I dati preliminari
Istat: sei mesi di STAGNAZIONE, nel 2024 il Pil si ferma a +0,5%
Crescita zero anche nel quarto trimestre del 2024. I dati preliminari diffusi dall’Istat registrano la stagnazione dell’economia italiana con il motore che si è fermato nel secondo semestre dell’anno. La crescita su base tendenziale è in frenata con un +0,5%. Anche dall’Europa sono arrivati i dati sul Pil. L’Eurozona è ferma. Va male la Germania, soffre la Francia. Brilla, invece, la Spagna che cresce su base congiunturale e su base annua registra +3,5%, Ma la sorpresa arriva dal Portogallo che registra la maggiore crescita congiunturale, +1,5%, e marcia, su base annua, con +2,7%, Cresce il Pil americano.
Un semestre di stagnazione e una crescita annua dimezzata rispetto agli obiettivi fissati dal Def ma poi ridimensionati dal Governo. E’, in sintesi, la fotografia sullo stato di salute dell’economia italiana che consegnano le stime preliminari diffuse ieri dall’Istat sul Pil del quarto trimestre del 2024. Un dato particolarmente atteso perchè, se pur di natura di natura provvisoria come sottolinea l’istituto di statistica, traccia un primo quadro completo dell’anno. Nel quarto trimestre, il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2020, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente. La debole traiettoria del Pil da inizio 2024 vede, così, su base congiunturale, una discesa dopo il +0,4% del primo trimestre, il +0,2% del secondo trimestre e due trimestri di crescita zero. Il quarto trimestre del 2024 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e due giornate lavorative in più rispetto al quarto trimestre del 2023. La variazione congiunturale, spiega l’Istat, è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, di un aumento in quello dell’industria e di una diminuzione in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente estera netta.
Su base tendenziale, nel quarto trimestre il Pil segna un incremento dello 0,5%, un dato in linea con quello del terzo trimestre e in frenata rispetto al +0,7% del secondo trimestre. Nel primo trimestre l’incremento era stato dello 0,3%. Nel 2024 il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,5% rispetto al 2023 (nel 2024 vi sono state quattro giornate lavorative in più del 2023). Il dato di oggi raffredda anche le previsioni per quest’anno. La partenza diventa tutta in salita visto che la variazione acquisita per il 2025, sulla base di queste stime, risulta nulla. L’Istat ha annuncato che i risultati dei conti nazionali annuali per il 2024 saranno diffusi il prossimo 3 marzo, mentre quelli trimestrali coerenti con i nuovi dati annuali verranno presentati il 5 marzo.
Il dato italiano non è l’unico della giornata di ieri. Anche Eurostat ha diffuso le stime del Pil dell’Eurozona e dell’Unione europea. Anche nella zona euro il prodotto interno lordo è rimasto fermo rispetto al precedente trimestre mentre quello dell’intera Unione ha registrato un lieve movimento, +0,1%. Rispetto al 2023, la crescita del 2024 è stata dello 0,7% nell’area euro e dello 0,8% nell’Unione europea.
In forte difficoltà rimane la Germania, la peggiore delle grandi economie, con il Pil in calo dello 0,2% su base congiunturale. Nel terzo trimestre aveva registrato +0,1%, dopo il -0,3% del secondo trimestre e +0,2% nella prima frazione dell’anno. Su base tendenziale, il quarto trimestre chiude la scia negativa dell’anno con -0,2%, dopo il -0,3% nel terzo trimestre, -0,2% nel secondo e -0,1%. Arranca anche la Francia che registra un -0,1%, dopo tre trimestri in lieve crescita congiunturale (rispettivamente, +0,1%, +0,3%, +0,4%). Su base tendenziale, il Pil registra un aumento dello 0,7%, il dato più basso dopo +1,4%, +1% e +1,2% nei primi tre trimesri dell’anno. Nel grande freddo europeo, riscaldano i dati dell’economia spagnola. Il Paese iberico registra un aumento congiunturale dello 0,8%, stesso ritmo dei due precedenti trimestri mentre nel primo trimestre aveva registrato +1%. Su base annua, la crescita del quarto trimestre è addirittura del 3,5% in linea con il terzo trimestre e superiore a quella delle prime due frazioni dell’anno, rispettivamente, +2,7% e +3,3%. Ma la vera sorpresa è il Portogallo che spicca un balzo a livello congiunturale dell’1,5%, il migliore dato europeo. L’economia lusitana cresce anche su base tendenziale con un incremento del 2,7%, il picco più alto dell’anno.
Il quadro si completa con i dati Usa che mostrano un’economia tonica e in crescita, anche se leggermente meno del previsto. Il PIl statunitense e’ cresciuto del 2,3% nel quarto trimestre 2024, in base alla lettura preliminare pubblicata dal dipartimento del Commercio. Le attese erano per un dato al 2,5%. Il dato del terzo trimestre e’ stato confermato in rialzo del 3,1%. Il dato sull’inflazione Pce e’ stato pari al 2,3%, quello sul Pce ‘core’ al 2,5%, in linea con le attese. Le spese per i consumi hanno registrato un rialzo del 4,2%. Mercoledì la Fed, prudentemente, ha deciso di stare ferma.