagna come esempio per lo sviluppo futuro dei sistemi integrati aeroportuali è stato il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Galeazzo Bignami: “è per questo che guardiamo con attenzione a quanto avviene in questo territorio. È evidente che il Governo non può intervenire su dinamiche definite dal mercato. Ma può indirizzare e governare processi che, se concretizzati, possono dare un assetto competitivo al sistema del trasporto aereo nazionale”. Il presidente di Assaeroporti, Carlo Borgomeo, ha posto l’accento sulle “due scelte fondamentali presenti nel Piano nazionale degli aeroporti e da noi condivise con convinzione”: “la necessità, e per certi versi l’urgenza, di costruire reti regionali tra i diversi scali. E la valorizzazione dei piccoli aeroporti che, abbandonata ogni residua e pericolosa logica di campanile e di concorrenza a livello locale, si confermano come un’importante riserva di capacità. L’adozione di questi criteri – ha aggiunto Borgomeo – suggerirà certamente le migliori soluzioni ai gestori aeroportuali e alle istituzioni regionali, soluzioni che consentano di far fronte ad un impetuoso incremento della domanda che si manifesta con particolare evidenza nella regione Emilia-Romagna”.
Oice: affidamenti Pnrr in forte calo nel terzo trimestre, sono soltanto il 9,2% del mercato
Affidamenti Pnrr in forte calo nel terzo trimestre dell’anno: sono soltanto il 9,2% del totale del mercato (era il 39% un anno fa). I Comuni sono stati i piu’ attivi con il 63,2% dei bandi emessi mentre l’edilizia scolastica totalizza 19,1% delle gare. Sono questi i principali dati del nuovo report diffuso dall’Oice (l’Associazione delle societa’ di ingegneria e architettura aderente a Confindustria) sui bandi di gara relativi ad opere del Pnrr e del Piano nazionale complementare, che certificano una netta ma comprensibile riduzione del numero e del valore delle gare. Sono stati infatti pubblicati 136 bandi, per un valore di servizi di 42,7 milioni, relativi a 627,2 milioni di lavori. Rispetto al secondo trimestre 2024, il terzo mostra un calo del 32,7% nel numero dei bandi e del 54% nel valore dei servizi a base d’asta, con un conseguente impatto anche sul valore dell’importo dei lavori cui i servizi si riferiscono, che cala del 27,5%. Il confronto con il terzo trimestre 2023 evidenzia un crollo del valore dei servizi, ancora piu’ pesante: -80,3 per cento. Si riduce molto anche il peso delle gare Pnrr, rapportato a tutte le procedure per servizi tecnici rilevate dall’Osservatorio Oice: il valore passa dal 16,1% del secondo trimestre al 9,2% del terzo trimestre 2024. Per il presidente dell’Oice, Giorgio Lupoi, ‘il nostro report certifica che la gran parte delle piu’ importanti iniziative legate al Pnrr sono ormai in fase di gara per l’esecuzione dei lavori. Ne e’ prova il crollo delle verifiche sui progetti, che nel trimestre precedente erano, in valore, dieci volte superiori e in numero sono calate del 70%. Molte delle nostre societa’ si stanno attrezzando per avviare la fase di direzione lavori legata all’esecuzione dei contratti di appalto. Esiste ancora un buon numero di affidamenti diretti che a livello locale vengono posti in essere per iniziative di importi ridotti. In generale vediamo certamente difficolta’ nel rispettare la scadenza del 2026, anche e soprattutto se entro quella data dovra’ essere perfezionato anche il collaudo’. ‘Siamo orgogliosi – conclude Lupoi – di quanto abbiamo fatto per rispondere alle esigenze delle amministrazioni in fase progettuale, superando grandi difficolta’ anche nelle fasi autorizzative. Adesso e’ bene che i soggetti attuatori valutino l’opportunita’ di chiedere, come e’ peraltro gia’ avvenuto in alcuni importanti casi, supporti di project management e di assistenza tecnica per evitare ritardi e costi in aumento’.
Tornando ai dati, nell’ultimo trimestre l’andamento delle gare PNRR si allinea a quello di tutta la domanda pubblica per servizi tecnici che è in calo sul trimestre precedente (-19,3% in valore e 30,4% in numero). I bandi di sola progettazione nel terzo trimestre 2024 sono stati 7, il 5,1% del numero totale dei bandi PNRR emessi, con un -36,4% sul trimestre precedente, poche anche le gare con progettazione e direzione dei lavori, sono state 8, il 5,9% del totale, -38,5% sul trimestre aprile- giugno 2024. Le gare per appalto integrato – emesse sulla base dei PFTE affidati nei mesi precedenti – sono state 57, il 41,9% del totale dei bandi pubblicati, con un +9,6% sul trimestre aprile-giugno 2024 mentre i bandi con altri servizi di architettura e ingegneria nei quali sono compresi i servizi di direzione lavori, coordinamento sicurezza, collaudo, assistenze al Rup e le validazioni, sono stati 64, il 47,1% del numero totale. Il confronto con il secondo trimestre 2024 riporta un calo del 49,2%, nello specifico le verifiche della progettazione calano del 70%. Le stazioni appaltanti più attive per numero di bandi pubblicati nel trimestre luglio-settembre 2024 sono stati i Comuni che con 86 gare hanno rappresentato il 63,2% del numero totale dei bandi emessi, -21,8% sul secondo trimestre del 2024 quando rappresentavano il 54,5% del numero totale delle gare pubblicate.La classifica per valore dei servizi affidati, per gli appalti integrati è stato calcolato il valore della progettazione, vede al primo posto le Amministrazioni dello stato con 16,3 mln di servizi messi in gara, il 38,3% del valore totale, -52,2% rispetto al trimestre precedente quando rappresentavano il 36,9% dell’importo totale delle gare pubblicate. Il maggior numero di gare ha riguardato l’edilizia scolastica, sono 26 le gare pubblicate, il 19,1% del totale delle gare bandite, -13,3% sul secondo trimestre 2024 quando rappresentavano il 14,9% del numero totale. Per valore dei servizi messi in gara, il primato spetta agli interventi di difesa del suolo con 16,4 mln, il 38,5% del totale, +1090,2% sul trimestre aprile-giugno 2024 quando rappresentavano solo l’1,5% del valore totale dei bandi.
Confindustria costituisce il nuovo Consiglio delle Rappresentanze Portuali
Sara’ presieduto dal presidente di Unione industriali Napoli, Costanzo Jannotti Pecci, e contribuira’ allo sviluppo delle politiche confederali in tema di portualita’, supportando in tal modo anche la crescita del sistema economico e produttivo del Paese, alla luce della sua particolare posizione geografica, della struttura del territorio e della storica vocazione all’export delle aziende italiane. La proposta del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, di dare vita al nuovo organismo e’ stata approvata all’unanimita’ dal consiglio di presidenza di Confindustria dello scorso 28 settembre. Il Consiglio delle Rappresentanze Portuali, che avra’ compiti di sintesi e coordinamento delle diverse esperienze locali, si interfaccera’ con la squadra di vertice di Confindustria, con particolare riguardo alle deleghe relative alle infrastrutture, alle Zes e all’economia del mare. ‘L’incarico affidatomi, stimolante quanto impegnativo – dichiara Jannotti Pecci – evidenzia ancor piu’ l’indirizzo della presidenza di promuovere la partecipazione per valorizzare ulteriormente l’attivita’ di Confindustria, anche in termini di rappresentanza puntuale degli interessi delle imprese. L’obiettivo che in tal senso mi prefiggo, con il concorso degli altri componenti e del sistema Confindustria in generale, e’ di fare del Consiglio delle Rappresentanze Portuali un punto di riferimento nello scenario complessivo delle strategie e delle azioni portate avanti dalla Confederazione”. Sono componenti di diritto del Consiglio i presidenti delle associazioni territoriali sede di Autorita’ portuale. Potranno essere invitati anche i presidenti delle associazioni territoriali sedi di porti commerciali e turistici nonche’ esperti per la piu’ efficace ed integrata definizione degli indirizzi e delle proposte da trasmettere alla governance confederale.
M.C.C.