L'ANALISI DI BANKITALIA SULLE ASPETTATIVE DELLE IMPRESE

Pesano INCERTEZZA economica e politica ed energia, ma la fiducia è alta e l’occupazione sale

I costruttori restano più ottimisti degli industriali e dei settori dei servizi: tutti hanno una leggera flessione di fiducia rispetto al primo trimestre 2024 (ma va molto meglio che nel secondo semestre 2023). Prevale la stabilità delle aspettative ma un terzo pensa che crescerà ancora la domanda per le costruzioni nel prossimo trimestre e che le condizioni economiche resteranno favorevoli. I fattori esterni che più spaventano sono l’incertezza imputabile a fattori economici e politici e le oscillazioni del prezzo del petrolio, nessuna paura da inflazione e condizioni del credito.

09 Lug 2024 di Giorgio Santilli

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Nonostante qualche limitata preoccupazione che serpeggia fra le imprese – meno ottimiste rispetto al primo trimestre dell’anno ma molto più ottimiste che nel secondo semestre 2023 – è la stabilità delle aspettative il tratto che domina la Rilevazione trimestrale che Bankitalia fa sulle imprese industriali, dei servizi e delle costruzioni. Oltre due terzi delle imprese intervistate non cambia posizione. I dati riguardano il secondo trimestre 2024. L’inflazione non viene vissuta come un problema (la previsione a 6 e 12 mesi è 1,4%) e neanche l’accesso al credito, mentre cresceranno ancora la domanda complessiva (24,8 è il saldo fra chi vede miglioramento  chi vede peggioramento) e l’occupazione (saldo a 18,4). Ancora qualche incertezza sulle condizioni economiche delle imprese (saldo -2,2) ma nel trimestre passato erano state peggiori (-6,6).

Queste tendenze positive sono rafforzate nel settore delle costruzioni che ancora presenta aspettative maggiormente positive per i prossimi mesi. Per la domanda relativa ai propri prodotti del prossimo trimestre, per esempio, il 47% delle imprese di costruzione la vede stabile e il 46,5% la vede in aumento, mentre i due valori sono rispettivamente 44,7% e 39,6% per le imprese industriali e dei servizi. Per le condizioni economiche in cui opereranno le imprese nel prossimo trimestre per i costruttori grande stabilità (83,4%) e saldo fra ottimisti e pessimisti positivo (+3,3) mentre per industria e servizi il tasso di stabilità è 72,9% e il saldo negativo (-5,5). Per le prospettive a tre anni, smentendo anche molte preoccupazioni diffuse, il 53% delle imprese di costruzioni pensano che le condizioni economiche miglioreranno (contro il 48% dell’industria). Sull’occupazione, poi, il divario di aspettative si fa enorme con un saldo nelle costruzioni di +31,4 (il più alto da dodici anni) dato da un 64% di risposte all’insegna della stabilità, un 33,5% di crescita e solo un 2,2% di riduzione, Per l’industria il saldo è di +6,3 dato dal 19,5% che pensa di accrescere l’occupazione e il 13,2% che pensa di ridurla.

Particolarmente interessante la scheda (numero 11) relativa ai fattori che impattano positivamente o negativamente (o non impattano) sull’attività dell’impresa. Per i costruttori i due segnali più negativi riguardano il prezzo del petrolio (-0,8) che qui va inteso come preoccupazione generalizzata per il costo dell’energia e l’incertezza imputabile a fattori economici e politici (-0,7). Molto positivo, viceversa, viene considerato l’andamento dei nuovi cantieri (+1,3) e dei cantieri già in corso (+1,3). Non impattano, se non a livello minimo, le condizioni del credito (-0,2) né le variazioni dei prezzi (-0,1).

 

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