La giornata

GERMANIA anno nero, crescita zero. In Italia cresce il ‘tesoretto’ del fisco

 

  • Manovra: dalle tasse oltre 19,2 miliardi di euro in più nei primi 7 mesi
  • Completato lo scavo della galleria Grottaminarda sull’alta velocità Napoli-Bari
  • Saipem e newcleo sottoscrivono per lo studio di applicazioni offshore della tecnologia nucleare sostenibile
  • Maire completa il primo impianto di stoccaggio di co2 presso il polo Eni di Ravenna

05 Set 2024

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Arranca la locomotiva tedesca (a tal punto da non essere più locomotiva d’Europa) e il 2024 si preannuncia un altro anno nero. Nuovi negativi segnali sono arrivati ieri dall’Ifo, l’istituto di ricerche economiche, che stima per il 2024 una crescita zero. Dopo la timida ripartenza nel primo trimestre con una crescita dello 0,2%, il secondo ha visto un regresso dello 0,1%. E ora, stando alle previsioni dell’istituto, svaniscono le speranze di una ripartenza perché, rispetto all’iniziale previsione di un incremento del pil dello 0,4%, ora, appunto, si profila una crescita piatta. L’Ifo ha anche tagliato le stime per il 2025 allo 0,9% dall’iniziale 1,5%. Un asticella, questa, che non potrà essere raggiunta prima del 2026. A pesare sull’andamento del pil è la contrazione dell’edilizia, la cui produzione dovrebbe ridursi del 3,1%, dell’industria manifatturiera, che dovrebbe diminuire del 2,0%. “L’economia tedesca è bloccata e langue nella depressione, mentre altri paesi avvertono la ripresa”, sottolinea l’istituto. “Abbiamo una crisi strutturale – spiegano gli analisti dell’Ifo – Gli investimenti sono troppo scarsi, soprattutto nel settore manifatturiero, e la produttività è stagnante da anni. Abbiamo anche una crisi economica. La situazione dell’ordine è povertà e l’aumento del potere d’acquisto non porta ad un aumento dei consumi ma piuttosto a maggiori risparmi perché le persone sono instabili”.  In questo scenario, il dato positivo è quello del calo del tasso di inflazione che scenderà dalla media del 5,9% dello scorso anno al 2,2% del 2024 per scendere ancora al 2,0%. Sul versante del mercato del lavoro, la stagnazione dell’economia porterà a un aumento dei senza lavoro: il tasso di disoccupazione salirà dal 5,7% del 2023al 6,0% del 2024. E’ poi previsto un calo al 5,8% nel 2025. I conti pubblici invece dovrebbero mostrare un deficit quest’anno pari al 2,0% del Pil per scendere rispettivamente all’1,3% e allo 0,9% nei prossimi due anni.
Intanto, ieri, l’ufficio di statistica Destatis ha diffuso le stime preliminari degli ordini dell’industria manifatturiera, che a luglio ha registrato una crescita, contrariamente alle attese: rispetto a giugno si è registrato un aumento del 2,9% e le stime di mercato prevedevano un calo dell’1,6%. In un confronto trimestrale meno volatile, gli ordini in entrata da maggio a luglio sono stati superiori dell’1,7% rispetto ai tre mesi precedenti. Escludendo gli ordini di grandi dimensioni, l’acquisizione degli ordini a luglio è stata inferiore dello 0,4% rispetto a giugno e da maggio a luglio è stata superiore dell’1,0% rispetto ai tre mesi precedenti. Per giugno, dopo la revisione dei risultati preliminari, si registra un aumento degli ordini in entrata del 4,6% rispetto a maggio (valore preliminare: +3,9%).

Manovra: nelle casse del fisco oltre 19,2 miliardi di euro in più nei primi 7 mesi

Balzo delle entrate nei primi sette mesi del 2024. Sono arrivati gli attesi dati del ministero dell’Economia che certificano che nel periodo gennaio-luglio  le entrate tributarie erariali,  accertate in base al criterio della competenza giuridica, ammontano a 328,365 miliardi  di euro, con un aumento di 19, 201 miliardi  rispetto allo stesso periodo del 2023 (+6,2%). In particolare, per le imposte dirette si registra un aumento di 14,024 miliardi  di euro mentre per le imposte indirette si evidenzia un incremento di 5, 177 miliardi di euro. Nel solo mese di luglio 2024 si registrano entrate totali per 70, 646 miliardi di euro (+9,033 miliardi di euro, pari a +14,7%). Le imposte dirette risultano pari a 51,065 miliardi di euro (+8,994 miliardi di euro, pari a +21,4%). Le imposte indirette risultano pari a 19,581 miliardi di euro (+39 milioni di euro, pari +0,2%). Nel periodo gennaio-luglio 2024 il gettito che arriva dall’attività di accertamento e controllo si è attestato a 8,441 miliardi  (+2,046 miliardi di euro, pari a +32,0%) di cui 4,041 miliardi di euro (+800 milioni di euro, pari a +24,7%) sono affluiti dalle imposte dirette e 4,400 miliardi di euro (+1.246 milioni di euro, pari a +39,5%) dalle imposte indirette. Si sa che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, non parla né vuole sentir parlare di ‘tesoretto’. Ma la crescita delle entrate è comunque una boccata d’ossigeno in un momento cruciale in cui entra nel vivo il cantiere delle manovra e la caccia alle risorse per finanziarne le misure. Il tempo stringe per la presentazione del nuovo Piano strutturale di bilancio il 20 settembre prossimo, dopo il via libera del Consiglio dei ministri e del Parlamento.

Completato lo scavo della galleria Grottaminarda sull’alta velocità Napoli-Bari

Proseguono a pieno ritmo i lavori di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) per la realizzazione della nuova Linea AV/AC Napoli – Bari. E’ terminato ieri lo scavo della galleria Grottaminarda (AV) sul lotto Apice – Hirpinia, la prima opera dell’itinerario AV/AC Napoli – Bari ad essere interamente realizzata mediante l’utilizzo di una talpa meccanizzata, la TBM Aurora. I lavori sul lotto Apice – Hirpinia sono stati affidati da RFI al Consorzio Hirpinia AV (Webuild), sotto la Direzione Lavori di Italferr, con un investimento di circa 628 milioni di euro. Complessivamente sull’intera opera saranno utilizzate otto talpe meccaniche, di cui tre già operative: la TBM Aurora che ha appena completato lo scavo della galleria Grottaminarda e che ora si sposterà per realizzare la galleria Melito; la TBM Futura che sta scavando la galleria Rocchetta, sempre sulla tratta Apice – Hirpinia; ed infine la TBM Marina, impegnata attualmente nello scavo di una delle due canne della galleria Orsara, sul lotto Orsara – Bovino. A lavoro 24 ore su 24, sette giorni su sette, durante le fasi di avanzamento ciascuna TBM realizza anche il rivestimento impermeabile della galleria grazie anche all’impiego di oltre 100 persone altamente specializzate. “Grande soddisfazione” del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini. “Dopo decenni di troppi No, siamo determinati a offrire le risposte per modernizzare l’Italia”, ha commentato. Il traguardo di oggi “è la miglior risposta per chi non credeva nella concretezza di un’opera che rivoluzionerà i collegamenti nel Mezzogiorno. Manteniamo le promesse fatte ai cittadini e rispediamo al mittente i cattivi presagi dei disfattisti che ancora oggi continuano ad affermare che l’opera è lontana dall’essere realizzata”, ha dichiarato il deputato e sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante, con delega al coordinamento delle attività commissariali che, tra le altre, riguardano proprio la realizzazione della nuova linea ferroviaria Napoli-Bari. “Questo importante traguardo è il frutto di un impegno quotidiano che sto portando avanti insieme alle strutture tecniche coinvolte. Ora bisognerà continuare a lavorare per raggiungere, passo dopo passo, la realizzazione dell’intera opera che vede simultaneamente impiegate più talpe ed un numero significativo di maestranze, il vero motore trainate di questo intervento. L’attenzione sulla nuova linea ferroviaria è massima, nella consapevolezza che da infrastrutture come questa passano la crescita del Paese e lo sviluppo dei territori. La Napoli-Bari, infatti, rappresenta una delle opere più avanzate previste dal PNRR, simbolo di un Mezzogiorno che inizia a correre e che può guardare con fiducia al futuro” ha concluso Ferrante.

Saipem e newcleo sottoscrivono per lo studio di applicazioni offshore della tecnologia nucleare sostenibile

 Saipem e newcleo hanno firmato un accordo di collaborazione per individuare soluzioni per l’applicazione offshore della tecnologia di newcleo per la produzione di energia nucleare. L’obiettivo dell’accordo è quello di studiare l’applicazione della tecnologia “Small Modular Lead-cooled Fast Reactor” (SM-LFR) di newcleo per fornire energia elettrica e calore di processo a zero emissioni alle
installazioni offshore di petrolio e gas e migliorarne quindi le performance di sostenibilità. L’accordo prevede, inoltre, la possibilità di estendere l’uso della tecnologia di newcleo per generare energia elettrica a zero emissioni attraverso unità nucleari galleggianti collegate con la rete elettrica a terra o ad altri utilizzatori. La collaborazione tra le due aziende, che metteranno a sistema le proprie competenze, esperienze e conoscenze, prevede dunque la realizzazione di uno studio di fattibilità sul possibile sviluppo di prototipi della tecnologia SM-LFR di newcleo per applicazioni offshore. La soluzione di newcleo impiega una delle più promettenti tecnologie nel settore dei reattori nucleari a fissione di piccola taglia. La tecnologia di newcleo impiega sistemi di sicurezza passiva (ovvero che sfruttano le forze o i fenomeni naturali senza richiedere meccanismi attivi) unici in ambiente marino e consente una maggiore efficienza nell’utilizzo dell’uranio estratto rispetto ad altri tipi di reattore convenzionali a fissione, grazie al riutilizzo del combustibile esausto utilizzato da altri reattori, in linea con i principi dell’economia circolare. L’interesse di Saipem per l’energia nucleare rientra nel proprio programma di sviluppo tecnologico dedicato alla transizione energetica per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di Net Zero al 2050. L’energia nucleare è, infatti, una fonte energetica che può contribuire in modo efficiente e sostenibile a supportare il crescente fabbisogno di energia e garantire la diversificazione e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico. In quest’ottica, Saipem intende valutare, in particolare, le potenziali applicazioni dei reattori compatti di nuova generazione Small Modular Reactor (SMR) agli impianti offshore, per generare potenza e calore con bassissime emissioni climalteranti pari a quelle delle energie rinnovabili e, quindi, con un elevato profilo di sostenibilità.

Maire completa il primo impianto di stoccaggio di co2 presso il polo Eni di Ravenna

Maire, attraverso le sue controllate Nextchem (Sustainable Technology Solutions) e KT (Integrated E&C Solutions), ha agito come integratore tecnologico e ha completato i lavori di Engineering, Procurement e Construction per un impianto di cattura della CO2 presso la centrale di trattamento del gas naturale di ENI a Casalborsetti, Ravenna. L’impianto, appena entrato in funzione, è progettato per separare, purificare e comprimere un volume di emissioni di CO2 stimata in circa 25 mila tonnellate all’anno. Il progetto sta garentendo un
abbattimento delle emissioni di CO2 di oltre il 90%, che sarebbero diversamente rilasciate nell’atmosfera. Operando con una concentrazione carbonica inferiore al 3% e a pressione atmosferica, l’impianto è il primo progetto al mondo su scala industriale con livelli così elevati di
efficienza di cattura dell’anidride carbonica. In qualità di integratore tecnologico, NEXTCHEM ha sviluppato una propria soluzione innovativa in grado di combinare una tecnologia di terze parti e consentire un’efficiente cattura della CO2 dai gasndi emissione, operando ad alta efficienza con un basso consumo energetico anche a concentrazioni estremamente basse. “Come Gruppo, ci dedichiamo allo sviluppo di nuove soluzioni altamente performanti che aiutino a decarbonizzare un settore hard-to-abate. Questo progetto è un riconoscimento della nostra offerta tecnologica a supporto di importanti attori del mercato e del nostro ruolo nel potenziamento della filiera industriale italiana”,  commenta l’amministratore delegato di Maire, Alessandro Bernini.

Red. Diac

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