La giornata

Papa Leone XIV, il primo dagli Usa: “PACE disarmata e disarmante”

  • Sicurezza sul lavoro, il Governo presenta il piano ai sindacati: revisione dei subappalti, formazione e incentivi a imprese virtuose
  • Trump: “Powell uno stupido ma petrolio ed energia in forte calo”
  • Firmato il nuovo contratto del settore gas-acqua per 48 mila lavoratori, aumenti medi di 260 euro
  • Da Cdp via a nuove operazioni per 2,4 miliardi da energia a mobilità
  • Terna: completata la posa del ramo est del  Tyrrhenian LInk, collegherà Campania e Sicilia

08 Mag 2025

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Alle 18.08 la fumata bianca, alle 19,13 l'”Habemus Papam” che annuncia alla folla di 150 mila fedeli accorsi a Piazza San Pietro e al mondo che la Chiesa Cattolica ha la sua nuova guida. A succedere a Papa Francesco, dopo quattro scrutini, è Robert Francis Prevost che sale al soglio pontificio con il nome di Leone XIX. Anche lui arriva da oltreoceano ma stavolta dal NordAmerica. E’ il primo Papa statunitense – nato a Chicago il 14 settembre del 1955 – con origini italiane, francesi e spagnole. Non manca la sorpresa quando viene annunciata la sua elezione, eppure il suo nome era circolato prima del Conclave come possibile papa di “compromesso”. Visibilmente commosso e con gli occhi lucidi, Papa Leone si affaccia dalla Loggia della basilica e, tra le ovazioni della folla, prende la parola.Non va a braccio ma legge un testo scritto, a differenza dei suoi predecessori. “La pace sia con tutti voi”, sono le sue prime parole. E, negli otto minuti del suo discorso, quello di pace è il messaggio centrale e la parola che ha più volte pronunciato e ripetuta almeno una decina di volte. «Vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, tutte le persone ovunque siano, tutti i popoli e tutta la terra». Leone XIV parla di pace definendola «disarmata e disarmante, umile e perseverante» e rende il suo omaggio a Papa Francesco, che dalla stessa Loggia ha rivolto il suo ultimo appello per la pace. “Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole, ma sempre coraggiosa di Papa Francesco che benediva a Roma. Il Papa che benediva Roma dava la sua benedizione al mondo, al mondo intero. Quella mattina del giorno di Pasqua. Consentitemi di dar seguito a quella stessa benedizione”. Parla di pace e parla di ponti. “L’umanità necessita di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore”.  Papa Prevost indica la rotta del suo pontificato:  “dobbiamo cercare insieme come essere una Chiesa missionaria, una chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere come questa piazza con le braccia aperte a tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, della nostra presenza, del dialogo, dell’amore”; “vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, cerca sempre la carità, cerca sempre di essere vicino, specialmente a coloro che soffrono”. Quanto sarà in continuità con Papa Francesco è una delle principali domande che tutti si pongono in queste ore. Agostiniano, apprezzato da Bergoglio e da lui nominato cardinale  nel 2023 e Prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, è definito un bergogliano moderato, negli Usa è stato indicato come “il cardinale che può fare la storia”.  Il suo è un  profilo internazionale, con una solida preparazione accademica – laurea in matematica e filosofia, master in teologia –  e soprattutto con una lunga esperienza missionaria in America Latina, in particolare in Perù. Ma la prima sorpresa è stata la scelta, all’insegna della tradizione, del nome Leone. Leone XIII è stato l’ultimo papa dell”800, ricordato come il ‘papa dei lavoratori’ e ‘papa sociale’; la sua enciclica più famosa è la Rerum Novarum, che pone le fondamenta della dottrina sociale della Chiesa.

Sicurezza sul lavoro, il Governo presenta il piano ai sindacati: revisione dei subappalti, formazione e incentivi a imprese virtuose

Formazione per i lavoratori e i datori, incentivi alle imprese che investono in prevenzione sotto forma di sconti sui premi Inail e la nomina di un consigliere che gestirà le relazioni con le parti sociali, individuato nell’ex governatore Campania Stefano Caldoro. Sono i principali punti del piano del governo sulla sicurezza sul lavoro presentato ieri dalla premier, Giorgia Meloni, alle dodici sigle sindacali in un incontro durato oltre 4 ore, a Palazzo Chigi. A loro Meloni chiede di far vita a “un’alleanza” tra istituzioni, sindacati e imprese. “Non dobbiamo arrenderci a questa ‘normalità perché non c’è niente di normale nel morire sul posto di lavoro. E non dobbiamo mai dimenticare che dietro i numeri e le fredde statistiche ci sono storie vere, vite spezzate o profondamente cambiate, famiglie distrutte”, ha detto Meloni. Un’impostazione che i sindacati hanno apprezzato almeno nel metodo. Ma poi le valutazioni saranno sui fatti e questo lo hanno messo in chiaro  il segretario della Cgil Maurizio Landini e quello della Uil Pierpaolo Bombardieri che dicono di attendere di vedere gli annunci tradotti in misure concrete. Al tavolo arriva anche la disponibilità del governo a rivedere le regole sulla catena dei subappalti, con l’obiettivo – spiegano fonti di governo – di rafforzare i controlli e le responsabilità con particolare riguardo alla sicurezza dei lavoratori”. Una modifica chiesta da tempo dai sindacati, ma l’impegno non basta per il segretario della Cgil che liquida l’annuncio con una battuta: “Guardate che se vogliamo risolvere il problema abbiamo immediatamente un referendum”. “La sicurezza sul lavoro è stata da sempre una priorità del Governo, l’abbiamo messa sin da subito al centro della nostra azione, ma vogliamo fare molto di più”, ha esordito la premier. Ecco allora la disponibilità “ad ascoltare le vostre proposte”, ha detto Meloni  perché “la politica non ha tutte le risposte”. Intanto il governo mette sul tavolo una serie di proposte da avviare nei tavoli tecnici successivi, dando seguito all’annuncio sui 650 milioni da dedicare a salute e sicurezza fatto dopo il Cdm alla vigilia del primo maggio. “Vogliamo continuare a premiare le imprese che investono in prevenzione, potenziando ad esempio il meccanismo del cosiddetto ‘bonus-malus’ relativo al calcolo dei premi Inail”, ha spiegato Meloni, “stiamo studiando le modalità che ci consentono di rivedere il bonus per l’andamento infortunistico favorevole, agendo sulla variazione delle aliquote Inail vigenti, con l’obiettivo di incentivare ancora le aziende ad adottare comportamenti virtuosi per la prevenzione del rischio infortunistico”. E una revisione delle tariffe potrebbe arrivare anche per il settore agricolo. Si agirà sulla formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro attraverso finanziamenti Inail ai fondi interprofessionali. Anche le scuole saranno coinvolte e l’Inail si farà carico degli oneri di formazione del personale docente che coordineranno le attività.Il leader della Cgil Landini registra positivamente che “per la prima volta abbiamo trovate disponibilità, almeno sulla carta, su questi temi”. Per la segretaria Cisl Daniela Fumarola ieri  è stata segnata “una bella pagina di relazioni con il governo”.

Trump: “Powell uno stupido ma petrolio ed energia in forte calo”

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump descrive come stupido (“fool”) Jerome Powell, presidente della Federal Reserve degli Stati Uniti che ha deciso all’unanimita’ di lasciare invariati i tassi di interesse. “Troppo Tardi”, e’ uno stupido che non ha la minima idea di cosa sia. A parte questo, mi piace molto! Petrolio ed energia in forte calo, quasi tutti i costi (generi alimentari e “uova”) in calo, praticamente ‘nessuna inflazione’ scrive ancora Trump.

Firmato il nuovo contratto del settore gas-acqua per 48 mila lavoratori, aumenti medi di 260 euro

È stato firmato oggi tra le associazioni datoriali Utilitalia, Proxigas, Assogas e Anfida e i sindacati di categoria Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL l’accordo di rinnovo per il triennio 2025-2027 del CCNL GAS-ACQUA, che riguarda circa 48.000 lavoratori. Utilitalia, Proxigas, Assogas e Anfida esprimono soddisfazione per la chiusura del negoziato a poche settimane dall’avvio, e per il raggiungimento di un’intesa che salvaguarda da un lato il potere d’acquisto dei lavoratori, a fronte dell’eccezionale picco inflattivo del passato triennio, e, dall’altro lato, la sostenibilità per le imprese, impegnate in importanti investimenti nelle infrastrutture e nella qualità del servizio, garantendo la stabilità normativa e la continuità di tutela delle comunità servite. Sul piano normativo le parti hanno concluso il lavoro di revisione del modello contrattuale di classificazione del personale per renderlo più idoneo a cogliere l’evoluzione dei processi di lavoro e delle competenze professionali: questo attraverso l’aggiornamento dei profili professionali esemplificativi, la valorizzazione delle soft skills e l’individuazione di range di inquadramento per le figure dal 2° al 6° livello sulla base di fattori distintivi di professionalità consolidate, con effetto a partire dal 2027. È stato poi valorizzato il sistema di relazioni industriali, con il rafforzamento dell’Osservatorio Nazionale e l’estensione delle sue competenze a temi strategici quali l’intelligenza artificiale, la sostenibilità e la direttiva sulla parità retributiva. È stato rafforzato anche l’impegno all’operatività dell’Organismo bilaterale nazionale per la sicurezza. L’accordo, tenendo conto dell’evoluzione dei tempi di lavoro, dell’importante utilizzo del lavoro agile e delle esigenze di conciliazione vita-lavoro, ha previsto dal 1° gennaio 2026 l’allineamento degli orari a 38 ore medie settimanali per tutti i lavoratori, riducendo di mezz’ora l’orario di lavoro contrattuale; sempre nella logica dell’empowerment organizzativo sono stati anche individuati miglioramenti normativi ed economici per la reperibilità, con l’obiettivo di ridurre i disagi di una prestazione che resta strategica per la sicurezza e la continuità dei servizi alla cittadinanza. Parte rilevante del rinnovo è stata caratterizzata anche dall’attenzione ai più fragili, con il rafforzamento delle tutele in materia di pari opportunità, inclusione, azioni sociali e con la modifica della normativa sul trattamento per malattia ed infortunio non professionale, introducendo comporti più favorevoli per i disabili ed i malati gravi. Sul piano economico, le parti hanno tenuto conto delle previsioni IPCA per il triennio 2025-2027 ma, con forte senso di responsabilità e anche alla luce dell’eccezionale picco inflattivo registrato nel precedente triennio, hanno concordato un aumento a regime di 260 euro sui minimi, allocando al contempo risorse importanti per incentivare la produttività per gli anni 2026 e 2027 (15 euro legati al raggiungimento di obiettivi di efficienza, efficacia e qualità del servizio sulla base dei parametri utilizzati da Arera) oltre che per accrescere il welfare contrattuale (7 euro fra previdenza complementare, assistenza sanitaria integrativa e assicurazione invalidità e premorienza). Lo stanziamento di risorse nella produttività costituisce anche l’elemento di compensazione sul quale si basa il rinnovato metodo salariale per la gestione degli scostamenti dell’inflazione a fine triennio. La prima tranche degli aumenti concordati scatterà a luglio 2025, previa approvazione dell’ipotesi di accordo da parte delle assemblee dei lavoratori che si terranno nelle prossime settimane; per la vacanza contrattuale è prevista un’erogazione una tantum di 230 euro.

Germania:  a marzo la produzione industriale cresce del 3% su mese

In Germania a marzo la produzione industriale e’ aumentata del 3% mese su mese dopo l’aggiustamento stagionale e di calendario, secondo i dati provvisori forniti dall’Ufficio Federale di Statistica (Destatis). Il confronto meno volatile, viene spiegato, tra tre mesi mostra inoltre che la produzione e’ aumentata dell’1,4% nel 1 trimestre del 2025 rispetto al 4 trimestre del 2024. In base a questo confronto, la produzione ha registrato l’aumento piu’ significativo dall’inizio del 2022. E’ stato confermato il risultato provvisorio di febbraio 2025 (-1,3% rispetto a gennaio 2025). Rispetto al marzo 2024, la produzione e’ diminuita dello 0,2% nel marzo 2025 dopo l’aggiustamento per gli effetti del calendario.

Da Cdp via a nuove operazioni per 2,4 miliardi da energia a mobilità

Il consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti, presieduto da Giovanni Gorno Tempini, su proposta dell’amministratore delegato e direttore generale, Dario Scannapieco, ha deliberato operazioni per un valore complessivo di circa 2,4 miliardi di euro per il potenziamento delle infrastrutture strategiche, la promozione dell’export, lo sviluppo delle piccole e medie imprese italiane e a favore della cooperazione internazionale. Sono stati autorizzati interventi per accelerare i programmi di investimento di imprese attive in comparti rilevanti per il Sistema Paese: in particolare il CdA ha dato il via libera a iniziative a sostegno di infrastrutture strategiche con il fine di ammodernare ed efficientare la rete di distribuzione dell’energia elettrica, la viabilità e il trasporto su gomma. Le nuove risorse saranno anche destinate a sviluppare piani di internazionalizzazione di grandi realtà italiane che operano a livello europeo. In linea con il Piano Strategico 2025-2027, il CdA ha approvato iniziative che grazie alla sinergie tra Cassa Depositi e Prestiti e primari istituti finanziari che operano sul territorio agevolano l’accesso al credito delle aziende italiane di minori dimensioni, promuovendone lo sviluppo. Inoltre, sono stati deliberati nuovi finanziamenti per favorire l’export e la competitività di grandi gruppi nazionali con l’obiettivo di accrescerne ulteriormente il posizionamento sui mercati globali. Le iniziative approvate consentiranno anche di creare valore per le filiere industriali di riferimento con un impatto positivo sui livelli di occupazione. In coerenza con il ruolo di Istituzione Finanziaria per la Cooperazione allo Sviluppo, il Consiglio di Cassa Depositi e Prestiti ha approvato operazioni verso intermediari finanziari esteri con lo scopo di ampliare il loro portafoglio crediti a favore di imprese attive nell’area mediorientale, principalmente PMI, e di progetti a favore dell’efficienza energetica. Si tratta di iniziative che permetteranno anche di incrementare la presenza commerciale delle realtà italiane sui mercati extra UE. Intanto, Cassa Depositi e Prestiti è il primo emittente autorizzato ad operare con un proprio Programma di emissioni obbligazionarie riservato a investitori istituzionali (Programma DIP, Debt Issuance Programme) quotato esclusivamente in Italia. Il Programma DIP, per la prima volta dalla sua costituzione (avvenuta nel 2015) ed in via esclusiva, è stato approvato dalla CONSOB ed è stato ammesso da Borsa Italiana, Gruppo Euronext, a quotazione sul MOT (Mercato Telematico delle Obbligazioni), il mercato obbligazionario regolamentato nazionale. Con il cambio del mercato di quotazione dalla Borsa di Dublino a Piazza Affari, CDP dimostra il suo concreto sostegno all’iniziativa promossa da Borsa Italiana e CONSOB volta a rafforzare lo sviluppo del mercato obbligazionario nazionale attraverso un aumento delle approvazioni e delle quotazioni di strumenti obbligazionari in Italia. L’operazione punta ad attrarre altri emittenti, favorendo la crescita e la competitività del sistema finanziario italiano e migliorandone la percezione anche a livello internazionale. La scelta effettuata risulta un naturale sviluppo di quanto intrapreso in fase di costituzione del Programma di CDP, riguardo all’emissione di titoli governati dal diritto italiano e soggetti a regime di dematerializzazione e accentramento su Euronext Securities Milan in qualità di Central Securities Depository.

Terna: completata la posa del ramo est del  Tyrrhenian LInk, collegherà Campania e Sicilia

È stata completata la posa del primo cavo sottomarino del ramo est del Tyrrhenian Link, una delle infrastrutture elettriche di Terna più rilevanti per il Paese, che collegherà la Campania e la Sicilia. In poco più di due mesi sono stati installati circa 490 km di elettrodotto partendo da Fiumetorto, nel Comune di Termini Imerese (PA), fino a Torre Tuscia Magazzeno, nel Comune di Battipaglia (SA). Nel dettaglio, la posa è stata realizzata in due fasi: la prima, lunga 260 km, si è conclusa a marzo; la seconda, di 230 km, è stata avviata ad aprile. La conclusione delle operazioni di posa del collegamento si è svolta al largo della costa campana di Battipaglia a bordo della nave Leonardo Da Vinci di Prysmian, che nel 2021 si è aggiudicata il contratto quadro per la progettazione, la fornitura, l’installazione e il collaudo di oltre 1.500 km di cavi. Sono intervenuti durante la presentazione Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, e Raul Gil, EVP Transmission BU di Prysmian. “Il completamento della posa del cavo sottomarino tra Sicilia e Campania è un importante traguardo, per Terna e per il Paese, nel processo di decarbonizzazione delineato dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima. Le grandi infrastrutture marine rappresentano la risposta sostenibile dell’azienda alla costante crescita della richiesta di energia, attraverso soluzioni innovative, efficaci e a ridotto impatto ambientale. La tratta est del Tyrrhenian Link è il collegamento sottomarino più lungo mai realizzato da Terna, con circa 490 km di cavo in corrente continua ad una profondità massima di 1.560 metri. Anche grazie al supporto di Prysmian, possiamo confermare l’entrata in esercizio di questo tratto dell’opera nel 2026”, ha dichiarato Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. “Per il progetto, Terna ha ricevuto un finanziamento di 500 milioni di euro nell’ambito del programma REPowerEU. Il Tyrrhenian Link, opera abilitante per la transizione energetica nazionale, rafforzerà il ruolo dell’Italia come hub energetico del Mediterraneo”. “Prysmian è al cuore delle trasformazioni energetiche e digitali italiana ed europea. Siamo orgogliosi di collaborare ancora una volta con Terna in questo ambizioso progetto che rafforza l’infrastruttura elettrica italiana e promuove la transizione energetica. Con il Tyrrhenian Link, una delle interconnessioni più lunghe al mondo, e la nostra nave posacavi Leonardo da Vinci, abbiamo raggiunto nuovi traguardi tecnologici e operativi, stabilendo nuovi standard mondiali (record di installazione a 2150 metri di profondità). Siamo impegnati ogni giorno a garantire reti elettriche più sicure e sostenibili, investendo costantemente in innovazione, sostenibilità e capacità produttiva”, ha aggiunto Raul Gil, EVP Transmission BU, di Prysmian. Il Tyrrhenian Link, per il quale Terna prevede un investimento complessivo di 3,7 miliardi di euro, comprende due collegamenti in corrente continua a 500 kV: il ramo est tra Campania e Sicilia e il ramo ovest tra Sicilia e Sardegna. L’infrastruttura si estenderà per circa 970 km di tracciato in cavo marino, con una capacità di trasporto di 1.000 MW per ciascuna tratta. Il completamento dell’opera è previsto per il 2028. Grazie alla sua capacità di trasmissione, il Tyrrhenian Link contribuirà significativamente al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione stabiliti dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima. L’infrastruttura, fondamentale per la sicurezza della rete elettrica italiana ed europea, favorirà grazie al rinforzo dell’interconnessione elettrica delle tre regioni coinvolte, Campania, Sicilia e Sardegna, l’incremento della capacità di scambio e contribuirà a migliorare l’adeguatezza e la flessibilità della rete elettrica di trasmissione nazionale. Contestualmente alla posa marina, procedono le opere civili nei siti che ospiteranno le stazioni di conversione a Eboli e a Termini Imerese. In Campania, l’infrastruttura sarà collegata all’approdo di Torre Tuscia Magazzeno attraverso un elettrodotto interrato di circa 15 km, progettato per minimizzare l’impatto ambientale e paesaggistico. Analogamente, in Sicilia, la stazione sarà connessa all’approdo di Fiumetorto con un percorso in cavo interrato di circa 10 km.

Poste, risultati record nel primo trimestre 2025. Del Fante “siamo leader nei pacchi, Polis è il nostro fiore all’occhiello”

“Poste Italiane ha conquistato la leadership italiana nei servizi di corriere e con il progetto Polis ha rafforzato il proprio ruolo di vicinanza ai territori, andando incontro alle esigenze della clientela e offrendo prodotti e servizi che facilitano la vita ai cittadini”. È quanto ha sottolineato l’AD Matteo Del
Fante in un’intervista al TG Poste in occasione della presentazione di risultati record nel primo trimestre 2025. “Il cliente ha bisogno dei servizi – ha specificato Del Fante – e ha bisogno di avere una vita semplice nell’assolvere alle proprie esigenze, che vanno dal mondo dei pagamenti a
quello dell’energia fino alla telefonia. La sfida è fare sempre un po’ di più e sempre meglio in quello che abbiamo già iniziato a fare da un po’ di tempo a questa parte”. L’AD ha commentato il grande percorso di crescita nel mercato dei pacchi dal 2017 a oggi: “Siamo arrivati a consegnare da soli
più pacchi di tutti gli altri corrieri messi insieme. Un grande risultato, un percorso storico nella consegna a casa dei pacchi attraverso investimenti in automazione e la centralità della figura del portalettere”. Un commento anche sul progetto Polis, dopo aver raggiunto il numero di oltre 60.000
passaporti richiesti negli uffici postali. “Polis è un fiore all’occhiello per l’Azienda”. Anche con questo progetto andiamo ad assolvere a un’esigenza sentita”. In chiusura, un ringraziamento alle persone di Poste Italiane per i risultati ottenuti. “Il fattore principe della nostra crescita è la
dedizione dei 120.000 dipendenti del Gruppo”. L’offerta retail di Poste Energia per luce e gas, lanciata a giugno 2022 ha contribuito a ricavi con 32 milioni nel primo trimestre del 2025, trainati da una base clienti in crescita che ha raggiunto circa 800 mila unita’, quasi il doppio rispetto al primo trimestre del 2024. Lo annuncia Poste nella nota relativa al bilancio. Il risultato operativo (ebit) adjusted del settore per il periodo e’ cresciuto del 12,9%, attestandosi a 133 milioni, trainato da una solida performance a ricavi e da costi stabili.

Prysmian: nel primo trimestre utile netto in calo a 155 milioni, pesano gli oneri finanziari

Per il primo trimestre dell’anno Prysmian ha riportato un utile netto pari a 155 milioni di euro, in calo del 18% rispetto ai 190 milioni di un anno fa. Il decremento di 35 milioni – si spiega in un comunicato – e’ dovuto fra gli altri fattori ai maggiori oneri finanziari netti a seguito dell’acquisizione di Encore Wire e ad una variazione negativa del fair value dei derivati sulle materie prime. Nel trimestre l’ebidta adjusted ha raggiunto i 527 milioni, in aumento del 27,9% rispetto ai 412 milioni del primo trimestre 2024 mentre il margine e’ stato pari al 13,1% (da 12,4%). Nel periodo i ricavi si sono attestati a 4,77 miliardi, in rialzo del 5% rispetto ai 3,68 miliardi del primo trimestre 2024. Questa crescita – si spiega in un comunicato – e’ stata trainata principalmente da Transmission, insieme al contributo positivo di Digital Solutions, che hanno piu’ che compensato la performance di Power Grid ed Electrification. I dati sono migliori del consensus che erano per un Ebitda adjusted di 510 milioni a fronte di vendite per 4,58 miliardi. “Prysmian ha chiuso il primo trimestre dell’anno con solidi margini, insieme a un’eccellente generazione di cassa – spiega il ceo Massimo Battaini -. In questo trimestre abbiamo condiviso anche i nostri obiettivi di medio termine al Capital Markets Day lo scorso marzo, definendo la direzione per una crescita organica sostenuta dalla nostra evoluzione di lungo termine da produttore di cavi a fornitore di soluzioni. Questi risultati confermano i continui progressi compiuti verso gli obiettivi del Capital Markets day, come dimostrato dall’eccellente performance del business Transmission e dal costante miglioramento di Digital Solutions, che beneficera’ anche dell’acquisizione di Channell, il cui closing e’ previsto entro il secondo trimestre. I risultati raggiunti ci permettono inoltre di confermare la guidance per il 2025, nonostante lo scenario macroeconomico incerto, rimanendo focalizzati sull’accelerazione della crescita e della redditivita’ nei prossimi mesi”. La guidance annunciata a febbraio prevede un adjusted ebitda compreso nell’intervallo di 2,25 e 2,35 miliardi e un free cash flow compreso nell’intervallo 950 milioni e 1,05 miliardi.

Saipem: assemblea approva bilancio e dividendo di 0,17 euro

L’assemblea dei soci di Saipem ha approvato il bilancio 2024 che si e’ chiuso con ricavi pari a 14.549 milioni di euro (+23%), ebitda di 1.329 milioni di euro (926 milioni di euro nel 2023 e un risultato netto di 306 milioni di euro (179 milioni di euro nel 2023). I soci hanno anche dato il via libera alla distribuzione del dividendo pari a 0,17 euro per ciascuna azione ordinaria e a 5 euro per ciascuna azione di risparmio. In sede straordinaria l’assise ha approvato la proposta di conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in azioni ordinarie della societa’ e la conseguente modifica di alcuni articoli dello Statuto sociale.

Ascopiave: sale l’utile nel primo trimestre +39% a 9,3 milioni

Il gruppo Ascopiave ha chiuso il primo trimestre con un risultato netto consolidato di 9,3 milioni, in rialzo del 39% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, e un risultato operativo di 17,4 milioni (+60%). I ricavi consolidati per 54,8 milioni di euro (+15%), con una crescita legata principalmente all’incremento dei ricavi tariffari della distribuzione gas per 8,5 milioni (in calo di 1,5 milioni i ricavi da produzione di energia da fonti rinnovabili a causa dei minori volumi di energia prodotti). Il margine operativo lordo si e’ attestato a 29,6 milioni (+27%). Nel periodo il gruppo ha realizzato investimenti in immobilizzazioni immateriali e materiali per 15,3 milioni, in aumento di 0,2 milioni (hanno riguardato principalmente lo sviluppo, la manutenzione e l’ammodernamento delle reti e degli impianti di distribuzione del gas). La posizione finanziaria netta al 31 marzo era pari a 366,6 milioni, in miglioramento di 21 milioni. Nel primo trimestre i volumi di gas distribuiti attraverso le reti gestite dalle societa’ del gruppo sono stati 607,3 milioni di metri cubi, in aumento del 2%. Il gruppo chiude il primo trimestre “con dei risultati che confermano le buone performance dello scorso esercizio, grazie ad un’efficiente gestione delle attivita’ operative e di investimento.

Porti, Francesco Benevolo verso la presidenza dell’AdSP Mare Adriatico Centro Settentrionale

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti prosegue l’iter per la nomina del nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Centro Settentrionale, che ha competenza sul porto di Ravenna. Dopo aver acquisito l’intesa con la Regione Emilia-Romagna, il MIT ha trasmesso la proposta di nomina di Francesco Benevolo alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, per il previsto parere parlamentare. La designazione, firmata dal ministro Matteo Salvini, rappresenta un passo decisivo verso il completamento del processo di nomina.

Trasporti, Morelli: “la guida autonoma diventa realtà, presto norme”

“Il Parlamento e il Mit in prima fila, si dovranno presto impegnare per normare la guida autonoma, una tecnologia futuribile che, come testimonia il test di oggi di Serravalle, diventerà presto realtà. Per permettere all’Italia di essere tra i primi Paesi a sfruttare le potenzialità di questa tecnologia, il Legislatore si metterà subito al lavoro per individuare un perimetro normativo sulla materia”. Lo dice il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alessandro Morelli in occasione della presentazione di un prototipo di veicolo a guida autonoma sviluppato da Milano Serravalle – Milano Tangenziali e dal Politecnico di Milano. “La tecnologia ha fatto passi da gigante – spiega il Sottosegretario – ed è ora di adeguarsi anche a livello normativo per competere con il resto del mondo e poter offrire ai cittadini servizi di mobilità più capillari, in grado di coprire anche l’ultimo miglio, efficienti e inclusivi”. “Quando visione, innovazione e territorio si incontrano, nascono progetti capaci di avere un impatto significativo. Regione Lombardia sta lavorando, con il Gruppo Fnm e la sua concessionaria autostradale Milano Serravalle, alla mobilità del futuro, mettendo la tecnologia al servizio delle persone”, conclude Morelli.

Confcommercio e Generali firmanpo una convenzione sulle polizze catastrofali

Confcommercio-Imprese per l’Italia e Generali in Italia, rafforzano la loro partnership con lafirma di una nuova convenzione per agevolare la copertura assicurativa delle imprese associate contro gli eventi catastrofali e per garantire soluzioni assicurative e servizi più ampi e personalizzati per le attività del terziario di mercato. Le Reti di Generali Italia e Cattolica hanno messo a disposizione degli associati un’ampia e personalizzata offerta, tra cui calamità naturali, consentendo loro di adeguarsi ai nuovi obblighi di legge. L’offerta assicurativa riservata agli associati Confcommercio, oltre a garantire condizioni particolarmente vantaggiose, tiene conto dell’ampio pacchetto di soluzioni già esistente con estensione in convenzione delle coperture per calamità naturali ed eventi catastrofali. Per accedere all’offerta in convenzione sarà sufficiente esibire la tessera associativa di
Confcommercio per l’anno 2025. Loretta Credaro, Vice Presidente di Confcommercio, ha affermato: «Le imprese del terziario di mercato rappresentano una componente essenziale del tessuto economico italiano e devono poter contare su strumenti adeguati per affrontare rischi sempre più complessi, soprattutto in un contesto, come quello italiano, fortemente sottoassicurato rispetto agli altri paesi. Offrire soluzioni assicurative accessibili, personalizzate e in linea con le nuove disposizioni normative, come quelle messe a disposizione da questo accordo, significa rafforzare la capacità di resilienza delle nostre imprese, supportare gli imprenditori nella tutela della propria attività e contribuire alla sostenibilità dell’intero sistema economico». Massimo Monacelli, General Manager di Generali Italia, ha dichiarato: «Il cambiamento climatico richiede azioni concrete di fronte a eventi caratterizzati da impatti sempre più pesanti in termini di intensità e frequenza. Come primo assicuratore a livello nazionale, grazie alla capillarità e alla professionalità della nostra Rete, vogliamo mettere a disposizione del settore produttivo la nostra offerta per tutelare il motore del Sistema Paese e colmare il protection gap. Questa collaborazione con Confcommercio va esattamente in questa direzione, contribuendo a diffondere la cultura della prevenzione e della gestione del rischio».

Newcleo, Pininfarina e Fincantieri portano alla Biennale di Venezia il nucleare sostenibile

Newcleo, Pininfarina e Fincantieri svelano per la prima volta il volto del nucleare sostenibile di nuova generazione alla 19. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, accogliendo la sfida di portare una tra le più avanzate soluzioni di produzione di energia pulita e design sostenibile per affrontare due dei più pressanti problemi dei nostri tempi: il cambiamento climatico e la decarbonizzazione. Combinando visione tecnologica, esperienza industriale e design d’avanguardia, le tre aziende hanno collaborato con l’obiettivo di ridefinire l’immagine dell’energia nucleare, chiedendo ai visitatori di dimenticare tutto ciò che sanno sull’energia nucleare per lasciarsi guidare in un percorso altamente interattivo alla scoperta delle straordinarie opportunità offerte dalla fissione degli atomi nella lotta al cambiamento climatico e nella decarbonizzazione delle attività umane. Al centro del progetto comune, ospitato all’interno delle Corderie dell’Arsenale di Venezia, si trova una riproduzione a dimensione naturale del reattore nucleare raffreddato a piombo liquido TL-40 progettato da newcleo, un reattore sicuro, sostenibile e compatto studiato per la propulsione di grandi navi e produzione di energia in aree isolate e off-grid. Accompagnati in un’esperienza immersiva, i visitatori scopriranno il funzionamento del reattore, la sua capacità di bruciare le scorie prodotte dalle centrali nucleari tradizionali, e le sue caratteristiche di sicurezza passiva che lo rendono la soluzione ideale per alimentare le attività umane energivore in maniera sostenibile e decarbonizzata. Pininfarina ha conferito all’oggetto un insieme di qualità estetiche e simboliche che ne accrescono l’attrattiva e il fascino, rendendolo al contempo esplorabile e accessibile alla comprensione da parte del pubblico. Ciò che si presenta agli occhi dei visitatori della Biennale Architettura 2025 è, infatti, un reattore concepito in configurazione aperta, interamente osservabile da ogni angolazione e arricchito da molteplici elementi di sorpresa. La sua forma distintiva, che evoca le linee di un grande vaso, suggerisce un senso di sospensione e leggerezza, in netto contrasto con la sua massa effettiva, superiore ai duemila chilogrammi. L’involucro esterno è contraddistinto da un motivo a lamelle ravvicinate a effetto Moiré che esalta la sinuosità delle linee, genera raffinati giochi di luce e ombra e conferisce un ulteriore effetto ipnotico all’intera struttura, alta circa cinque metri e mezzo. Progettato dai designer con un approccio a sezione aperta, il reattore consente una visione diretta del suo interno. L’esperienza immersiva nel cuore della macchina permette ai visitatori di cogliere con immediatezza i principi e i processi che regolano la generazione dell’energia. I piccoli reattori modulari di quarta generazione di newcleo rappresentano un approccio rivoluzionario alla sfida della decarbonizzazione offrendo la risposta ai problemi percepiti del nucleare tradizionale. L’innovativo sistema di raffreddamento al piombo introduce sistemi di sicurezza passiva che eliminano il rischio di incidenti nucleari attraverso le leggi fisiche che governano il funzionamento del reattore. Inoltre, questi reattori sono in grado di eliminare le scorie nucleari generate dalle centrali nucleari tradizionali attraverso un sistema virtuoso di multi-riciclo che consente di bruciarle generando energia pulita, economica e praticamente inesauribile.

Ad illustrare questi processi è stato predisposto un sistema per la visualizzazione interattiva dei dati e delle informazioni sull’energia nucleare e del suo ruolo all’interno del processo di decarbonizzazione dei sistemi energetici. L’installazione svelerà infatti l’efficacia dell’energia nucleare nella decarbonizzazione del trasporto marino, così come il potenziale contenuto nelle scorie nucleari esistenti in Europa che sarebbero sufficienti ad alimentare la domanda di elettricità sul continente per centinaia di anni. All’interno della collaborazione, Pininfarina ha curato la visione creativa del progetto infondendo le soluzioni tecnologiche di newcleo con il design, portando per la prima volta nell’industria nucleare una visione creativa che mischia elementi tecnici ed estetici per favorirne la sua integrazione in ambienti urbani e periurbani. Fincantieri ha integrato il progetto attraverso la sua grande esperienza nella costruzione navale, studiando una possibile applicazione industriale all’innovativa soluzione di newcleo. Grazie al suo consolidato know-how nella gestione di progetti complessi, l’azienda ha assicurato l’integrazione delle più avanzate innovazioni tecnologiche nel settore navale, combinando efficienza operativa, sostenibilità e sicurezza. Il progetto congiunto è più di un’installazione, è una dichiarazione di intenti. Le tre società, infatti, operano già per realizzare la loro visione comune. Fincantieri e newcleo collaborano dal 2023 per studiare le applicazioni per la propulsione navale della tecnologia di newcleo. Allo stesso modo, Pininfarina collabora con newcleo per disegnare un centro di ricerca e sviluppo industriale sul combustibile nucleare che verrà realizzato in Francia, a Chusclan nella regione del Gard.

 

Aree idonee, Umbria: giunta pre-adotta la nuova legge

Con la DGR n. 427 la Giunta regionale ha pre-adottato la proposta di legge “Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro” su proposta dell’assessore all’ambiente Thomas De Luca che mira a attuare le disposizioni nazionali ed europee sulla promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili, in particolare il D.lgs. 199/2021 e il DM 21 giugno 2024. L’obiettivo è individuare le aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti a fonti di energia rinnovabile, bilanciando la pianificazione energetica con la tutela del paesaggio, dell’ambiente, delle aree agricole e forestali, delle risorse idriche, della biodiversità e del patrimonio culturale umbro. La legge nasce dall’urgenza di affrontare la crisi climatica che rischia di trasformare ineluttabilmente il paesaggio umbro e dal grave ritardo nel raggiungimento degli obiettivi nazionali fissati per il 2030 (1.756 Mwp installati in Umbria).

L’obiettivo intermedio per il 2024 era di 279 Mwp, ma solo 234 Mwp sono stati raggiunti. La legge punta a facilitare il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 del PNIEC, l’affrancamento dai combustibili fossili secondo il piano REPowerEU, il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo (riduzione del 55% delle emissioni al 2030, impatto climatico zero al 2050). Il tutto conciliando la tutela paesaggistica e ambientale, favorendo l’uso razionale delle risorse energetiche attraverso il principio di prossimità tra impianti e domanda, rispondendo ai bisogni delle comunità locali privilegiando l’autoconsumo tramite comunità energetiche e contrastando la povertà energetica favorendo al contempo la competitività dei settori economici.

La legge definisce le aree idonee all’installazione di impianti e le aree non idonee definite per tutela del patrimonio culturale e paesaggistico. La Giunta regionale potrà approvare un elenco di ulteriori aree idonee sulla base di leggi/atti di pianificazione, proposte dai comuni per autoconsumo locale o in caso di scostamento dagli obiettivi nazionali. Nelle aree idonee i termini dei procedimenti autorizzativi sono ridotti di un terzo e il parere paesaggistico è obbligatorio ma non vincolante. Mentre le fasce di rispetto intorno ai beni sottoposti a tutela (artt. 10 e 136 D.lgs. 42/2004) hanno ampiezza variabile da 500 metri a 7 chilometri a seconda della tipologia e dimensione dell’impianto. Viene introdotto il principio di prevalenza di idoneità: se un progetto ricade sia in un’area idonea che in un’area non idonea (definite dall’articolo 4 commi 2 e 3), prevale il criterio di idoneità. Questo principio non si applica alle core zone UNESCO, alla fascia olivata Assisi-Spoleto e a impianti biomassa/biogas/biometano di grande potenza/capacità.

Strategico lo sviluppo integrato di sistemi di accumulo (giornalieri e stagionali) per compensare la discontinuità delle FER: batterie, impianti di produzione di idrogeno verde, invasi/bacini idrici integrati con centrali idroelettriche da pompaggio. Per gli impianti esistenti (art. 3 comma 1 lettera e) l’area occupabile può essere aumentata di un ulteriore 30% se si installa un sistema di accumulo con potenza almeno pari al 10% della potenza complessiva. Invasi, bacini e dighe (già aree idonee) sono anche idonei per impianti idroelettrici da pompaggio integrati con sistemi idrici.

La legge prevede disposizioni per la minimizzazione degli impatti ambientali e territoriali ed un’equa distribuzione degli impianti. Previsto un monitoraggio annuale (al 31 marzo) della potenza installata/autorizzata per la verifica del raggiungimento degli obiettivi e la distribuzione territoriale. In caso di scostamenti saranno adottate misure correttive. Le nuove disposizioni si applicheranno anche alle procedure autorizzazione in corso. Con il calendario di incontri territoriali rivolti a tutti i cittadini, la Regione Umbria apre così al confronto e alla condivisione di una legge cruciale e urgente per coniugare l’autonomia energetica della nostra regione con la tutela e la conservazione dell’identità culturale. I dettagli degli incontri qui.

 

Maria Cristina Carlini

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