LINEE GUIDA UE PER IL 2026
Il Pnrr potrà supportare fondi per il Ppp. Ok alla quinta revisione
La costituzione di strumenti finanziari per favorire investimenti privati – con la possibilità di dare vita a progetti cofinanziati da pubblico e privato – è una delle otto opzioni indicate dalla comunicazione della commissione “La strada verso il 2026” per evitare di perdere le risorse assegnate agli stati membri con il Next Generation Eu. Via libera della commissione alle 67 misure contenute nella proposta di revisione presentata il 21 marzo
IN SINTESI
“La strada verso il 2026”: si intitola così la comunicazione che la commissione Ue ha inviato a Consiglio europeo e Parlamento con l’obiettivo di rivolgere ai Paesi membri alcuni consigli sulla gestione dell’ultimo anno di Pnrr. In prima battuta il documento ribadisce gli obblighi già noti – come quelli di raggiungere tutti i target previsti entro agosto 2026 e di completare i pagamenti relativi agli investimenti entro il 31 dicembre dell’anno – e puntigliosamente rivendica i risultati positivi di Next Generation Eu in termini di riforme e investimenti, fra cui un Pil addizionale di 1,6 punti per l’Unione per il 2026. Ma la parte più interessante del documento è sicuramente la 3.2 “Possibili opzioni quando si modificano i Pnrr”, che contiene otto strumenti per “assicurare che le riforme e gli investimenti previsti continuino a garantire un alto livello di performance, in linea con le priorità Ue”. Non solo: “si può dimostrare facilmente – dice il documento – che nuovi investimenti possono risultare conformi ai fondamentali requisiti legali richiesti”. Proprio per facilitare questi nuovi inserimenti o per compensare gli obiettivi non più raggiungibili vengono indicate le otto opzioni:
- Incrementare le misure esistenti che stanno andando bene (compensando così misure e investimenti non più implementabili).
- Assorbire i maggiori costi di misure già previste nel Piano oppure tagliare la quota dei prestiti assegnati per compensare misure non più realizzabili.
- Per progetti che si possono realizzare solo in parte, mantenere il tronco di progetto realizzabile nel Pnrr come “stand alone” e continuare le parti di progetto non implementabili entro il 2026 finanziandole con altri fondi europei.
- RRF può supportare la costituzione di uno strumento finanziario indipendente per incentivare investimenti privati. In questo tipo di investimenti, le milestones del Pnrr coprirebbero: a) il trasferimento di fondi al soggetto esecutore a condizione che sottoscriva un accordo con cui si impegna a utilizzarli a certe finalità; b) la sottoscrizione di contratti con il beneficiario finale per l’uso del totale dei fondi trasferiti. Nell’introdurre questo strumento finanziario o schema di garanzia, lo Stato membro dovrebbe determinare il fallimento di mercato cui si vogliono indirizzare i fondi e la relativa domanda di mercato, assicurare che le decisioni di aggiudicazione del soggetto esecutore siano indipendenti dal governo e che la gestione finanziaria sia separata dallo Stato membro, esaminare la capacità operativa del soggetto esecutore di lanciare uno strumento di questo tipo.
- Possibilità di trasferire al programma InvestEu risorse programmate nel Pnrr fino al 4% del finanziamento totale Pnrr con un altro 6% aggiuntico se le risorse sono destinate a misure che partecipano alla Strategic Technologies for Europe Platform (STEP).
- Iniezione di capitali in favore delle banche di promozione nazionale, come in Italia Cassa depositi e prestiti, per finanziare progetti in linea con le priorità strategiche della Ue. Le milestones per operazioni di questo tipo sarebbero: a) sottoscrizione dell’intero capitale versato da parte dello Stato membro; b) adozione di una politica di investimento rivista da parte della banca di promozione nazionale e indicazione di come sarà utilizzato il capitale aggiuntivo; c) ove necessario, l’entrata in vigore di tutte le modifiche legislative o di governance o di audit dell’istituzione. Questo genere di operazioni può essere destinata al finanziamento di attività che contribuiscano alla realizzazione di obiettivi strategici europei come la decarbonizzazione industriale, la transizione energetica, l’affordable housing, obiettivi di sicurezza e difesa.
- Contribuzione al Programma Europeo di Industria della Difesa.
- Contribuzione ai Programmi europei di comunicazione satellitare.
Grande interesse suscita soprattutto la misura 4 che potrebbe favorire il finanziamento di forme di partenariato pubblico-privato oppure, come nel caso degli studentati, l’impegno da parte di soggetti privati a cofinanziare programmi e progetti dietro la formalizzazione dell’impegno a reralizzare un certo numero di posti letto.
Via libera della commissione Ue alla quinta revisione del Pnrr italiano
Intanto la Commissione Ue ha approvato la modifica al Pnrr, richiesta dall’Italia il 21 marzo. La proposta al Consiglio, che ora deve ratificare, è del 27 maggio e riguarda modifiche a 67 misure. Due sono misure non più realizzabili per mancanza di domanda, sei per interruzioni alla catena di approvvigionamento, una per l’inflazione alta, una per un iter più lungo di quanto programmato. Sono state modificate anche 37 misure per implementare alternative migliori con l’obiettivo di “raggiungere l’ambizione originaria della misura”. Su altre venti misure un’ “alternativa migliore” mira a ridurre gli oneri amministrativi.