Assicurazioni

Catastrofi naturali, polizze obbligatorie verso il RINVIO di tre mesi. Il Cdm decide entro lunedì

Si va verso un rinvio della scadenza, fissata ora al 31 marzo, dell’obbligo di sottoscrizione delle polizze assicurative contro le catastrofi naturali: frane, alluvioni e terremoti. Sono in corso riunioni tecniche con l’obiettivo di portare, in extremis, al Consiglio dei ministri un decreto con la nuova scadenza che dovrebbe essere di tre mesi. Le aziende continuano a incalzare e a denunciare le difficoltà applicative del provvedimento.

25 Mar 2025 di Maria Cristina Carlini

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Catastrofi naturali, polizze obbligatorie verso il RINVIO di tre mesi. Il Cdm decide entro lunedì

Prende sempre più corpo il rinvio della scadenza, ora fissata al 31 marzo, in cui scatta l’obbligo per le imprese di sottoscrivere le polizze assicurative contro le catastrofi naturali. A corroborare questa ipotesi sono le riunioni tecniche di questi giorni – lunedì al Mimit si è tenuto un tavolo con Confindustria, Ivass e Ania – che, se il Governo deciderà, dovrebbero portare a un decreto legge dovrà necessariamente arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri, entro lunedì prossimo, 31 marzo. Non è ancora chiaro di quanto potrebbe venire spostata la deadline, ma una possibile opzione sarebbe quella di un rinvio di almeno due-tre mesi.

Se tutto filerà liscio e si arriverà a una fumata bianca, se pur in extremis, a uno dei prossimi Consigli dei ministri (al momento, però l’agenda di Palazzo Chigi non indica ancora convocazioni di Cdm), è  sicuramente un risultato importante che portano a casa le associazioni imprenditoriali che, in queste settimane, hanno intensificato il pressing denunciando le difficoltà applicative e operative del provvedimento nei termini fissati dal regolamento attuativo pubblicato in Gazzetta Ufficiale a fine febbraio. Un segnale politico nella direzione di un rinvio è arrivato, la scorsa settimana, dal deputato di Fratelli d’Italia, Riccardo Zucconi, che ha presentato un emendamento al decreto Bollette, all’esame in commissione alla Camera, per rinviare di sette mesi – quindi al 31 ottobre – l’entrata in vigore dell’obbligo delle nuove polizze. Ma è evidente la sfasatura che si determina tra quanto prevede il Milleproroghe e il decreto attuativo e i tempi dell’approvazione dell’emendamento: da una parte, scatta l’obbligo il 31 marzo mentre, dall’altro, il provvedimento che ne dispone il rinvio non avrà il via libera definitivo prima di diverse settimane. Calendario alla mano, il decreto Bollette dovrebbe arrivare in aula entro la prima settimana di aprile per poi passare all’esame del Senato.

Insomma, il rischio è di aumentare il caos e il disorientamento delle imprese che, in queste ultime settimane, non sono certo diminuiti, come denunciano le organizzazioni imprenditoriali. Anzi, al contrario.  A scendere subito in campo, subito dopo l’approvazione del decreto Milleproroghe (che in sede di conversione ha confermato la scadenza del 31 marzo) erano state Cna, Confartigianato Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti e Confcooperative. Dieci giorni fa, sono tornate alla carica scrivendo una lettera alla premier Giorgia Meloni denunciando la difficoltà in cui si trovano quattro milioni di imprese a causa di “una tempistica oggettivamente non coerente con la portata dell’operazione”. Di qui la richiesta di un intervento urgente per dare il tempo alle imprese di essere adeguatamente formate e informate sulle offerte sul mercato di polizze conformi e relativi costi. Viene fatto presente che le imprese assicuratrici hanno tempo fino al 28 marzo – termine sostanzialmente coincidente con l’entrata in vigore dell’obbligo di stipula – per adeguare alle previsioni di legge i testi delle polizze da proporre e che ad oggi non è attivo il portale IVASS per la comparabilità delle offerte dei contratti assicurativi.

Più tardiva, ma non meno potente, si è levata, una decina di giorni fa, la voce di Confindustria che ha denunciato la mancanza di chiarezza su molti aspetti applicativi del decreto. Una mossa che sarebbe stata dettata dalle difficoltà segnalate a Viale dell’Astronomia dalle imprese associate. Il vicepresidente Angelo Camilli ha sollecitato la necessità di una proroga di almeno 90 giorni e l’apertura di tavoli di lavoro. Una riunione, come si è detto, c’è stata lunedì scorso. Ora, le altre associazioni attendono una convocazione. Un possibile appuntamento che è nell’aria è proprio per il 31 marzo. Se dovesse essere confermato per quel giorno – e non anticipato –  l’aspettativa è che venga comunicata loro la presentazione del decreto di rinvio e non per farsi dire che la scadenza rimane quella di fine marzo.

 

 

 

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