FOCUS RIGASSIFICAZIONE

Lo stop al gas russo via Ucraina RAFFORZA l’Italia sul gnl. Attesa per la BW Singapore a Ravenna, a Piombino nel 2024 3,3 mcm immessi in rete. Incognita Vado Ligure

12 Gen 2025 di Mauro Giansante

Condividi:
Lo stop al gas russo via Ucraina RAFFORZA l’Italia sul gnl. Attesa per la BW Singapore a Ravenna, a Piombino nel 2024 3,3 mcm immessi in rete. Incognita Vado Ligure

La nave Italis Lng

I modi di dire, si sa, sono un misto di leggenda, trasmissione generazionale distorta ma anche storia vera, verità. E allora possiamo senz’altro dire che, riguardo il mancato rinnovo dell’accordo russo-ucraino dell’accordo di transito del gas liquefatto verso l’Europa, non tutti i mali vengono per nuocere. Un male rimane perché, di fatto, dal primo gennaio (accordo scaduto dopo cinque anni, ndr) del nuovo anno ha messo in crisi la posizione energetica di alcuni Paesi come Austria, Moldavia, Slovacchia con conseguente necessità di far fronte a nuovi rifornimenti e a prezzi in forte rialzo. Ma un male che non nuocerà all’Italia, a noi, perché dal 2022 a oggi è stato messo in piedi e rafforzato un ampio catalogo di nuovi partner fornitori e perché proprio grazie alle importazioni di gnl potremo fungere da nuovo riferimento per l’Austria.

Il gnl in Italia nel 2024

I numeri con cui si è chiuso il 2024 italiano del gnl, in questo senso, sono importanti. Ovviamente, anzitutto, per la nostra sicurezza energetica. Nell’anno appena chiuso, infatti, sulla scia di quello precedente il gas liquefatto è valso il 25% del totale arrivato, al secondo posto rispetto soltanto ai flussi via tubo dall’Algeria (32% della domanda). In tutta Europa la capacità di importazione di gnl è aumentata di 40 miliardi di metri cubi nel 2023 e di altri 30 mcm lo scorso anno, posizionandosi come primo importatore al mondo.

I dati dei singoli rigassificatori

La strategia italiana sul gnl si è concretizzata grazie all’operato dei quattro rigassificatori Snam presenti al largo di Piombino, Livorno, Panigaglia (on shore) e Rovigo. Quanto a Piombino, la nave Italis Lng (ex Golar Tundra) è stata l’ultima in ordine di tempo ad entrare in azione, da luglio 2023. Da allora, ha gestito 50 carichi, di cui 12 (1 mcm) nel 2023 e 38 (3,3 mcm)nel 2024 per un ammontare complessivo di 4,3 miliardi di metri cubi di gas immessi in rete. Sempre lo scorso anno, i carichi gestiti da Panigaglia sono stati 23, a Rovigo ben 76. L’impianto Olt di Livorno, invece, è tornato operativo a fine novembre dopo esser stato fermo per manutenzioni a Genova e Marsiglia dal 22 febbraio al 25 novembre e ha così potuto gestire solo 13 carichi sui 40 programmati. In totale, quindi, parliamo di 150 carichi arrivati in Italia nel 2024, prevalentemente da Stati Uniti, Qatar, Algeria. Nella primavera 2025, invece, entrerà in azione anche la quinta nave, la BW Singapore, a Ravenna (attualmente in transito a Palermo). In questo modo, la capacità di rigassificazione nazionale salirà al 40% della domanda, 28 miliardi di metri cubi all’anno.

Incognita Vado Ligure

Le prime settimane del nuovo anno, però, si sono aperte anche con l’incognita del futuro della nave ormeggiata a Piombino. Perché se è vero che da programma il trasferimento a Vado Ligure, in Liguria, era previsto per fine 2026, il 7 gennaio il Consiglio Regionale ha votato all’unanimità una mozione che blocca l’iter e che asseconda una volta per tutte la contrarietà già nota del neo-presidente di Regione Marco Bucci. A mettere l’ultima parola sarà il governo ma al momento non ci sono siti alternativi.

Intanto, l’inverno ’24-’25 procede a temperature decisamente più rigide rispetto al biennio precedente e questo sta incidendo sullo svuotamento degli stoccaggi tanto in Italia quanto in tutta Europa con percentuali attualmente pari al 74,26% per il nostro Paese (circa un paio di punti percentuali in meno sul 2024) e una media continentale del 67% (contro l’81% dello scorso anno). In queste prime settimane del nuovo anno, infine, il ministro dell’Ambiente Pichetto sta battendo in Europa per arrivare a un accordo con la Germania per limitare il caro gas derivante proprio dalla fine del transito russo-ucraino. Per affrontare la seconda parte dei mesi freddi non basterà certo rifarsi al già citato non tutti i mali vengon per nuocere.

 

 

– Leggi anche: Il Superbonus ha ridotto la domanda di GAS del 5,1%, -10% dalla Russia

– Leggi anche: Ravenna, nave gnl operativa entro MARZO, contratti da 300 milioni

– Leggi anche: Besseghini: nel 2023 investiti 4,6 miliardi per l’ACQUA. Gnl, a Ravenna rischio di aumento costi

Argomenti

Argomenti

Accedi