La nuova roadmap
Il Governo ACCELERA sul Ponte sullo Stretto: piano al Cipess entro fine giugno e via ai cantieri in estate. Arriva la stretta contro le infiltrazioni malavitose
Questa sarà (forse) la volta buona: l’avvio dei cantieri per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina appare per il Governo un traguardo alla portata e, per questo, guarda ora all’estate con ottimismo. Dalla conferenza stampa, convocata ieri pomeriggio al Mit dal ministo Matteo Salvini per illustrare le misure volte a rafforzare il contrasto alle infiltrazioni malavitose nel corso dei lavori, è stata, infatti, delineata una nuova ‘roadmap’ che prevede scadenze che, a questo punto, si fanno sempre più stringenti: la chiusura della valutazione di impatto ambientale entro la fine di maggio, l’invio di tutta la documentazione al Cipess entro giugno, e, una volta ottenuto il disco verde, l’apertura dei cantieri. Entro l’estate, appunto, come annuncia il ministro delle Infrastrutture e Trasporti. “Perchè quest’anno e non prima? Perchè dovremmo aver adempiuto a tutti gli aspetti burocratici. Ormai, a Dio piacendo, siamo in dirittura d’arrivo”, spiega sinteticamente Salvini.
E’ l’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, a fornire maggiori dettagli sul cronoprogramma dei prossimi mesi. “La società è fortemente impegnata nella predisposizione di tutta la documentazione che deve essere sottoposta alla valutazione del Cipess per l’auspicata approvazione. Stanno per completarsi in questi giorni la Valutazione di impatto ambientale e la Valutazione di incidenza ambientale con tutte le procedure connesse di comunicazione anche a livello europeo”. E, prosegue, “il nostro obiettivo è di proporre la documentazione al Cipess per un esame entro la fine di giugno, poi ovviamente sarà il Cipess a stabilire le date giuste per l’esame della nostra documentazione, che predisporremo in stretta collaborazione con il ministero delle Infrastrutture. L’esame da parte del Cipess – sottolinea Ciucci – è particolarmente rilevante direi ancor più che su qualsiasi altro investimento, dove insieme al progetto tecnico aggiornato e approvato dalla società nei mesi precedenti, insieme alle risultanze della Valutazione completata, ci sarà l’esame del piano finanziario e che raccoglie tutta una serie di input necessari per tale piano finanziario e ci sarà la verifica da parte del ministero delle Infrastrutture che tutto il fabbisogno necessario è già finanziato”. Insomma, il rischio della mancanza di risorse viene risolta sin dall’inizio con la dimostrazione che tutto il fabbisogno è coperto. Ciucci tiene anche a sottolineare che “ci sono centinaia di interventi per l’ambiente”: “Il Ponte farà bene all’ambiente, non sarà un colpo all’ambiente”.
Arriva, quindi, l’annuncio di Salvini. A valle di questo percorso, “l’avvio dei cantieri per il Ponte sullo Stretto, se entro giugno verra’ approvato il progetto, e’ previsto per l’estate 2025. Oltre al ponte ci saranno 40 chilometri di strade e ferrovie su entrambi i lati. Il costo del manufatto ponte e’ inferiore della meta’ dei costi generali. Questa estate e’ quella dove ci saranno gli operai per la pre-cantierizzazione. Le stime parlano di 120mila unita’ operative con aziende di tutta Italia coinvolte’, dice Salvini. “Il Cipess è pronto”, afferma poi il sottosegretario di Stato, Alessandro Morelli . “Ai gufi, che definivano il Ponte una chimera, rispondiamo che non ci saranno rallentamenti. A brevissimo, terminati tutti i passaggi burocratici, saremo pronti per partire con i lavori. Tutta la fase burocratica, propedeutica all’accensione delle ruspe, è in chiusura grazie all’impegno di MIT e Società dello Stretto e il Cipess sta seguendo con attenzione il dossier per deliberare immediatamente, dopo la consegna di tutti i documenti da parte delle amministrazioni interessate”.
La conferenza stampa al Mit si svolge dopo il Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al Dl Infrastrutture. Nel testo finale, non c’è più la norma, contenuta nelle bozze che circolavano la settimana scorsa (cioè prima della decisione di far slittare il Cdm a ieri) secondo la quale (vedi Diac Diario del 19 maggio) la società Stretto di Messina avrebbe potuto assumere il titolo di CuC, Centrale Unica di Committenza, consentendole di gestire appalti di altre stazioni appaltanti. Ma non sarà così. E, comunque, il ministro Salvini ci tiene a puntualizzare di non conoscere bozze “che non vengono dal ministero delle Infrastrutture”. E, interpellato sul rischio di tempi più lunghe nelle procedure di affidamento degli appalti, “non ci saranno rallentamenti”, taglia corto. Spiega poi l’ad Ciucci: “L’attuale Stretto di Messina in realtà è una startup, che non aveva i requisiti richiesti come track record, attività passate, per la classificazione di stazione appaltante qualificata, ipotesi prevista in una precedente bozza del decreto Infrastrutture. In mancanza di questa qualificazione, ci rivolgeremo a una stazione appaltante terza. La prima che mi viene in mente è Anas, anche tenendo conto che è un nostro azionista importante”.
Ieri al Mit si sono riuniti gli esperti anti-mafia che a vario titolo collaboreranno in previsione dei lavori per il Ponte. Il fulcro dell’intervento legislativo è il trasferimento delle competenze sulla realizzazione dell’opera alla struttura di prevenzione antimafia centralizzata presso il Viminale, presieduto dal prefetto, Paolo Canaparo. “Trasferiamo la procedura di realizzazione del Ponte sullo Stretto alla struttura per la prevenzione antimafia presso il Viminale, centralizzando gli esiti dei controlli e della gestione degli appalti. La struttura sta lavorando da tempo sulle opere di Milano Cortina e sulla ricostruzione dei vari terremoti. Sarà obbligatori l’iscrizione all’anagrafe antimafia delle imprese”, spiega il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. ‘Non sono previste forme di silenzio assenso ma due fasi correlate: prima un pronunciamento veloce con prefetture e Dia e poi una conferma tramite una determinazione con tempi piu’ lunghi. La struttura e’ concepita per dare profondita’ agli accertamenti ma non produrra’ ritardi. L’occasione -sottolinea Piantedosi – e’ molto importante perche’ non riguarda solo l’attivita’ di prevenzione antimafia ma anche la sicurezza dei cantieri, il controllo e la vigilanza e sull’alloggiamento degli operai, il monitoraggio sui terreni da espropriare e sui settori del cemento e materiale da scavo e demolizioni’. Insomma, con l’avvicinarsi dell’apertura dei cantieri, si rinsalda l’impegno, assicura Salvini, “sul tema della legalità, della trasparenza, dell’intransigenza dell’assoluta e comune volontà di contrastare qualsiasi tipo di infiltrazione o appetito malavitoso che”, dovesse aversi “su qualunque opera, piccola, media, grande”. “In Italia – aggiunge- evidentemente è un rischio. Sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, tema di assoluta attualità, quindi abbiamo già inserito nel testo base del decreto un intervento contrasto alle potenziali illegalità che ci vede assolutamente tutti allineati nella denuncia e nella volontà di avere il massimo della trasparenza e del rigore in tutte le fasi operative che si stanno avvicinando”. Ciucci ricorda anche “la lunga storia dell’impegno della società a combattere ogni tentativo di infiltrazione mafiosa”, come testimoniano i documenti firmati nel 2005 e nel 2010, che sono diventati “best practice”.