La giornata

Meloni INDAGATA per il rimpatrio di Almasri: “Non sono ricattabile”

  • Fitto: “sulla coesione accelerare riforma Ue, promuoveremo agenda città per lo sviluppo urbano sostenibile”
  • Istat: nel 2023 al Sud il più alto tasso di crescita del Pil  +1,5%, trainano le costruzioni +7,3%
  • Nuova partnership tra Assobim e Assobeton per una crescita più tecnologica e competitiva delle costruzioni
  • Federagenti: ” Da Trump  la mega sfida del mare. Europa in ritardo e disattenta, per l’Italia un’occasione senza precedenti”

28 Gen 2025

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Il caso del generale libico Almasri scuote il governo. “La notizia di oggi è questa: il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi, lo stesso del fallimentare processo a Matteo Salvini per sequestro di persona mi ha appena inviato un avviso di garanzia per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio del cittadino Almasri. Avviso di garanzia inviato anche al ministro Carlo Nordio, a Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano, presumo al seguito di una denuncia che è stata presentata dall’avvocato Luigi Li Gotti, ex politico di sinistra molto vicino a Romano Prodi e conosciuto per avere difeso pentiti del calibro di Buscetta e Brusca”. Ad annunciarlo è stata la premier Giorgia Meloni in un video pubblicato sui social. “Penso – dice la premier nel video – che valga oggi quello che valeva ieri: non sono ricattabile e non mi faccio intimidire, è possibile che per questo sia invisa a chi non vuole che l’Italia cambi e diventi migliore ma anche e soprattutto per questo intendo andare avanti per la mia strada a difesa degli italiani soprattutto quando è in gioco la sicurezza della nazione”.

Fitto: “sulla coesione accelerare riforma Ue, promuoveremo agenda città per lo sviluppo urbano sostenibile”

Sul futuro della politica di coesione Ue, “negli ultimi mesi si sono registrati alcuni miglioramenti, ma occorre fare di più. Per accelerare ulteriormente questo processo, la mia prima priorità è la revisione intermedia. A dicembre ho inviato una lettera ai 27 ministri responsabili della coesione per valutare l’efficacia della politica e individuare possibili miglioramenti. Nelle prossime settimane, ho in programma visite negli Stati membri per rafforzare il nostro impegno comune”. Lo ha detto Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione europea con delega alla Coesione e alle riforme, audito dalla commissione Sviluppo regionale (Regi) del Parlamento Ue. E’ necessaria, ha detto Fitto, “una politica di coesione modernizzata, con una maggiore attenzione allo sviluppo urbano. Per questo motivo, svilupperemo un’agenda per le città che delinei l’approccio strategico dell’Ue allo sviluppo urbano sostenibile, concentrandosi su alloggi, azione per il clima, digitalizzazione, mobilità, inclusione sociale e uguaglianza. Il calendario per la preparazione dell’agenda politica è ancora in discussione, ma il coinvolgimento delle parti interessate è fondamentale. Garantirò consultazioni e incontri con le principali parti interessate, come il Forum delle città che si terrà a giugno a Cracovia”.

Istat: nel 2023 al Sud il più alto tasso di crescita del Pil +1,5%, trainano le costruzioni +7,3%

Nel 2023, il Pil in volume è aumentato dell’1,5% nel Mezzogiorno, dello 0,7% nel Nord-ovest, dello 0,4% nel Nord-est e dello 0,3% nel Centro (+0,7%
a livello nazionale). Il Nord-ovest mantiene il primo posto nella graduatoria del Pil pro-capite, con un valore in termini nominali di 44,7mila euro annui, mentre nel Mezzogiorno il livello risulta leggermente inferiore a 24mila euro annui. Nel 2023 il reddito disponibile delle famiglie per abitante del Mezzogiorno (17,1mila euro annui) si conferma il più basso del Paese: la distanza da quello del Centro-nord (25mila euro annui) supera il 30%. Lo rileva l’Istat nell’aggiornamento dei conti territoriali. La crescita del Mezzogiormo è stata sostenuta dalla forte dinamica registrata nei settori delle costruzioni (+7,3%) e dei servizi finanziari, immobiliari e professionali (+2,8%). L’industria è risultata stabile rispetto al 2022, mentre in Agricoltura la diminuzione del valore aggiunto è stata più contenuta di quella media nazionale (-2,1%, a fronte del -3,5% a livello nazionale).
Nel Nord-ovest il Pil è aumentato in linea con l’andamento medio nazionale. La crescita è stata guidata dalla dinamica positiva del valore aggiunto nei settori dell’Agricoltura (+4,8%, unica ripartizione in positivo), delle Costruzioni (+5,4%) e del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e
comunicazioni (+1,7%). Si registra, invece, una flessione dell’1,9% nel valore aggiunto dell’Industria. Nel Nord-est la modesta crescita è segnata dall’andamento fortemente negativo dei settori dell’agricoltura (-8,0%) e dell’industria (-1,1%). Sono state ampliamente positive le performance realizzate nei settori delle Costruzioni (+6,1%) e del Commercio (+2,0%). Sostanzialmente stabile è risultato il Pil nel Centro (+0,3% rispetto al 2022), sintesi di marcate flessioni del valore aggiunto in agricoltura e Industria (rispettivamente, -8,2% e -3,1%) a fronte di un significativo
incremento del valore aggiunto nelle Costruzioni (+8,6%) e negli altri settori dei servizi. Nel 2023, i consumi finali delle famiglie sono cresciuti in volume dell’1,0% a livello nazionale. Le dinamiche nelle ripartizioni sono piuttosto simili, con incrementi di poco superiori alla media nazionale nel Centro e nel Nord-est (+1,1% rispetto al 2022) e leggermente inferiori nel Mezzogiorno (+0,9%).

Nuova partnership tra Assobim e Assobeton per una crescita più tecnologica e competitiva delle costruzioni

Assobeton, l’associazione nazionale di categoria delle industrie produttrici di manufatti, componenti e strutture in calcestruzzo, e Assobim, l’Associazione nata per promuovere il processo di digitalizzazione della filiera tecnologica delle costruzioni attraverso il Building Information Modeling (BIM), hanno stretto un importante accordo di collaborazione. La partnership, siglata dal presidente di Assobeton Alberto Truzzi, e dal presidente di Assobim, Adriano Castagnone, rappresenta un passo significativo verso una maggiore sinergia tra due settori strategici per il futuro delle costruzioni: la prefabbricazione in calcestruzzo e la digitalizzazione dei processi produttivi. Il cuore dell’accordo risiede nello scambio associativo: Assobim ha aderito ad Assobeton e viceversa. Questa scelta, sottolineano le due associazioni, rappresenta l’impegno congiunto delle due realtà a creare un ecosistema integrato e collaborativo, dove le competenze specifiche di ciascuna associazione possano arricchire la visione e le attività dell’altra, allargando allo stesso tempo le compagini associative. L’obiettivo comune è quello di moltiplicare i benefici per gli associati, favorendo la formazione e l’informazione sui temi chiave del settore, dalla digitalizzazione alla prefabbricazione. La partnership consolida il ruolo di Assobim all’interno di tutta la filiera delle costruzioni e, al contempo, introduce in Assobeton i temi della trasformazione digitale, fondamentali per aumentare produttività e competitività. L’accordo offre vantaggi significativi per entrambe le associazioni e i loro soci. Per Assobim, l’inclusione del settore della prefabbricazione amplia la rappresentatività in seno alla filiera delle costruzioni, integrando competenze e soluzioni avanzate per un approccio più completo e tecnologico al mercato. Per Assobeton, l’introduzione del BIM nei processi aziendali rappresenta un’opportunità per valorizzare le tecnologie più all’avanguardia e stimolare tra le imprese associate una maggiore consapevolezza sull’importanza della digitalizzazione, sostenendo l’evoluzione del comparto verso standard produttivi e qualitativi sempre più elevati.

Con questa collaborazione – ha dichiarato Truzzi – Assobeton rafforza ulteriormente l’attività di supporto agli associati attraverso l’aggiornamento e l’approfondimento di temi e tecnologie cruciali per il settore delle costruzioni. Lo scambio di competenze con Assobim ci consentirà di offrire strumenti sempre più avanzati per consolidare e ampliare il know-how e il ruolo di protagonista che la prefabbricazione in calcestruzzo riveste in una filiera strategica per l’economia del Paese”. “La firma di questo accordo si inserisce naturalmente – ha dichiarato Castagnone  –  nel solco dei principi della nostra associazione, impegnata nella diffusione del Bim e nella digitalizzazione dell’intera filiera delle costruzioni. Questa collaborazione con Assobeton ci permette di rappresentare in modo ancora più ampio e incisivo il settore delle costruzioni, rafforzando la nostra missione”.

Rinnovabili: il Governo impugna la legge della Regione Sardegna sulle aree idonee

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato quindici leggi regionali e ha quindi deliberato di impugnare la legge della Regione Sardegna recante ‘Misure urgenti per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile (Fer) e per la semplificazione dei procedimenti autorizzativi”. Lo ha comunicato Palazzo Chigi. Talune disposizioni, si spiega nel comunicato, eccedendo dalle competenze statutarie e ponendosi in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di energia e di beni culturali e paesaggistici, “violano gli articoli 117, primo comma, secondo comma, lettera m) e s), e terzo comma, della Costituzione, nonche’ i principi di uguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione, di certezza del diritto e del legittimo affidamento e di liberta’ di iniziativa economica di cui all’art. 41 della Costituzione

Polimi: nella trasformazione digitale l’Italia è tra i Paesi più avanti in Europa

Con 69 milestone e target già realizzati su 172, l’Italia è tra i paesi più avanti in Europa nella realizzazione della trasformazione digitale prevista nel pnrr. Completato il 40% delle milestone e dei target concordati con Bruxelles, solo Francia (67%) e Danimarca (47%) fanno meglio, ma su molti meno milestone e target, 55 per la Francia e 19 per la Danimarca. A certificarlo è l’Osservatorio Agenda del Politecnico di Milano, che ha presentata oggi i dati aggiornati. Nonostante questi sforzi, l’Italia resta nella parte bassa del ranking dei paesi più digitalizzati: negli ultimi indicatori della Digital Decade 2030 siamo 19esimi su 27 Paesi europei, perdendo 3 posizioni rispetto all’anno precedente.

Sono obiettivi raggiunti in primis dalla pubblica amministrazione. Il Fascicolo Sanitario Elettronico è attivo in tutte le Regioni e a oggi 21 milioni di italiani hanno almeno un documento pubblicato, ma solo il 40% ha espresso consenso alla consultazione dei documenti da medici ed operatori del SSN. PpagoPA vede oltre 16.000 PA aderenti, superando in anticipo il target PNRR (14.100 entro fine giugno 2026), 400 prestatori di servizi di pagamento per 420 milioni di pagamenti digitali realizzati, transando oltre 300mld di euro. L’App IO è stata scaricata da oltre 42 milioni di italiani e 15mila PA offrono più di 335mila servizi. SPID è nelle mani di 39 milioni di italiani e usato oltre un miliardo di volte l’anno. Le CIE sono oltre 49 milioni e 6 milioni di italiani hanno usato CieID.te. A SEND, che permette l’invio di notifiche con valore legale in modo digitale, hanno aderito 4.000 PA e il target di oltre 6.400 entro giugno 2026 è raggiungibile; 11 milioni di notifiche sono già state gestite dalla piattaforma, di cui quasi 2 milioni inviate esclusivamente in digitale. Nelle infrastrutture, oltre 100 tra PA centrali, ASL e Aziende Ospedaliere hanno migrato dati e applicativi al Polo Strategico Nazionale, che ospiterà dati e servizi critici e strategici e il target di 280 enti entro giugno 2026 è alla portata.

Procede speditamente anche la migrazione al cloud di Comuni, Scuole e ASL/AO: oltre 20.000 enti hanno presentato piani di migrazione e oltre 4.000 li hanno già terminati a settembre 2024. Sono oltre 1.250 i progetti di Intelligenza Artificiale in ambito pubblico censiti a livello internazionale dall’Osservatorio nel 2024. Solo 52 sono pienamente operativi. Dei 194 miliardi complessivamente disponibili, il pnrr italiano dedica al digitale un’intera missione da 40 miliardi di euro, a cui si sommano le iniziative di digitalizzazione nelle altre 6, per un totale di 48 miliardi. Da sola l’Italia ha previsto di spendere il 30% di tutte le risorse europee per la trasformazione digitale del Next Generation EU,la Germania 15,5mld, Francia 8,7, solo la Spagna arriva a 42mld di euro.

 

Federagenti: ” Da Trump  la mega sfida del mare. Europa in ritardo e disattenta, per l’Italia un’occasione senza precedenti”

“Canale di Panama, Groenlandia, Golfo del Messico o Golfo dell’America. Le prime esternazioni vanno tutte verso una sola direzione: se l’America punta a diventare great again, solo il mare è la chiave per scardinare vecchi equilibri e un assetto geopolitico più frutto di sedimentazioni e di disattenzione cronica, che di vere scelte”. All’indomani delle indicazioni di politica internazionale del neo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, una considerazione risulta tanto potente, quanto inequivocabile. E secondo Paolo Pessina, Presidente di Federagenti – la risposta è circoscritta in una sola parola: “mare”. “Per anni e tutt’oggi – afferma Pessina – l’Occidente ha inseguito una miriade di falsi obiettivi, perdendo di vista la sua risorsa primaria, che è anche storia; ciò è valso per gli Stati Uniti che si sono richiusi a riccio su loro stessi, ma specialmente per l’Europa che pure vanta i più grandi gruppi armatoriali del mondo, una tradizione radicata nelle Compagnie delle Indie e nelle Repubbliche marinare, ma è stata incapace di capire che il suo sviluppo, il suo successo, la sua prosperità e per induzione anche quella di altri continenti, transitava attraverso uno sforzo massiccio e costante sul mare e sui traffici marittimi”.

“Le esternazioni di Trump – prosegue il presidente di Federagenti – facilmente liquidate come eccessi di fanatismo, hanno una profonda radice di verità: hanno fatto riscoprire al mondo quali rischi significhi consegnare le vie d’acqua, nel caso Panama, a singole potenze, in grado di conoscere e controllare tutto. Ha fatto capire anche ai creduloni, o volutamente tali, della vecchia Europa che la Groenlandia è un’isola strategica militarmente, commercialmente in funzione della rotta Artica, e geopoliticamente. Tutto con un comune denominatore. È per questi motivi che l’Italia – conclude Pessina – ha davanti una occasione straordinaria che non può perdere, ma che può essere vinta solo facendo in fretta, cambiando passo, nei settori chiave della portualità, delle infrastrutture, della logistica e specialmente della burocrazia”.

Porti, Eurostat: nel 2023 sono entrate 2,2 milioni di navi nei principali scali Ue, +1,5% su anno

Nel 2023, il numero di navi che movimentano merci o imbarcano e sbarcano passeggeri nei principali porti dell’UE si attesta a 2,2 milioni, con un aumento dell’1,5% rispetto all’anno precedente. La Grecia ha avuto il numero più alto di scali portuali con 477.115 imbarcazioni, seguita dall’Italia (449.131 imbarcazioni) e dalla Danimarca (322.230 imbarcazioni). All’altro estremo della scala, Slovenia (1.760 imbarcazioni), Cipro (2.090 imbarcazioni) e Bulgaria (2.851 imbarcazioni) hanno segnalato i numeri più bassi. Rispetto al 2013, 12 dei 22 paesi UE che hanno presentato i dati hanno registrato un aumento del numero di imbarcazioni che hanno fatto scalo nei porti. Gli incrementi maggiori sono stati osservati a Malta (+100,8%), Croazia (+40,3%) e Spagna (+31,0%). Al contrario, il calo maggiore è stato segnalato in Finlandia (-26,6%), Lettonia (-24,3%) e Bulgaria (-21,2%).  Nel 2023, la dimensione media lorda delle navi che hanno fatto scalo nei principali porti dell’UE è stata di 8.058 tonnellate, in aumento del 5,2% rispetto al 2022 (7.662 T). Rispetto al 2013, la dimensione media è aumentata del 18,1%. Nel 2023, il Belgio ha registrato la dimensione media più elevata delle navi nei porti principali (32.446 T), seguito dalla Slovenia (29.578 T) e dalla Francia (29.173 T), mentre la stazza lorda media più bassa è stata registrata in Croazia (1.533 T), Grecia (3.264 T) e Danimarca (3.573 T). Rispetto al 2022, l’Italia ha registrato il maggior incremento delle dimensioni medie delle navi che hanno fatto scalo nei porti, +25,6%, davanti a Bulgaria (+15,4%) e Romania (14,6%), mentre Malta (-6,1%), Danimarca (-3,8%) e Lettonia (-1,6%) hanno registrato il calo maggiore. Nel complesso, 19 paesi dell’UE hanno registrato aumenti delle dimensioni medie delle navi rispetto al 2022, mentre questo numero raggiunge i 20 paesi se confrontato con il 2013.

Mimit: al via la consultazione pubblica per la reindustrializzazione dell’area dell’ex centrale a carbone di Brindisi

Al via la consultazione pubblica per la riconversione e la reindustrializzazione dell’area dell’ex centrale a carbone nel porto di Brindisi: sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (https://www.mimit.gov.it/it/normativa/notifiche-e-avvisi/consultazione-pubblica-per-la-reindustrializzazione-dellarea-dellex-centrale-a-carbone-di-brindisi) è stato pubblicato un invito a manifestare interesse rivolto agli imprenditori interessati a presentare progetti per quest’area. L’iniziativa, promossa dal Comitato per il coordinamento del phase-out della centrale Enel a carbone di Cerano, presieduto dal MIMIT, introduce una nuova modalità di attuazione fondata su una strategia condivisa e concertata tra tutti i soggetti istituzionali e locali coinvolti. Gli imprenditori interessati potranno presentare le proprie manifestazioni di interesse entro la mezzanotte del 17 marzo 2025. L’obiettivo è definire un piano di sviluppo complessivo per l’intera area di Brindisi, con investimenti strategici per la riconversione e lo sviluppo economico e sociale a lungo termine, che sarà formalizzato attraverso un accordo di programma.

“Con l’avvio della consultazione pubblica, si compie un ulteriore passo in avanti decisivo per accompagnare questo territorio nella transizione dal carbone, assicurando una prospettiva chiara di riconversione e rilancio”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

“L’area dell’ex centrale a carbone, unitamente a tutto il territorio di Brindisi, può aspirare a diventare un polo industriale strategico per la tecnologia e i prodotti green, un punto di riferimento per la Puglia e l’Italia. Il Mimit, insieme al Comitato per il coordinamento del phase-out e alle istituzioni locali, vigilerà affinché i progetti formulati dalle imprese diventino un reale motore di sviluppo per il territorio”, è stato il commento del sottosegretario alle crisi d’impresa del Mimit, Fausta Bergamotto.

Bankitalia: nel quarto trimestre del 2024 in lieve allentamento i criteri di offerta sui prestiti alle imprese

Nel quarto trimestre del 2024 i criteri di offerta sui prestiti alle imprese sono stati lievemente allentati: l’effetto positivo della pressione concorrenziale e della maggiore tolleranza del rischio ha più che compensato l’impatto negativo della maggiore percezione del rischio. I termini e le condizioni generali per i finanziamenti alle imprese sono stati resi più favorevoli mediante una riduzione dei tassi di interesse praticati, anche a seguito dei minori margini applicati dalle banche. I criteri di offerta sui prestiti per l’acquisto di abitazioni sono stati lievemente irrigiditi, mentre sono rimasti invariati quelli sui prestiti per il consumo. Per il trimestre in corso gli intermediari si attendono un lieve allentamento dei criteri per il credito alle imprese e un leggero irrigidimento di quelli per il credito al consumo; i criteri applicati ai mutui rimarrebbero invariati. Lo rileva la Banca d’Italia che diffonde i principali risultati per le banche italiane nell’ambito dell’indagine sul credito bancario nell’area euro.

Per la prima volta dal terzo trimestre del 2022, la domanda di prestiti da parte delle imprese è aumentata, riflettendo il maggiore fabbisogno di finanziamenti per investimenti fissi, scorte e capitale circolante, nonché il più basso livello dei tassi di interesse. La richiesta di prestiti da parte delle famiglie per l’acquisto di abitazioni ha registrato un nuovo marcato incremento; per il credito al consumo l’aumento è stato più moderato. Nel trimestre in corso la domanda di prestiti di imprese e famiglie crescerebbe in tutti i comparti. Le condizioni di accesso al finanziamento delle banche sono migliorate, principalmente con riferimento ai depositi sia a breve sia a lungo termine e ai titoli di debito a medio-lungo termine. Nel trimestre in corso le condizioni di accesso alla raccolta non registrerebbero variazioni significative. Nel 2024 le nuove misure normative o di supervisione hanno contribuito a un lieve aumento delle attività ponderate per il rischio. Nell’anno in corso le banche si attendono una ulteriore e significativa crescita delle attività ponderate per il rischio e un moderato incremento del capitale mediante nuove emissioni. Nei sei mesi terminanti nello scorso dicembre la quota di crediti deteriorati (NPL) e gli altri indicatori della qualità del credito non hanno esercitato alcun impatto sulle politiche di offerta. Gli effetti sarebbero nulli anche nel semestre in corso. Nel secondo semestre del 2024 i criteri di offerta sono stati inaspriti principalmente per le imprese della manifattura ad alta intensità energetica. Per il semestre in corso le banche si attendono un ulteriore irrigidimento nei criteri di offerta nello stesso comparto.
Negli ultimi sei mesi la variazione della liquidità in eccesso detenuta dalle banche presso l’Eurosistema ha esercitato un impatto lievemente restrittivo solo sui termini e le condizioni; nel semestre in corso non ci sarebbe alcun impatto né sulle politiche di offerta né sui volumi erogati.

Offerta di Lunate per l’acquisizione di una quota di minoranza in Adnoc Gas Pipeline da Snam

Lunate, fondo di investimenti alternativi globali con sede ad Abu Dhabi e 105 miliardi di dollari di asset in gestione, ha presentato un’offerta per l’acquisizione della quota di minoranza di ADNOC Gas Pipelines indirettamente detenuta da Snam, il principale operatore europeo di infrastrutture per il gas. L’operazione, che è soggetta alla firma del relativo contratto di compravendita, nonché all’eventuale esercizio dei diritti previsti a favore degli azionisti di ADNOC Gas Pipelines sarà perfezionata attraverso il Long-Term Capital Fund I di Lunate, che mira a fornire agli investitori rendimenti di cassa attrattivi e con una valorizzazione del capitale a lungo termine. ADNOC Gas Pipelines, una consociata di ADNOC, possiede i diritti di gestione di 38 gasdotti per un totale di 982 chilometri negli Emirati Arabi Uniti (EAU). La rete di gasdotti costituisce un collegamento strategico tra le attività upstream di ADNOC e i distributori locali degli EAU. Rappresenta un asset essenziale e di alta qualità che genera flussi di cassa stabili e predeterminati in un settore cruciale e contribuisce in modo determinante alla strategia degli Emirati Arabi Uniti in materia di infrastrutture energetiche. Snam ha acquisito la sua partecipazione in ADNOC Gas Pipelines nel 2020, attraverso un consorzio costituito da Global Infrastructure Partners (GIP), GIC, Brookfield Asset Management, Ontario Teachers’ Pension Plan Board e NH Investment & Securities, attraverso Galaxy Pipeline Assets HoldCo Limited. In questi anni, Snam ha sfruttato le sue competenze industriali, il suo know-how e le sue soluzioni innovative nella gestione del gas naturale per apportare valore all’asset e al più ampio sistema energetico degli Emirati Arabi Uniti. “La cessione della partecipazione in ADNOC Gas Pipeline è coerente con il piano strategico 2025-2029 appena presentato, che si focalizza sullo sviluppo di un’infrastruttura paneuropea multi-molecola. In questa prospettiva, la rotazione di alcuni asset non collocati sui principali corridoi Europei sui quali operiamo ci consente di capitalizzarne il valore”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier.  Per Murtaza Hussain, Managing Partner di Lunate, ha dichiarato: “ADNOC Gas Pipelines è un asset fondamentale all’interno del sistema infrastrutturale energetico degli Emirati Arabi Uniti. Siamo lieti di rafforzare la nostra partnership con ADNOC attraverso questo investimento e di realizzare il mandato di Lunate di offrire agli investitori l’accesso ad asset di alta qualità”.

Povertà energetica, Banco dell’Energia presenta due nuovi progetti in Basilicata con Edison a favore delle famiglie vulnerabili

Contrastare la povertà energetica in Basilicata attraverso l’aggregazione sociale, il supporto economico e l’educazione all’uso consapevole dell’energia. Queste le azioni su cui Fondazione Banco dell’energia ha deciso di concentrarsi con i due nuovi progetti presentati oggi presso il Consiglio Regionale della Basilicata insieme a Edison: la Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale (CERS) di Bucaletto Potenza con la Parrocchia S. Maria della Speranza di Potenza e Legambiente Basilicata, e il progetto DiAmo energia a Potenza, in collaborazione con Fondazione Madre Teresa di Calcutta ETS. La prima supporterà almeno 10 famiglie del territorio in condizioni di disagio economico grazie alla donazione e all’installazione da parte di Edison Energia di un impianto fotovoltaico del valore di 80mila euro; il secondo, per il quale sono stati stanziati da Banco dell’energia ed Edison 70mila euro, aiuterà 140 nuclei familiari del comune e della provincia di Potenza con il pagamento delle bollette, attraverso interventi di efficientamento energetico e la promozione di un percorso di educazione all’uso consapevole dell’energia.

Secondo gli ultimi dati sulla povertà energetica elaborati dall’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica (OIPE), 2,36 milioni di famiglie sono in povertà energetica in Italia, pari al 9% delle famiglie. Dati in forte crescita rispetto al 2022 con un aumento di 1,3 punti percentuali, vale a dire più di 340mila famiglie che si aggiungono a quelle già colpite dal fenomeno. La Basilicata, in particolare, è la regione che registra l’incremento maggiore (+4,4%), classificandosi al secondo posto, con un 17,8%.

Fondazione Rui: al via il cantiere della nuova Torleone, la residenza per oltre 40 studenti

Sono iniziati i lavori di ristrutturazione dello storico edificio “Zoni” che diventerà la casa bolognese di oltre 40 studenti a partire dall’anno accademico 2026/27. La nuova Torleone sarà più grande, più moderna e più sostenibile, grazie ad un progetto completo di riqualificazione che restituisce a Bologna spazi aperti anche a studenti della città, un polo culturale, in dialogo con l’università e il tessuto imprenditoriale della regione. Ad annunciarlo è la Fondazione Rui.
I nuovi spazi saranno funzionali e “su misura” di chi li vivrà: ci saranno aree aperte al mondo universitario e alla città (aula conferenze, aule polifunzionali, palestra), spazi per gli studenti residenti, per favorire il senso di community e una zona servizi, con lavanderie self service e angolo cucina in aggiunta alla sala da pranzo, per un nuovo modello di vita condivisa e responsabile. La nuova Torleone sarà più sostenibile, grazie alla riduzione dell’impatto ambientale e all’efficientamento energetico: vivere in uno spazio sostenibile educa le persone che ne condividono gli ambienti. L’edificio Zoni è stato realizzato in epoche diverse ed è tutelato dalla Soprintendenza dei Beni Culturali, conserva una testimonianza della storia della città: la Chiesa quattrocentesca di Santa Maria Incoronata. Grazie alla convenzione con l’Accademia della Belle Arti di Bologna si sta lavorando all’avvio di un ‘cantiere scuola’ degli allievi della Scuola di Restauro che ne valorizzeranno le opere presenti.

Cassa Geometri: approvata la delibera che agevola le professioniste nell’accesso alla pensione anticipata

Cassa Geometri rende noto che è giunta l’approvazione dei Ministeri vigilanti alla delibera n.6 del 20 giugno 2024 con cui il Comitato dei Delegati della Cassa ha introdotto modifiche al regolamento di previdenza ed assistenza a favore degli iscritti, al fine di agevolare l’accesso alla pensione di vecchiaia anticipata delle professioniste geometra. In particolare, la misura interviene sull’art. 3 del Regolamento, prevedendo un regime agevolato temporaneo per le professioniste che raggiungono i requisiti anagrafico-contributivi per l’accesso alla pensione di vecchiaia anticipata: dal 1° gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2035, infatti, alle professioniste donne viene ridotto l’abbattimento della quota reddituale portandolo dall’1% allo 0,5% per ogni mese di anticipo rispetto all’età di 67 anni. Allo stesso tempo, anche la quota minima di abbattimento viene dimezzata ad un valore minimo del 6%. Restano invariate le condizioni per i professionisti uomini per i quali è previsto una percentuale più alta di abbattimento della quota cacolata con il sistema reddituale, pari all’1% per ogni mese di anticipo, con una riduzione minima del 12%. Con questa modifica Cassa Geometri, in linea con quanto previsto nel sistema previdenziale pubblico con “opzione donna”, si propone di sostenere le professioniste che nel corso della loro vita professionale si sono trovate in situazioni svantaggiose per le difficoltà nel conciliare vita privata e lavoro. In particolare, l’intervento mira a tutelare quella fascia di professioniste che, avendo iniziato a svolgere la professione negli anni ’80 e ’90, quindi, in un contesto sociale penalizzante per il genere femminile e di discriminazione nell’accesso e svolgimento della professione, non potranno beneficiare di un assegno pensionistico adeguato. Tale situazione, infatti, ha inciso sulla capacità reddituale delle professioniste che, dalle rilevazioni condotte dalla Cassa, risulta essere tra il 30% e il 50% inferiore – a seconda dell’area geografica – rispetto a quella dei colleghi uomini.

“Questa delibera segna un ulteriore passo avanti nella costruzione di un sistema previdenziale equo e sostenibile – commenta il Presidente di Cassa Geometri Diego Buono – andando a compensare quegli effetti discriminitori che 30-40 anni fa hanno leso i diritti fondamentali delle donne geometra come la conciliazione lavoro e famiglia e la genitorialità, oggi al centro delle politiche di welfare della Cassa”. Prosegue Buono: “Con questa ultima approvazione ministeriale, abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati volti a garantire un sistema previdenziale e assistenziale sempre più solido e orientato al futuro della categoria, assicurando una sostenibilità nel lungo periodo senza trascurare l’adeguatezza delle prestazioni future. In virtù di questo, offriamo un particolare supporto alla platea femminile attraverso azioni di welfare strategico che ne favoriscano il benessere e la crescita professionale”.

Consob: crescita eterogenea per i mercati azionari nel 2024, tra incertezze geopolitiche e debolezza eurozona

Il 2024 ha segnato un andamento generalmente positivo per i mercati azionari europei e statunitensi, ma con una spiccata eterogeneità, influenzata da fattori come le crescenti tensioni geopolitiche e una crescita economica debole, soprattutto nell’area euro. In evidenza, l’S&P500 che ha messo a segno una crescita di circa il 23%. In Europa, invece, l’EuroStoxx50 ha registrato un più modesto incremento dell’8%, evidenziando un panorama complesso e diversificato tra i vari Paesi. Tra i protagonisti europei: la Germania ha dominato la scena con il Dax40 in crescita del 19%, seguita dalla Spagna, dove l’Ibex35 ha guadagnato il 15%, e dall’Italia, con il FtseMib in rialzo del 13%. Diversa la situazione in Francia: il Cac40 ha chiuso l’anno con un calo del 2%, unico segno negativo tra i principali indici. Un mix di risultati che riflette le sfide e le opportunità di un anno complesso, ma vivace sui mercati finanziari. Sono questi alcuni dei contenuti del Rapporto “Tendenze e sfide per il settore finanziario italiano”, pubblicato ieri dalla Consob.

Dallo studio emerge che nei portafogli delle famiglie a stelle e strisce il rapporto tra liquidità e strumenti di mercato era nel 2024 al 17%, segnalando che il risparmio entra in un circolo virtuoso e che va a finanziare le imprese e l’economia reale. Nell’eurozona, invece, il rapporto è al 60%, un dato che evidenzia l’esigenza di efficientare i mercati finanziari per far sì che assolvano appieno alla loro funzione di motore della crescita, offrendo ai risparmiatori l’opportunità di investimenti redditizi e diversificati. L’Italia, con il suo 48%, risulta, però, in una posizione migliore rispetto a quella della media dell’eurozona. Seimilacinquecento miliardi di euro è la cifra che dovrebbe affluire sui mercati dei capitali dell’eurozona per allineare i venti Paesi dell’area euro agli Stati Uniti nel rapporto tra liquidità disponibile in contanti e sui conti correnti bancari e il totale degli strumenti finanziari, come azioni, obbligazioni, quote di fondi comuni, prodotti assicurativi e pensionistici. Tra gli altri elementi rilevati nello studio emerge la crescente correlazione, in particolare negli Stati Uniti, tra l’andamento dei mercati azionari e l’andamento delle quotazioni del bitcoin. Nel corso 2024, infatti, i prezzi della principale criptovaluta hanno mostrato dinamiche tendenzialmente sempre più allineate a quelle degli indici di Borsa. Il Rapporto conferma, inoltre, che il fenomeno del delisting continua a interessare i mercati dell’eurozona e, in particolare, l’Italia, e che per favorire un maggiore sviluppo dei mercati occorre incoraggiare anche la partecipazione degli investitori istituzionali. Sul mercato azionario italiano Euronext Milan la quota di capitalizzazione media riferibile agli istituzionali è superiore al 30% per le società più grandi, ma scende a circa 11% per le PMI quotate.

Per facilitare l’accesso ai mercati dei capitali da parte delle imprese e consentire che maggiori risorse finanziarie affluiscano nei mercati pubblici è importante proseguire nella semplificazione del quadro normativo e intensificare le attività di educazione finanziaria per famiglie e imprese, in particolare Pmi, nell’ottica di favorire la transizione dall’Unione dei mercati dei capitali alla più ambiziosa e inclusiva Unione del risparmio e degli investimenti.

Maria Cristina Carlini

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