La giornata

La Bce lascia i tassi invariati. Lagarde: il taglio a settembre dipende dai dati

  • Calderone: il decreto sulla patente a crediti è quasi pronto, prosegue il confronto con le parti sociali
  • Terna: primo semestre da record, per la prima volta la produzione da rinnovabili supera quella da fonti fossili
  • Alleanza tra Fincantieri e Hera sull’economia circolare, nasce una newco per gestire 100 mila tonnellate di scarti industriali
  • Soccodato è il nuovo commissario straordinario per i Campi Flegrei

18 Lug 2024

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La Bce, come previsto, non ha toccato i tassi di interesse e, come era nelle attese, ha confermato l’approccio prudente sulla prossime mosse a settembre. Il decreto attuativo della patente a crediti è quasi pronto, ha riferito il ministero Calderone, ma serve un supplemento di confronto con le parti sociale. Sul fronte dell’energia, il primo semestre è da record con la produzione da energie rinnovabili che supera quella da fonti fossili. Fincantieri e Hera uniscono le forze per un’alleanza per l’economia circolare. Soccodato è il nuovo commissario straordinario per l’area dei Campi Flegrei

Nessuna sorpresa, tutto secondo le attese della vigilia. La Banca Centrale Europea ha lasciato invariati i tre tassi di interesse di riferimento –  sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale – che rimarranno  rispettivamente al 4,25%, al 4,50% e al 3,75%.  A spiegare le motivazioni alla base della decisione del consiglio direttivo – assunta all’unanimità –  e la linea che l’Eurotower manterrà nei prossimi mesi, è stata la presidente Christine Lagarde.  Se la decisione sui tassi era data per scontata, allo stesso modo, era anche scontata la prudenza sulle prossime mosse che sta contrassegnando l’approccio dei vertici della Banca Centrale: quell’approccio ancorato ai dati che oggi è stato riconfermato in pieno. “Le informazioni in arrivo supportano sostanzialmente la nostra precedente valutazione delle prospettive di inflazione a medio termine. Mentre alcune misure dell’inflazione di fondo sono aumentate a maggio a causa di fattori una tantum, la maggior parte delle misure sono rimaste stabili o in lieve calo a giugno. In linea con le aspettative, l’impatto inflazionistico dell’elevata crescita salariale è stato attenuato dai profitti. La politica monetaria mantiene le condizioni di finanziamento restrittive. Allo stesso tempo, le pressioni interne sui prezzi sono ancora elevate, l’inflazione dei servizi è elevata e l’inflazione complessiva probabilmente rimarrà al di sopra del nostro obiettivo anche nel prossimo anno”, ha sottolineato Lagarde che non si è sbilanciata sulle prossime mosse. E su un possibile taglio a settembre, “siamo completamente aperti “: “la decisione di oggi è stata unanime e unanime è anche la determinazione ad essere dipendenti dai dati e decidere di riunione in riunione, senza vincolarci a un percorso sui tassi”. Insomma, tutto dipenderà dai nuovi  dati che arriveranno. “Da qui a settembre riceveremo molte informazioni sui dati. Sarà a quello cui guarderemo per capire se restare nella situazione attuale o fare altro. Sarà un’estate molto impegnativa”, ha ribadito Lagarde. E “se i dati delle prossime settimane e mesi confermeranno il processo disinflazionistico in corso, questo rafforzerà la nostra fiducia che la dinamica dei prezzi nell’eurozona stia convergendo verso l’obiettivo della Bce”.  “Il Consiglio direttivo è determinato – ribadisce la Banca centrale nel comunicato diffuso al termine del consiglio direttivo –  ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine. Manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine”.

Intanto, nel secondo trimestre “l’economia della zona euro è cresciuta ma più lentamente del precedente. I servizi guidano la ripresa mentre la manifattura è debole, deboli sono gli investimenti e l’export”, ha rilevato Lagarde. I rischi per la crescita, ha avvertito, sono orientati “al ribasso. “La politica fiscale dovrebbe puntare a rendere l’economia più produttiva e più competitiva e questo aiuterebbe la crescita potenziale e ridurrebbe la pressione sui prezzi. Un’attuazione veloce ed efficace del Next Generation Eu, i passi avanti verso l’unione dei mercati e il completamento dell’unione bancaria, oltre che il rafforzamento del mercato unico, sono fattori chiave che contribuirebbero all’innovazione e all’incremento degli investimenti nella transizione verde e digitale”.

 

Calderone: il decreto sulla patente a crediti è quasi pronto, prosegue il confronto con le parti sociali

E’ “quasi pronto” il decreto attuativo della patente a crediti nell’edilizia che entrerà in vigore il primo ottobre prossimo. E’ la nuova indicazione fornita dal ministro del Lavoro, Marina Calderone, che aveva annunciato la volontà di firmare il provvedimento questa settimana. Ma potrebbe essere necessario ancora qualche giorno: questo è, almeno, quello che si evince dalle parole pronunciate da Calderone nelle comunicazioni in materia di sicurezza sul lavoro alle commissioni Lavoro riunite di Camera e Senato. “Abbiamo fatto un ultimo incontro con le parti sociali e stiamo valutando le ultime proposte, richieste e suggerimenti. Faremo un’altra riunione e poi concluderemo”, ha spiegato Calderone. Secondo fonti sindacali, al momento, però non ci sono nuove convocazioni di incontri. La prima bozza del decreto, che attua le misure per la sicurezza sul lavoro previste dal Dl Pnrr, era stata presentata alla parti sociali il 10 luglio scorso, suscitando aspre polemiche da parte dei sindacati per la novità dei 100 punti, cui possono arrivare le imprese, e per la mancata estensione ad altri settori. Calderone ha provato a gettare acqua sul fuoco puntualizzando che i 100 punti “non sono per tutti” e che non si tratta di un testo chiuso ma correttivi potranno essere introdotti anche una volta firmato il decreto.

Intanto, Calderone ha annunciato che “nei prossimi giorni e prossimi mesi sono programmate altre azioni” di contrasto al lavoro irregolare. Ma, ha avvertito,  “poco vi posso dire, per evitare di dare informazioni che potrebbero essere utili a chi vuole scappare dalle maglie dei controlli”. “Entro la fine di luglio viene pubblicato il bando per l’assunzione di nuovi ispettori su base regionale”, ha annunciato. “Nel 2022 sono state effettuate 63.571 ispezioni, salite nel 2023 più di 81mila, mentre nel primo semestre del 2024 parliamo di circa 63mila ispezioni. Oggi – ha aggiunto – schieriamo una forza ispettiva che ci consente di avere una maggiore presa sul territorio e sui fenomeni che stiamo andando a contrastare. Aumentano le situazioni in cui troviamo il lavoro nero, in aumento ancor di più la fattispecie della somministrazione illecita e dell’appalto illecito di manodopera; ecco perché siamo intervenuti ripenalizzando l’appalto illecito di manodopera perché quel reato depenalizzato ha prodotto conseguenze in termini di aumento di numeri”.

“Nel 2023  – ha riferito ancora Calderone- abbiamo avuto un calo di denunce con esito mortale. Accanto ai dati pre-pandemia del 2019 in cui abbiamo registrato 1.239 infortuni mortali (con un’incidenza per milione di occupati di 53,61), nel 2023 abbiamo avuto 1.041 infortuni mortali (con un’incidenza per milione di occupati di 44,15)”. Il tutto “con un mercato del lavoro che ha più di 500mila occupati in più rispetto alla media degli anni precedenti”.

 

Terna: primo semestre da record, per la prima volta la produzione da rinnovabili supera quella da fonti fossili

Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, nei primi sei mesi dell’anno la produzione da fonti rinnovabili (+27,3% rispetto al primo semestre 2023) ha superato per la prima volta la produzione da fonti fossili, che ha registrato una flessione del 19% rispetto allo stesso periodo del 2023, con una ancor più marcata riduzione della quota di produzione a carbone (-77,3%). Inoltre, da gennaio a giugno 2024, la produzione idroelettrica rinnovabile ha raggiunto un risultato record (pari a 25,92 TWh, +64,8% rispetto ai 15,73 TWh del periodo gennaio-giugno 2023), grazie ad una notevole disponibilità di idraulicità al Nord, a fronte di una scarsità di risorsa nel Sud del Paese. Nei primi sei mesi del 2024 la richiesta di energia è stata coperta dalle fonti rinnovabili per il 43,8% (contro il 34,9% dei primi sei mesi del 2023). Si tratta del record storico su base semestrale. Nel periodo considerato, la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 3.691 MW (di cui 3.341 MW di fotovoltaico). Tale valore è superiore di 1.074 MW (+41%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel primo semestre dell’anno, il fabbisogno nazionale è in crescita dell’1,1% rispetto al corrispondente periodo del 2023 (+0,5% il valore rettificato), confermando un trend moderatamente positivo ma su livelli ancora inferiori rispetto al 2022. Per quanto riguarda il mese di giugno, la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’88,5% dalla produzione nazionale e per la quota restante (11,5%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Il valore del saldo estero mensile risulta pari a 2,9 TWh, l’8,6% in meno rispetto a giugno 2023, per via di un dato dell’import sostanzialmente in linea con l’anno precedente e, allo stesso tempo, di un significativo incremento dell’export. A livello progressivo, da gennaio a giugno 2024, il saldo estero è in aumento del 3,9% rispetto a primi sei mesi del 2023.

Alleanza tra Fincantieri e Hera sull’economia circolare, nasce una newco per gestire 100 mila tonnellate di scarti industriali

Fincantieri e il Gruppo Hera hanno firmato un Memorandum d’Intesa per avviare una partnership finalizzata a ottimizzare la gestione
del ciclo dei rifiuti e creare valore nei cantieri del gruppo navalmeccanico su tutto il territorio nazionale, nel rispetto dei principi e degli obiettivi di economia circolare. L’accordo prevede la costituzione di una newco – partecipata da Fincantieri e dal Gruppo Hera, attraverso le sue controllate Herambiente Servizi Industriali (HASI) e ACR di Reggiani Albertino, parte del Gruppo Herambiente, incaricata di realizzare un sistema integrato ed efficiente di gestione dei rifiuti nei cantieri di Fincantieri, a partire da quello di Monfalcone, individuato come prima area di intervento per l’implementazione del progetto. La nuova società si occuperà, inoltre, della conduzione operativa dell’impianto, della gestione degli smaltimenti e della valorizzazione dei residui e dei rifiuti recuperabili. Obiettivo di Fincantieri è quello di  ridurre la produzione di rifiuti, massimizzare il recupero degli stessi tramite l’applicazione di tecnologie avanzate di trattamento e valorizzazione degli scarti industriali, realizzare raccolte differenziate per il reimpiego di materiali nei cicli produttivi e ottimizzare la logistica e la movimentazione dei rifiuti per aumentare la sicurezza nei cantieri. L’accordo rappresenta anche un’importante opportunità di creazione di valore, sia sotto il profilo economico sia della sostenibilità. La vasta esperienza nella gestione dei rifiuti industriali e nell’implementazione di soluzioni sostenibili del Gruppo Hera e delle sue controllate HASI e ACR, a cui verranno affidate la gestione delle attività di operations, consentirà, quindi, a Fincantieri di accelerare la realizzazione degli obiettivi ESG nei propri cantieri, attraverso iniziative concrete di economia circolare in tutti gli ambiti: dalla riduzione della produzione dei rifiuti all’incremento degli scarti solidi avviati a riciclo,
dalla valorizzazione dei residui fino al recupero delle acque e alla riduzione delle emissioni di CO₂. Il progetto avrà diverse fasi di sviluppo, a partire dalla costituzione della newco e dall’avvio entro il 2024 delle attività a Monfalcone, con l’obiettivo di gestire quasi 100 mila tonnellate l’anno di scarti industriali prodotte nei cantieri e incrementare del 15% le frazioni valorizzabili – in particolare ferro, legno e carta – già dal primo anno. Successivamente, il modello verrà portato a regime grazie alla realizzazione di impianti di trattamento avanzati e alla gestione ottimizzata dei rifiuti. Il tutto attraverso una serie d’iniziative strutturali, sempre in chiave di economia circolare, come ad esempio la realizzazione e gestione di una nuova linea di selezione, un nuovo impianto per il trattamento delle acque per un successivo riutilizzo e il revamping del deposito temporaneo.

 

 

 

Soccodato è il nuovo commissario straordinario per i Campi Flegrei

Fulvio Maria Soccodato è il nuovo Commissario straordinario di governo per l’attuazione degli interventi pubblici nell’area dei Campi Flegrei. A firmare il Dpcm di nomina, è stato mercoledì il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, su proposta del ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci. Come previsto dal decreto-legge 2 luglio 2024,il Commissario avrà il compito di assicurare la celere realizzazione degli interventi di riqualificazione sismica sugli edifici di proprietà pubblica esistenti nella cosiddetta “zona di intervento” e la funzionalità delle infrastrutture di trasporto e degli altri servizi essenziali e prioritari inclusi nella ricognizione operata con delibera della Giunta della Regione Campania n. 7 del 10 gennaio 2024. Soccodato, 57 anni, ingegnere dell’Anas,  tra gli altri incarichi  svolti, è stato sub commissario straordinario del governo per la ricostruzione nei territori colpiti dagli eventi sismici nel 2016 ed è stato anche commissario del Governo per la ricostruzione del viadotto di Albiano Magra ad Aulla. Nello scorso gennaio, è stato nominato commissario per le opere e le infrastrutture che hanno ospitato, nello scorso giugno, il G7 a Borgo Egnazia in Puglia.

 

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