La giornata
Meloni-Todde, intesa in Sardegna: 3,55 miliardi al piano COESIONE
- A Caivano sgomberate 36 case abusive. Meloni: “è iniziata la fase due del programma di riqualificazione, impegno mantenuto”
- Fs colloca un nuovo bond da 100 milioni di euro sottoscritto da Bei
- Istat: a novembre cala l’indice di fiducia di consumatori e imprese, migliora per la manifatture e scende per le costruzioni
- Confindustria: a novembre deciso peggioramento delle aspettative tra le grandi imprese industriali
- Nuova collaborazione tra Sace e Oice per l’internazionalizzazione delle imprese italiane
IN SINTESI
Acqua, casa pubblica, rete stradale, sanità e scuola: sono i settori ai quali saranno destinate in Sardegna le risorse per oltre 3,5 miliardi di euro. Lo prevede l’Accordo di Coesione firmato ieri dalla premier Giorgia Melon con la presidente della Regione autonoma della Sardegna, Alessandra Todde. L’Accordo consente di assegnare alla Sardegna un ammontare di risorse, tra Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2021-2027 e altri fondi, pari a circa 3,55 miliardi di euro. Queste risorse finanzieranno 294 investimenti strategici per i cittadini e le imprese del territorio. La firma è l’esito di un percorso intenso che ha coinvolto le strutture della Presidenza del Consiglio dei ministri, coordinate dal ministro Raffaele Fitto, in sinergia con la Regione e le Amministrazioni centrali competenti per ciascuna materia, al fine di individuare le priorità progettuali, impegnandosi sulle tempistiche di realizzazione. La previsione di tempi certi per l’utilizzo dei fondi – pena la revoca – è proprio l’elemento caratterizzante della riforma della politica di coesione nazionale varata dal Governo nel settembre 2023, anche al fine di superare gli storici limiti sperimentati in Italia con riferimento alla spesa dei fondi di coesione. Dopo Abruzzo, Calabria, Molise, Basilicata, Sicilia e Campania, la Sardegna è la settima regione del Mezzogiorno a firmare l’Accordo.
L’Accordo, infatti, porta a compimento il percorso di assegnazione delle risorse FSC 2021-2027 imputate programmaticamente alla Sardegna e pari a circa 2,4 miliardi di euro, di cui 156,8 milioni di euro relativi ad anticipazioni assegnate nel 2021. A tali risorse si aggiungono risorse derivanti da cofinanziamenti disposti dai comuni e dalle Regioni, nonché da altri fondi statali ed europei per i progetti inseriti nell’Accordo, per circa 653 milioni di euro. L’Accordo si concentra su alcune grandi direttrici. La prima riguarda i temi ambientali e coinvolge complessivamente 735 milioni di euro di nuove risorse FSC, in particolare per garantire l’approvvigionamento idrico e la riqualificazione delle reti acquedottistiche. La seconda direttrice riguarda il capitolo delle infrastrutture di trasporto con uno stanziamento complessivo di 449 milioni di euro: tra le destinazioni, si evidenzia la “Metrotranvia di Sassari – tratto Sant’Orsola – Li Punti”, finanziata con 58 milioni di euro, e la messa in sicurezza e il miglioramento della viabilità provinciale, finanziata per 182 milioni di euro. con un focus sull’edilizia residenziale pubblica cui sono destinati 230 milioni di euro. La quarta direttrice indirizza l’attenzione alla salute dei cittadini: 78,5 milioni di euro per il completamento del “Complesso ospedaliero di Sassari” e 58 milioni di euro per il completamento della “Piastra tecnologica di d’urgenza dell’Ospedale San Michele” di Cagliari. Infine, la quinta direttrice è indirizzata alla Scuola e all’Università e prevede oltre 187 milioni di euro per l’edilizia scolastica a cui si aggiungono circa 104 milioni per la Ricerca e l’infrastrutturazione dell’Università.
“Cerchiamo di offrire strumenti, lavorando insieme – ha dichiarato Meloni – investendo su una mentalità secondo la quale bisogna soprattutto puntare sul merito e sull’orgoglio” perché “alla fine la sfida più grande che noi dobbiamo vincere per le regioni del Mezzogiorno è metterle nella condizione di dimostrare il loro valore potendo finalmente competere ad armi pari. E questo si fa solamente con investimenti duraturi, seri e che possono combattere le troppe disparità che abbiamo vissuto in questa nazione”. “Nel 2023 il Pil del mezzogiorno è cresciuto dell’1,3%, più di quanto non fosse la crescita della media italiana, qui l’occupazione è cresciuta anche di più di quanto non crescesse a livello nazionale, è stato il Sud a dare l’impulso fondamentale all’export che ci ha portato per la prima volta a essere la quarta nazione esportatrice al mondo”, ha detto Meloni. “Si può fare, con un po’ di incentivi, infrastrutture, investimenti, orgoglio. E non devo anche qui spiegare ai sardi cosa sia l’orgoglio”.
Todde ha poi parlato di “una giornata storica per la Sardegna”. “Abbiamo deciso di concentrarci su investimenti infrastrutturali distribuiti su cinque aree principali: sanità, scuole, università, trasporti, con un focus particolare su strade interne, provinciali e comunali, e sul tema cruciale dell’acqua, fondamentale per l’economia della nostra regione”, ha spiegato. Poi il ringraziamento a Meloni e Fitto “per la loro leale collaborazione”. Ma, ha ricordato, “c’è un capitolo ancora aperto, quello del bilancio, per cui stiamo chiedendo 1,7 miliardi di euro. Queste somme sono tasse che non sono state corrisposte alla Sardegna, e le chiederemo con forza”: “con Meloni oggi abbiamo discusso di un pezzo dei finanziamenti che spettano alla Sardegna in parte risorse concordate, e in parte soldi che aspettiamo. Ripeto, dobbiamo avere la forza di chiederli, e di fare in modo che ci vengano restituiti”.
A Caivano sgomberate 36 case abusive. Meloni: “Iniziata la fase 2 del programma di riqualificazione, impegno mantenuto”
Sono state sgomberate nel Parco Verde di Caivano (Napoli) 36 abitazioni occupate abusivamente da anni. L’operazione è stata disposta dalla procura di Napoli Nord e si tratta solo di una prima tranche, dal momento che l’autorità giudiziaria ha individuato ben 240 casi di possesso illegale delle unità abitative, contestando a 419 persone il reato di occupazione abusiva. “Oggi lo Stato mantiene un altro impegno preso coi cittadini. In occasione dell’inaugurazione del nuovo Centro ‘Pino Daniele’, avevamo annunciato che il lavoro del Governo a Caivano non era affatto concluso e che sarebbe andato avanti. Così è stato. Oggi è iniziata la fase 2 del programma di riqualificazione e rigenerazione urbana portato avanti negli ultimi 15 mesi, con lo sgombero degli alloggi occupati abusivamente al Parco Verde da soggetti condannati per reati di camorra”, ha commentato la premier Giorgia Meloni. “Ringrazio la Prefettura di Napoli, la magistratura, la struttura commissariale, le Forze di polizia e tutti gli operatori coinvolti nell’operazione di oggi, passo determinante per restituire dignità ai cittadini perbene e oneste di Caivano. Siamo già al lavoro, anche grazie ad una sinergia tra pubblico e privato, per raggiungere il prossimo obiettivo, che è la riqualificazione degli immobili del Parco Verde. Il cammino prosegue. Intendiamo fare di Caivano un modello, e poi esportare quel modello in tutte le altre Caivano d’Italia. È un impegno gravoso, ma è quello che gli italiani si aspettano da noi. E non intendiamo deluderli”.
Fs colloca un nuovo bond da 100 milioni di euro sottoscritto da Bei
Ferrovie dello Stato Italiane ha collocato in private placement un nuovo bond, a valere del Programma EMTN ed interamente sottoscritto dalla Banca europea per gli investimenti (BEI), per un ammontare di 100 milioni di euro a tasso variabile e una durata pari a 12 anni. L’operazione rappresenta la seconda tranche dell’ammontare deliberato dalla BEI per il finanziamento dell’acquisto di treni ibridi da parte di Trenitalia dedicati al servizio regionale. Con questa operazione salgono a 1,7 miliardi di euro i bond FS sottoscritti dalla BEI dal 2015 ad oggi, a valere del programma EMTN di FS.
Istat: a novembre migliora l’indice di fiducia per la manifatture, cala per le costruzioni
Calano a novembre sia l’indice del clima di fiducia dei consumatori sia l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese sono stimati in di (da 97,4 a 96,6 e da 93,4 a 93,1 rispettivamente). Tra i consumatori, si evidenzia un peggioramento soprattutto delle opinioni sulla situazione economica generale e su quella futura: il clima economico cala da 99,7 a 97,8 e quello futuro si riduce da 95,0 a 93,8. Più contenuto il calo del clima personale (da 96,6 a 96,2) e di quello corrente (da 99,2 a 98,7). Per le imprese,il clima di fiducia delle imprese scende per il terzo mese consecutivo rimanendo su un livello minimo da aprile 2021. L’indice aumenta nella manifattura (da 85,8 a 86,5) e, soprattutto, nel commercio al dettaglio (da 103,8 a 106,7) mentre diminuisce nelle costruzioni (da 103,9 a 101,5) e nei servizi di mercato (l’indice passa da 95,2 a 93,7). Quanto alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura i giudizi sul livello degli ordini migliorano mentre le aspettative sul livello della produzione diminuiscono; le scorte sono giudicate in decumulo rispetto al mese scorso. Nelle costruzioni, il saldo dei giudizi sugli ordini si rafforza in presenza di un deciso deterioramento delle aspettative sull’occupazione presso l’azienda. Passando al comparto dei servizi di mercato, si evidenzia un diffuso peggioramento di tutte le componenti; invece, nel commercio al dettaglio giudizi e aspettative sulle vendite registrano un’evoluzione positiva e il saldo dei giudizi sulle scorte rimane sostanzialmente stabile.
Confindustria: a novembre deciso peggioramento delle aspettative tra le grandi imprese industriali
A novembre si registra un deciso peggioramento delle aspettative tra le grandi imprese industriali associate a Confindustria. Quasi la metà delle aziende intervistate (46,9%) prevede una contrazione, moderata o significativa, della produzione industriale rispetto al mese precedente. Rimane comunque elevata la percentuale di imprese che stimano una produzione stabile, attestandosi al 46,8%. Soltanto una piccola quota, il 6,3%, ipotizza un moderato incremento dell’attività produttiva, mentre nessuna prevede un aumento significativo, segnando
un quadro negativo dopo mesi in cui la produzione era ritenuta stabile o in crescita. E’ quanto emerge dall’indagine rapida del Centro Studi di Confindustria. La domanda e gli ordini si confermano, secondo gli industriali, essere i principali punti di forza a sostegno della produzione nei prossimi mesi. Il saldo tra la quota di imprese che li considera fattori trainanti e quella che invece li ritiene ostacoli cresce significativamente, attestandosi al +7,8% . La disponibilità di manodopera: torna ad essere un ostacolo rilevante per la produzione, dopo un cauto ottimismo dei mesi precedenti: saldo a -3,4% da -0,2%. I costi di produzione continuano a preoccupare le grandi imprese industriali. Il saldo, presenta un peggioramento: passando dal -1,5% rilevato a ottobre al -3,4%. Rimangono stabilmente in territorio positivo i giudizi relativi alle condizioni finanziarie (+3,0%). In miglioramento, pur mantenendo un saldo negativo, le aspettative riguardo la disponibilità di materiali che passano dal -1,2% di ottobre al -0,3% di novembre. Il sentiment sulla disponibilità degli impianti, che nella precedente rilevazione risultava pressoché stabile con un saldo di -1,3%, subisce un netto peggioramento, scendendo a -3,7% e diventando la principale fonte di preoccupazione per gli industriali.
Nuova collaborazione tra Sace e Oice per l’internazionalizzazione delle imprese italiane
Sace e Oice, l’associazione che rappresenta le organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica, annunciano una nuova collaborazione strategica per sostenere l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. L’accordo triennale mira a creare sinergie tra le attività delle due organizzazioni, offrendo finanziamenti, garanzie e connessioni per i mercati esteri. Tra gli obiettivi dell’accordo c’è la programmazione delle attività formative congiunte rivolte agli associati nell’ambito dell’hub formativo di Sace Education; l’attivazione di sinergie nelle attività di business matching svolte da Sace; mettere a disposizione degli associati Oice un entry point in Sace per gestire ed indirizzare correttamente le richieste di approfondimento e supporto; la diffusione della conoscenza dei prodotti e servizi offerti da Sace attraverso attività di comunicazione mirata presso gli associati Oice. All’evento ieri, ospitato da Sace, che dà il via alla collaborazione, sono intervenuti Filippo Giansante, presidente Sace, e Giorgio Lupoi, presidente Oice.
Inaugurata la metropolitana di Riyadh, Webuild realizza la linea 3
Il re dell’Arabia Saudita Salman bin Abdulaziz Al Saud ha ufficialmente inaugurato martedì scorso la rete metro della capitale Riyadh, le cui sei linee, completamente automatizzate, coprono una lunghezza complessiva di 176 km. La rete, che vede impegnato il Gruppo Webuild nella realizzazione della linea 3, la più lunga dell’intero sistema, contribuirà alle esigenze di mobilità urbana della capitale, migliorando la qualità della vita dei suoi residenti e visitatori, in linea con gli obiettivi di Vision 2030. La Qasrl Al Hokm Downtown Station della metro di Riyadh, situata vicino al Palazzo del Governatore della Regione di Riyadh, si distingue tra le quattro stazioni iconiche della rete. Con una superficie di 20mila metri quadrati, il suo design di grande impatto presenta un grande cono rovesciato in acciaio inossidabile, simbolo della visione di sviluppo del paese. “Siamo molto orgogliosi di contribuire ad un progetto di tale portata ed importanza, a supporto di un’opera infrastrutturale strategica per il Regno e per la sua capitale. La Metro di Riyadh è lo specchio di una città dove la tradizione abbraccia la modernità. La rete metro risponderà alle esigenze della capitale del Regno in grande crescita, migliorando la qualità della vita dei suoi residenti e contribuendo alla riduzione del traffico e al miglioramento della qualità dell’aria. L’opera rappresenta anche un modello di riferimento per nuove infrastrutture sostenibili, in grado di coniugare la tecnica ingegneristica e la bellezza estetica. L’inaugurazione della rete è il frutto di un grande lavoro di squadra che ha dimostra le competenze uniche del nostro Gruppo, sviluppate lavorando ai più grandi progetti di mobilità sostenibile nel mondo. Siamo presenti in Arabia Saudita dal 1966, e abbiamo realizzato 90 progetti nel Regno. Ad oggi abbiamo una pipeline di progetti di nostro interesse di oltre 30 miliardi di euro e l’Arabia Saudita è un’area in cui vogliamo continuare a crescere”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Webuild, Pietro Salini ricordando l’impegno in altri progetti in Arabia. Il Gruppo Webuild ha una presenza storica nel Regno Saudita, con le prime opere avviate nel 1966. Attualmente, è impegnato nel Regno con progetti significativi, come la linea ad alta velocità Connector e un sistema di tre dighe e un lago d’acqua dolce per la città di Trojena, parte del programma di sviluppo NEOM. A Riyadh, sta realizzando un mega parcheggio da 10.500 posti auto, sviluppato tutto in sotterraneo, e il Piano di Urbanizzazione Sang Villas. Queste opere si aggiungono ai progetti già realizzati, tra cui l’iconico Kingdom Center di Riyadh, premiato con l’Emporis Skyscraper Award 2002 come miglior grattacielo al mondo per il design, più di 70 strutture sanitarie e l’impianto di dissalazione Shuaibah-3, realizzato da Fisia Italimpianti, controllata del Gruppo specializzata nel trattamento delle acque e nella dissalazione. Nel settore della mobilità sostenibile, Webuild ha realizzato opere come la M4 di Milano e alcune delle più belle Stazioni dell’Arte della metro di Napoli in Italia, la metro Cityringen di Copenaghen in Danimarca, e il viadotto skytrain della metro di Sydney in Australia. Il Gruppo è attualmente impegnato nella realizzazione di progetti tecnicamente sfidanti come la Linea C della Metropolitana di Roma, e per il Grand Paris Express, la Linea 15 Ovest, di recente aggiudicazione, e la Linea 16, in corso di ultimazione, e il Suburban Rail Loop East di Melbourne, per cui il Gruppo ha firmato il contratto negli scorsi giorni.
Fillea-Cgil: “Oggi in piazza anche per tutti i Salvatore Cuce, Salvini dica come evitare altre morti bianche”
Oggi “desideriamo scendere in piazza anche per tutte quelle ‘morti bianche’, tutti gli operai, che hanno tragicamente perso la loro vita mentre lavoravano. Alla vigilia dello sciopero generale, riteniamo quanto mai necessario fare chiarezza sulla scomparsa di Salvatore Cucè”. A dichiararlo è il segretario generale della Fillea Cgil Antonio Di Franco a seguito dell’interrogazione parlamentare chiesta dalla deputata del Pd Chiara Gribaudo al ministro delle Infrastrutture e Trasporti per fare chiarezza sulla morte di un lavoratore, che nel febbraio 2023, perdeva la vita in un cantiere della linea ferroviaria del Terzo Valico tra Piemonte e Liguria. Nella notte tra il 6 e il 7 febbraio 2023, all’interno della galleria Gn91A nel Val Lemme del Terzo Valico a Voltaggio, Salvatore Cucè, dipendente della società Seli Oversas, muore a seguito di un’esplosione provocata dall’innesco di una sacca di gas metano, mentre era impegnato in operazioni di smontaggio di travi e ferri su un ponteggio. “La galleria in questione era già in classe 2 di pericolosità, la più elevata- si legge nella nota – per il rischio di esalazioni di gas metano. La complessa catena di appalti e subappalti che caratterizza il cantiere, vede coinvolti RFI come soggetto aggiudicatore, il Consorzio Cociv come contraente generale, Seli Oversas come affidataria dei lavori e altre società per mansioni di sicurezza. Il viceministro Edoardo Rixi ha recentemente dichiarato che nella zona dei lavori del Terzo Valico sarebbe stata rilevata la presenza di un possibile giacimento di gas; nel novembre 2023, nello stesso cantiere, si è verificato un ulteriore incidente, fortunatamente non mortale”. “Gli eventi di cronaca degli ultimi tempi – afferma Di Franco – ci consegnano la necessità di istituire una Procura Nazionale che si occupi di reati in materia di salute e sicurezza e che uniformi sul territorio nazionale un’attività investigativa con metodi di indagine più avanzati, settorializzati. Nel caso di Salvatore Cucé sono trascorsi 20 mesi e il processo non è ancora iniziato. La Procura di Alessandria non ha chiuso le indagini, il cantiere non è stato mai sotto sequestro. Nessuno smentisce, tutto tace, una vergogna nazionale”. Quindi nell’interrogazione presentata dall’on. Chiara Gribaudo chiediamo: “Se Eni abbia effettuato una valutazione sulla presenza e l’entità del giacimento di gas segnalato dal viceministro Rixi e, in caso affermativo, quali siano stati gli esiti di tale valutazione; se, alla luce della possibile presenza di un giacimento di gas nella zona, siano stati aggiornati i documenti di valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, con particolare riferimento al Piano di Sicurezza e Coordinamento e ai Piani Operativi di Sicurezza delle imprese coinvolte; quali misure specifiche siano state adottate per prevenire il ripetersi di tragedie come quella che ha causato la morte del Sig. Salvatore Cucé; se non ritenga necessario disporre una verifica straordinaria delle procedure di sicurezza nel cantiere, con particolare attenzione ai sistemi di monitoraggio delle esalazioni di gas; quali iniziative intenda adottare per garantire un più efficace coordinamento tra i vari soggetti coinvolti nella catena degli appalti, al fine di assicurare che le esigenze di sicurezza non vengano subordinate a logiche di contenimento dei costi”
Il gruppo Hera si aggiudica i lavori di supporto alla rimozione dei componenti della centrale Sogin del Garigliano
Il Gruppo Hera, tra le principali multiutility italiane, leader nazionale e nella top ten europea nel settore ambiente, attraverso la controllata A.C.R. di Reggiani Albertino (ACR Reggiani) si è aggiudicato la gara indetta da Nucleco del Gruppo Sogin (società dello Stato italiano responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare), per i lavori di supporto alle attività di recupero e trattamento degli “internals”, i componenti presenti all’interno del vessel presso la centrale nucleare Sogin del Garigliano (Caserta). Nell’edificio del reattore e nelle aree
esterne della zona controllata della centrale, ACR Reggiani si prenderà carico della progettazione ingegneristica e della fornitura di macchine e attrezzature all’avanguardia necessarie per il taglio, la movimentazione e la rimozione dei componenti. Alla gara sono stati invitati dodici operatori nazionali e internazionali qualificati per l’appalto: ACR Reggiani, tra le maggiori realtà italiane nel settore delle bonifiche di siti contaminati, nel trattamento dei rifiuti industriali e nel decommissioning di impianti, è risultata aggiudicataria. “Da oggi siamo tra i partner del progetto di smantellamento del vessel, il recipiente in pressione che delimita il reattore della centrale nucleare Sogin del Garigliano: siamo orgogliosi di partecipare con i nostri servizi e il nostro personale altamente specializzato a questa nuova fase di intervento
per il decommissioning e la sicurezza dell’impianto campano. Si tratta di un importante attività ingegneristico-operativa che ci vede impegnati con una estrema attenzione a tutti gli aspetti di sicurezza, nel pieno rispetto del quadro normativo internazionale e nazionale”, commenta Claudio Reggiani, Amministratore Delegato di A.C.R. di Reggiani Albertino, controllata del Gruppo Hera. “Con questa aggiudicazione, contribuiremo con il nostro know-how pluridecennale alle operazioni di bonifica dell’impianto del Garigliano in corso già da qualche anno da parte di Sogin S.p.A. Un’operazione che consolida il ruolo di ACR come partner strategico nel global service ambientale dedicato alle grandi aziende e alle grandi infrastrutture del Paese”.
Aspi: Standard Ethics conferma il Corporate Standard Ethics Rating
Standard Ethics conferma il Corporate Standard Ethics Rating di Autostrade per l’Italia a EE e ha elevato il Long Term Ser a EE. Il primo corporate SER assegnato alla società risale al 2023. Prosegue il processo di profonda trasformazione intrapreso dal Autostrade per l’Italia che ha interessato l’intera organizzazione, creando le condizioni per un ulteriore allineamento alle indicazioni promosse da Onum Ocse e Unione Europea, Nel 2023 Aspi ha consolidato le strategie e progettualità sui temi della Sostenibilità con l’evoluzione del programma “Next” in”Beyond the next” e rimodulando gli obiettivi del Piano di Sostenibilità. La rendicontazione extra finanziaria e il sistema di governance della Sostenibilità sono allineati alle migliori pratiche. Tra i principali sviluppi si ricordano in ambito Environment (E) l’adozione del Climate Transition Plan, lato social n(S) la nuova Vision Hse e per la Governance (G) la Linea Guida Antitrust. Procedono le implementazioni di presidi e soluzioni tecnologiche per lo sviluppo, l’ammodernamento e il monitoraggio delle opere nonché per garantire la sicurezza stradale e la continuità operativa. Si attendono, peraltro, ulteriori progressi con il nuovo Piano di Trasformazione, così come su temi specifici quali i diritti umani, l’intelligenza artificiale, l’engagement degli stakeholder e la gestione della catena di fornitura. Il Long Term Expected rating viene elevato a EE+ dal precedente EE.
Maria Cristina Carlini