I lavori previsti sulla facciata della Basilica si concentrano su una serie di interventi per preservare e valorizzare la magnificenza delle superfici architettoniche, garantendo una protezione duratura contro il degrado. Le operazioni comprendono: delicate operazioni di pulitura e trattamenti biocidi per contrastare l’inquinamento e le patine biologiche; interventi di consolidamento superficiale, scelti con attenzione in base alla natura dei materiali e alle specifiche problematiche di degrado; stuccature e riadesioni di scaglie e frammenti per restituire compattezza e armonia alla struttura; restauro accurato degli elementi scultorei, del mosaico e delle lastre intarsiate, per restituire loro la bellezza originale; infine, l’applicazione di trattamenti protettivi per garantire una durabilità nel tempo, preservando l’integrità e la magnificenza della facciata. Questi interventi puntano a restituire alla Basilica il suo splendore senza compromettere la sua storicità, per fare in modo che rimanga un simbolo di bellezza e di fede per le generazioni future.
Coperture e capriate
Dall’esame visivo di una delle capriate, è emersa una criticità importante: la rottura del dente di incasso che unisce il puntone al tirante, che ha causato lo scorrimento del puntone stesso. Questo fenomeno, purtroppo ricorrente, rappresenta un rischio per la stabilità della struttura, poiché compromette l’efficienza della capriata e può portare a deformazioni progressive, rendendo necessari interventi strutturali complessi e onerosi. Per affrontare il problema, si prevede di applicare una staffa inclinata di rinforzo tra puntone e tirante, una soluzione tradizionale, discreta, semplice e al contempo efficace. Durante il cantiere, verranno estese le verifiche a tutte le 12 capriate della Basilica, intervenendo puntualmente dove dovessero emergere criticità.
Dalle verifiche sulle coperture è emersa l’assenza della soletta armata. Per garantire stabilità e sicurezza, si prevede quindi di intervenire con un sistema di fasce e microtrefoli d’acciaio, appositamente studiato per controventare le falde e assicurare una solida resistenza strutturale.
Murature
Il lato nord della chiesa, situato a sinistra e vicino al possente campanile, presenta una serie di dissesti e segni di rifacimenti murari che raccontano una storia di secoli di assestamenti strutturali. L’attuale campanile, pesante e solenne, sopra il quale Michelangelo posizionò i cannoni per difendere Firenze dai francesi, fu ricostruito nel XVI secolo su un terreno poco stabile. Questa massiccia costruzione portò a nuovi assestamenti che hanno inciso sulla stabilità delle murature perimetrali della Basilica e delle volte della cripta sottostante. Si leggono lesioni e fuoripiombo nella parete nord, a cui nell’800 si cercò di porre rimedio inserendo il contrafforte tuttora esistente. Il dissesto è lento, ma ancora attivo. Per questo, l’intervento prevede di inserire due tiranti per migliorare la stabilità e la resistenza sismica della struttura.
Campanile
Le verifiche strutturali sul campanile non hanno evidenziato criticità rilevanti, se non una lesione nella volta a vela che rende necessario l’inserimento di catene metalliche. Essendosi poi verificati distacchi di materia dalle facciate, specialmente in prossimità dei grandi cornicioni marcapiano, l’intervento si concentrerà anche sulla messa in sicurezza del paramento lapideo esterno.
Aquila
L’aquila e il torsello, posti sulla sommità del timpano di facciata, mostrano segni di degrado, come ossidazione e solfatazione del metallo, fessurazioni, macchie sul marmo e distacchi di alcuni elementi.
Gli interventi previsti comprendono la rimozione dei depositi superficiali, la conservazione delle dorature e l’applicazione di trattamenti anticorrosivi e protettivi. Le superfici marmoree del Torsello e le lastre intarsiate riceveranno un’attenta opera di restauro per riportarle alla loro bellezza originale.













