La giornata

Mattarella: sui dazi prevalga il buon senso. Europa ideata da statisti

  • Dazi, Trump frena su auto, farmaci e chip
  • Legacoop: “è indispensabile un rinvio sull’obbligo delle polizze cat nat”
  • Congiuntura Confcommercio: ci sono presupposti per la ripresa dei consumi ma l’obiettivo del +0,8% di Pil è ancora da costruire
  • Casa, dal Mit lettera ai Comuni e Regioni per scongiurare i ritardi sui progetti Pinqua
  • Simest: nel 2024 realizzate 170 operazioni di supporto all’export per 525 milioni, +5% sul 2023

24 Mar 2025

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Bisogna “riflettere al contesto in cui si muoveva questo avvio dell’integrazione europea. Nel 1945 l’Italia usciva da una guerra devastante. Vi erano state brutali dittature e l’abisso dell’olocausto. In quel clima di tragedie, di disperazioni alcuni statisti lungimiranti e coraggiosi cercarono di capovolgere un’idea, fu una rivoluzione di pensiero. Mettere insieme il futuro dell’Europa. Questo è stato il tentativo da statisti coraggiosi e lungimiranti”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ieri rispondendo alle domande di alcuni ragazzi al Villaggio “Agricoltura è” in occasione dell’anniversario delle firma dei Trattati di Roma. Quello dell’Unione europea è “modello imitato nel mondo dimostra quanto sia stata un’esperienza straordinariamente di successo. Naturalmente ha lacune da colmare come processi decisionali più veloci. Servono risposte veloci e tempestive. L’Europa ha bisogno di aggiornarsi”, è la sollecitazione giunta dal Capo dello Stato. Mattarella ha parlato della moneta unica senza la quale “i risparmi dei cittadini europei sarebbero stati travolti dalle crisi finanziarie drammatiche di inizio di questo millennio. Terremoti finanziari che hanno travolto condizioni economiche finanziarie in tutto il mondo. Ma l’Europa ha resistito per la moneta comune, che e’ stato un riparo”. Mattarella è tornato, ancora una volta, sulla questione dei dazi.  “I mercati aperti corrispondono a due interessi vitali: la pace e i nostri interessi vitali di esportazione. I dazi creano ostacoli ai mercati, alterano il mercato, penalizzano i prodotti di qualità e questo per noi è inaccettabile ma dovrebbe essere per tutti i Paesi del mondo inaccettabile. Una collaborazione su regole leali è indispensabile. La risposta non sono i dazi ma le regole da far rispettare”. “L’Europa è un soggetto forte e autorevole, su piano economico la scelta è interloquire con autorevolezza e determinazione per l’apertura di mercati perché è garanzia di pace”. E, ora, “speriamo che il buon senso prevalga”, è l’auspicio espresso dal Presidente della Repubblica.

Dazi, Trump frena su auto, farmaci e chip

Frenata parziale in vista sui dazi annunciati per il 2 aprile, che potrebbe risparmiare ad alcuni settori come auto, farmaci e chip, pur imponendo quelli reciproci ai “dirty 15”, ossia ai 15 Paesi con cui gli Usa hanno il peggior squilibrio commerciale. E’ questa la nuova mossa che ha in serbo il Presidente Usa Donald Trump, riportatata ieri dalla stampa americana.In una riunione di governo poi il presidente ha detto che annuncerà in un prossimo futuro tariffe su automobili, alluminio e prodotti farmaceutici, tutti prodotti che vuole made in Usa per fronteggiare eventuali emergenza, guerre comprese, ma non ha indicato una data.

Legacoop: “è indispensabile un rinvio sull’obbligo delle polizze cat nat”

Si intensifica il pressing delle imprese per un rinvio dell’obbligo di stipula di polizze anticatastrofali, la cui scadenza del 31 marzo è imminente. A esprimere forte preoccupazione è anche Legacoop. “Pur riconoscendo la centralità della prevenzione e della tutela del tessuto produttivo nazionale di fronte a rischi naturali sempre più frequenti ed estremi – dichiara Simone Gamberini, presidente di Legacop- riteniamo indispensabile un rinvio dell’entrata in vigore della norma, al fine di consentire un confronto approfondito tra Governo, sistema cooperativo e mondo imprenditoriale”. Gamberini sottolinea che “la misura, così come attualmente formulata, rischia di scaricare interamente sulle imprese oneri economici significativi, senza tener conto delle effettive condizioni di accesso al mercato assicurativo, in particolare per le piccole e medie realtà del Paese e per le cooperative attive nei settori più esposti, come agricoltura, logistica e costruzioni.” Legacoop evidenzia, inoltre, l’urgenza di avviare una riflessione complessiva sulla costruzione di un sistema pubblico-privato per la gestione del rischio che includa incentivi, strumenti mutualistici e un ruolo attivo dello Stato nel garantire coperture adeguate e sostenibili. “Chiediamo dunque al Governo -conclude il presidente di Legacoop- di posticipare l’entrata in vigore dell’obbligo, e contestualmente di attivare un tavolo tecnico con le parti sociali e gli attori del settore assicurativo, per definire un quadro normativo e operativo che non penalizzi le imprese, ma favorisca un’efficace cultura della prevenzione e della resilienza”.

 

Congiuntura Confcommercio: ci sono presupposti per la ripresa dei consumi ma l’obiettivo del +0,8% di Pil è ancora da costruire

Il Pil mensile sarebbe cresciuto in termini tendenziali e destagionalizzati di sette decimi a marzo, dopo due moderati aumenti in gennaio e febbraio (+0,3% e +0,1%). La crescita del primo trimestre sarebbe allo 0,4% rispetto all’analogo trimestre del 2024. Pertanto, in questo scenario, che non potrà avvalersi di correzioni statistiche favorevoli come lo scorso anno, la crescita a 0,8% nel complesso del
2025 richiede un’accelerazione. Possibile ma, ancora una volta, tutta da realizzare. E’ lo scenario che tratteggia la Congiuntura di Confcommercio. Appare ancora irrisolta, sottolinea, la questione del maggiore reddito disponibile reale che non si trasforma in maggiori consumi. Nei primi due mesi dell’anno, il sostegno ai consumi deriva dalla fruizione del tempo libero e dal turismo: servizi e beni ricreativi, alberghi e ristoranti, trasporti aerei e telecomunicazioni sono in aumento, anche sensibile. Per contro, alimentari, mezzi di trasporto, mobili ed elettrodomestici appaiono in riduzione. Vestiario e calzature assumono una posizione intermedia tra questi estremi. La distanza dinamica servizi vs beni non appare in via di riduzione, mentre a gennaio le stime parziali delle presenze turistiche in Italia mostrano crescite robuste, soprattutto per la componente straniera (+8% rispetto al 2024 e +18,2% rispetto a gennaio 2019). Buone nuove sul fronte dell’inflazione, indica Confcommercio. La nostra ultima previsione per febbraio si posizionava al 2%, contro un dato effettivo di 1,6%, che prevediamo sia in rialzo marginale a marzo (1,7%). Il tema degli eccessivi costi dell’energia è centrale, ma non si intravedono soluzioni facili a breve termine. L’Italia, sebbene meno che in passato, resta ampiamente soggetta a impulsi esogeni provenienti dall’estero, con ridotta capacità di mitigazione nel breve termine. La tenuta dell’occupazione, il recente rimbalzo della produzione industriale, il buon andamento del turismo, dell’inflazione e dei redditi reali, costituiscono ancora i presupposti per un impulso alla crescita attraverso la ripresa dei consumi.

Casa, dal Mit lettera ai Comuni e Regioni per scongiurare i ritardi sui progetti Pinqua

Una settimana di tempo per fornire rassicurazioni: in caso negativo, il finanziamento verrà dirottato su altri enti locali in grado di realizzare i progetti entro le scadenze imposte dal Pnrr, oppure in un fondo ad hoc per il futuro piano casa. È quanto stabilito dal Mit, che come annunciato pubblicamente il 14 gennaio scorso ha concluso una approfondita verifica sull’andamento dei progetti Pinqua (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare, che punta a riqualificare in modo particolare le periferie).  In particolare, il dicastero guidato da Matteo Salvini ha contattato 44 Comuni, 7 Città Metropolitane e 7 Regioni. Sul tavolo ci sono due tipologie di problemi, che in alcune circostanze coinvolgono lo stesso soggetto attuatore. In un caso, i lavori procedono troppo lentamente rispetto al cronoprogramma. Nell’altro, ben più grave, gli operai non sono ancora entrati in azione perché la progettazione o la procedura di gara sono ancora in alto mare. Salvini ribadisce la piena disponibilità a collaborare con sindaci e governatori, con l’obiettivo di rispondere positivamente alle esigenze dei territori, ma c’è massima attenzione affinché gli obiettivi condivisi con Bruxelles vengano effettivamente raggiunti e non ci sia il rischio di perdere tempo e risorse europee a danno di quei Comuni e Regioni che stanno effettivamente rispettando le scadenze.

 

A marzo l’indice Pmi manifatturiero al livello più alto da oltre 2 anni

A marzo nell’Eurozona l’Indice Pmi manifatturiero è salito a 48,7 punti, segnando il livello più alto degli ultimi 26 mesi. A rilevarlo è S&P Global. L’indice si era attestato a 47,6 punti nel precedente mese di febbraio. L’Indice relativo al solo comparto dei servizi è sceso a 50,4 punti (dai 50,6 punti di febbraio) mentre l’Indice Composito si è portato a 50,4 punti dai 50,2 punti del mese precedente e ai massimi degli ultimi 7 mesi.

 

Simest: nel 2024 realizzate 170 operazioni di supporto all’export per 525 milioni

Nel 2024 Simest, la società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha realizzato circa 170 operazioni di supporto alle esportazioni (“Contributo Export su Credito Fornitore”) in favore di 55 imprese italiane, di cui il 60% nuove aziende partner di SIMEST. Il controvalore complessivo è di 525 milioni di euro (+5% vs 2023) con beni strumentali Made in Italy distribuiti in 44 paesi del mondo. Si tratta di un risultato che conferma, sottolinea la società, l’impegno di SIMEST a sostegno della crescita delle imprese esportatrici, in particolare le PMI, tipologia di impresa a cui si rivolge, perlopiù, il “Contributo Export su Credito Fornitore”. Fra le principali aree di destinazione delle forniture italiane si conferma al primo posto l’America Latina con, in ordine di volumi, Messico, Brasile Colombia, Perù, Cile, Paraguay e Ecuador che raggiungono il 30% delle operazioni approvate. Seguono i Paesi dell’UE che complessivamente si attestano sul 14% circa delle operazioni. Gli Stati Uniti d’America continuano ad avere un peso rilevante quale mercato di sbocco delle merci italiane con il 12% circa delle operazioni. Interessante anche il peso delle operazioni che hanno visto quale destinazione finale delle forniture i paesi del continente africano (8%). Altri importanti Paesi di destinazione sono la Turchia (7%) e gli Emirati Arabi Uniti (6%). I principali settori merceologici del 2024 sono stati: trasporti, macchinari tessili, macchinari per l’industria alimentare, impianti per l’industria chimica, macchinari per la lavorazione del legno, della plastica, della ceramica e dei metalli; macchinari per il packaging; macchinari e impianti per l’industria automobilistica; casseforme e macchinari per l’edilizia.

Il sostegno di SIMEST è avvenuto su operazioni di Credito fornitore attraverso il “Contributo Export”, strumento gestito in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Si tratta di un contributo in conto interessi, a fondo perduto e totalmente gratuito, destinato alla parziale o totale riduzione del costo dello smobilizzo di titoli di pagamento emessi dall’acquirente estero a fronte dei contratti di vendita. “I risultati che presentiamo – ha dichiarato Regina Corradini D’Arienzo, amministratore delegato di Simest – testimoniano il significativo impegno di SIMEST nel sostenere la crescita delle esportazioni italiane sui mercati internazionali. Questo traguardo riflette chiaramente la crescente domanda da parte delle imprese, in particolare delle PMI, di strumenti come il “Contributo Export su Credito Fornitore” pensato per supportare le più piccole realtà produttive. Grazie a questa misura, la platea delle aziende servite si è ampliata considerevolmente, con oltre la metà delle operazioni rivolte a nuovi partner. SIMEST è attivamente impegnata nel rafforzare la presenza del Made in Italy a livello globale, in coordinamento con Cassa Depositi e Prestiti e in sinergia con la Farnesina e tutti gli attori istituzionali del Sistema Italia. Un’attenzione particolare è riservata alle aree strategiche e ad alto potenziale di sviluppo, come il continente africano. In questo contesto, nell’ambito del Piano Mattei, è stata avviata la “Misura Africa” con una dotazione iniziale di 200 milioni di euro per incentivare gli investimenti delle imprese italiane – partire dalla formazione di personale – nell’area.”

Fra le aziende che nel 2024 SIMEST ha accompagnato con il proprio supporto sui mercati internazionali figurano: Andreotti Impianti, società attiva nella produzione di impianti industriali per la lavorazione di semi oleosi, oli vegetali e prodotti oleochimici che ha sottoscritto un contratto per la fornitura di un impianto di raffinazione di olio di palma, con dilazione a 5 anni, per un importo pari a euro 6,6 mln ca., con un acquirente estero con sede a Dubai; Ing. Bonfiglioli, società attiva nella fabbricazione di apparecchi di sollevamento e movimentazione di rottami metallici che ha firmato un contratto per la fornitura di 2 macchinari per la rottamazione di metalli, con dilazione a 5 anni, per un importo pari a euro 2,4 mln ca., con un acquirente saudita attivo nella raccolta e riciclaggio di metalli; L.A.I.P., società attiva nella produzione di macchine per l’industria tessile che ha firmato un contratto per la fornitura di macchine per la produzione e lavorazione dei tessuti, con dilazione a 3 anni e del valore complessivo pari a euro 1 milione circa  con un acquirente brasiliano attivo nel settore tessile; L.B. Officine Meccaniche., società attiva nella progettazione e realizzazione di impianti per il trattamento delle polveri che ha sottoscritto un contratto per la fornitura di dosatori per una linea di produzione di lana di vetro, con dilazione a 5 anni, per un importo pari a euro 2,1 mln ca., con un acquirente ungherese attivo nella produzione di materiali isolanti in lana di vetro; Makor, società attiva nella produzione di macchine e impianti per la finitura di vari tipi di materiali tra cui vetro, legno e metallo che ha sottoscritto un contratto per la fornitura di un impianto di verniciatura, con dilazione a 4 anni per un importo pari a euro 0,46 mln con un acquirente spagnolo attivo nella produzione di componenti per motori a combustione interna sia per automobili che per veicoli industriali; S.B. Impianti., società specializzata nella progettazione, produzione e lavorazione di impianti di macellazione per l’industria alimentare che ha sottoscritto un contratto per la fornitura di due spiumatrici per macello avicolo, con dilazione a 4 anni, per un importo pari a euro 0,34 mln ca., con un acquirente peruviano attivo nella produzione e commercializzazione di carne e prodotti correlati.

Versalis avvia il nuovo impianto d i produzione di polimeri riciclati a Porto Marghera

Versalis, la società chimica di Eni, annuncia l’avvio del nuovo impianto a Porto Marghera per la produzione di plastiche a partire – in tutto o in parte – da materie prime riciclate meccanicamente. Questo progetto segna un ulteriore passo importante nel processo di trasformazione dell’azienda, con l’obiettivo di promuovere un’economia più circolare e più sostenibile dal punto di vista ambientale attraverso l’innovazione tecnologica e il riciclo delle plastiche post consumo. L’impianto di Porto Marghera è in grado di produrre fino a 20.000 tonnellate all’anno di polistirene cristallo (r-GPPS) e polistirene espandibile (r-EPS), utilizzando materia prima seconda (MPS) derivante dal riciclo di rifiuti di polistirene espanso (EPS) e soddisfacendo la crescente domanda di soluzioni più sostenibili dal punto di vista ambientale in diversi settori industriali e commerciali. Le produzioni ottenute dal nuovo impianto si inseriscono nella gamma Versalis Revive dedicata ai prodotti da riciclo meccanico, e contengono dal 35% fino al 100% di plastiche riciclate post consumo. Questi materiali sono destinati principalmente ai settori del packaging e dell’edilizia, con applicazioni come pannelli per l’isolamento termico degli edifici e imballaggi per gli elettrodomestici. Grazie alla loro qualità, sicurezza e performance elevate, i prodotti della linea Versalis Revive rispondono ai più rigorosi requisiti di mercato. Il progetto non solo rappresenta una risposta concreta alla crisi strutturale che colpisce l’industria chimica europea, ma anche rafforza il portafoglio prodotti di Versalis, migliorando la competitività sul mercato. La posizione geografica del sito industriale, in prossimità dei mercati europei e delle altre strutture Versalis di Mantova, Ferrara e Ravenna, consente inoltre un’efficiente logistica per materie prime e prodotti finiti. “Il nuovo impianto a Porto Marghera rappresenta un primo tassello della riconversione del petrolchimico veneziano, in linea con il piano di trasformazione e rilancio di Versalis che è stato recentemente sottoscritto al ministero delle Imprese e del Made in Italy. A Porto Marghera – ha dichiarato Adriano Alfani, Amministratore delegato di Versalis – prevediamo di realizzare ulteriori step di investimento per incrementare la piattaforma di riciclo meccanico delle plastiche e per consolidare e potenziare l’hub logistico, compreso il deposito criogenico per l’etilene”.

 

Iren: nel 2024 utili in crescita a 268 milioni, opzione call per il 47,23% di Egea Holding

Iren ha chiuso il 2024 con un utile netto di gruppo a 268 milioni di euro con una crescita del 5% che riflette “l’andamento dell’ebitda ed una miglior gestione finanziaria a compensazione di una maggiore incidenza delle imposte”. Il margine operativo lordo è stato pari a 1.274 milioni di euro (+6,5%) con un incremento “supportato dalla crescita dei business regolati ed in particolare delle Reti, dal contributo positivo dell’attività di vendita (Mercato) e dall’ampliamento del perimetro di consolidamento alle società Acquaenna e Sienambiente”. Gli investimenti lordi sono stati pari a 942 milioni di euro  con un aumento dello 0,9%, di cui 830 milioni di euro di investimenti tecnici e 112 milioni di euro di investimenti finanziari. Il dividendo proposto pari è pari 12,83 centesimi ad azione (+8% sull’anno precedente) e pay-out pari al 61%. L’indebitamento finanziario netto è stato pari a 4.083 milioni di euro (+4% rispetto al 31/12/2023). La crescita del margine operativo consente una riduzione del rapporto debito netto/Ebitda pari a 3,2x. “Approviamo oggi un Ebitda pari a oltre 1,27 miliardi, superiore alla guidance, e in crescita del 6,5% rispetto allo scorso anno. Questo conferma la traiettoria di sviluppo tracciata dal piano industriale e la capacità di Iren di adattarsi ai differenti contesti di mercato – ha sottolineato Gianluca Bufo, amministratore delegato e direttore generale del gruppo – grazie soprattutto al proprio modello multibusiness”. “L’incremento di redditività, supportato dal recupero di marginalità della business unit Reti e dall’attività di vendita di commodity e servizi, ha consentito di ridurre il livello di indebitamento al 3,2x. Supportati dai risultati conseguiti, guardiamo al futuro per rendere Iren ancora più solida, attraverso una maggiore disciplina e selettività degli investimenti, che ci consentiranno di continuare a crescere prevalentemente nelle attività regolate e nell’incremento della qualità del servizio ai territori. Un futuro concreto già nel 2025 dove ci attendiamo un’Ebitda in ulteriore crescita compreso tra gli 1.340-1.360 milioni di euro. Infine, nei prossimi mesi lavoreremo con tutte le oltre 11mila persone del gruppo e con il nuovo consiglio di amministrazione per definire un nuovo piano strategico per Irenche consolidi il ruolo della società come player di riferimento”, ha aggiunto Bufo.

Intanto, ieri, Iren ha annunciato che il 31 marzo prossimo eserciterà l’opzione call per acquisire il restante 47,23% di Egea Holding con l’obiettivo di detenere il 100% della società. A deliberarlo ieri è stato il consiglio di amministrazione della società. Il corrispettivo offerto da Iren per l’esercizio della opzione call, determinato sulla base di quanto previsto dagli accordi contrattuali in essere, è pari a 74,8 milioni di euro. Tale prezzo è soggetto ai meccanismi di determinazione e verifica previsti negli accordi tra le parti. “Con l’acquisto del capitale restante di Egea Holding acquisiamo il 100% della azienda e si conclude la prima fase di rilancio della nuova Egea: abbiamo ristrutturato con successo un gruppo che fino a un anno e mezzo fa era in grosse difficoltà finanziarie e lo stiamo rilanciando con un solido piano di sviluppo industriale. Abbiamo fatto prevalere l’idea di un progetto industriale, grazie anche alla collaborazione di stakeholder, istituzioni e territorio e grazie al supporto essenziale delle lavoratrici e lavoratori di Egea: i risultati ci stanno dando ragione. L’esercizio dell’opzione call ci permetterà di lavorare sulla crescita, puntando alle sinergie derivanti dall’ingresso in un grande gruppo come il nostro – dichiara Luca Dal Fabbro, presidente esecutivo di Iren”.

 

Fincantieri torna all’utile dopo 5 anni, nel 2024 risultato positivo per 27 milioni

Per Fincantieri, il  2024 si chiude con un forte progresso nella profittabilità con un ritorno all’utile, dopo 5 anni, grazie a un risultato d’esercizio positivo per euro 27 milioni che si confronta con la perdita di 53 milioni nel 2023). Un risultato che attesta il turnaround realizzato dal Gruppo e che consolida il percorso di crescita, spinto dall’evoluzione positiva in tutti in segmenti di business. Al 31 dicembre 2024, i ricavi risultano in aumento a euro 8.128 milioni (+6,2% rispetto al 2023), grazie in particolare all’ottima performance nei settori ‘Offshore e Navi Speciali’ e ‘Sistemi, Componenti e Infrastrutture’, che chiudono il 2024 con ricavi in aumento rispettivamente del 28% e 36%. La marginalità è in forte crescita, con un ebitda che raggiunge euro 509 milioni, in incremento del 28% rispetto al 2023, e un ebitda margin al 6,3% (5,2% nel 2023). Sul fronte commerciale, il Gruppo ha acquisito un livello record di nuovi ordini nel 2024, per un valore complessivo pari a euro 15,4 miliardi, un valore più che doppio rispetto al 2023, trainati in particolare dall’eccellente performance del segmento Shipbuilding. Il backlog si attesta a euro 31 miliardi, in aumento del 34% rispetto a dicembre 2023, con un carico di lavoro complessivo (corrispondente alla somma di backlog e soft backlog) pari a euro 51,2 miliardi (6,3 volte i ricavi del 2024), supportato da una forte spinta commerciale in tutti i settori di attività del Gruppo. Nel corso dell’esercizio, il Gruppo ha consegnato 20 navi, rispettando appieno il proprio programma di consegne, anche grazie alle iniziative intraprese nell’ambito del processo di rafforzamento dell’efficienza operativa e alle innovazioni produttive previste dal Piano Industriale. Al 31 dicembre 2024, la Posizione finanziaria netta (PFN) è pari a euro 1.281 milioni, in miglioramento rispetto al 2023 (euro 2.271). Gli investimenti effettuati nel corso del 2024 ammontano a euro 263 milioni, sostanzialmente in linea con l’anno precedente.  “Il 2024 è stato un anno molto positivo per Fincantieri, che raccoglie il primi i frutti della nostra strategia e visione industriale. Il ritorno all’utile, con un anno di anticipo rispetto alle previsioni del piano industriale, ne è una chiara dimostrazione”, ha commentato l’amministratore delegato del gruppo Pierroberto Folgiero. “In un contesto geopolitico di forti discontinuità, abbiamo perseguito un crescente focus sull’esecuzione e sullo sviluppo commerciale, facendo leva sulla nostra leadership in un settore a sempre maggiore complessità. Oltre a presidiare la crescita del mercato cruise ed offshore, è proseguita la focalizzazione sul mercato internazionale della difesa e l’espansione nel mercato della subacquea anche attraverso due acquisizioni ed una operazione di aumento di capitale”.

 

Italia-Tunisia puntano al potenziamento dei collegamenti marittimi

Il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, ha avuto un colloquio in videoconferenza con il ministro dei Trasporti tunisino, Rachid Amri. Al centro del colloquio, il rafforzamento della cooperazione marittima e delle rotte di collegamento per favorire il trasporto passeggeri e merci. Si è discusso in particolare della revisione della rotta Civitavecchia-Palermo-Tunisi e del ruolo strategico delle compagnie di navigazione italiane e tunisine, in un contesto di relazioni eccellenti, col reciproco impegno a migliorare i collegamenti per favorire lo sviluppo economico e la mobilità tra i due Paesi, in linea con gli obiettivi del Piano Mattei.

Urso: “a breve l’inaugurazione a Roma dell’hub per l’Intelligenza Artificiale”

L’hub per l’Intelligenza Artificiale con sede a Roma sarà inaugurato a breve, “tra poche settimane”. Ad annunciarlo è stato ieri l ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, parlando al Business forum Italia-Svezia, a Roma. “Nel nostro G7 abbiamo deciso di realizzare qui a Roma l’hub dell’Intelligenza Artificiale per i Paesi in via di Sviluppo con le Nazioni Unite e con la Commissione europea. Un hub che metterà in relazione le grandi multinazionali dell’Occidente sull’intelligenza artificiale, innanzitutto con le startup africane”, ha ricordato Urso.

Telsy: nasce il ‘Futuring Technology Center’ per verificare la cybersicurezza delle infrastrutture critiche

È operativo il ‘Futuring Technology Center’ di Telsy, il nuovo Laboratorio di Prova (LAP) accreditato per l’area ‘Software e Network’ dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), che contribuirà a potenziare le capacità di difesa contro le minacce informatiche. Il Centro, che segue le determinazioni tecniche e le metodologie definite da ACN, realizza rigorosi test per la valutazione di prodotti software e hardware destinati a infrastrutture e servizi essenziali per la sicurezza del Paese che devono essere protetti da minacce e rischi informatici con soluzioni specifiche preventivamente sottoposte a valutazioni di sicurezza. Le attività del Laboratorio sono svolte da un team di esperti altamente specializzato che, su delega del Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale (CVCN) dell’ACN, opera con le più avanzate tecnologie di analisi. In particolare, le attività spaziano dalla valutazione della corretta implementazione delle funzionalità di sicurezza dei prodotti, all’esecuzione di test di intrusione, compresa l’analisi del firmware, per individuare vulnerabilità sfruttabili, note o emergenti. Il ‘Futuring Technology Center’ di Telsy entra così a far parte della ristretta rete di LAP selezionati dall’agenzia governativa e contribuirà alle attività relative alla protezione delle infrastrutture critiche che rientrano nel Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC). Il riconoscimento da parte di ACN conferma quindi le competenze e l’impegno del Gruppo TIM che attraverso Telsy – centro di competenza in crittografia, cybersecurity e cyber resilience che opera nell’ambito di TIM Enterprise – intende accrescere il livello della sicurezza in Italia in linea con le direttive nazionali ed europee, e rappresenta un passo ulteriore nella strategia del Gruppo che vuole essere un partner sempre più affidabile per la trasformazione digitale del Paese.

Gse e Sogesid firmano un protocollo per favorire la transizione energetica del Paese

È stato firmato ieri l’accordo di collaborazione istituzionale tra il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e Sogesid, la Società di ingegneria dello Stato. Con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione istituzionale sui temi della tutela ambientale e dello sviluppo energetico sostenibile, l’accordo prevede la condivisione e l’integrazione di dati per supportare il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Di particolare interesse sarà lo sviluppo delle piattaforme digitali gestite dal GSE, come ad esempio, la piattaforma destinata all’identificazione delle aree idonee per gli impianti di energia rinnovabile e le infrastrutture correlate. Inoltre, l’intesa si propone di fornire supporto alle amministrazioni pubbliche, attraverso la predisposizione di indicazioni operative per l’applicazione del principio “non arrecare danno significativo all’ambiente” (DNSH) nei progetti finanziati dal PNRR. La collaborazione prevede, infine, lo sviluppo di servizi specialistici nei settori energetico e ambientale, mettendo le competenze tecniche specialistiche delle due società, al servizio della pubblica amministrazione. L’accordo, della durata di tre anni, rafforzerà la sinergia tra GSE e Sogesid, contribuendo concretamente alle strategie nazionali di sostenibilità e tutela ambientale attraverso azioni condivise, integrate ed efficaci. “La firma di questo protocollo con Sogesid rappresenta un esempio concreto di collaborazione tra istituzioni che operano al servizio del Paese. La condivisione consentirà di ottimizzare le risorse e accelerare il percorso verso un sistema energetico sempre più sostenibile e innovativo, coerentemente con gli obiettivi nazionali ed europei, attraverso lo scambio di competenze utili alla pianificazione e allo sviluppo dei territori”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato del GSE, Vinicio Mosè Vigilante. “Oggi, Sogesid avvia una proficua collaborazione con il GSE per favorire la transizione energetica del Paese. L’obiettivo è contribuire al raggiungimento degli ambiziosi traguardi del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, attraverso la condivisione di dati e informazioni su tematiche ambientali di comune interesse. Sogesid è impegnata a mettere a disposizione il proprio expertise per sostenere la definizione delle politiche e delle azioni necessarie a realizzare un futuro energetico sostenibile per il nostro Paese”, ha dichiarato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Sogesid, Errico Stravato.

 

Farina (Snam): “Dal 2022 emissioni giù del 28%, barra dritta su transizione”

“In Snam la sostenibilità non è solo reporting. È una leva strategica del business. E come l’innovazione è funzionale a centrare gli obiettivi di transizione”. Queste le parole di Claudio Farina, Chief Strategy and Technology Officer di Snam, ieri a Milano per il Premio Bilancio Sostenibilità 2025 di RCS, dove ha ritirato il riconoscimento ottenuto dal TSO nell’attività di reporting dedicata ai temi della sostenibilità. Intervenuto a margine della consegna del Premio, Farina ha sottolineato l’impegno profuso dal Gruppo su questo fronte: “Abbiamo anticipato le novità previste dalla normativa sul reporting e rilanciamo il nostro impegno anche grazie all’AI generativa, utilissima nel confrontare il nostro lavoro di rendicontazione con i bilanci di aziende analoghe alla nostra. Si cresce non soltanto coltivando le proprie specificità ma anche guardandosi attorno.” È stata ricordata, inoltre, la pubblicazione del primo Transition Plan di Snam, che ha visto la luce alla fine dell’anno scorso: “Dal 2022 ad oggi abbiamo ridotto le emissioni dirette di CO2 del 28% – ha spiegato Farina in vista degli obiettivi di Carbon Neutrality e Net Zero al 2040 e al 2050 – ma siamo al lavoro anche per la tutela attiva della biodiversità, in un’ottica ‘all round’. Nel Transition Plan, su tutto questo, abbiamo indicato target (e leve operative per conseguirli) di breve, medio e lungo periodo, e alcuni di questi target, come l’incremento di finanza sostenibile necessaria a sostenere i 12,4 miliardi di investimenti previsti entro il 2029, li abbiamo già raggiunti, in anticipo sul previsto.” In un quadro in cui crisi e guerre contendono risorse e attenzione alla grande sfida della decarbonizzazione, Snam si propone di non venire meno agli impegni assunti: “Sappiamo – ha infatti concluso lo stesso Farina – che, per via dell’attuale congiuntura internazionale, alla sostenibilità si affiancano molte altre priorità, non meno strategiche e che alcuni importanti fondi di investimento, di recente, hanno attenuato il loro orientamento verso il mondo ESG. Tuttavia, adottando un approccio pragmatico e science-based, in Snam abbiamo deciso di tenere la barra dritta, confermando gli obiettivi su clima e natura e, soprattutto, cercando di coinvolgere tutti gli stakeholder della nostra catena del valore.”

Gas, Uil: aumentare le estrazioni in Adriatico e destinarle a imprese energivore

“La Uil chiede al governo che i giacimenti italiani, ubicati di fronte alla costa ravennate e dell’alto adriatico, siano impegnati ad aumentare l’estrazione di gas da destinare, a prezzi calmierati, alle aziende energivore del nostro Paese, purché queste rispettino precise condizioni sociali”. È quanto ha dichiarato il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri, in occasione del convegno “Dal green deal al social deal” organizzato dal suo sindacato, oggi, a Roma. “In questi giorni stiamo affrontando molte vertenze per aziende che hanno aperto procedure di crisi e che rischiano di chiudere a causa dell’altissimo costo dell’energia. La nostra proposta – ha ribadito Bombardieri – può essere attivata subito e può rappresentare una soluzione per evitare gravi ripercussioni occupazionali e sociali. Ovviamente, lo ribadiamo, quelle aziende non dovranno licenziare e non dovranno andare via dal nostro Paese. In questo quadro – ha precisato Bombardieri – si colloca anche la nostra richiesta di investimenti in innovazione e tecnologie, per garantire la transizione sociale, il che può avvenire riutilizzando il programma Sure, finanziato da bond Ue, che, durante la pandemia, ha già dato buoni risultati. Quello del green deal è anche un nostro obiettivo, ma chiediamo risposte immediate che permettano di abbassare il costo dell’energia e di salvaguardare i posti di lavoro. È necessario un percorso graduale – ha concluso Bombardieri – e un approccio concreto al tema della neutralità tecnologica che, per esempio, nel settore, dell’automotive, si può tradurre nel considerare l’ibrido un passaggio utile a gestire la transizione”.

 

Maria Cristina Carlini

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