SICUREZZA SUL LAVORO

Presentato il decreto attuativo della patente a crediti, i punti possono arrivare fino a 100

Il punteggio parte da una base di 30 punti ma può salire per vari fattori, fra cui la storicità dell’azienda. Protestano i sindacati: così questa misura diventa inutile. Nessun commento dalle aziende

11 luglio

11 Lug 2024

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Presentato il decreto attuativo della patente a crediti, i punti possono arrivare fino a 100

Si scoprono le carte sul decreto attuativo della nuova patente a crediti in vista della sua entrata in vigore il primo ottobre prossimo (ancora solo) nel settore dell’edilizia. Dopo una lunga attesa, il ministero del Lavoro ha presentato ieri pomeriggio alle parti sociali una prima bozza del provvedimento il cui obiettivo è  quello rafforzare la sicurezza sul lavoro nei cantieri.  In attesa che possa venir esteso anche ad altri settori.

Si tratta, dunque, ancora di una bozza – la versione definitiva dovrebbe arrivare la prossima settimana – che negli otto articoli che la compongono, fissa le modalità per presentare la domanda,  i presupposti per la sospensione cautelare, i criteri di attribuzione dei crediti e le modalità di recupero di quelli decurtati. E c’è un numero che ha immediatamente catalizzato l’attenzione, e soprattutto le critiche, dei sindacati, scettici fin dall’inizio sulla patente a crediti : il punteggio di 100 punti di crediti ai quali possono arrivare le imprese in possesso della patente.

Al momento del suo rilascio,  i crediti base sono, come previsto, 30 e non sarà consentito operare al di sotto dei 15 punti.  Ma poi, come si legge nel testo della bozza,  il contatore sale aggiungendo crediti per la storicità delle aziende (30 crediti complessivi): di questi fino a 10 crediti possono  essere attribuiti al momento del rilascio della patente in base alla data di iscrizione alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura e altri 20 crediti sono attribuibili in base a quanto prevede l’articolo 6 del decreto secondo il quale il punteggio della patente è incrementato di un credito per ciascun biennio successivo al rinnovo dell’asseverazione del modello di organizzazione e gestione, rilasciato dall’organismo paritetico iscritto al repertorio nazionale.

Sono poi previsti crediti ulteriori, non più di 40, di cui fino a 30 crediti per attività, investimenti o formazione in tema di salute e sicurezza sul lavoro e fino a 10  crediti sempre  per altre attività, investimenti o formazione (non ricompresi nella voce precedente), come, ad esempio, la formazione sulla lingua per lavoratori stranieri. Oppure, nel caso in cui l’impresa sia  in possesso dei requisiti reputazionali valutati sulla base degli indici qualitativi e quantitativi, oggettivi e misurabili, nonché sulla base di accertamenti definitivi, che esprimono l’affidabilità dell’impresa in fase esecutiva, il rispetto della legalità e degli obiettivi di sostenibilità e responsabilità sociale. Altri casi contemplati per l’attribuzione di ulteriori crediti sono la dimensione dell’organico aziendale, il possesso dell’ attestazione  di certificazione Soa di I e II classifica.

Ed è su questa ‘quota 100’, in particolare, che, subito al termine dell’incontro, si è concentrato l’attacco delle organizzazioni sindacali, preoccupati per l’inefficacia del meccanismo così come è stato congegnato. “Come Fillea Cgil –  ha dichiarato il segretario generale della federazione degli edili Alessandro Genovesi – ci siamo adoperati nei diversi momenti di confronto con l’obiettivo di ridurre al minimo il danno e anche la scarsa utilità pratica che la nuova patente rischia di avere, tra crediti aggiuntivi, che possono arrivare se non a 100 poco ci manca, e modalità di recupero”.

“Si riconoscono fino a 100 punti alle imprese, il che – hanno poi sottolineato la segretaria confederale della Uil  Veronese e il segretario nazionale della Feneal Uil  Stefano Costa – non porterà alla sospensione della patente, per decurtazione dei crediti, neanche in caso grave di strage di lavoratori e lavoratrici, come quelle per le quali ci si è tanto indignati e addolorati in questi ultimi mesi. Un cordoglio di cui davvero siamo stanchi, se non viene mai accompagnato dall’introduzione di misure realmente efficaci e non solo di facciata”.

Quando scatta il decreto il provvedimento cautelare di sospensione della patente

Come previsto dal decreto attuativo, il provvedimento cautelare di sospensione della patente è adottato dall’Ispettorato del lavoro territorialmente competente se presso uno o più cantieri diversi nell’ambito in cui opera la stessa impresa o lo stesso lavoratore autonomo si verificano infortuni da cui deriva la morte o un’inabilità, permanente, assoluta o parziale, di uno o più lavoratori imputabili al datore di lavoro almeno a titolo di colpa grave. La durata della sospensione della patente, comunque, non superiore a 12 mesi, è determinata tendendo conto della gravità degli infortuni, nonché della gravità della violazione in materia di salute e sicurezza e delle eventuali recidive. Inoltre, in caso di adozione del provvedimento cautelare , l’Ispettorato nazionale del lavoro può provvedere alla verifica del ripristino delle condizioni di sicurezza dell’attività lavorativa presso il cantiere dove si è verificata la violazione.

Come vengono recuperati i crediti decurtati

Quanto poi alle modalità di recupero dei crediti decurtati, se per effetto di uno o più provvedimenti di definitività, la patente subisce una decurtazione in misura ostativa alla sua operatività, il recupero fino a 15 crediti è condizionato all’assolvimento dell’obbligo di frequenza, da parte del datore di lavoro e degli altri soggetti autori di almeno di una delle violazioni e, dove presenti, da parte dei lavoratori occupati presso i cantieri dove si è verificata la violazione. di corsi di formazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, a investimenti in materia di salute e sicurezza.

Fillea Cgil: passi avanti ma scettici per la macchinosità della patente. Uil: la montagna ha partorito il topolino

“Sicuramente rispetto alle bozze presentate sia a fine maggio che a metà giugno, diversi punti posti dal sindacato sono stati accolti come ad esempio: l’obbligo di formazione per lavoratori e non solo per i datori, un sistema che premia di più gli investimenti in tecnologie per la sicurezza, imprese che inquadrano meglio i propri dipendenti, la formazione aggiuntiva con particolare attenzione ai migranti,
l’asseverazione dell’organizzazione del cantiere fatta dagli enti bilaterali del settore. In sintesi criteri più di merito rispetto alla mera ‘anzianità’ dell’impresa”, ha rimarcato Genovesi. “Ora vediamo le ultime modifiche annunciate in sede di confronto oggi, per un giudizio di merito tecnico più complessivo. Tuttavia – ha  sottolineato ancora Genovesi – rimaniamo molto scettici sulla funzionalità di una così macchinosa ‘patente a crediti’ e dei troppi casi in cui vanno aggiunti e ricalcolati i punteggi. Un meccanismo che rischia di perdere efficacia nel ridurre infortuni e malattie professionali soprattutto senza una chiara indicazione obbligatoria agli ispettori di sospendere la patente di fronte a gravi colpe del datore da cui derivino infortuni gravi”. E, comunque, “al di là del merito del decreto attuativo illustrato oggi alle parti sociali sulle modalità di assegnazione, perdita e recupero dei ‘crediti’ della nuova patente, ribadiamo come la sfida vera era e rimane la qualificazione delle imprese all’ingresso, prima di entrare in cantiere, magari riformando lo stesso sistema delle certificazioni SOA e rendendole obbligatorie anche per gli appalti privati. Insomma oltre che aver da sempre chiesto l’estensione della patente a tutti i settori con maggior rischio di infortuni, riteniamo che si è scelta la strada meno efficace per una vera politica di qualificazione e selezione delle imprese più serie”.

E’ “una patente a punti inutile che non farà chiudere nessuna impresa, anche quando questa contravvenisse gravemente a norme su salute e sicurezza sul lavoro”, hanno poi denunciato ancora Veronese e Costa.  ”Peraltro – hanno aggiunto i due sindacalisti – il decreto attuativo mette su binari rigidi anche gli ispettori del lavoro per la sospensione dell’attività in caso di morti, infortuni gravi o misure di sicurezza inesistenti, a tutela esclusiva delle imprese. La montagna ha partorito un topolino, ma qui c’è in gioco la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e qualcuno sembra non accorgersene. Questo provvedimento, che nasce dopo la strage avvenuta nel cantiere Esselunga di Firenze, non darà giustizia neanche a quelle vittime”.

Il ministero del Lavoro: portata una prima bozza, riunione utile a proseguire nell’attuazione della patente a punti

Per il ministero del Lavoro, come ha sottolineato in una nota diffusa al termine dell’incontro, la riunione con le parti sociali è stata “utile a proseguire nel percorso di attuazione della patente a crediti entro il primo ottobre 2024, come previsto dalla legge n. 56/2024, di conversione con modificazioni del cosiddetto decreto Pnrr-bis. Un provvedimento che consentirà di dare piena applicazione alle disposizioni inerenti lo strumento di qualificazione delle imprese”. All’attenzione delle parti, “è stata portata una prima bozza di lavoro del decreto ministeriale con cui si regolamentano le modalità di presentazione della domanda per il conseguimento della patente, i contenuti informativi della patente, i presupposti e il procedimento per l’adozione del provvedimento cautelare di sospensione dello strumento e di attribuzione dei crediti, oltre che le modalità per il recupero dei crediti decurtati”. E’ stata ribadita – ha sottolineato inoltre il ministero – la possibilità di estendere la patente a crediti “ad altri settori, dopo un primo periodo positivo di applicazione in edilizia”.

Red. Diac

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