PROVINCIA DI NAPOLI

A Marano un piano urbanistico dopo 40 anni, il rischio commissariamento

L’assessore Polichetti: il comune aveva conosciuto una rapida espansione edilizia negli anni ’80 e ’90, ora lo strumento urbanistico è necessario per superare lo squilibrio che si è creato da allora di servizi e infrastrutture. Per il sindaco  Morra bisogna coniugare giustizia sociale con giustizia ambientale. La consigliera Fanelli: contrastare il consumo di suolo, riparare i danni della speculazione edilizia. L’incognita che il possibile arrivo di un commissario di governo rallenti le procedure di approvazione, ma l’amministrazione dice di non essere preoccupata.

04 Set 2025 di Gabriele Caruso

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Coniugare giustizia sociale con giustizia ambientale. È questo l’obiettivo che l’amministrazione di Marano di Napoli si pone con il nuovo Piano urbanistico comunale (Puc), presentato dal sindaco Matteo Morra e dall’assessore all’Urbanistica Gennaro Polichetti. Un provvedimento atteso dalla città da circa quaranta anni, che consente di pianificare in anticipo le azioni di recupero e riqualificazione del territorio, offrendo una visione chiara e strutturata per il futuro della città.

L’assessore (accompagnato dal funzionario del settore tecnico Giovanni Silvestri) ha sottolineato come Marano abbia vissuto una crescita edilizia rapida negli anni ‘80 e ‘90, ma senza un adeguato sviluppo di servizi e infrastrutture. Il PUC si propone così di riequilibrare questa situazione, stabilendo le linee guida per una pianificazione urbana che prevede interventi da attuare progressivamente. Per ciascuna azione, saranno poi avviate le richieste di finanziamenti a livello europeo, nazionale, regionale e comunale.

Tale risultato è stato raggiunto anche grazie alla partecipazione delle associazioni alle assemblee pubbliche e ai loro contributi. Tra queste figura l’associazione La Città dei Diritti “I cento Passi”, rappresentata da Stefania Fanelli, consigliera di Sinistra Italiana: “Siamo soddisfatti nel vedere una scelta significativa contro il nuovo consumo di suolo, una posizione che riflette anche le nostre proposte. Per noi, questa è una decisione fondamentale, soprattutto in un territorio che ha subito gravi danni a causa della speculazione edilizia. L’esclusione di nuovi interventi sul suolo rappresenta un passo importante in questa direzione. L’alternativa, infatti, è puntare sul recupero e la riqualificazione dell’esistente, per rispondere al fabbisogno abitativo senza compromettere ulteriormente il territorio. Su questo e su altri aspetti, continueremo a monitorare con attenzione. In particolare per quanto riguarda il fabbisogno abitativo, sembra che ci siano ancora 260 vani da realizzare, ed è importante chiarire se questi comprenderanno anche i vani soggetti a condono. Sarà altresì necessario comprendere come verranno gestiti gli eventuali abbattimenti e le ricostruzioni, per fare in modo che l’identità storica e culturale della città venga preservata e che la speculazione edilizia non prenda il sopravvento”.

Un rischio che secondo l’assessore Polichetti non verrà corso. Di fatto, il fabbisogno di vani residenziali è stato calcolato dai progettisti in base alle normative vigenti, considerando la superficie del territorio, il numero di vani esistenti e la crescita demografica prevista nei prossimi 20 anni. Da questo calcolo emerge la necessità di una modesta espansione, ma è stato deciso che non fosse opportuno creare nuovi insediamenti. Invece, l’Amministrazione ha scelto di riservare questa quota di vani per il recupero degli edifici già esistenti, in particolare nel centro storico. Per incentivare questo processo, sono previsti incentivi per chi desidera riqualificare i fabbricati abbandonati e fatiscenti del centro, dando nuova vita a queste strutture e migliorando il patrimonio edilizio storico della città senza dover costruire ulteriormente.

Tuttavia il PUC non si limita al recupero del centro storico cittadino. Come spiegato da Fanelli “il PUC si focalizzerà anche sulla ricentralizzazione dell’area collinare, che comprende non solo il centro storico cittadino, ma si estende a riconoscere anche altre zone storiche, come il centro di San Rocco e quello dell’area collinare, con particolare attenzione a Torre Caracciollo. In questo contesto, è stata prevista una rete di strade da riqualificare, con l’intento di rigenerare tanto il tessuto sociale quanto quello edilizio. Un altro punto fondamentale è il rafforzamento del trasporto pubblico locale, che vedrà la creazione di un vero e proprio hub per migliorare l’accessibilità e l’efficienza. Particolare importanza viene data anche allo sviluppo delle aree standard per strutture collettive, concentrandosi in particolare sulle periferie, dove sorgeranno scuole, impianti sportivi e altre infrastrutture essenziali. Infine, il progetto prevede non solo il recupero del Parco della Salandra e del Parco La Decina, ma anche del Parco Agricolo dei Vigneti, con l’obiettivo di restituire a Marano la sua storica tradizione vitivinicola, valorizzando e rafforzando così l’identità culturale e territoriale della città”.

L’assessore all’Urbanistica di Marano, Gennaro Polichetti

A giudizio di Polichetti, in teoria, un commissariamento non dovrebbe avere impatti significativi, poiché il piano urbanistico si trova già in fase avanzata. Dopo la pubblicazione sul BURC, scatta infatti il termine di 60 giorni per la presentazione delle osservazioni, che saranno esaminate dai progettisti. Successivamente, si procederà con le modifiche basate sulle osservazioni approvate, che verranno inviate alla Città Metropolitana per l’approvazione e l’integrazione con i piani urbanistici e paesaggistici esistenti. Alla fine, il piano sarà sottoposto nuovamente al Consiglio comunale per l’approvazione definitiva, che, anche in caso di commissariamento, avrà solamente il compito di decidere se approvarlo o meno.

Più preoccupata, invece, Fanelli che dichiara: “I commissariamenti rappresentano sempre una fase negativa per le città, poiché comportano un esproprio della democrazia, interrompendo il dialogo con l’amministrazione che è stata eletta democraticamente. Un eventuale commissariamento potrebbe compromettere questo processo di ascolto e confronto con la città, che invece è fondamentale per una gestione partecipata e condivisa del territorio”.

Commissariamento o meno, Marano spera che il Puc venga attuato. E mentre il governo decide sul da farsi, la palla passa ora alle associazioni ed ai cittadini come previsto dalla “Fase di scoping”.

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