LO STATO DEI PINQUA/1

La scommessa dei Caruggi: musei, studentati, case popolari, verde urbano, piazze e un centro cantautori. Rigenerare la Genova più critica con 48 progetti e 148 milioni (dei 22 interventi Pnrr solo due già conclusi)

23 Mar 2025 di Nicola Pini

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La scommessa dei Caruggi: musei, studentati, case popolari, verde urbano, piazze e un centro cantautori. Rigenerare la Genova più critica con 48 progetti e 148 milioni (dei 22 interventi Pnrr solo due già conclusi)

Immobili residenziali sfitti e abbandonati, patrimonio edilizio e piani strada “spesso in condizioni di degrado”, “disagio abitativo diffuso con un’alta percentuale di disagio sociale” che si accompagna a una “forte presenza di attività e pratiche improprie o illegali”. In un contesto di “carenza di spazi verdi attrezzati, interconnessi e accessibili”. Forse nessun altro centro urbano del Nord Italia presenta le criticità evidenziate dal cuore storico di Genova, i famosi Caruggi (vicoli), così come lo descrive la stessa presentazione del progetto Pinqua (Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare) del capoluogo ligure.
Un progetto ideato cinque anni fa e in corso di realizzazione nell’ambito del più ampio “Piano integrato Caruggi” predisposto dal Comune genovese. Il dedalo di vicoli della Città Vecchia di deandreiana memoria alle spalle del Porto Antico è al centro di un progetto di rigenerazione urbana che, a fronte della sua ricchezza storico-artistica, deve confrontarsi con la pervasività e le dimensioni quantitative dei problemi urbanistici, abitativi e sociali segnalati.
La zona ricompresa nel progetto pilota del Pinqua ha una superficie di quasi cento ettari, densamente edificati e popolati. Ed è la destinataria di due bandi assegnati dal governo con i fondi Pnrr. Quello principale riguarda l’intera area Caruggi, ed è uno degli otto progetti pilota riconosciuti a livello nazionale dal Mims, oggetto di un finanziamento di 87 milioni di euro. Un secondo progetto ordinario da 15 milioni di euro insiste sempre sul centro storico, focalizzato sulle zone di Prè, Ghetto e Caricamento, che “si configurano sempre di più come porzioni di periferia dentro la città consolidata”, si legge nel prospetto di presentazione.
In tutto quindi il Pinqua assicura oltre cento milioni, investiti su 22 progetti operativi incentrati su cinque ambiti tematici: abitare sociale, spazi urbani, spazi sociali, verde urbano e percorsi accessibili. Piani che puntano a riconnettere il tessuto della città storica alle aree circostanti, a incrementare l’offerta edilizia residenziale pubblica e quella per il sociale e la cultura. Con nuovi insediamenti della popolazione studentesca e giovanile e un maggiore afflusso di turisti si cerca inoltre di favorire l’insediamento di attività commerciali “sane” e rivitalizzare le aree socialmente difficili.
Il via libera ministeriale ai progetti è del 2021 e la gran parte dei lavori è tuttora in corso. L’amministrazione comunale prevede di ultimarli tutti entro l’anno, stante la dead line della primavera 26 per le opere Pnrr. “Il Comune di Genova ha rispettato le milestone e il cronoprogramma dei lavori previsti dal Pnrr. I fondi sono stati tutti stanziati e la consegna delle opere è calendarizzata nei prossimi mesi, entro dicembre”, si assicura dall’ufficio del vice-sindaco reggente, Pietro Piciocchi”. Sarà comunque una corsa contro il tempo, confidando che non ci siano imprevisti. Finora infatti solo due dei 22 progetti principali sono arrivati alla meta: il recupero delle mura storiche nel tratto della Marina e la riqualificazione di 21 alloggi destinati all’Edilizia residenziale pubblica previsti dal bando ordinario. Sul resto si sta lavorando.
Ecco in sintesi uno sguardo d’insieme sugli altri progetti. Riguardo all’abitare e al co-living, è in corso il recupero delle parti comuni (tetti, scale, facciate) di 241 edifici di edilizia pubblica residenziale o sociale e la ristrutturazione di 25 singoli alloggi. Altri dieci alloggi verranno recuperati negli edifici rimasti abbandonati in via Prè e destinati a edilizia sociale rivolta specificatamente ai giovani. In corso è poi la riqualificazione di due locali al piano terra nel Sestriere del Molo.
Nutrito il pacchetto di interventi sulle aree urbane pubbliche. Prosegue in altri due segmenti il restauro delle mura storiche, come la riqualificazione delle Piazze Sarzano e Caricamento e quella degli ex ruderi di Santa Sabina, dove è prevista tra l’altro una palestra di roccia. In corso l’ultima fase di restauro dell’ottocentesca Galleria Mazzini. Previsti lavori per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli accessi alla città vecchia, nuove Ztl per i veicoli e, sul piano della sicurezza, telecamere di controllo e nuove illuminazioni.
In ambito di potenziamento culturale e di rigenerazione sociale, vicino alla fine dei lavori è il restauro dell’ex cinema Fossatello, destinato a diventare uno spazio multifunzionale. Nella zona della Darsena è in corso il risanamento degli edifici Tabarca e Mellino che saranno sede di un centro di formazione della Marina militare, uno studentato e un centro espositivo. Il restauro di Palazzo Rebuffo Serra, di proprietà dell’Università di Genova, è destinato invece a ospitare un centro a vocazione artistica legato ai cantautori genovesi. In via della Posta vecchia sarà realizzato un “condominio etico” con un ostello e un ristorante: la proprietà dell’immobile è privata ma il Comune ha ottenuto un comodato d’uso gratuito per 25 anni destinandolo a usi sociali con il coinvolgimento degli enti del terzo settore. In corso di ampliamento l’asilo notturno del Massoero, centro per i senza fissa dimora già operante da decenni e ora dotato anche di mensa e lavanderia.
Come si diceva, il Pinqua genovese fa parte di un più ampio Piano integrato Caruggi, lanciato dall’amministrazione nel novembre del 2020 e che può contare anche su altre forme di finanziamento (soprattutto fondi strutturali Ue). In tutto, come spiega la project manager del Progetto al Comune di Genova, Federica Cedro, i fondi assommano a 148 milioni di euro e prevedono la realizzazione di 48 progetti, compresi quelli finanziati dal Pnrr.
Nelle prossime settimane è attesa l’inaugurazione del Castello d’Albertis, sede di un museo civico. E poi della rinnovata piazza Caricamento: con una piccola ma significativa incognita ancora da sciogliere: ci saranno o meno le panchine, che erano state cancellate dal progetto originario per “ragioni di sicurezza”?  Fitto il calendario dei fine lavori nel resto dell’anno.
Mentre per le opere del piano fuori dal Pinqua i tempi saranno più lunghi con un orizzonte che, ad esempio per il restauro del complesso di Sant’Agostino (chiesa, chiostro e museo), arriva al 2029. La strada è ancora lunga.  Del resto lo stesso ex sindaco di Genova e ora presidente della Liguria Marco Bucci, tempo fa, aveva messo le mani avanti: “Il piano Caruggi? Stiamo procedendo, ma sarà più difficile che ricostruire l’ex ponte Morandi”.

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