IL PROGETTO
La Lazio Blue Route diventa una realtà, ecco lo studio di fattibilità
Presentato in anteprima l’itinerario turistico dedicato alla valorizzazione dei borghi marinari del Lazio. Circa 200 km, da Montalto di Castro fino a Roma, con 346 punti di interesse. L’architetto e progettista Alberto Renzi: “E’ un cammino che mira ad entrare ufficialmente nell’Atlante dei Cammini del Lazio quale dorsale tirrenica di raccordo tra la Toscana e la Via Francigena del Sud”
IN SINTESI

Il “turismo blu” è sempre più protagonista nel Lazio dove anche la Lazio Blue Route diventa sempre più una realtà. E’ stato, infatti, presentato in anteprima al Blue Planet Economy Expoforum in corso alla Fiera di Roma, lo studio di fattibilità dell’itinerario turistico dedicato alla valorizzazione dei Borghi marinari del Lazio dall’architetto e progettista incaricato dall’Associazione MAR, Alberto Renzi.
Al centro del progetto la realizzazione fisica del tratto “pilota” che riguarda il litorale nord del Lazio da Montalto di Castro fino alla capitale.
“Da una lettura dell’Atlante nazionale dei Cammini, si evidenzia l’assenza di un percorso culturale strutturato e riconosciuto sulla dorsale tirrenica tra la Toscana e la parte del sud del Lazio, in grado anche di facilitare il transito di turisti, visitatori e pellegrini interessati al turismo lento e sostenibile verso il centro di Roma o verso le località nazionali del sud Italia – ha spiegato Alberto Renzi – Più precisamente, per quanto concerne il territorio della Regione Lazio, manca un Cammino tematico e qualificato capace di raccordare Montalto di Castro e Gaeta (Francigena del Sud) e in tal senso si è deciso di avviare la progettazione di un tratto pilota della Italian Blue Route” ha precisato l’architetto sottolineando l’importanza dei cammini nonché gli elementi principali dell’itinerario e le sue peculiarità in ambito nazionale e nel contesto del Mediterraneo.

In base al decreto 567/2015 del Mibact “sono considerati ‘cammini’ gli itinerari culturali di particolare rilievo europeo e/o nazionale, percorribili a piedi o con altre forme di mobilità dolce sostenibile, e che rappresentano una modalità di fruizione del patrimonio naturale e culturale diffuso, nonché una occasione di valorizzazione degli attrattori naturali, culturali e dei territori interessati. In coerenza con la visione del Consiglio d’Europa, i cammini si organizzano intorno a temi di interesse storico, culturale, artistico, religioso o sociale”.
I numeri della Lazio Blue Route
Questo progetto di turismo culturale sostenibile è costituito dalle prime 10 tappe che coinvolgono 9 comuni laziali e tra questi 8 sono borghi marinari di eccellenza: si parte da Montalto di Castro, ai confini con la Toscana, e si scende verso Tarquinia, per poi articolare un’esperienza di turismo slow passando per Allumiere, Civitavecchia, Santa Marinella, Ladispoli, Cerveteri, Fiumicino – Fregene, prevedendo un ingresso nella capitale passeggiando lungo le rive del fiume Tevere.

“Un cammino questo che mira ad entrare ufficialmente nell’Atlante dei Cammini del Lazio quale dorsale tirrenica di raccordo tra la Toscana e la Via Francigena del Sud – sottolinea Renzi – un itinerario identitario che si snoda complessivamente per circa 200 km, considerando solo la linearità delle tappe finora progettate, e che offre 346 punti di interesse da vivere a terra, direttamente in mare o lungo i fiumi”.
Elementi dell’itinerario
Per ogni percorso vengono identificate le seguenti informazioni: il tracciato puntuale del percorso (il suo inizio e la sua fine, le singole tappe, i comuni e le province coinvolte); i beni culturali principali che vengono toccati dal percorso (lungo tutto il percorso o in prossimità delle varie tappe): storici, archeologici, naturalistici, ambientali; i servizi a supporto; le strutture turistico ricettive; i punti di ristoro; le sorgenti; le fontane; tutti i punti di ristoro d’acqua potabile.

In totale il progetto pilota della Lazio Blue Route coinvolge oltre a 2 siti Unesco, una offerta delle cosiddette Blue Destination che si articolano in un porto internazionale, 5 approdi turistici ed oltre 50 spot storico-archeologici e culturali legati al mare ed al suo patrimonio materiale ed immateriale.