LA GIORNATA

Manovra, ancora alta tensione su banche e affitti brevi

  • Istat: nascite ancora in calo, nel 2024 -2,6% e -6,3%  a gennaio-luglio 2025
  • Conti pubblici, deficit 2024 in calo al 3,4%
  • Inchiesta Milano, Sala: “difficile arrivare a una soluzione senza l’interesse della Procura”
  • Pnrr, Mazzetti (FI): “Da Mit importante impegno su extracosti materie prime, tante risorse da Fondo Opere Indifferibili”

22 Ott 2025 di Maria Cristina Carlini

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IN SINTESI

Il contributo da parte delle banche, la tassa sugli affitti brevi, ma anche i fondi per le Forze dell’ordine. Con il passare dei giorni, dopo il varo del Consiglio dei ministri, non si allentano le tensioni all’interno della maggioranza sui fronti ancora aperti. Le interlocuzioni con il sistema del credito sono ancora in corso ma ə difficile pensare a correzioni significative a fronte del fatto che il contributo degli istituti di credito costituisce una delle principali voci di copertura della manovra di 4,4 miliardi nel 2026 e 11 nel triennio. Trattativa aperta sull’aumento della cedolare secca dal 21 al 26%, spuntato a sorpresa, che ha fatto sobbalzare sia Lega che Forza Italia. Nella peggiore delle ipotesi, nel caso non si dovesse intervenire ora sul testo, si punta a una correzione nel corso dell’iter parlamentare. Questo varrebbe  anche per il capitolo relativo all’incremento delle risorse a disposizione del comparto sicurezza. Il testo è atteso in Parlamento e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti invita alla prudenza: quelle in circolazione sono solo “bozze”, di cui è meglio “diffidare”. Sulla casa Forza Italia mantiene il punto: Antonio Tajani ha annunciato di non essere disponibile a votare la “tassa sui proprietari”. Il testo “o lo si modifica prima di inviarlo alla Ragioneria o lo si fa in Parlamento”.  “Come Fratelli d’Italia fino ad oggi abbiamo sempre sostenuto gli affitti brevi – ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia Gianluca Caramanna, responsabile nazionale del dipartimento Turismo del partito -. La sensibilità di questo governo, soprattutto rispetto alla prima casa e alla proprietà privata, molto alta”. La Lega, riunita nel consiglio federale, da parte sua rilancia sulle banche: qualora fosse necessario trovare ulteriori risorse per il sostegno alla sanità, alle famiglie e alle imprese il partito ha dato il “mandato” ai vertici di intervenire durante l’esame parlamentare per “valutare” un ulteriore innalzamento del contributo in arrivo dal mondo del credito. Il senatore leghista Claudio Borghi dice di voler proporre “un miliardo aggiuntivo” da destinare alle Forze dell’ordine.

Istat: nascite ancora in calo, nel 2024 -2,6% e -6,3%  a gennaio-luglio 2025

Continua la diminuzione delle nascite: nel 2024 sono state 369.944, in calo del 2,6% sull’anno precedente (una contrazione di quasi 10 mila unita’). Nel 2025 in base ai dati provvisori relativi a gennaio-luglio le nascite sono circa 13 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2024 (-6,3%). Lo rileva Istat. Il numero medio di figli per donna raggiunge il minimo storico: nel 2024 si attesta a 1,18, in flessione sul 2023 (1,20). La stima provvisoria relativa ai primi 7 mesi del 2025 evidenzia una fecondita’ pari a 1,13. E’ pari a 1,11 il numero medio di figli delle donne di cittadinanza italiana nel 2024 (era 1,14 nel 2023); si attesta a 31,9 l’eta’ media delle madri alla nascita del primo figlio (31,7 anni nel 2023). La percentuale di nascite fuori dal matrimonio e’ del 43,2% nel 2024 (42,4% nel 2023). Le regioni dove il calo è più intenso sono l’Abruzzo e la Sardegna (con un -10,2% e -10,1%). Ma non in tutta Italia c’è un trend negativo. In Valle d’Aosta e nelle province autonome di Bolzano e di Trento si registra un aumento delle nascite del 5,5%, 1,9% e 0,6%.

Conti pubblici, deficit 2024 in calo al 3,4%

Nel 2024 l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche (-73.937 milioni di euro) si e’ attestato al -3,4% del Pil, in diminuzione di 79,4 miliardi rispetto al 2023 (-153.305 milioni di euro, corrispondente al -7,2% del Pil). Lo rileva l’Istat nella Notifica dell’indebitamento netto e del debito delle amministrazioni pubbliche secondo il trattato di Maastricht. Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) e’ risultato positivo e pari allo 0,5% del Pil, con un miglioramento di 4 punti percentuali rispetto al 2023. La spesa per interessi che, secondo le attuali regole di contabilizzazione, non comprende l’impatto delle operazioni di swap , e’ stata pari al 3,9% del Pil, mostrando una crescita di 0,3 punti percentuali rispetto al 2023.

Alla fine del secondo trimestre del 2025, il rapporto debito pubblico lordo/Pil nell’area dell’euro ha registrato un incremento all’88,2%, rispetto all’87,7% del trimestre precedente. Nell’Ue il rapporto è salito dall’81,5% all’81,9%. I rapporti più alti tra debito pubblico e Pil sono stati registrati in Grecia (151,2%), Italia (138,3%, dal 137,4% del primo trimestre), Francia (115,8%), Belgio (106,2%) e Spagna (103,4%), I più bassi in Estonia (23,2%), Lussemburgo (25,1%), Bulgaria (26,3%) e Danimarca (29,7%).

 

Inchiesta Milano, Sala: “difficile arrivare a una soluzione senza l’interesse della Procura”

Sull’urbanistica “e’ difficile uscirne se la Procura non mostra interesse a trovare una soluzione”. Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine della cerimonia di firma pubblica del contratto relativo alla realizzazione del nuovo Conservatorio ‘Bosco della Musica’ nel quartiere Rogoredo, parlando del nuovo appello del comitato ‘Famiglie Sospese’ per sbloccare le pratiche edilizie nel capoluogo lombardo finite nel mirino dell’inchesta sull’urbanistica. “Bisogna solo tornare a un intervento legislativo. Ho visto che una problematica del genere sta nascendo anche a Bologna e per questo insisto a dire che non e’ solo una questione milanese” ha aggiunto Sala.

Pnrr, Mazzetti (FI): “Da Mit importante impegno su extracosti materie prime, tante risorse da Fondo Opere Indifferibili”

“Il caro materiali pesa sugli appalti pubblici mettendo a rischio soprattutto i cantieri PNRR, che devono essere definiti entro giugno 2026. Gli extracosti si attestano in media tra il 30 e il 40% rispetto ai prezzi originari per il crescente costo delle materie prime. Per tutelare le imprese, si è previsto, con il correttivo al codice appalti, l’inserimento di una clausola di revisione dei prezzi. Oggi, facendo seguito agli appelli del mondo delle imprese, ho sollecitato il Mit con un apposito question time a intervenire e il Ministero mi ha confermato di avere perfetta contezza del problema causato dagli extracosti”. A riferirlo è Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e responsabile nazionale dipartimento lavori pubblici di FI. “ Nel tempo, per tutelare le imprese, sono state stanziate risorse consistenti, rispondendo in modo adeguato ed efficace a questa emergenza. Il Fondo Opere Indifferibili, per esempio, ha permesso l’assegnazione di risorse aggiuntive pari a circa 5,4 miliardi di euro per fronteggiare gli extracosti delle materie prime. Grazie al Fondo, tutte le domande presentate nelle finestre temporali del 2023 e nelle prime due del 2024 sono state regolarmente evase, mentre è stato possibile erogare i contributi solo a una parte delle stazioni appaltanti ammesse, che vengono recuperate progressivamente. Fortunatamente, per far fronte alle restanti richieste ritenute ammissibili, a seguito di apposita richiesta di integrazione di cassa, formulata al Ministero dell’economia e delle finanze, è stata acquisita la disponibilità di 320 milioni di euro. Tali risorse, conferma il Mit nella risposta, saranno erogate alle stazioni appaltanti nel più breve tempo possibile: una notizia molto positiva. Allo stesso modo si procederà per le altre richieste. Bene anche le azioni in atto per sostenere la continuità delle opere pubbliche in esame a decorrere dal 2026.

Si tratta di uno sforzo finanziario di primaria importanza, di cui ringrazio governo, Ministero delle Infrastrutture e delle Finanze, che permette la continuità operativa dei cantieri e il completamento nei tempi stabiliti, garantendo al tempo stesso l’equilibrio  contrattuale e la tenuta delle imprese dal punto di vista finanziario”.

Manovra: Assoimmobiliare, assenti misure per crisi abitativa

“Dalle prime bozze circolate della Legge di Bilancio, rileviamo l’assenza di misure finalizzate a contrastare la crisi abitativa di famiglie, studenti e lavoratori, tema di pressante urgenza sociale a cui è necessario fornire una risposta strutturale a livello nazionale”. Così Davide Albertini Petroni, presidente di Confindustria Assoimmobiliare, commenta la prima bozza del testo della legge di Bilancio. “Insieme ad Ance abbiamo messo a punto sei proposte normative, di taglio fiscale, che hanno l’obiettivo di favorire l’investimento dei capitali privati in interventi di edilizia residenziale, anche a prezzi accessibili, e negli studentati universitari”. “Siamo fiduciosi che il dialogo propositivo e collaborativo che stiamo portando avanti con il Ministero dell’Economia e delle Finanze possa tradursi durante l’iter parlamentare in un’integrazione delle nostre proposte all’interno della Legge di Bilancio”. Queste le proposte presentate: Si propone di riaprire fino al 31 dicembre 2028 i termini degli incentivi alla valorizzazione edilizia che prevedevano l’applicazione delle imposte d’atto in misura fissa e di applicare l’imposta di registro al 2% all’acquisto di immobili residenziali da parte di operatori economici che svolgono in via prevalente attività di locazione abitativa e di imprese di costruzione che li destinano alla locazione. Si propone di assimilare agli immobili strumentali dei fabbricati residenziali locati dalle imprese costruttrici/ristrutturatrici degli stessi o dagli operatori che svolgono in via prevalente attività di locazione immobiliare. Incentivi all’acquisto di case green, ossia riaprire i termini sino al 31 dicembre 2028 della detrazione pari al 50% dell’Iva pagata in sede di acquisto di case in classe energetica A e B. Introduzione di una soglia di deducibilità degli interessi passivi per le società immobiliari di gestione per le imprese di costruzione. Riproposizione fino al 31 dicembre 2028 delle agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima abitazione per gli under 36. Si propone di estendere la possibilità di applicare l’Iva alle operazioni di cessione e locazione di abitazioni poste in essere dalle società di compravendita e gestione immobiliare e di ridurre l’aliquota Iva, dal 10% al 5%, per le locazioni di fabbricati residenziali, ad eccezione delle abitazioni di lusso.

Oice: a settembre valore bandi + 68,5% annuo

‘Nel mese di settembre 2025, il mercato dei soli servizi di ingegneria e architettura registra 184 procedure, con un valore complessivo di 100,7 milioni. Rispetto al mese precedente si rileva un calo nel numero (-14,4%) a fronte di un crollo in valore (-96,0%). Rispetto a settembre 2024, a fronte di un trascurabile calo in numero (-2,1%), si evidenzia una forte crescita in valore (+68,5%)’. E’ quanto emerge dal consueto bollettino mensile sulla progettazione pubblica a cura dell’Oice, l’associazione delle societa’ di ingegneria aderente a Confindustria. ‘Nei primi nove mesi del 2025 – ricapitola il report – il mercato dei soli servizi di ingegneria e architettura continua a restituire un quadro solo apparentemente meno negativo che nel recente passato: il confronto con i dati dello stesso periodo dell’anno precedente, infatti, a fronte di un calo del 20,1% nel numero dei bandi, passati da 1.987 a 1.588, un’impennata del 216,7%3 nel valore, da 1.169,4 milioni a 3.703,8 milioni’. ‘Il miglioramento del quadro generale e di questi ultimi 9 mesi commenta il presidente dell’Oice Giorgio Lupoi – e’ un dato positivo che corregge le previsioni pessimistiche di inizio anno di forte riduzione’. Se il trend prosegue, ipotizza Lupoi, ‘si potrebbe raggiungere la quota di 2 miliardi, in parte sempre legata al Pnrr, sotto il profilo delle direzioni lavori’.

 

Terna, al via l’iter autorizzativo per il collegamento Central Link tra Umbria e Toscana, investimento da 280 milioni

Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato formalmente il procedimento autorizzativo del Central Link, il progetto di Terna che prevede la ricostruzione dell’attuale dorsale elettrica a 220 kV tra Umbria e Toscana. Il Central Link, per il quale Terna prevede un investimento complessivo di circa 280 milioni di euro, sarà un’infrastruttura fondamentale per il centro Italia e consentirà di incrementare la capacità di trasporto dell’energia, di rafforzare la robustezza e la flessibilità della rete e di favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili nel sistema elettrico. Elemento distintivo dell’opera sarà l’impiego dei sostegni “5 Fasi”, una tecnologia brevettata da Terna che rappresenta un passo avanti nella progettazione delle infrastrutture elettriche. I nuovi sostegni, più leggeri e integrati con l’ambiente, permettono di trasportare più energia e, al contempo, di ridurre i campi elettrici e magnetici, contribuendo a un modello di rete sempre più sostenibile. Questa innovazione è uno dei tasselli del percorso tecnologico e di pianificazione che l’azienda sta portando avanti con la rete Hypergrid. Per le sue caratteristiche innovative, il sostegno “5 Fasi” ha ottenuto il Brevetto per Invenzione Industriale ad aprile 2024, rilasciato dall’Ufficio Brevetti Italiano. L’idea sviluppata consentirà di tradurre diversi elementi in un unico insieme: innovazione, esperienza di esercizio sulle reti, ricerca di soluzioni tecniche sostenibili in termini ambientali e sociali, nonché applicabilità industriale. Il Central Link, inserito nel Piano di Sviluppo 2025-2034, è stato pianificato in linea con gli scenari che prevedono, entro il 2030, un significativo aumento della produzione dell’energia eolica e fotovoltaica. Tale crescita rende necessario potenziare le infrastrutture tra le zone di mercato Centro-Nord e Centro-Sud, in particolare tra la Toscana e l’Umbria, adeguando il sistema elettrico con soluzioni tecnologicamente avanzate. Gli asset di rete esistenti, infatti, dovranno essere resi ancora più performanti per assicurare una gestione efficiente e sicura dei flussi di energia. L’opera, sviluppata ripercorrendo quasi interamente il tracciato dell’elettrodotto esistente, collegherà le stazioni elettriche di Villavalle (Terni) e Santa Barbara (Arezzo), e vedrà la ricostruzione dei collegamenti “Villavalle-Pietrafitta”, “Pietrafitta-Arezzo C” (per il tratto compreso tra Pietrafitta e la nuova stazione di smistamento) e “Arezzo C-S. Barbara” (per il tratto compreso tra S. Barbara e la nuova stazione di smistamento), per un totale di circa 160 km di linee elettriche. Il Central Link e le future opere realizzate con i sostegni “5 Fasi” segneranno uno standard tecnologico per la rete elettrica di trasmissione nazionale e un passo concreto verso un sistema sempre più efficiente, digitale e sostenibile.

Fs, entra in servizio un nuovo treno diagnostico per un’infrastruttura più efficiente e affidabile

Nuova tappa per la diagnostica ferroviaria italiana: è stato consegnato a Firenze il primo automotore “Tipo 4”, simbolo dell’innovazione tecnologica di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) e parte del piano di rinnovo della flotta nazionale. Dopo l’arrivo di “Diamante 2.0”, operativo sulle linee Alta Velocità dal giugno 2024, la nuova generazione di rotabili diagnostici si estende ora sul territorio. Il “Tipo 4” sarà infatti il primo di 15 automotori bimodali destinati alle strutture territoriali di tutta Italia, capaci di operare anche sulle linee complementari, nei nodi e nei piazzali ferroviari. Il rinnovo dell’intera flotta proseguirà fino al 2029, con una dotazione complessiva di 30 nuovi treni diagnostici, tra linee AV e rete convenzionale. A prima vista, il “Tipo 4” appare come un comune treno giallo RFI, ma al suo interno pulsa una sofisticata architettura digitale. È un automotore bimodale, con doppia trazione – diesel ed elettrica a 3kV – capace di viaggiare fino a 140 km/h durante le missioni diagnostiche. A bordo, sensori e sistemi multisettoriali monitorano costantemente la geometria e l’usura del binario, la linea di contatto, la dinamica di marcia e l’interazione ruota-rotaia e pantografo-catenaria. Le telecamere effettuano la videoispezione in alta definizione del tracciato e della catenaria, mentre altri strumenti misurano la qualità dei segnali di telecomunicazione e l’efficienza dei sistemi di segnalamento. Ogni dato raccolto diventa parte di un mosaico più grande. L’integrazione delle misure, le rilevazioni ripetute nel tempo e la memoria storica dei guasti consentiranno di costruire modelli previsionali del degrado, aprendo la strada a una manutenzione sempre più predittiva. Significa poter intervenire prima che un’anomalia diventi guasto, migliorando la pianificazione delle attività e l’affidabilità complessiva del sistema ferroviario. L’investimento nella nuova flotta diagnostica non è solo un passo tecnologico: è una scelta strategica. Rendere la manutenzione più intelligente e preventiva significa maggior sicurezza, puntualità e sostenibilità. Il “Tipo 4” è dunque il primo tassello di una rete di conoscenza che viaggerà, silenziosa, lungo i binari italiani per assicurare un’infrastruttura più efficiente, moderna e affidabile.

 

Pedemontana lombarda, sopralluogo di Rixi sul cantiere della galleria Biassono

Si è svolto ieri il sopralluogo tecnico del viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi, presso il cantiere della galleria Biassono, uno dei siti strategici della nuova infrastruttura autostradale Pedemontana Lombarda. Presenti, oltre al viceministro e ad Autostrada Pedemontana Lombarda, l’assessore alle Infrastrutture e opere pubbliche Claudia Maria Terzi, l’amministratore delegato di Cal Gianantonio Arnoldi, i rappresentanti di Pedelombarda Nuova, Webuild e Impresa Pizzarotti & C., i tecnici responsabili del progetto e le autorità locali. La visita ha permesso di approfondire lo stato di avanzamento dei lavori e le
soluzioni ingegneristiche adottate per la realizzazione dell’opera. Il sito visitato si trova all’interno del comune di Biassono nell’area compresa tra le
progressive chilometriche 8+950 e 9+700. Durante la visita sono stati mostrati tre punti significativi del tracciato: deposito Terre DT04: si tratta di un’area di acquisizione temporanea destinata allo stoccaggio delle terre e delle rocce da scavo, che verranno successivamente reimpiegate nella realizzazione dell’opera;
galleria Biassono 2: si tratta di un’infrastruttura lunga 630 metri, realizzata con il metodo “Milano”, che prevede la costruzione della galleria tra
diaframmi in calcestruzzo armato. Attualmente sono in corso le attività di scavo e la realizzazione dei diaframmi;  trincea 09: si tratta di un tratto autostradale a cielo aperto di circa 100 metri, realizzato tra due paratie di diaframmi in calcestruzzo armato con tiranti. Anche in questo caso, sono in corso le operazioni di scavo e completamento strutturale. L’Autostrada Pedemontana Lombarda rappresenta un’infrastruttura strategica per la mobilità regionale, con l’obiettivo di migliorare la connessione tra le province lombarde, ridurre la congestione del traffico e promuovere un sistema autostradale più fluido e sostenibile. La galleria Biassono si inserisce nel quadro delle tratte B2 e C, attualmente in fase di realizzazione, che porteranno l’autostrada fino a Vimercate e poi ad Agrate Brianza.
Durante il sopralluogo,  Rixi ha sottolineato l’importanza dell’opera per il territorio lombardo: “La Pedemontana Lombarda è un’infrastruttura strategica che collega territori, imprese e persone, rafforzando la competitività di un’area tra le più dinamiche d’Europa. Oggi abbiamo verificato sul campo l’avanzamento dei lavori: dalle gallerie alle viabilità temporanee, dagli interventi di mitigazione ambientale concordati con gli enti locali al rispetto del cronoprogramma. Il completamento della Pedemontana è un investimento concreto per la crescita economica e la sostenibilità dei trasporti. Un ringraziamento a tutte le maestranze impegnate in questo progetto strategico per il futuro della mobilità del nostro Paese”. “Pedemontana è un’opera fondamentale per migliorare la viabilità, lo sviluppo e la connessione del territorio brianzolo e lombardo. La visita di oggi, insieme al viceministro Edoardo Rixi, sul cantiere della tratta C a Biassono conferma l’attenzione di Regione Lombardia per il completamento del sistema viabilistico pedemontano che è tra le priorità e anche il nostro obiettivo infrastrutturale più importante e sfidante”, ha dettoTerzi. “È bene ricordare che il senso del progetto nella sua interezza è quello di un’opera che attraversa il territorio, lo serve e contribuisce alla sua trasformazione ed evoluzione”. “Pedemontana Lombarda è una grande opportunità non solo per la Regione, ma
anche per l’Italia e per il suo sistema infrastrutturale, soprattutto in Brianza, dove è necessaria un’opera che favorisca la mobilità e la connessione al servizio della competitività strategica del territorio – ha dichiarato il Presidente di Autostrada Pedemontana Lombarda, Luigi Roth – Le tratte autostradali in corso di
realizzazione da un lato rappresentano un campo di applicazione di nuove tecnologie, pensando al trasporto del futuro, dall’altro si distinguono per l’attenzione alla sostenibilità. In sinergia e dialogo con gli enti locali, proseguiremo con il massimo impegno per valorizzare le sue caratteristiche uniche”.

Clima, nella bozza dei leader Ue spunta la richiesta di clausola di revisione dei target

Spuntano nella bozza di conclusioni del Consiglio europeo l’elenco delle cosiddette condizioni abilitanti, relative all’obiettivo climatico 2040, completa una clausola di revisione alla luce dell’evoluzione tecnologica. Nel documento arrivato ieri sul tavolo del Coreper, il Consiglio europeo sottolinea l’importanza di tenere conto dei seguenti elementi: il contributo della rimozione del carbonio allo sforzo complessivo di riduzione delle emissioni; l’importanza di contribuire allo sforzo globale di riduzione delle emissioni in modo ambizioso ed efficiente sotto il profilo dei costi, in particolare definendo un livello adeguato di crediti internazionali; la necessità di una clausola di revisione, alla luce dei progressi tecnologici e delle sfide in evoluzione per la competitività globale dell’Ue.

Clima, via libera al mandato Cop30 senza riferimeno Imo

Via libera dal Consiglio Ue Ambiente al mandato negoziale in vista della prossima Conferenza Onu sul clima (COP30), che si terrà a Belem, Brasile, dal 10 al 21 novembre 2025. L’approvazione è stata possibile grazie alla rimozione dal testo delle conclusioni del passaggio che accoglieva con favore l’accordo quadro per il trasporto marittimo internazionale a zero emissioni, concordato ad aprile, e che l’Organizzazione marittima internazionale (Imo) non ha ancora approvato. La Grecia bloccava l’approvazione del testo proprio a causa di questo riferimento.

Le conclusioni invitano a presentare contributi determinati a livello nazionale (Ndc) allineati ai percorsi di 1,5°C, basati sul primo inventario globale (Gst) e sui migliori dati scientifici disponibili, ed esortano i principali emettitori ad aggiornare urgentemente i propri Ndc per riflettere livelli di ambizione più elevati. Le conclusioni evidenziano la necessità di un risultato specifico alla COP30, per affrontare il livello collettivo di ambizione e attuazione. Le conclusioni sottolineano la necessità di triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale e di raddoppiare il tasso medio annuo di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030, insieme all’accelerazione delle tecnologie a zero e a basse emissioni e alla graduale eliminazione della produzione e del consumo di energia da combustibili fossili a livello globale. Questi sforzi devono essere accompagnati dalla graduale eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili e dalla decarbonizzazione industriale.

Le conclusioni sottolineano inoltre la necessità di rafforzare l’azione di adattamento, anche attraverso il raggiungimento di un accordo sul programma di lavoro Eau-Belem sugli indicatori per misurare i progressi, per rafforzare la pianificazione e l’attuazione dell’adattamento a tutti i livelli e informare il prossimo GST. Le conclusioni sottolineano anche la necessità di individuare azioni e misure che aiutino a incrementare i finanziamenti per il clima e a sbloccare 1.300 miliardi di dollari entro il 2035 per sostenere i Paesi in via di sviluppo nei loro sforzi di adattamento e mitigazione del clima. Viene sottolineata l’importanza di rendere i flussi finanziari coerenti con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, invitando tutti gli attori a collaborare per raggiungere questo obiettivo.

Ue, la Commissione presenta il programma di lavoro per il 2026

La Commissione europea ha presentato oggi il suo programma di lavoro per il 2026 , che delinea una serie di azioni volte a contribuire alla costruzione di un’Europa più sovrana e indipendente . Il programma di lavoro, intitolato “Il momento dell’indipendenza dell’Europa”, affronta le sfide attuali e future derivanti dalle minacce alla nostra sicurezza e democrazia, dai conflitti e dalle tensioni geopolitiche, dai rischi per la nostra economia e industria e dall’accelerazione dei cambiamenti climatici. Si basa sugli impegni stabiliti negli orientamenti politici e nelle lettere di incarico inviate dalla Presidente von der Leyen al Collegio dei Commissari UE e sulle idee esposte nel discorso sullo stato dell’Unione del 2025 .

Il programma di lavoro raddoppia le attuali priorità fondamentali della Commissione, puntando a rafforzare la competitività, a svolgere un ruolo guida nell’innovazione pulita e digitale, a consolidare il nostro modello sociale unico e a garantire la sicurezza collettiva.

La Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha dichiarato: “Il programma di lavoro 2026 segna un altro passo significativo verso un’Europa più forte e più sovrana. Continueremo a collaborare strettamente con il Parlamento europeo e il Consiglio per realizzare le priorità dell’Europa, rafforzare la competitività, sfruttare la potenza del nostro mercato unico, semplificare le nostre norme e affrontare la crisi dell’accessibilità economica. Insieme, proteggeremo i nostri cittadini e difenderemo i nostri valori”. Nel 2026, la Commissione continuerà a ridurre la burocrazia per cittadini, imprese e amministrazioni. La prima relazione di sintesi su semplificazione, attuazione e applicazione, adottata anch’essa oggi, evidenzia i progressi compiuti finora, come i sei pacchetti omnibus e altre proposte di semplificazione che mirano a generare oltre 8,6 miliardi di euro di risparmi annuali sui costi per imprese e cittadini. Molte delle iniziative del prossimo anno si concentreranno anche sulla semplificazione della legislazione dell’UE e sulla riduzione dei costi. Sono previste diverse proposte di semplificazione in settori chiave, tra cui l’automotive, l’ambiente, la fiscalità, la sicurezza alimentare e dei mangimi, i dispositivi medici e la semplificazione della legislazione sui prodotti energetici. Allo stesso tempo, i dialoghi sull’attuazione e le verifiche concrete continueranno ad aiutare la Commissione a individuare ulteriori opportunità di semplificazione, anche per ridurre gli oneri per i cittadini.

La relazione di sintesi presenta le misure della Commissione a supporto degli Stati membri nell’attuazione delle politiche dell’UE, nonché statistiche e azioni chiave in materia di applicazione. La Commissione sta attivamente perseguendo oltre 1.500 casi di infrazione in corso per conseguire la piena attuazione delle norme dell’UE e, di conseguenza, i relativi benefici per cittadini e imprese. Prosperità e competitività sostenibili: la Commissione proseguirà il suo lavoro per rafforzare la base industriale europea e sostenere i settori industriali strategici e l’occupazione in Europa attraverso un nuovo Industrial Accelerator Act. Aumenterà la resilienza dell’Europa nell’approvvigionamento di materie prime essenziali attraverso la creazione di un Centro per le materie prime essenziali e il Circular Economy Act. Inoltre, punterà a liberare sostanzialmente il potenziale del mercato unico entro il 2028 rimuovendo gli ostacoli, istituendo un European Innovation Act, istituendo un 28° regime per le imprese innovative e promuovendo una “quinta libertà” per la conoscenza e l’innovazione.
Difesa e sicurezza: ci baseremo sul quadro “Readiness 2030”, rafforzando le capacità di difesa dell’UE e rafforzando la cooperazione con i partner strategici. Lavoreremo su iniziative di punta come l’iniziativa europea per la difesa dai droni, essenziale per la sorveglianza del fianco orientale. La Commissione rafforzerà inoltre la protezione delle frontiere dell’Unione, combattendo la criminalità organizzata e potenziando i sistemi di comunicazione transfrontalieri critici. Ci concentreremo sull’attuazione del Patto sulla migrazione e l’asilo.
Modello sociale e innovazione: per affrontare i problemi che le famiglie europee si trovano ad affrontare ogni giorno, proporremo una serie di misure per affrontare la crisi dell’accessibilità economica e del costo della vita. Proporremo un Quality Jobs Act. Il pacchetto per una mobilità equa del lavoro, inclusa l’iniziativa sulla mobilità delle competenze, renderà le qualifiche più trasferibili. Saranno affrontate le cause profonde della povertà e della crisi abitativa.
Qualità della vita – cibo, acqua, natura: la Commissione presenterà la strategia per l’allevamento e rivedrà le norme sulle pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare per sostenere gli agricoltori europei. Garantirà la resilienza climatica attraverso il piano europeo di adattamento climatico. L’Ocean Act guiderà la governance europea degli oceani.
Democrazia e Stato di diritto: la Commissione contribuirà a proteggere le istituzioni democratiche dall’estremismo e dalla disinformazione, a rafforzare la tutela dei consumatori e a rivedere le misure antifrode. Esamineremo attentamente le questioni relative ai giovani, in particolare ai bambini, e ai social media, basandoci sulle raccomandazioni del gruppo di esperti. La Commissione continuerà a sviluppare l’Unione per l’uguaglianza attraverso nuove strategie in materia di parità di genere e diritti delle persone con disabilità.
Impegno globale: i partenariati globali saranno rafforzati e l’UE continuerà a sostenere fermamente l’Ucraina, fornendo un sostegno costante per le sue urgenti esigenze finanziarie e militari e per gli sforzi di ricostruzione. I suoi sforzi di integrazione nell’UE continueranno a essere sostenuti, insieme alla Moldavia. Anche gli aiuti umanitari saranno riformati per risposte alle crisi più rapide ed efficaci. Implementeremo il nostro Patto per il Mediterraneo. Proporremo una strategia per il Medio Oriente, che includa il sostegno alla transizione in Siria e Libano. Politiche ambiziose devono essere sostenute da risorse ambiziose, come delineato nella recente proposta di Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), pari a quasi 2.000 miliardi di euro. Pertanto, la Commissione invita parallelamente il Parlamento europeo e il Consiglio a concordare rapidamente tale quadro e a promuovere le principali priorità legislative.

Deforestazione, le soluzioni mirate proposte da Bruxelles

La Commissione propone soluzioni mirate per aiutare le aziende, le parti interessate a livello mondiale, i paesi terzi e gli Stati membri a garantire un’attuazione agevole del regolamento dell’UE sulla deforestazione (EUDR). Con la proposta odierna, la Commissione intende garantire la piena operatività del sistema informatico per affrontare il contributo dell’UE alla sfida globale della deforestazione. Allo stesso tempo, la proposta semplificherà gli obblighi di segnalazione, in particolare per i micro e piccoli operatori primari provenienti da paesi a basso rischio in tutto il mondo, mantenendo al contempo un solido meccanismo di tracciamento. L’EUDR è un’iniziativa chiave per combattere la deforestazione. La Commissione è impegnata a perseguirne gli obiettivi. Tenendo conto del feedback ricevuto dalle parti interessate nel contesto degli sforzi di semplificazione della Commissione nel corso dell’anno , la proposta della Commissione introduce semplificazioni mirate per ridurre gli obblighi per:

Operatori e commercianti che commercializzano i prodotti EUDR pertinenti una volta immessi sul mercato dell’UE. Possono essere, ad esempio, rivenditori al dettaglio o grandi aziende manifatturiere dell’UE. Queste aziende si trovano a valle delle catene del valore pertinenti . L’operatore a monte continuerà a esercitare la dovuta diligenza.
Micro e piccoli operatori primari provenienti da paesi a basso rischio in tutto il mondo che vendono i loro prodotti direttamente sul mercato europeo. Questi rappresentano quasi il 100% degli agricoltori e dei silvicoltori dell’UE.
Per consentire un utilizzo più efficiente del sistema informatico, la Commissione propone che gli operatori a valle e i commercianti non siano più tenuti a presentare dichiarazioni di due diligence . Grazie a questa semplificazione, sarà richiesta una sola presentazione nel sistema informatico EUDR al punto di ingresso nel mercato per l’intera catena di approvvigionamento . Gli obblighi di segnalazione e la responsabilità si concentrerebbero sugli operatori che immettono per primi i prodotti sul mercato. Ad esempio, per le fave di cacao sarebbe necessaria una sola dichiarazione di due diligence da parte dell’importatore che le immette sul mercato UE, ma i produttori a valle di prodotti a base di cioccolato non saranno tenuti a presentare una nuova dichiarazione di due diligence nel sistema informatico.

Grazie alla significativa semplificazione proposta oggi, i micro e piccoli operatori primari presenteranno solo una semplice dichiarazione una tantum nel sistema informatico EUDR . Quando le informazioni sono già disponibili, ad esempio in una banca dati di uno Stato membro, gli operatori non devono intraprendere alcuna azione nel sistema informatico. Questa semplificazione sostituisce la precedente necessità di presentare regolarmente le dichiarazioni di due diligence. La Commissione propone inoltre periodi transitori per garantire una transizione agevole e rafforzare il sistema informatico . Concretamente, ciò significa che l’EUDR entrerà in vigore il 30 dicembre 2026 per le micro e piccole imprese. Per le grandi e medie imprese, la data rimane il 30 dicembre 2025, ma per garantire un’introduzione graduale delle norme, queste ultime beneficeranno di un periodo di grazia di sei mesi per i controlli e l’applicazione delle stesse.

La Commissione ha implementato il sistema informatico in stretta collaborazione con le parti interessate , come previsto dalla legislazione, sin dal suo avvio nel dicembre 2024. Nel contesto di questo dialogo, nuove proiezioni sul numero di operazioni e interazioni previste tra gli operatori economici e il sistema informatico hanno portato a una sostanziale rivalutazione del carico previsto sul sistema informatico, che risulta molto più elevato del previsto. Il sistema deve essere in grado di gestire tutte le dichiarazioni di due diligence per i prodotti disciplinati dalla legge e presentate da tutti gli operatori. Le nuove date di entrata in vigore, unite alla semplificazione degli obblighi per gli attori della catena di fornitura, mirano a garantire che il sistema IT possa sostenere il livello di carico previsto. La Commissione sta inoltre elaborando piani di emergenza affinché gli operatori economici possano rispettare i propri obblighi qualora questa proposta legislativa non venga adottata in tempo dai colegislatori; in tal caso, l’EUDR entrerà in vigore il 30 dicembre 2025.

Il Parlamento europeo e il Consiglio discuteranno ora la proposta della Commissione. Dovranno adottare formalmente la modifica mirata del regolamento UE sulla deforestazione prima che possa entrare in vigore. La Commissione invita il Parlamento europeo e il Consiglio ad adottare rapidamente la proposta di proroga del periodo di attuazione entro la fine del 2025.

Saipem rafforza il portafoglio ordini nel drilling offshore: nuovi contratti ed estensioni contrattuali per un valore totale di 135 milioni di dollari

Saipem amplia il proprio portafoglio ordini nel settore delle perforazioni offshore con nuove aggiudicazioni ed estensioni contrattuali per un valore complessivo di circa 135 milioni di dollari, rafforzando ulteriormente la propria presenza in aree strategiche come l’Africa Occidentale, il Mediterraneo e il Far East. La Santorini, drillship di settima generazione, continuerà le operazioni in Ghana e Costa d’Avorio rispettivamente per conto di Eni Ghana Exploration & Production Limited e di Eni Côte d’Ivoire Limited, garantendo continuità delle attività in vista della prossima campagna nel Mar Mediterraneo. Inoltre, la Deep Value Driller, una nave di perforazione di settima generazione gestita da Saipem in bareboat charter, ha concluso le operazioni in Ghana per conto di Eni Ghana Exploration & Production Limited e sarà impiegata per un nuovo progetto in Indonesia per Eni Ganal Deepwater Limited, con l’avvio delle attività previsto entro la fine dell’anno. Lo Scarabeo 9, dopo aver completato con successo una recente campagna di perforazione in Egitto con Burullus Gas Company, una compagnia petrolifera egiziana attiva nella produzione di gas offshore, ha iniziato le attività in Libia nell’ambito di un nuovo contratto con Eni North Africa BV, che assicurerà l’impiego dell’unità fino all’inizio del 2026. In un contesto di mercato competitivo e in continua evoluzione, Saipem continua a distinguersi per l’affidabilità e la solidità operativa delle proprie unità di perforazione, contribuendo al successo dei progetti dei principali operatori internazionali.

Eni pubblica la 24ma edizione del World Energy Review: nel 2024 consumi energia +2%, scendono prezzi gas e Brent

È disponibile su eni.com la 24a edizione del World Energy Review (WER), la rassegna statistica di Eni che fornisce una lettura dettagliata e fattuale dei principali trend del settore energetico mondiale (petrolio, gas, rinnovabili e minerali critici). Il rapporto include altresì indicatori chiave (popolazione, PIL,
generazione elettrica ed emissioni di CO2) al fine di comprendere in modo integrato le dinamiche di mercato. Il WER evidenzia come nel 2024 il consumo di energia ha riconfermato il trend di crescita quasi ininterrotto delle ultime decadi (+2% rispetto al 2023), con un mix sostanzialmente stabile, in cui le fonti tradizionali continuano a rivestire il ruolo principale. Questi i principali trend emersi, in un contesto che da un lato è stato interessato da tensioni geopolitiche, dall’altro ha visto una moderata crescita dell’economia a livello globale, seppur non uniforme.. Per il settore Oil, nel 2024, il prezzo del Brent ha registrato una media di 80,8 $/b, con una flessione di circa il 2% rispetto al 2023. I prezzi sono diminuiti progressivamente nell’anno, spinti dalle aspettative di maggiore offerta da parte dell’OPEC+ e dal timore di un rallentamento economico. La domanda ha continuato ad aumentare (+0,8 Mb/g vs 2023), attestandosi a 102,8 Mb/g, trainata principalmente dalle economie non-OCSE. Tra queste, emergono Cina, India, America Latina e Medio Oriente che rappresentano insieme oltre il 60% dell’aumento della domanda. La produzione ha registrato una crescita di 0,5 Mb/g rispetto al 2023, raggiungendo il livello di 97,3 Mb/g, sostenuto dai paesi non-OPEC e dagli Stati Uniti. La capacità di raffinazione primaria è cresciuta nel 2024 attestandosi a 104,6 Mb/g con un incremento netto di 1,1 Mb/g rispetto al 2023. Per quanto riguarda il gas, nel 2024, i prezzi nei principali hub internazionali hanno registrato un calo di circa il 14% in media rispetto al 2023. Nonostante l’inizio dell’anno abbia visto una discesa dei prezzi del gas dovuta al clima mite e agli alti stoccaggi, questa è stata controbilanciata da un parziale recupero dei prezzi nella seconda metà del 2024, sostenuto dalla domanda asiatica e da preoccupazioni sull’offerta. La domanda globale di gas è aumentata (+3% vs 2023) con dinamiche divergenti su scala globale. A trainare questo incremento è stata soprattutto la Cina, mentre in Europa la domanda è rimasta pressoché stabile. La produzione mondiale ha mostrato un lieve incremento (+1% vs 2023), con la crescita più significativa nei paesi non OCSE in particolare nell’area asiatica, nel Middle East e in Russia. Per quanto riguarda il GNL nel 2024 si è registrato un aumento sia delle capacità di liquefazione (+1,4%), che di rigassificazione (+4%) a livello globale. L’espansione più rilevante nella liquefazione si è verificata in Indonesia e gli aumenti più significativi nella rigassificazione si sono registrati in Asia, soprattutto in Cina, e in Europa. Le installazioni di rinnovabili, solare ed eolico hanno continuato a crescere nel 2024,
raggiungendo un nuovo massimo a livello globale, che porta la capacità installata a sfiorare i 3.000 GW a livello mondiale. Nel mix di generazione elettrica, la quota di solare ed eolico si attesta al 15% a fronte di circa il 60% generato da fonti tradizionali. Nel mercato dei biocarburanti, la produzione globale nel 2024 è aumentata del 7% rispetto al 2023 con il biodiesel che conferma l’incremento più marcato. Gli Stati Uniti si confermano il principale produttore mondiale di biocarburanti, mentre in Asia si distingue l’Indonesia.  Anche i minerali critici, elementi cruciali per le tecnologie della transizione, hanno registrato un incremento in termini di produzione del 5,5% rispetto al 2023, con il cobalto che ha avuto la crescita più marcata (+21%). Infine, per quanto riguarda le emissioni globali di CO2 (energy related), si osserva che nel 2024 sono aumentate dello 0,8%. La crescita è stata trainata dai paesi emergenti
e in via di sviluppo, mentre le economie avanzate hanno segnato un ulteriore calo. Il WER è la rassegna statistica mondiale sull’energia curata da Eni, disponibile anche in una versione interattiva, e punto di riferimento dell’industria energetica. La pubblicazione avviene in due tranche, la prima a luglio – con l’anticipazione delle variabili chiave per i settorioil and gas e le statistiche sulle moderne rinnovabili e minerali critici – la seconda in ottobre – con la declinazione completa di tutte le variabili.

Marina di Pisa modello di resilienza costiera con Med-Iren, sulla costa toscana soluzioni ‘nature-based’

Scarti di marmo trasformati in barriere naturali contro tempeste e innalzamento del mare: è nell’area di Marina di Pisa che il progetto di coordinamento europeo Med-Iren lavora per rendere il tratto di costa toscana più resiliente agli effetti del cambiamento climatico. L’idea è quella di sfruttare la naturale caratteristica morfodinamica delle spiagge in ghiaia e ciottoli: più il mare è violento, più queste spiagge si trasformano formando una cresta che blocca la tracimazione delle acque. L’energia delle onde è assorbita da queste ‘barriere dinamiche’ fatte di scarti di marmo che riducono così, pur non eliminandolo del tutto, il rischio di inondazioni delle aree retrostanti. Monitorare e utilizzare queste soluzioni ‘nature based’ come misure preventive per gli effetti del cambiamento climatico è l’obiettivo che sul territorio, lungo un tratto circoscritto di costa toscana, porta avanti il progetto Med-Iren, un coordinamento europeo che mette a sistema l’esperienza della natura e gli sviluppi ingegneristici per salvaguardare infrastrutture critiche dagli effetti del cambiamento climatico. Med-Iren è un’iniziativa congiunta che coinvolge diversi Paesi europei, Italia inclusa, offrendo ad amministratori locali, accademici e società civile la possibilità di condividere esperienze e buone pratiche per affrontare le sfide specifiche dei propri territori.

Fotovoltaico nel Sassarese, Regione: “Nessuna autorizzazione”

Non esiste alcun progetto autorizzato per la realizzazione di un impianto fotovoltaico nel territorio di Putifigari. E’ quanto emerso dal consiglio comunale aperto dedicato al tema e alla tutela del patrimonio paesaggistico e culturale del territorio. Alla seduta, molto partecipata, hanno preso parte i sindaci dei comuni del territorio, rappresentanti dei comitati e gli l’assessori regionale degli Enti Locali, Francesco Spanedda, e della Cultura, Ilaria Portas, “L’esito positivo della Valutazione di Impatto Ambientale (Via) rilasciata dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), in netta contrapposizione con il parere negativo del Mic, costituisce una fase preliminare, non un’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto. La VIA non autorizza il progetto – ha ricordato Spanedda – ma stabilisce condizioni e prescrizioni, oltre cinquanta nel caso di Putifigari, che dovranno essere valutate qualora il proponente decida di presentare la richiesta di autorizzazione unica”. Inoltre, è stato precisato che la superficie effettiva oggetto di valutazione “non è di 100 ettari, ma di circa 44 ettari, dopo la riduzione della potenza inizialmente proposta. Lo stesso Mase, nel proprio decreto, ha dichiarato di non aver applicato la Legge Regionale 20/2024 in questa fase, pur riconoscendone la piena vigenza. Una scelta che la Regione considera grave, poiché la norma regionale disciplina espressamente le aree idonee e non idonee alla realizzazione di impianti da fonti rinnovabili”, ribadisce Spanedda. “L’inserimento di questo sito nel patrimonio Unesco rappresenta un ostacolo quasi assoluto all’intervento nella buffer zone. È un patrimonio da preservare non solo per Putifigari o per la Sardegna, ma soprattutto per l’Italia, che con il riconoscimento delle Domus de Janas ha mantenuto il suo primato di Stato con più siti riconosciuti al mondo”, ha dichiarato l’assessora Portas.
“Ho voluto fortemente questo incontro aperto perché il territorio deve essere protagonista delle scelte che lo riguardano. La presenza dei sindaci dei comuni vicini, dei consiglieri regionali, della Regione e dei comitati cittadini è la dimostrazione concreta che solo lavorando insieme possiamo tutelare il nostro paesaggio e le nostre comunità,” ha detto la sindaca di Putifigari, Antonella Contini.

Edison-Censis, oltre 50% imprese venete punta a efficientamento

La maggior parte delle micro e piccole imprese venete hanno gia’ investito o vogliono investire nell’efficientamento energetico per affrontare le preoccupazioni legate all’evoluzione della spesa per l’energia. E’ quanto emerge dall’Instant Report sul Veneto, parte del V Rapporto Edison-Censis ‘Il buon pragmatismo: i benefici economici volano per l’efficientamento energetico’. Oltre otto imprese su dieci tra quelle intervistate sono preoccupate per l’evoluzione possibile della spesa per l’energia. ‘I timori sono piu’ diffusi della media del Nord Est (78,4%) e di quella nazionale (76%)’, si legge nel rapporto. Questa preoccupazione genera una spinta propulsiva in reazione: le micro e piccole imprese che non hanno in programma investimenti di efficientamento energetico in Veneto sono meno del 50%, contro un dato nazionale del 64,8% e un dato che vede il Nord-Est al 56,4%. Un’impresa intervistata su quattro ha inoltre adottato qualche tipo di intervento e relativi investimenti di efficientamento energetico per ridurre i costi (nel 90% dei casi), il 10,3% lo fara’ sicuramente nel futuro prossimo. Un altro 14,6% vorrebbe ma non ha le risorse economiche.Altre opzioni gradite alle imprese sono la possibilita’ di ottenere finanziamenti e di avere un fornitore che si occupi di tutto il processo senza che l’azienda debba gestire e coordinare piu’ interlocutori (una su due ne avrebbe bisogno), il monitoraggio e manutenzione incluse nell’acquisto delle tecnologie (44,8%) e la possibilita’ di pagare ricorrendo ad un finanziamento con restituzione di rate attivandolo prima o anche dopo l’avvenuta installazione (40,7%).

Enea, accordo per efficientamento teatri e cinema

Analizzare consumi energetici e potenziale di efficientamento delle sale cinematografiche e teatrali, sviluppare strumenti e linee guida per supportare gli operatori del settore nelle diagnosi energetiche e nella rendicontazione dei consumi. È quanto si propone di realizzare l’accordo di collaborazione firmato tra ENEA e Osservatorio Spettacolo e Ambiente, presentato oggi al GSE nel corso del convegno “Spettacoli Sostenibili 2025”, che fa parte del programma ufficiale della Festa del Cinema di Roma.

Tra le attività previste figurano: analisi delle diagnosi energetiche del comparto cinematografico e teatrale; individuazione di indicatori di prestazione energetica e di best practice; studi di letteratura tecnica sulle soluzioni più efficaci per la transizione energetica; progettazione di questionari e sondaggi per raccogliere dati utili; sviluppo di strumenti per l’autovalutazione e il confronto delle prestazioni energetiche delle sale; azioni di divulgazione e sensibilizzazione a beneficio degli operatori del settore. Le attività ENEA oggetto dell’accordo di collaborazione si svolgeranno nell’alveo del Piano triennale di attuazione della Ricerca di Sistema elettrico nazionale 2025-27 finanziata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Terre rare, Sefcovic annuncia incontro con Cina su export

La Commissione Ue ha invitato le autorita’ cinesi a un incontro che dovrebbe svolgersi a Bruxelles nei prossimi giorni per trovare soluzioni sui controlli all’export di terre rare e altre tecnologie rilevati. Lo ha indicato il commissario al commercio, Maros Sefcovic. “Il ministro Wang Wentao ha accettato l’invito’, ha annunciato Sefcovic. La Cina e’ il principale produttore mondiale di terre rare, materiali essenziali per l’industria digitale, automobilistica, energetica e degli armamenti e ha recentemente annunciato nuovi controlli sulle esportazioni di tecnologie relative alle terre rare, misura che coinvolge sia gli Usa sia l’Europa. Il commissario Sefcovic la scorsa settimana ha parlato della necessita’ di lavorare ‘per una risposta coordinata” del G7.

Le imprese hanno perso influenza: la IRG Conference accende il dibattito globale su come riconquistare rilevanza e crescita

Nel momento più delicato per gli equilibri transatlantici, Milano diventa oggi il centro del dibattito globale tra economia e potere. Alla SDA Bocconi School of Management si apre la IRG Conference 2025 (Influence, Relevance & Growth), il summit internazionale che riunisce voci di primo piano del mondo economico, finanziario e istituzionale per discutere come le imprese possano tradurre conoscenza e influenza in crescita sostenibile e competitività geopolitica. Organizzata da IRG Enhanced Intelligence in collaborazione con Aspen Institute USA, Aspen Institute Italia, SDA Bocconi e con la media partnership di CNBC US e Class CNBC, la conferenza porta in Europa un confronto di alto livello sull’assetto geopolitico, le nuove dinamiche tra imprese, mercati e decisori politici, in un’epoca segnata da guerre commerciali, transizioni energetiche accelerate e un crescente deficit di competenze nel policy making. Al centro della giornata la presentazione del Global 200 IRG, la prima ricerca che misura scientificamente la “fitness” di influenza delle grandi aziende mondiali — ovvero la loro capacità di trasferire know-how tecnico e industriale ai legislatori e agli stakeholder, per prevenire politiche poco informate. I dati tracciati dal software di semantica avanzata IRG AI e alimentato da 2,1 milioni di documenti analizzati tra gennaio e settembre 2025, mostrano un quadro inequivocabile: solo 2 aziende su 200 superano la soglia minima di 20/30 punti IRG, mentre la media globale si ferma a 13,64/30. Le carenze più evidenti emergono nei parametri Industry Power, Media Power e Thought Leadership — i tre indicatori che più incidono sulla capacità di un’impresa di influenzare il proprio ecosistema regolatorio e anticipare i rischi geopolitici. «L’IRG non è un nuovo indice di reputazione, ma un sistema operativo che consente alle imprese di aumentare la protezione del valore dell’azionista e degli stakeholder», afferma Fernando Napolitano, CEO di IRG. «Oggi le imprese operano in contesti dove i legislatori non hanno più la competenza tecnica necessaria a comprendere la complessità delle industrie e dei mercati. Serve un trasferimento strutturato di conoscenza per evitare policy inefficaci che distruggono valore». La ricerca evidenzia anche correlazioni statistiche chiave: tra Innovazione e Thought Leadership (r=0,777), Responsabilità sociale e World Citizenship (r=0,755), Leadership di settore e Media Power (r=0,712). Migliorare un parametro isolato non basta: serve integrazione tra cluster di competenze per costruire influenza reale. Tra gli speaker, nomi di riferimento della scena economica e politica internazionale: Ken Hersh, presidente del George W. Bush Presidential Center, che ha analizzato le sfide della transizione energetica e i limiti strutturali delle rinnovabili; Sir William Browder, fondatore di Hermitage Capital, autore del best seller “Red Notice” che ha discusso i nuovi rischi della guerra economica tra Occidente e Russia; William E. Mayer, chairman emeritus dell’Aspen Institute, sui riflessi della geopolitica nei mercati finanziari; Alessandro Varaldo, CEO di Banca Aletti, e Davide Serra, fondatore di Algebris Investments, sul futuro del sistema bancario europeo; Thomas G.J. Tugendhat, ex ministro britannico per la Sicurezza, sulle prospettive di cooperazione tra Regno Unito e UE. «La IRG Conference nasce per creare un linguaggio più semplice e accessibile tra imprese e decisori pubblici, riducendo il knowledge gap che destabilizza mercati e istituzioni», sottolinea Andrea Cabrini. Per Stefano Caselli, Dean di SDA Bocconi, che ospita l’evento: «la sfida educativa di oggi è formare leader d’impresa capaci di tradurre la competenza tecnica in strumenti utili a chi governa. L’indice IRG rappresenta un nuovo standard per il management globale: misura come la competenza possa tradursi in influenza e l’influenza in valore per la società e l’economia». In un contesto in cui l’Europa registra un saldo commerciale in equilibrio con gli Stati Uniti ma un crescente bisogno di autonomia strategica, la IRG Conference 2025 diventa laboratorio di una nuova governance globale, in cui influenza, rilevanza e crescita tornano parole chiave per il futuro delle imprese e delle democrazie.

Unirima, Italia seconda in Europa con 6,8mln ton di carta da macero

L’Italia si conferma tra i leader europei nel riciclo e nella produzione della  carta da macero, con risultati ben oltre i target fissati dall’Unione Europea: questo il quadro che emerge  dal Rapporto UNIRIMA 2025, presentato oggi a Roma che, giunto alla sua ottava edizione, offre una  panoramica di un settore industriale storico dell’economia green italiana, con un fatturato complessivo  stimato in circa 4 miliardi di euro.
Nel 2024 la produzione nazionale di carta da macero si è attestata a 6,8 milioni di tonnellate (-0,8%  rispetto al 2023), assicurando all’Italia il mantenimento del secondo posto nella classifica Europea dopo  la Germania, e davanti a Spagna e Francia. In crescita il consumo interno, arrivato a 5,2 milioni di  tonnellate (+3,8%), mentre le esportazioni hanno registrato un calo attestandosi a 1,9 milioni di  tonnellate (-10,6%).
Il tasso complessivo di riciclo della carta si è attestato all’85,8%, mentre quello degli imballaggi  cellulosici ha raggiunto il 92,52%, superando ampiamente i target europei fissati al 75% per il 2025 e  all’85% per il 2030. La raccolta differenziata di carta e cartone ha toccato 3,8 milioni di tonnellate  (+3,5%), pari a 65,4 kg pro capite.
Sul fronte internazionale, l’Italia conferma il suo ruolo di esportatore netto di carta da macero, come  già da più di vent’anni, nonostante la flessione registrata nel primo semestre 2025 (-15%, con 837.811  tonnellate), con l’India che resta il primo partner commerciale (28% del totale).
Il mercato si conferma estremamente volatile: dopo i picchi del 2024 e di aprile 2025 (fino a 115 €/t per  la qualità 1.04.02), a settembre 2025 le quotazioni hanno toccato i minimi dell’anno (50 €/t) con un calo  del 28,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Un focus del Rapporto 2025 è dedicato ai costi della burocrazia, che oltre il 90% delle imprese ritiene  in crescita. Gli adempimenti ambientali sono segnalati come la principale voce di onere (52,2%) seguiti  da quelli fiscali (26,1%).
“Il nostro settore è da sempre un modello di economia circolare e contribuisce in modo determinante  al raggiungimento degli obiettivi ambientali del Paese. Tuttavia, i costi burocratici rischiano di  paralizzare le imprese, sottraendo risorse a investimenti e innovazione. È urgente semplificare le  procedure e garantire regole più chiare e stabili” – ha dichiarato Giuliano Tarallo, Presidente di  Unirima.

Ddl attività subacquee, Terna-Prysmian: l’Agenzia sia pienamente operativa, più risorse

“Crediamo che il disegno di legge in esame rappresenti sicuramente un passo importante per la sicurezza delle attività subacquee e delle infrastrutture strategiche nazionali. Il ddl rappresenta una base solida per rafforzare la sicurezza, la qualità e la competitività del settore subacqueo italiano, e invitiamo il legislatore a considerare i seguenti aspetti chiave: assicurare che l’Agenzia sia realmente operativa e dotata di risorse adeguate, promuovere l’innovazione e la collaborazione tra industria, ricerca e istituzioni e garantire che le norme tecniche siano aggiornate e coerenti con gli standard europei e internazionali. Siamo quindi pronti a collaborare con le istituzioni per un’attuazione efficace di questa riforma”. Lo ha detto Gabriele Tempestini di Prysmian Spa durante un’audizione in commissione Trasporti alla Camera in merito al ddl (già approvato dal Senato) recante disposizioni in materia di sicurezza delle attività subacquee.
“Apprezziamo il fatto che il ddl riconosca la crescente centralità delle attività subacquee e che il fatto che rappresenta quindi un passo fondamentale per il nostro Paese in materia di sicurezza delle infrastrutture sottomarine anche nel settore energetico. Il provvedimento, infatti, a nostro avviso, rappresenta una normativa strategica per rafforzare la resilienza delle infrastrutture del nostro Paese, migliorarne la governance, anche in tema di rischio, e abilitare l’adozione di nuove soluzioni tecnologiche. Condividiamo l’impostazione generale”. Lo ha detto Francesca Massara di Terna Spa, durante un’audizione in commissione Trasporti alla Camera in merito al ddl (già approvato dal Senato) recante disposizioni in materia di sicurezza delle attività subacquee.
“Alla luce dell’esperienza maturata nella gestione delle grandi infrastrutture subacquee, sarebbe auspicabile, per gli interventi di manutenzione, procedere immediamente dopo la comunicazione all’Agenzia in ragione del carattere di urgenza e indifferibilità che questi interventi hanno in vista del mantenimento del servizio elettrico. Si propone inoltre di attribuire all’Agenzia il ruolo di facilitatore nella definizione di soluzioni tecniche che possano mirare a regolamentare le interferenze tra le infrastrutture subacquee, soprattutto quando nuove opere interferiscono con cavi elettrici già autorizzati. In quest’ottica, l’Agenzia potrà facilitare l’adozione di accordi tecnici tra i gestori delle diverse infrastrutture”, ha concluso.

Trasporti, ASSOTIR: manovra, per autotrasporto salasso di oltre 200mln

La manovra approvata dal Consiglio dei Ministri contiene una nuova stangata da oltre 200 milioni di euro per il settore dell’Autotrasporto. Lo denuncia ASSOTIR, spiegando che dal 1° gennaio prossimo il costo del gasolio avrà un aumento di 4,05 centesimi al litro. “È un aumento che non solo supera di quasi 3 volte quello applicato a marzo 2025 – commenta Anna Vita Manigrasso, Presidente Nazionale dell’Associazione, – ma che oltretutto viola l’impegno, che si era assunto lo stesso governo, di arrivare in maniera graduale a un allineamento delle accise su gasolio e benzina, in ottemperanza alle disposizioni europee in tema di Pnrr. Si tratta di un’accelerazione violenta, a questo punto l’allineamento delle accise verrà effettuato in 2 anni, e non più in 4”.
La norma contenuta nella Legge di Bilancio punta a garantire almeno 2 miliardi di nuove entrare, che si aggiungono ai 40 miliardi – IVA inclusa – che lo Stato incassa grazie alle accise sui carburanti. La misura colpisce tutti i veicoli alimentati a gasolio, nel caso dell’Autotrasporto vengono esclusi solamente veicoli di categoria euro V e VI di massa superiore a 7,5 tonnellate – circa 300 mila veicoli. L’inasprimento delle accise invece colpirà circa 1 milione di automezzi che da soli garantiranno un extra-gettito di diverse centinaia di milioni.
Manigrasso sottolinea inoltre che “questo inasprimento avrà ripercussioni pesantissime sull’Autotrasporto che il governo non sembra tenere in considerazione. Oltretutto, c’è il rischio fondato che a inizio 2026 il settore debba fronteggiare altri aumenti, sia per i pedaggi autostradali – visto che la Consulta si è pronunciata in favore degli aumenti dal momento che è cessata l’emergenza Covid – sia per l’ETS sui noli dei traghetti”.“Pensiamo che sia necessario un chiarimento complessivo sulle scelte che il governo intende assumere nei confronti di questo settore – aggiunge Claudio Donati, Segretario Generale di ASSOTIR. – Da un lato, sostiene la necessità di definire e, possibilmente, concordare una strategia complessiva per il rilancio dell’autotrasporto professionale. Dall’altro, al di là degli attestati di vicinanza, sembra stia procedendo solo attraverso iniziative spot varate dai diversi Ministeri. Queste misure, tuttavia, hanno come unico risultato comune l’effetto di colpire le piccole medie imprese dell’autotrasporto, mortificando coloro che insistono nel volere investire nelle proprie aziende, dotandosi di risorse umane e automezzi”.
“Inutile dire che da questi nuovi oneri – sottolinea ancora Manigrasso – sono esclusi tutti quei soggetti i quali, pur essendo iscritti come trasportatori all’Albo, in realtà non hanno praticamente né mezzi né autisti, ma governano il settore con la cosiddetta subvezione, l’intermediazione parassitaria. Per loro questi aumenti – gasolio, pedaggi o ETS che sia – non esistono, perché vengono interamente scaricati sulle piccole aziende che trasportano le merci nella realtà. Anche questo è un punto che, colpevolmente, sfugge al governo”, conclude la presidente di ASSOTIR.

Acqua, Stati Ue chiedono finanziamenti pubblici e privati

 Il Consiglio Ue esorta gli Stati membri a mobilitare finanziamenti privati e a utilizzare i fondi Ue disponibili per progetti di resilienza idrica e chiede alla Commissione europea di sostenere attivamente gli Stati membri nell’attuazione della legislazione sulla resilienza idrica e nel raggiungimento degli obiettivi della strategia europea. Queste alcune delle richieste contenute nelle conclusioni sulla Strategia europea di resilienza idrica, approvate dal Consiglio Ue Ambiente.
La Strategia europea di resilienza idrica è stata adottata dalla Commissione Ue il 4 giugno. Il Consiglio chiede alla Commissione di riferire sui progressi compiuti nell’attuazione della strategia e a effettuare una revisione intermedia entro il 2027, coinvolgendo regolarmente gli Stati membri. Ancora sul piano delle risorse, il Consiglio incoraggia incentivi economici per un uso sostenibile dell’acqua e sottolinea “l’importanza di tenere conto del principio del recupero dei costi dei servizi idrici in linea con le disposizioni della direttiva quadro sulle acque”.
Gli Stati membri e la Commissione europea dovrebbero integrare in modo più sistematico la resilienza idrica nei finanziamenti, nelle politiche e nei settori, ad esempio nell’agricoltura, nell’industria, nella bioeconomia, nello sviluppo rurale e urbano e nel turismo, “promuovendo al contempo un approccio integrato e sostenibile alla gestione delle risorse idriche, compreso l’approccio ‘dalla fonte al mare’, la combinazione di soluzioni tecniche innovative e soluzioni basate sulla natura, l’economia circolare, il principio dell’efficienza idrica e il principio ‘chi inquina paga’”.

Posata oggi la prima pietra del Nuovo Stadio di Venezia nell’area del Bosco dello Sport

Si è svolta ieri mattina la cerimonia di posa della prima pietra del nuovo Stadio di Venezia, che sorgerà nell’area del Bosco dello Sport. All’evento hanno partecipato il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, l’Assessore Federico Caner della Regione Veneto e il Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro Gianni Petrucci, delegato dal Presidente del CONI, insieme a numerose autorità militari e cittadine.

Il nuovo impianto, omologato per ospitare partite di calcio di Serie A, incontri di rugby e grandi eventi live come concerti, è progettato dagli studi Maffeis Engineering e Populous, su incarico del raggruppamento di imprese composto da Costruzioni Bordignon, Fincantieri Infrastrutture e Ranzato Impianti, aggiudicatario della gara d’appalto nel marzo 2024.

“Siamo molto orgogliosi di essere qui oggi alla cerimonia di apertura dei lavori del nuovo stadio, insieme al Comune di Venezia, e di vedere come questo progetto stia prendendo forma grazie alla sinergia tra il gruppo di imprese e il team di progettazione – ha dichiarato Silvia Prandelli, Senior Principal di Populous. – Il nuovo stadio, che ha superato la fase di validazione ufficiale a settembre, sarà l’infrastruttura sportiva che la città merita: un impianto innovativo, immerso nella natura del Bosco dello Sport, capace di offrire un’esperienza unica ai tifosi e di diventare un punto di riferimento per gli sportivi e per tutta la comunità locale e internazionale.” Le forme architettoniche del nuovo stadio sono ispirate al paesaggio veneziano e si armonizzano con i volumi della vicina arena e del centro sportivo. La facciata è scandita da elementi verticali che richiamano il ritmo delle facciate dei palazzi storici della città, creando un effetto di leggerezza e trasparenza che consente di intravedere il catino anche dall’esterno.

Il podio a mezzaluna che avvolge il volume principale ospiterà parcheggi e spazi di servizio, integrandosi pienamente nella struttura. La cavea, sviluppata su tre lati – sud, est e nord – è stata progettata per garantire la massima visibilità da ogni punto. La configurazione compatta e monumentale avvicina i tifosi al campo da gioco, amplificando l’esperienza e creando un’atmosfera coinvolgente. La tribuna ovest, dedicata all’ospitalità VIP, offrirà esperienze di alto livello, mentre la galleria coperta che circonda il catino a 360 gradi accoglierà servizi e aree dedicate ai tifosi, con viste panoramiche sul paesaggio circostante. Lo stadio è stato progettato in conformità con i più avanzati requisiti di design inclusivo, garantendo accessibilità e comfort a tutti gli utenti. Ampi spazi di ristoro e aree per l’interazione sociale renderanno l’esperienza del pubblico ancora più piacevole.

Il nuovo Stadio di Venezia potrà trasformarsi in modo flessibile per ospitare partite di calcio di Serie A, incontri di rugby e grandi eventi musicali. Collaborano al progetto Soil Engineering, Seingim e Gae Engineering. “L’opera – ha spiegato l’ingegnere Simone Agrondi, direttore dell’Area Lavori Pubblici del Comune di Venezia – rappresenta una delle principali infrastrutture sportive in corso di realizzazione in Italia: un moderno stadio di Serie A da 18.500 posti, inserito nel contesto del Bosco dello Sport, il nuovo polo multifunzionale di 116 ettari situato a nord della città, progettato per coniugare sport, socialità, educazione e benessere.” “Ci sentiamo addosso una grande responsabilità e onore nell’affrontare la realizzazione dello Stadio del Bosco dello Sport – dichiarano Gianantonio e Paolo Bordignon, AD di Costruzioni Bordignon. È evidente che, per un’impresa come la nostra, nata e cresciuta poco distante da Venezia, essere protagonisti di un progetto di questa portata è una grande emozione. Dal lato nostro e di tutte le persone della nostra squadra impegnate nel cantiere, possiamo garantire che non mancheranno mai la passione e l’impegno che portiamo, ogni giorno, nel nostro lavoro, per realizzare questo sogno. Desideriamo ringraziare tutto il nostro team e le aziende che, con noi, si dedicano e dedicheranno nei prossimi mesi a questa grande opera.”

“Voglio ringraziare tutte le Istituzioni qui oggi presenti, coloro che si sono impegnati in prima persona per rendere possibile la realizzazione del Bosco dello Sport, e quanti saranno coinvolti nella costruzione dello Stadio e dell’Arena – ha esordito il Sindaco Luigi Brugnaro – In questo momento dedicato allo sport, desidero ricordare Raffaele Marianella, l’autista del Pistoia Basket tragicamente scomparso domenica scorsa. Questo progetto rappresenta anche una questione personale: la mia generazione non ha mai avuto impianti come questi”. Oggi non c’è un solo eroe, ma una squadra che, con coraggio e determinazione, ha chiesto fiducia ai cittadini e ora mantiene le promesse fatte. La posa di questa prima pietra è dedicata ai cittadini della Città metropolitana di Venezia, ai tifosi, agli appassionati di sport, e in particolare ai nostri bambini. A loro vogliamo offrire un esempio concreto di comunità coesa e unita da un obiettivo comune: costruire per le nuove generazioni opportunità e strutture all’altezza, affinché possano diventare cittadini di serie A.” “È stata fatta una cosa straordinaria per lo sport e per tutte le persone, giovani e non, che lo amano come noi – ha commentato il Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro Gianni Petrucci, delegato dal Presidente del CONI – Qui si vede il passato il presente e il futuro. Un plauso al sindaco Brugnaro con i suoi consiglieri e la sua giunta che sono arrivati a questo momento.” “Aspettiamo questo momento da oltre 50 anni e oggi, con la posa della prima pietra, viviamo un’occasione storica” – ha dichiarato l’Assessore allo Sport del Comune di Venezia, Andrea Tomaello – Si tratta di un’opera che pone Venezia al centro del Nord Est, valorizzandola all’interno di un territorio metropolitano di grande rilevanza. Sono convinto che Venezia possa candidarsi a diventare capitale dello sport e dei giovani. Ringrazio tutte le persone che stanno contribuendo a questo progetto, destinato a diventare un punto di riferimento importantissimo per tutta la nostra comunità.”
“Questa è una di quelle occasioni in cui anche una giornata di pioggia può diventare splendida, grazie a ciò che stiamo realizzando in questo luogo – ha dichiarato il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi. Il cantiere che inauguriamo oggi rappresenta al meglio lo spirito dell’articolo 33 della nostra Costituzione: un esempio concreto di sviluppo urbano e umano, un vero intervento di rigenerazione. È il risultato della professionalità e della visione di una Giunta e di un Consiglio comunale che hanno creduto fortemente in un progetto pensato per i cittadini. Lo sport è molto più di una competizione: è un elemento essenziale del valore civile e sociale. Questo progetto è un modello da seguire per tutta l’Italia, perché è riuscito a coniugare sport, socialità e sostenibilità ambientale. Qui c’è il futuro. Ringrazio il Sindaco per quanto è stato fatto finora, e per tutto ciò che verrà realizzato nel prossimo futuro.”

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