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“Modello Salerno”, la città laboratorio di TRASFORMAZIONE urbana anche con il Pnrr
Prosegue il viaggio di Diario Diac a Salerno dove le archistar più prestigiose del mondo si sono fermate per trasformarla con grandi opere di architettura contemporanea. Gli altri progetti del programma: la stazione marittima realizzata da Zaha Hadid Architects; il nuovo centro culturale in via degli Etruschi; il nuovo stadio Arechi; il nuovo volto dell’ex scalo merci e la cittadella giudiziaria; il Marina d’Arechi Port Village come reinterpretazione della tradizione nautica a firma dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava.
IN SINTESI
Da Zaha Hadid a Santiago Calatrava, passando per David Chipperfield, Oriol Bohigas, Jean Nouvel, Tobia Scarpa, Massimiliano Fucksas e Ricardo Bofill. Prosegue il viaggio di DiarioDiac nella città di Salerno, un vero e proprio laboratorio di trasformazione urbana, dove le archistar più prestigiose del mondo si sono fermate per trasformarla con grandi opere di architettura contemporanea. Uno straordinario programma di riqualificazione urbanistica e valorizzazione del territorio realizzato a partire dal 1993 dall’allora sindaco Vincenzo De Luca (attuale governatore della Campania) e ora spinto grazie ai fondi del Pnrr che guardano anche a nuove traiettorie: le periferie, la riqualificazione degli alloggi popolari, l’inclusione sociale, il recupero di cave dismesse e la trasformazione in parchi a verde.
La stazione marittima

Un punto di partenza significativo per la riflessione sulle trasformazioni urbane di Salerno è senz’altro la Stazione Marittima realizzata da Zaha Hadid Architects. Un grande intervento di rigenerazione urbana che, dopo anni di alterne vicende e di lavori proceduti a singhiozzo, ha visto finalmente l’inaugurazione del terminal marittimo nel 2016, a poche settimane dalla morte di Zaha Hadid.
Lo studio Hadid ha definito l’opera come “un’ostrica con un guscio duro esterno che racchiude elementi fluidi e morbidi all’interno; una copertura “temprata” che costituisce uno scudo protettivo dall’intenso sole del Mediterraneo”. Tutto l’edificio è caratterizzato da geometrie complesse che contraddistinguono anche il suo interno. L’obiettivo dell’architetto anglo-irachena è stato quello di fare in modo che il viaggio, per chi stava per imbarcarsi, iniziasse già dentro l’edificio, prima che i viaggiatori raggiungessero le navi.
La stazione si sviluppa su una superficie di 4.500 mq distribuiti su due livelli divisi in tre blocchi connessi tra di loro: gli uffici amministrativi, il terminal per i traghetti e quello per le navi da crociera. Di notte la stazione, con la sua illuminazione, funge da ideale faro per l’antico porto. Le ampie vetrate garantiscono viste particolarmente belle sulla costiera amalfitana e la città di Salerno.
L’ex sito prefabbricati di Via Degli Etruschi

Nell’ambito del programma per la riqualificazione e rivitalizzazione socio-culturale dei rioni collinari di Salerno, il Comune campano ha affidato a Mario Cucinella Architects, alla guida del raggruppamento che coinvolge i giovani salernitani di studio Runa, la rigenerazione del quartiere Fratte.
Il progetto, finanziato con oltre 20 milioni di euro attraverso il Piano periferie lanciato da palazzo Chigi, prevede la realizzazione di un centro culturale e di aggregazione che crea intorno a sé un ampio spazio pubblico.
L’area in cui si prevede di costruire il nuovo centro culturale – non lontana dalla Valle dell’Irno dove sorge l’Università – si estende nella parte nord della città, lungo una strada (via degli Etruschi) caratterizzata dalla presenza di un insediamento etrusco i cui reperti sono ancora visibili. A Fratte erano, inoltre, presenti diversi container post terremoto del 1980 ma l’area è stata già bonificata dall’amianto.
Il nuovo centro di aggregazione sociale sarà costituito da un edificio ad unico piano di 650 mq di superficie, una biblioteca da 250 mq (+servizi) con accesso diretto dalla piazza, una sala polifunzione da 100 mq (adatta ad accogliere convegni, proiezioni, mostre etc), due sale polifunzionale autonome di circa 65 mq. L’accesso all’edificio avverrà attraverso una piazza dalle forme sinuose che può trasformarsi in luogo di ritrovo per i giovani in attesa di partecipare alle attività del Centro e dalla quale si gode la vista sulla valle. La piazza sarà anche utilizzata per eventi e spettacoli all’aperto e sarà attrezzata con un sistema di giochi di acqua che funzioneranno nei mesi estivi quali elementi per la riduzione dell’effetto isola di calore. L’edificio avrà una grande vetrata che affaccia verso la valle e che permette alla luce solare di entrare per illuminare adeguatamente gli ambienti.
Ad oggi nell’area è, però, tutto fermo perchè il sottosuolo continua a restituire i resti della città etrusca, con un’estensione molto più ampia rispetto a quella che si credeva, proprio nell’area dove sarebbe dovuto sorgere il nuovo polo di aggregazione. Fra le ipotesi che sono state valutate per portare avanti il progetto, c’è anche quella di fermare la campagna di scavi archeologici e ridimensionare il progetto dell’archistar. Ora è il Comune che deve decidere come proseguire.
L’ex scalo merci e la Cittadella Giudiziaria

Cambia volto l’ex scalo merci a ridosso della Cittadella Giudiziaria, a Salerno, con il nuovo progetto dello studio napoletano Smithbarracco e commissionato da FS Sistemi Urbani (società partecipata del gruppo Ferrovie dello Stato per la valorizzazione del patrimonio immobiliare). La riqualificazione dell’area, situata nel cuore della città e che occupa gran parte dello scalo ferroviario della storica Stazione Centrale, ricucirà in modo sostenibile due parti della città attraverso nuove piazze, viali alberati e parchi attrezzati.
Il progetto di valorizzazione prevede circa 71.500 mq di diritti edificatori per la costruzione di un nuovo quartiere verde nelle aree abbandonate con maggiore accessibilità e scambio intermodale. L’attuale Piano Regolatore prevede l’insediamento di un mix funzionale di residenziale (30%) e produttivo (70%).
Nello specifico, il Masterplan progettuale, pubblicato sul portale Invest in Italy, prevede nuovi edifici, piazze, slarghi, passerelle, luoghi di sosta attrezzati e verdi disposti lungo gli assi del parco e dell’area circostante, in un sistema insediativo poroso. Le nuove edificazioni ricalcano lo schema classico salernitano che scompone i propri palazzi lungo le direttrici dei percorsi della città, con edifici a corte aperti su piazze verdi per il tempo libero, il ristoro e i mercati. Portici ombreggiati e logge frangisole articolano i prospetti contenendo i consumi per gli uffici, terrazze panoramiche raffrescano e aprono verso i panorami le residenze.
A pochi passi, come detto, vi è la Cittadella Giudiziaria, dove ha sede il nuovo Tribunale di Salerno. Progettata dall’architetto britannico David Chipperfield costituisce una grande opera di architettura e un ridisegno funzionale di una zona centrale della città. I lavori sono proceduti, con alterne fortune e vicende costruttive faticose, dal 2003 al 2017 e il trasferimento degli Uffici Giudiziari è stato completato nel 2020.
Il progetto di David Chipperfield, fu esposto anche alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2002. La realizzazione ha riguardato sei edifici immersi nel verde, con grandi vetrate; ogni edificio è di altezza diversa e con colori alternati: il verde, il rosso, l’ocra. Gli edifici sono poi connessi tra di loro da una serie di porticati e di cortili e collocati su di una piastra di pietra nera. L’intervento ha ridisegnato tutta la zona urbana a ridosso del centro commerciale.
Una scultura, il Faro della Giustizia di Ben Jakober e Yannich Vu, progettata e realizzata contemporaneamente alla struttura, è collocata vicino all’ingresso principale della Cittadella.
Il Marina d’Arechi Port Village

Un “porto isola” collegato alla terra da un ponte carrabile, un centro servizi avveniristico racchiuso in un opera architettonica a forma di foglia adagiata sul mare, e una grande scogliera di protezione che abbraccia il marina per oltre un km e mezzo. E’ la reinterpretazione della tradizione nautica a firma dell’architetto spagnolo Santiago Calatrava che ha progettato il Marina d’Arechi, realizzando un’infrastruttura molto innovativa e con un basso impatto ambientale.
Nei 340 mila mq dello specchio d’acqua del Marina di Arechi (uno dei più grandi del Mediterraneo) possono essere ospitate fino a mille imbarcazioni dai 10 ai 60 metri, e altrettanti posti auto.
Un progetto, questo, del Gruppo Gallozzi, principale azionista del Marina di Arechi Spa (e che nel progetto ha previsto un investimento di circa 120 milioni di euro), presentato Vincenzo dall’ex sindaco De Luca come “una delle realizzazioni più importanti dello straordinario programma di riqualificazione urbanistica e valorizzazione del territorio che a Salerno abbiamo realizzato a partire dal 1993”.
Il Marina d’Arechi Port Village si sviluppa nell’area di levante della Città di Salerno e completa idealmente il Fronte del Mare che da Porta Ovest passando per piazza della Libertà e piazza della Concordia, riqualifica tutta la fascia costiera del capoluogo. Archi e ponti generano un effetto spettacolare con il cielo, il sole ed il mare
Non solo posti barca, il porto salernitano ospita anche 8.700 mq. di aree di commerciali e tempo libero (ristoro, yacht club, shopping arcade, beauty farm, elitaxi, anfiteatro) e 27 mila mq. di aree giardino e passeggiata. Il marina è, poi, separato dal litorale da un canale largo circa 70 metri ed è collegato a terra tramite ponti carrabili e pedonali.
Marina d’Arechi è stato già completato con l’entrata in servizio degli ultimi posti barca. Non è ancora partita, invece, la costruzione dell’avveniristico building, la grande struttura “a foglia” sospesa tra terra e mare disegnata da Santiago Calatrava e destinata a ospitare il Club Nautico, attività commerciali e locali di ristoro.
Lo Stadio Arechi

A Salerno c’è attesa per il restyling dello stadio Arechi e la riconversione del campo Volpe.
Il campo delle giovanili granata in via Allende sarà oggetto di vari interventi per la realizzazione di un impianto provvisorio da 15mila posti con una struttura in muratura permanente e spalti smontabili. L’idea è quella di realizzare un impianto che possa ospitare le gare interne della squadra di casa durante i lavori di ristrutturazione dello stadio Arechi. Nell’area è prevista la realizzazione di una nuova viabilità, ma anche la creazione di nuove strutture prefabbricate al servizio delle attività sportive, con la conseguente distruzione di quelle già esistenti, come il PalaTulimieri.
Soltanto successivamente partirà l’ammodernamento dell’Arechi, che avrà 31.350 posti a sedere. Verrà eliminata la divisione superiore e inferiore nei vari settori e verrà installata una copertura degli spalti provvista di un impianto fotovoltaico, che renderà lo stadio autonomo dal punto di vista energetico. Inoltre, un rivestimento di pannelli metallici verrà montato tutt’intorno sulla parte laterale della struttura. Si procederà al recupero degli spazi da destinare a diversi usi, come un museo della storia della Salernitana, e alla creazione di sky box nel settore autorità. Il settore riservato ai tifosi ospiti, invece, continuerà a restare in uno spicchio della Curva Nord, quello più vicino alla tribuna.
Poche settimane fa la commissione di gara ha sancito l’aggiudicazione dell’appalto da 103 milioni di euro alla cordata guidata da Consorzio Energos, ma ad oggi è tutto bloccato e l’apertura dei cantieri rimane sospesa. Si attende il pronunciamento dei giudici del Tar di Salerno, a fine maggio, dopo il ricorso contro l’affidamento dei lavori all’ATI guidata da Energos presentato a inizio marzo dal raggruppamento temporaneo d’imprese guidato dalla società Matarrese di Bari, secondo classificato.