IL NUOVO COMMISSARIO UE

La STRATEGIA di Jorgensen sulla casa: nuovi fondi e criteri sui materiali

Tra gli strumenti annunciati ieri in audizione al Parlamento europeo c’è anche il partenariato con gli Stati membri “per migliorare l’accesso agli investimenti per l’efficienza energetica negli edifici, nelle microimprese e nelle Pmi e alle energie rinnovabili”. Focus anche sugli approvvigionamenti dalla Russia restanti e sulla neutralità tecnologica che include lo sviluppo degli Small modular reactors

06 Nov 2024

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E’ ampio e quindi complicato il portafoglio che è stato assegnato al danese Dan Jorgensen, audito ieri dalle commissioni parlamentari per la conferma. Il pentolone definitivo della squadra di von der Leyen bis verrà scoperchiato a fine mese ma intanto dalle prime indiscrezioni, ieri il politico danese ha ricevuto l’ok dalle commissioni parlamentari Industria ed energia (Itre) e Lavoro (Empl). Mentre i primi voti contrati sono di Left e Patrioti, rispettivamente i gruppi cui appartengono il M5S e la Lega. Tra le parole e le risposte scritte, Jorgensen ha abbracciato tanto il grande tema della casa quanto quello ancor più macro dell’energia.

Nuovi fondi e accordi, nuovi standard sui materiali, no agli affitti brevi

Sulla casa, ha promesso nuovi fondi sia da canali Ue che da nuovi accordi coi Paesi membri. “Già oggi più di 100 miliardi di euro di fondi Ue sono dedicati alla ristrutturazione”, ha detto, “e non escludo che possa essere allocato di più in questa direzione”. Tra le risposte scritte ha quindi specificato che “il pacchetto energetico per i cittadini affronterà il problema della povertà energetica e contribuirà a garantire che l’energia sia accessibile a tutti. Al centro di questo pacchetto ci sarà un partenariato rafforzato con gli Stati membri per migliorare l’accesso agli investimenti per l’efficienza energetica negli edifici, nelle microimprese e nelle Pmi e alle energie rinnovabili”. E ancora: “Su quando riformeremo le regole sugli aiuti di Stato ho già avuto discussioni con la vice presidente esecutiva Teresa Ribera. Siamo pronti a lavorare dal primo giorno e lavoreremo il più veloce possibile”.

Sempre in ambito edilizio, la nuova strategia per le abitazioni del futuro includeranno “una serie di elementi, tra cui: sviluppare nuovi standard per i prodotti da costruzione; digitalizzare tutte le fasi della pianificazione, della progettazione, delle autorizzazioni e della costruzione; diffondere le migliori pratiche normative e industriali; migliorare l’accesso ai servizi di costruzione in tutta l’Ue, in modo che l’ecosistema delle costruzioni possa realizzare il suo considerevole potenziale di integrazione economica nel mercato unico”. Nella visione del prossimo commissario c’è poi la necessità di “aggiornare e riqualificare la forza lavoro, anche con competenze digitali e verdi, per aumentare la produttività e soddisfare l’elevata domanda di nuove abitazioni e ristrutturazioni”.

Infine, capitolo affitti brevi: per Jorgensen sono un problema che contribuisce a causare la carenza di abitazioni accessibili. Ecco perché “dobbiamo fare di più e sarò felice di lavorare con i sindaci e le regioni”.

Nucleare e green deal, basta con gas e petrolio

“Se sarò confermato farò della riduzione dei prezzi dell’energia una priorità, per le imprese e per le persone”, ha detto Jorgensen ieri. La sua strategia sull’energia vede all’orizzonte lo stop ai sussidi alle fonti fossili, lo stop definitivo al gas russo, oggi ridotto al 20% (e ai materiali legati all’industria nucleare), un percorso verso la neutralità tecnologica. “E’ un concetto centrale, parte integrante della libertà degli Stati membri di scegliere il proprio mix energetico in linea con i nostri trattati. Tutte le soluzioni energetiche rinnovabili e a basse emissioni di carbonio saranno necessarie”, ha scritto il commissario designato nelle risposte. Dunque, sì alle rinnovabili ma anche al nuovo nucleare degli Smr (Small modular reactors), ovviamente rispettando “i più severi standard di sicurezza”.

Nello specifico, per accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili (eolico e fotovoltaico in testa) servirà ridurre i tempi autorizzativi degli impianti. “Da 4 anni da a 7 anni per l’eolico, 3 anni per il solare, 10 anni per l’off shore è inaccettabile e dobbiamo fare meglio”, ha avvertito Dan Jorgensen. Per i fondi si farà ricorso anche ai capitali privati perché “gli investimenti nelle infrastrutture per l’energia pulita sono una priorità fondamentale per i prossimi anni, come emerge dalle relazioni di Draghi e Letta. Per sostenere questo lavoro, proporrò una strategia di investimento dedicata all’energia pulita per l’Europa”.

Spazio anche alle comunità energetiche perché “sono un successo, rendono possibile per le persone essere sia consumatori che produttori. E sì, le supporterò e speriamo di essere in grado di finanziare progetti come questo”.

M.Gia.

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