La giornata

L’Emilia Romagna sott’acqua. Infuria la POLEMICA sulle risorse non spese

  • Draghi: ‘la decarbonizzazione è fonte di crescita e non un ostacolo’
  • Terna: ad  agosto picco di consumi elettrici, +8,1% annuo
  • Inps: record occupazione, +440 mila posti a giugno

19 Set 2024

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L’Emilia Romagna è di nuovo sott’acqua. L’ondata di maltempo fa rivivere alle popolazioni colpite l’incubo dell’alluvione dello scorso anno e monta anche l’ondata delle polemiche politiche. Si consuma su questo evento un durissimo scontro tra maggioranza e opposizione. A innescare la miccia sono le parole del ministro per la Protezione Civile e le politiche del mare, Nello Musumeci. Per la lotta contro il dissesto idrogeologico “in questo decennio l’Emilia Romagna ha avuto assegnati dai governi di Roma 594.567.679 euro. Siamo a oltre mezzo miliardo. Se la Regione Emilia-Romagna potesse fare lo sforzo di farci sapere quante di queste risorse sono state spese, spero tutte o quasi, e se ci facesse la cortesia di dirci quali sono i territori piu’ vulnerabili e quelli sui quali bisogna intervenire, noi da Roma potremmo programmare ulteriori interventi in regime ordinario”, ha detto nel corso della conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi. “Non si puo’ sempre chiamare in causa l’alluvione del 2023 che e’ avvenuta” perche’ in passato “forse alcune cose che dovevano essere fatte non sono state fatte. Non e’ un atto di accusa ma se non attrezzi il territorio e’ chiaro che l’alluvione arriva”. Critica l’amministrazione dell’Emilia Romagna? “Non ho parlato di responsabilita’ – ha puntualizzato Musumeci – proprio perche’ non sappiano dei 594 milioni messi a disposizione della Regione Emilia Romagna, quanti siano stati utilizzati, spesi e tradotti in opere. Quando avremo il dato preciso sull’utilizzo di queste risorse saremo nelle condizioni di esprimere una valutazione obiettiva”. Incalza il viceministro delle Infrastrutture e Trasporti, Galeazzo Bignami, sui fondi post alluvione: “con una prima ordinanza sono stati assegnati 94 milioni e la Regione ne ha spesi 49. Con una seconda 33,5 e ne sono stati spesi zero. Di altri 103 milioni stanziati ne sono stati spesi ancora zero”. Respinge questa versione la presidente facente funzione della Regione, Irene Priolo: questa ricostruzione “è fatta dimenticandosi che noi stessi stiamo continuando a gestire tantissimi cantieri e dimenticandosi che il governo ha scelto di gestire l’emergenza tramite il generale Figliuolo”. L’opposizione si scatena. Dure le parole di Elly Schlein, segretaria del Pd: “mentre gli amministratori hanno passato la notte a gestire l’emergenza e organizzare soccorsi, la destra di governo si è messa a fare sciacallaggio per fini elettorali”. Sullo sfondo ci sono le elezioni regionali: in Emilia Romagna si vota il 17 e 18 novembre per scegliere il successore di Bonaccini.

Draghi: ‘la decarbonizzazione è fonte di crescita e non un ostacolo’

– “La decarbonizzazione è fonte di crescita e non un ostacolo. Noi nel campo della decarbonizzazione siamo all’avanguardia come Europa”. E’ il messaggio che ieri l’ex presidente della Bce, Mario Draghi, ha rivolto agli imprenditori nel corso dell’evento su sviluppo economico e competitività, organizzato dal Kilometro Rosso a Dalmine, in provincia di Bergamo. “Nel settore automobilistico – ha detto Draghi – abbiamo chiesto all’industria di rispettare alcuni obiettivi, ma non è stato chiesto lo stesso ai fornitori di energia e quindi non sono state costruite le reti. Se non costruiamo le reti perdiamo circa 40 volte l’energia che produciamo. Chi costruirà le reti? Il pubblico o il privato? Occorre un piano europeo delle reti perché se questo non avverrà perderemo circa 40 volte l’energia che produciamo”. Interpellato sull’incontro di mercoledì con la premier Giorgia Meloni, Draghi è  stato laconico: è andato “bene, molto bene”.

 

 

Terna: ad  agosto picco di consumi elettrici, +8,1% annuo

Ad agosto  il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 27,5 miliardi di kWh, in crescita dell’8,1% rispetto ad agosto 2023. Si tratta del
dato più alto di sempre in termini di consumi per il mese di agosto: le temperature eccezionalmente alte hanno causato un utilizzo sempre più massiccio degli impianti di climatizzazione. E’ quanto emerge dai dati diffusi da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione. Tale
fenomeno, combinato con l’aumento dei consumi del settore dei servizi, ha determinato una crescita sostanziale della domanda elettrica. La variazione positiva, in netta controtendenza con il dato leggermente negativo di agosto dello scorso anno (-0,6%), è stata raggiunta con un giorno lavorativo in meno (21 vs 22) e una temperatura media mensile di ben 2°C superiore a quella di agosto 2023. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti contrapposti di calendario e temperatura, porta quindi la variazione a +4,8% rispetto ad agosto 2023.
A livello territoriale, la variazione tendenziale di agosto è risultata ovunque positiva: +7,9% al Nord, +8,6% al Centro e +8,4% al Sud e nelle Isole.Nei primi otto mesi dell’anno, il fabbisogno nazionale è in crescita del 2,5% rispetto al corrispondente periodo del 2023 (+2,2% il valore rettificato).
L’indice IMCEI (Indice Mensile dei Consumi Elettrici Industriali) elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette ‘energivore’, ha fatto registrare una crescita dell’1,9% rispetto ad agosto 2023. Correggendo il dato dall’effetto calendario, la variazione si porta a +2,5%. In particolare, positivi i comparti della cartaria, siderurgia, alimentare, cemento, calce e gesso e meccanica. In flessione, ceramiche e vetrarie, metalli non ferrosi, mezzi di trasporto e chimica. In termini congiunturali, la variazione della richiesta elettrica destagionalizzata e corretta dagli effetti di calendario e temperatura è positiva (+1,1%). Sostanzialmente stabile invece la variazione congiunturale dell’indice IMCEI (+0,3%).

L’indice IMSER (Indice Mensile dei Servizi), che Terna pubblica sulla base dei dati dei consumi elettrici mensili forniti da alcuni gestori di rete di distribuzione (E-Distribuzione, UNARETI, A-Reti, Edyna e Deval), ha fatto registrare, nel mese di giugno 2024, una variazione positiva dell’1,9%
rispetto a giugno 2023. In particolare, tra i comparti che hanno registrato variazioni positive si trovano attività professionali, scientifiche e tecniche, amministrazione pubblica e difesa, informazione e comunicazione. Tra quelli con variazione negativa trasporto e magazzinaggio, finanza e
assicurazione e sanità e assistenza sociale. Tornando al bilancio mensile di Terna, lo scorso mese la domanda di energia elettrica italiana è stata
soddisfatta per l’86,6% dalla produzione nazionale e per la quota restante (13,4%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Il valore del saldo estero mensile risulta pari a 3,7 TWh, l’11,4% in più rispetto ad agosto 2023. A livello progressivo, da gennaio ad agosto 2024, l’import netto è in
aumento del 3,9% rispetto ai primi otto mesi del 2023. In dettaglio, la produzione nazionale netta è risultata pari a 23,9 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 40,5% della domanda elettrica (era 43,7% ad agosto 2023). In crescita la fonte termica (+12,8%), essenzialmente per la crescita della generazione a gas dovuta all’aumento di fabbisogno. Continua a essere in riduzione la quota di produzione a carbone, -63,7% rispetto allo stesso mese del 2023. In crescita anche la fonte idrica (+9,4%) e fotovoltaica (+15,1%); l’incremento della produzione del fotovoltaico (+564 GWh) è dovuto al contributo positivo dell’aumento di capacità in esercizio (+848 GWh) che ha compensato il minor irraggiamento (-284 GWh). In diminuzione la fonte eolica (-47,7%, causata da scarsità di vento) e geotermica (-2,3%). Nei primi otto mesi del 2024 la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 4.825 MW (di cui 4.350 MW di fotovoltaico). Tale valore è superiore di 1.237 MW (+34%) rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente. Nel dettaglio, la nuova capacità in esercizio del fotovoltaico si sta progressivamente spostando verso impianti grid scale.

Inps: record occupazione, +440 mila posti a giugno

L’economia italiana continua a crescere, con un saldo positivo di 440.000 nuove posizioni nel settore privato registrato a giugno 2024. “Un risultato che conferma la vitalità del mercato del lavoro e la sua solidità”. A rilevarlo è l’Inps che ha diffuso i dati dell’osservatorio sul mercato del lavoro. La dinamica dei flussi di assunzioni nel primo semestre di quest’anno, nonostante una leggera flessione rispetto all’anno record precedente, è infatti il segnale di trend positivi che si consolidano. In particolare, i contratti a tempo indeterminato registrano una crescita significativa, con un aumento di 347.000 rapporti di lavoro.  Il focus sui rapporti in somministrazione evidenzia una diminuzione delle assunzioni a tempo indeterminato e una crescita per i contratti a termine. Il lavoro occasionale fa registrare un aumento del 14% dei lavoratori impiegati, sempre a giugno 2024. In questo mese, inoltre, si registra una crescita rispetto a giugno 2019,  alla vigilia della pandemia, delle posizioni di lavoro stabili pari a 1.393.000 unità mentre l’incremento delle altre tipologie contrattuali è di 603 mila unità. Totale due milioni di posti. “La dinamicità del mondo del lavoro trova conferma – commenta il ministro del Lavoro Marina Calderone – nei dati diffusi oggi secondo due diversi indicatori. Da una parte l’Osservatorio Inps, che certifica la crescita record dell’occupazione con un aumento di 440mila nuove posizioni nel settore privato a giugno 2024. Dall’altra, la costante crescita del numero delle imprese che riconoscono premi di produttività come emerge dal report del ministero del Lavoro. Andamenti che, letti insieme, danno la misura della direzione che stiamo perseguendo: le politiche attive e l’accompagnamento al lavoro di chi finora ne è rimasto escluso. Una strategia inclusiva che sta dando risultati”.

 

M.C.C.

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