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Monza, città policentrica che valorizza il patrimonio storico e paesaggistico riattivando spazi dismessi e senza consumo di suolo. Ecco gli interventi

20 Lug 2025 di Giusy Iorlano

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Monza, città policentrica che valorizza il patrimonio storico e paesaggistico riattivando spazi dismessi e senza consumo di suolo. Ecco gli interventi

Monza, Italy, Sept. 2022. View of Monza Cathedral, a masterpiece of Romanesque and Gothic styles, housing the famous Iron Crown (Corona Ferrea)

Valorizzare il patrimonio storico e paesaggistico, contenendo il consumo di suolo e riattivando spazi dismessi, in una città “policentrica” come Monza. È l’obiettivo del Piano Città degli Immobili Pubblici firmato il 18 luglio dal direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, e dal sindaco di Monza, Paolo Pilotto.

Il Piano, in particolare, prevede la creazione di residenze per studenti e ricercatori, il recupero di edifici pubblici per una logistica moderna delle Amministrazioni pubbliche, il potenziamento della mobilità, l’offerta di servizi culturali e di nuovi spazi collettivi per accrescere qualità della vita, benessere e rafforzare l’identità storica e urbana di Monza.

In particolare il  Demanio è al lavoro con il Comune di Monza “per potenziare il sistema policentrico della Città e l’offerta dei servizi nel rispetto della sua vocazione storica, universitaria e ambientale. In questa ottica, un intervento di grande importanza sarà quello sulla Caserma IV Novembre che accoglierà, in primo luogo, uno studentato per far fronte a un problema importante del Paese e dell’Europa intera di dare residenze agli studenti e un mix di funzioni per servizi alla Città”, spiega il direttore dell’Agenzia, Alessandra dal Verme.

Il primo portafoglio immobiliare

Nello specifico il Piano Città degli immobili pubblici di Monza seleziona un primo portafoglio immobiliare di sei beni, tre di proprietà dello Stato e tre di proprietà del Comune. Potranno essere aggiunti ulteriori immobili da valorizzare, anche con il coinvolgimento di altri Enti e Istituzioni.

Tra gli immobili di proprietà dello Stato coinvolti nel Piano Città:

Ex Caserma Palestro

Un tassello importante del patrimonio cittadino è l’imponente ex caserma situata in Piazza San Paolo, nel pieno centro di Monza. L’edificio, che si sviluppa per la maggior parte su due piani fuori terra con sottotetto e un piccolo interrato sul lato sud, affonda le sue origini nel Seicento e conserva ancora oggi un valore architettonico e storico di prim’ordine.
Il prospetto su Piazza San Paolo è particolarmente suggestivo, con una composizione elegante e armonica: il corpo centrale, più basso, è incorniciato da due ali laterali e presenta un portale monumentale incastonato in una serliana con colonne ioniche in granito. Un segno tangibile della qualità costruttiva e dell’importanza che questo edificio ha rivestito nei secoli.
Le sue origini risalgono al 1587, grazie al lascito del nobile Simone Casato, destinato alla fondazione di un monastero femminile. Nel 1595 Papa Clemente VII ne autorizzò la trasformazione in monastero di clausura, che però fu soppresso nel 1785. Da allora l’edificio ha conosciuto diverse trasformazioni: dapprima casa regia per religiose secolarizzate, poi caserma militare durante il periodo napoleonico, quando ospitò anche le guardie del vicepresidente della Repubblica Italiana Francesco Melzi d’Eril e le reali guardie d’onore del viceré Eugenio de Beauharnais.
Fino a tempi recenti è stato sede del Distretto militare di Monza, contribuendo alla vita amministrativa e militare della città.
Oggi questo importante complesso monumentale si prepara a una nuova vita come Polo della Giustizia, un progetto ambizioso che intende riunire in un’unica sede quelle funzioni giudiziarie attualmente distribuite in maniera frammentaria nel territorio, razionalizzare gli spazi e valorizzare al tempo stesso un bene architettonico di straordinario valore nel cuore del centro storico di Monza.

Caserma Pastrengo

Nella parte Nord-Ovest della città si trova un complesso di grande interesse storico e urbanistico, un’importante arteria che costeggia il Parco di Monza e collega il centro cittadino con il Comune di Villasanta.
All’interno dell’area si trovano quattro corpi di fabbrica principali, affiancati da piccoli fabbricati secondari e tettoie utilizzate per scopi tecnici, ricovero attrezzi e riparo mezzi.
Acquistato nel 1884 dall’Amministrazione militare, il compendio fu a lungo utilizzato come distretto militare. Durante l’estate del 1944 fu teatro di un audace episodio della Resistenza: un raid partigiano riuscì a disarmare la guarnigione e a sottrarre armi, segnando una pagina coraggiosa della storia locale.
Nel dopoguerra il complesso fu in parte utilizzato come magazzino per piccoli reparti militari, mentre altri spazi vennero destinati ad alloggi per famiglie di sottoufficiali e operai civili. Nel 1999, con la definitiva dismissione, l’area è stata consegnata al Ministero della Giustizia per essere utilizzata come alloggiamento per il personale.
Il compendio è oggi in fase di riconversione per ospitare la nuova sede dell’Agenzia delle Entrate a Monza. Un progetto che intende valorizzare l’esistente, dando nuova funzione e dignità a un patrimonio edilizio storico, all’interno di una cornice urbana in continuo rinnovamento.

Ex Caserma IV Novembre

Nella zona Nord-Ovest della città si estende un’area ampia e strategica, una volta adibita a caserma militare e solo in parte edificata, che oggi guarda al futuro con grandi prospettive di trasformazione. Questa porzione della città, già rinnovata in parte con la realizzazione della nuova sede della Questura e della Prefettura di Monza e Brianza, comprensiva di uffici, accasermamento, alloggi di servizio e spazi esterni è infatti al centro di uno studio di rigenerazione urbana, promosso da un Protocollo d’Intesa siglato il 24 luglio 2024 tra Regione Lombardia, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Comune di Monza e Agenzia del Demanio. L’obiettivo è dare nuova vita a un luogo ricco di storia, aprendolo a nuove funzioni a servizio della città e dei suoi giovani.
Nato come complesso militare tra le due guerre, nel dopoguerra fu utilizzato dagli Alleati per attività nell’area milanese. Tornato sotto la gestione dell’Esercito Italiano, ospitò fino alla dismissione il 67° Reggimento di Fanteria Meccanizzata, dotato dei celebri carri M113.
Con la dismissione, l’area è stata inclusa in un Accordo di Programma che puntava a creare un polo istituzionale. Le demolizioni effettuate nei primi anni 2000 hanno permesso di realizzare le attuali strutture pubbliche, oggi sede di importanti enti come la Prefettura, la Questura, Regione Lombardia e la Provincia di Monza e Brianza.
Il  progetto di riqualificazione mira a trasformare la parte ancora non rigenerata in un moderno polo di housing universitario e a realizzare spazi pubblici ed infrastrutture urbane a supporto del futuro arrivo della metropolitana per garantire inclusione sociale e sviluppo sostenibile. Un’opportunità unica per rafforzare il legame tra città e università, offrendo spazi abitativi di qualità a studenti e ricercatori, e contribuendo al rilancio urbano di una zona strategica di Monza.

Immobili di proprietà del Comune coinvolti nel Piano Città:

Area Ex Macello

Un tempo cuore pulsante della vita agricola lombarda, questo affascinante complesso architettonico si presenta oggi come un insieme armonico di edifici di diversa altezza, distribuiti con logica funzionale e caratterizzati da uno stile sobrio e lineare, pensato per essere prima di tutto pratico ed efficiente.
Ma dietro la semplicità formale si nasconde una storia ricca e affascinante. Accanto al tradizionale uso del laterizio, spicca l’impiego di strutture in ferro e ghisa dal grande valore storico: alcuni elementi provengono addirittura dalla vecchia stazione centrale di Milano, altri dal suggestivo Padiglione dell’Agricoltura della Fiera di Milano del 1900. Una testimonianza concreta del riuso creativo e intelligente dei materiali dell’epoca.
Per decenni questo spazio è stato un vero punto di riferimento per gli allevatori di tutta la Lombardia. Qui si radunavano centinaia di animali trasformando il complesso in un luogo di scambio, vita e comunità. L’evento simbolo era la Sagra del Bestiame di San Giovanni che ogni 24 giugno animava l’area in occasione delle celebrazioni del santo patrono della città: un appuntamento atteso, sentito, che segnava il calendario di un’intera comunità.
Con la fine degli anni Settanta l’attività iniziò a declinare, fino alla chiusura definitiva nel 1984.
Oggi questo spazio ricco di memoria e potenziale è pronto a rinascere come area strategica per lo sviluppo urbano futuro grazie all’insediamento di servizi pubblici e di interesse generale che gli restituiranno una nuova funzione sociale, all’altezza della sua storia e del suo valore per la comunità.

Area ex Fossati Lamperti

Accanto alla ferrovia si trova un’area che racconta un pezzo importante della storia industriale di Monza. Per oltre un secolo ha ospitato la Fossati Lamperti, storica filatura e tessitura attiva fin dalla fine dell’Ottocento. Fondata con 700 addetti, l’industria ha rappresentato un simbolo del tessile lombardo, prima con la produzione di filati e tessuti economici destinati al mondo contadino, poi dagli anni Sessanta, con il passaggio a tessuti d’arredo pregiati per tende e tappezzerie.
Negli anni Ottanta, però, la crisi del settore si fa sentire e l’azienda entra in una fase di progressivo declino, fino alla chiusura definitiva nel 1993. Oggi restano i capannoni industriali, testimonianze tangibili di un passato produttivo che ha segnato la crescita della città.
Le strutture, attualmente dismesse, sono al centro di un’importante ipotesi di rigenerazione urbana con la possibilità di utilizzare i capannoni esistenti in forma convenzionata, garantendo così un dialogo tra memoria industriale e innovazione. L’idea è quella di trasformare l’area in un polo innovativo di servizi pubblici e privati, con una forte vocazione formativa e di ricerca grazie alla creazione di un polo di alta specializzazione. Il progetto punta a creare un ambiente dinamico, dove convivano spazi verdi, percorsi ciclopedonali, servizi commerciali e funzioni civili pensati per il benessere della comunità.

Area già TPM

Nel cuore della Circoscrizione 3 di Monza, racchiuso tra via Gerolamo Borgazzi, via Monte Nero, via Gaetano Casati e via Gorizia, si trova un complesso immobiliare che per decenni ha rappresentato un nodo nevralgico per la mobilità cittadina. Un tempo storico deposito degli autobus, oggi si prepara a scrivere una nuova pagina della sua storia.
L’area è composta da numerosi corpi di fabbrica: depositi, magazzini, officine, refettorio, una centrale termica, la rimessa e gli uffici,  testimonianza concreta della sua originaria funzione operativa. Intorno, una vasta area di pertinenza che offre un grande potenziale per lo sviluppo di nuovi servizi a beneficio della città.
Oggi gran parte del complesso risulta in disuso, ma non tutto è fermo: nella palazzina ancora attiva ha sede “Spazio 37”, un servizio sociale di accoglienza che continua a operare a sostegno delle fasce più fragili della popolazione.
Mentre una parte del compendio attende di essere rigenerata, un’altra è già al centro di un’importante trasformazione: sono in corso i lavori per la realizzazione di un nuovo edificio destinato a ospitare servizi sociali e sanitari, tra cui una moderna Casa di Comunità, che rappresenterà un punto di riferimento per la salute e il benessere dei cittadini.
Il progetto punta a dare nuova vita a un’area storica, trasformandola in un polo di prossimità e inclusione, capace di coniugare memoria urbana e nuove esigenze del territorio.

 

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