RIGENERAZIONE URBANA

Il risanamento delle baraccopoli diventa il cuore del piano città del Demanio per Messina

Ieri la firma dell’accordo fra la direttrice dell’Agenzia Alessandra dal Verme, il sindaco Federico Basile e il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Protagonista dietro le quinte la struttura operativa del commissariato alle baraccopoli guidata da Marcello Scurria: rilanciato in particolare il progetto che prevede il risanamento delle due baraccopoli Camaro (36mila mq per 239 nuclei familiari) e Bisconti (90mila mq per 217 nuclei familiari) tramite la trasformazione delle caserme Masotto e Nervesa, in un’area complessiva di 211.365 mq. Diario Diac ne aveva parlato quando era una proposta, dal Verme lo ha fatto proprio.

09 Gen 2025 di Giorgio Santilli

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Il risanamento delle baraccopoli diventa il cuore del piano città del Demanio per Messina

Alessandra dal Verme, direttore dell'Agenzia del Demanio

Il progetto di risanamento delle baraccopoli Bisconte e Camaro nell’area in cui sorgono anche le caerme Masotto e Nervesa

Il risanamento delle baraccopoli diventa il cuore del piano città del Demanio per Messina. Ieri la firma dell’accordo fra la direttrice dell’Agenzia Alessandra dal Verme, il sindaco Federico Basile e il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Presenti anche le sottosegretarie Albano (Mef) e Siracusano (Rapporti con il Parlamento). Obiettivo strategico del protocollo è “la rifunzionalizzazione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico della città. Il portafoglio comprende 20 beni dello Stato e l’area della ex baraccopoli”.

Il contribuito di Scurria e della struttura operativa del commissariato alle baraccopoli

Protagonisti dietro le quinte sono proprio Marcello Scurria e la struttura operativa del commissariato al risanamento delle baraccopoli: il comunicato finale gli riconosce il merito di aver portato avanti progetti lungimiranti. Al centro dell’attenzione, in particolare, il progetto che prevede il risanamento delle due baraccopoli Camaro (36mila mq per 239 nuclei familiari) e Bisconti (90mila mq per 217 nuclei familiari) tramite la trasformazione delle caserme Masotto e Nervesa, in un’area complessiva di 211.365 mq.

L’attenzione di Diario DIAC al progetto

Diario DIAC aveva fatto di questo progetto una bandiera e un modello di nuova rigenerazione urbana quando era solo una proposta, ora dal Verme lo ha fatto proprio con entusiasmo. Tre gli articoli pubblicati da Dario DIAC nei mesi passati:

La terza via della rigenerazione urbana per eliminare le baraccopoli: il progetto presentato al Demanio dal supercommissario di Messina Scurria di Giorgio Santilli

Messina vista da qui: noi, i baraccati, oggi siamo noi e basta, racconto di Emilia Martinelli

“Sulla rigenerazione urbana si gioca il futuro del Paese. Serve un piano complessivo delle città”: resoconto di Maria Cristina Carlini sul festival “Città in scena” 

L’executive summary: grande progetto di rigenerazione urbana

L’executive summery del Piano città evidenzia, in particolare, che l’obiettivo principale è “un grande processo di rigenerazione urbana incentrata sulla riqualificazione delle baraccopoli, sulla rivitalizzazione di grandi compendi di architettura industriale e militare in commissione funzionale e culturale con la città, sulla valorizzazione delle bellezze naturali identitarie del paesaggio dello Stretto e dei percorsi di alto valore naturalistico e paesaggistico, sulla tutela e valorizzazione turistico culturale del sistema delle fortificazioni, sul potenziamento dell’accessibilità esistente”.

L’elenco dei 21 beni interessati al Piano città

Questi i 21 beni pubblici compresi nel Piano città: 1. Caserma Masotto; 2. Caserma Militare Nervesa; 3. Magazzini di Commissariato di Marina; 4. Forte Spuria; 5. Forte dei Centri; 6. Ex Deposito Munizioni Campo Italia; 7. Forte Ogliastri; 8. Ex Forte Castellaccio; 9. Ex Forte Gonzaga; 10. Forte Petrazza; 11. Forte Schia昀昀ino; 12. Forte Serra La Croce; 13. Forte Masotto; 14. Batteria Crispi; 15. Forte S.Jacchiddu; 16. Forte Puntal Ferraro; 17. Forte Cavalli; 18. Ex Deposito Nafta Cappuccini; 19. Casette Ex Dicat Bisconte; 20. Ex Polveriera Camaro e Collinetta Bisconte; 21. Area ex Baraccopoli.

Il protocollo dice esplicitamente che si attendono proposte anche da soggetti privati interessati alla valorizzazione di questi beni.

Dal Verme: diamo un contributo all’emergenza abitativa di Messina

Alessandra dal Verme, direttrice dell’Agenzia del Demanio

“Per il Piano Città degli immobili pubblici di Messina – ha detto Alessandra dal Verme – l’Agenzia del Demanio ha lavorato in stretta sinergia con il sindaco Federico Basile e con la struttura commissariale guidata dal Presidente Renato Schifani per dare il contributo richiesto all’emergenza abitativa di Messina, dando la possibilità di realizzare interventi di housing sociale sul patrimonio dello Stato da rigenerare e una più appropriata logistica ai servizi dello Stato sul territorio con riduzione delle locazioni passive”. L’obiettivo condiviso – ha detto ancora dal Verme – è quello di “creare ecoquartieri rigenerati lungo le principali direttrici urbane, in piena coerenza con la pianificazione urbana, e al contempo una riqualificazione innovativa per l’ampiezza e il mix delle funzioni offerte al territorio. La rigenerazione del patrimonio immobiliare pubblico è una formidabile leva di sviluppo del territorio per generare valore economico, sociale, culturale e ambientale, attrattività e benessere”.

Schifani: Un passo avanti verso la rigenerazione e il risanamento del territorio

“Con la firma di oggi – ha detto il Presidente della Regione Siciliana e Commissario di Governo per il risanamento delle baraccopoli di Messina, Renato Schifani – la città dello Stretto compie un passo decisivo verso la rigenerazione urbana e il risanamento del proprio territorio. Questo importante accordo, frutto della sinergia tra Regione Siciliana, Comune di Messina e Agenzia del Demanio, rappresenta una risposta concreta al problema del disagio abitativo, trasformando beni pubblici inutilizzati in opportunità di sviluppo e crescita per la comunità. È un intervento che guarda al futuro, ma con radici ben salde nelle specificità del territorio, rafforzando l’identità culturale e paesaggistica di Messina”.

Il sindaco Basile: restituiamo alla città spazi finora caratterizzati dal degrado

“Il Piano Città degli Immobili Pubblici – ha evidenziato il sindaco della Città di Messina, Federico Basile – rappresenta un’occasione unica per ridare nuova vita a spazi abbandonati e trasformarli in risorse vitali per il nostro territorio. È un progetto che ci permette di riprenderci luoghi che per troppo tempo sono rimasti in stato di degrado, restituendoli alla comunità con una nuova concezione di città, basata su vivibilità, efficienza e sostenibilità. Si tratta di una sfida nella sfida: riprendere questi spazi e trasformarli in sistemi innovativi di vivibilità, in hub di servizi essenziali, in opportunità di sviluppo economico e in strumenti di rigenerazione urbana. Messina ha oggi l’occasione di dimostrare che, attraverso una pianificazione strategica e condivisa, è possibile creare un modello di città che guarda al futuro, valorizzando il territorio e offrendo nuove prospettive di investimento e crescita”.

 

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