Il progetto
Grande MAXXI, al via la gara. A inizio marzo si aprono i cantieri
Il 17 settembre è stata pubblicata la gara per l’assegnazione dei lavori per la realizzazione del Grande Maxxi. A quindici anni dalla sua apertura, il Maxxi si amplia con un nuovo Hub e un parco verde con l’obiettivo di arricchire la sua offerta culturale e le sue funzioni e aprirsi e integrarsi nel tessuto urbano. Un progetto all’insegna della sobrietà che non intende mettersi in competizione con l’opera concepita e realizzata da Zaha Hadid e che rappresenta un importante tassello di quel distretto del contemporaneo che si candida ad essere il quartiere romano del Flaminio
Un nuovo edificio sostenibile e multifunzionale, il Maxxi Hub, e un nuovo parco urbano, il Maxxi Green. A quindici anni dalla sua apertura, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo è pronto a crescere e diventare Grande. Il progetto di ampliamento del museo, il Grande Maxxi, appunto, è ora a un punto di svolta. L’iter progettuale si è concluso ed è stata bandita – il 17 settembre scorso – la gara d’appalto per la realizzazione di MAXXI Hub+Green, progettati dal gruppo multidisciplinare internazionale guidato dallo studio italo–francese LAN (Local Architecture Network), vincitore nel 2022 del concorso internazionale di idee. La consegna dei lavori è prevista per il primo marzo e si concluderanno nella primavera del 2028. Una parte del nuovo parco sarà pronta per la primavera del 2026. La gara per l’affidamento dei lavori e la loro realizzazione è gestita dal Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con un primo lotto da 14 milioni di euro nell’ambito di un piano da 25 milioni complessivi .
Quella del Grande Maxxi è una nuova sfida che immagina il museo dei prossimi anni attraverso l’ampliamento dei suoi spazi e delle sue funzioni con l’obiettivo non solo di arricchire la sua offerta culturale ma di essere un motore di rigenerazione urbana con un’apertura e integrazione dell’intero quartiere Flaminio. Una sfida ambiziosa ma che non ha nessuna intenzione di mettersi in competizione con l’opera di Zaha Hadid. Anzi, la cifra distintiva del nuovo progetto è quella della sobrietà per dare risposte alle nuove esigenze del museo e del pubblico. E’ stato questo uno dei punti messi in chiaro nel corso di un ricco confronto, all’Auditorium del Maxi, tra i protagonisti del progetto e i cittadini, abitanti del quartiere, imprese – rappresentate dalla vicepresidente di Ance Roma-Acer Benedetta Bonifati- addetti ai lavori. Un momento di confronto, organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia, per illustrare le caratteristiche della gara, fare il punto sull’imminente avvio dei lavori, presentare gli aspetti salienti del progetto.
Il futuro Maxi Hub, ha spiegato Mario Avagnina, Project Manager Grande MAXXI, sarà un luogo di ricerca, incontro e formazione. Ospiterà aule, laboratori per il restauro del contemporaneo, nuovi depositi visitabili per le collezioni. Sarà coronato una un giardino pensile, un vero e proprio belvedere su Roma, che ‘dialogherà’ con il nuovo parco aperto a tutti: 7.200 metri quadrati con oltre mille piante, un’oasi microclimatica per attenuare in estate le ondate di calore. Inoltre, la rigenerazione verde coinvolgerà anche Piazza Alighiero Boetti che, a sua volta, diventerà più accogliente grazie alla piantumazione di erba e alberi. Il Grande Maxxi prevede, inoltre, la riconversione energetica delll’intero complesso museale con l’obiettivo della carbon neutrality e un aritcolato progetto di accessibilità per rimouovere le barriere fisiche e sensoriali.
“Sono particolarmente soddisfatta che il percorso del Grande MAXXI vada avanti e siamo vicini ai primi risultati. La rigenerazione verde di Piazza Alighiero Boetti la renderà fin dalla prossima estate ha detto più accogliente e confortevole e, con l’avvio della costruzione del nuovo edificio, comincia a prendere forma il museo del futuro. Con l’iniziativa di oggi, confermiamo il nostro impegno di trasparenza e di dialogo, per un confronto continuo con la città e i suoi abitanti”, ha detto Maria Manuela Bruni, presidente della Fondazione Maxxi, aprendo l’incontro.
“La pubblicazione della gara rappresenta un passo fondamentale verso la realizzazione del Grande MAXXI, un progetto che amplierà gli spazi del Museo e ne rinnoverà profondamente l’offerta culturale. Si tratta di un’opportunità preziosa per ripensare le pratiche museali e rafforzare la vocazione del MAXXI come spazio pubblico, aperto al quartiere e alla città. Un ruolo che sarà ulteriormente valorizzato dalla spettacolare rigenerazione green dell’intera area, capace tra l’altro di migliorarne significativamente il comfort ambientale”, ha spiegato Margherita Guccione, direttore scientifico del Grande Maxxi. La strada è ancora lunga, come ha detto Guccione. Tra i temi caldi, affrontati nel dibattIto di ieri, c’è il nodo dei finanziamenti, ancora da trovare, per i lavori del secondo lotto. Umberto Napolitano, cofondatore di LAN ha illustrato la filosofia, le caratteristiche e gli obiettivi di MAXXI Hub+Green: non si tratta solo di un intervento di estensione, ma di un’operazione che ripensa il ruolo del museo nel quartiere e nella città. “Con Grande MAXXI il museo si propone come un forum civico: un luogo aperto e accessibile, sostenibile e inclusivo, dove architettura e natura si intrecciano e la città trova nuove forme di trasformazione”.
Un’opera pubblica all’insegna della qualità architettonica: è questo il concetto evidenziato da Vittorio Rapisarda Federico, Provveditore interregionale per il Lazio, Abruzzo e Sardegna. “Il progetto è l’esito di un percorso virtuoso e condiviso iniziato con il concorso internazionale di idee. Oggi, dopo la conclusione dell’iter progettuale con la consegna dell’esecutivo, vede l’avvio la gara per i lavori”. Questa, ha indicato, la tabella di marcia: il 23 ottobere è il termine per la presentazione delel offerte, dopo 45 giorni ci sarà l’aggiudicazione provvisoria (si arriva così a metà dicembre) per poi procedere all’aggiudicazioe definitiva, una volta espletati tutti i controlli sui requisiti dell’impresa prescelta. Dopo questo step, si stipulerà il contratto e, quindi, la consegna dei lavori con la partenza prevista per il primo marzo. Per completare i lavori, sono previste 111 settimane e il traguardo è quello della primavera 2028. “Un tempo assolutamente congruo”, ha osservato. Il criterio scelto è che privilegia l’offerta tecnica su quella economica, superando il criterio del massimo ribasso. “Inutile sparare ribassi, contano pochissimo”, ha puntualizzato.
“C’è finalmente una città che si rimette in moto mettendo al centro la qualità del progetto”, ha detto l’assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, Maurizio Veloccia. Il quartiere Flaminio è al centro di una grande evoluzione e si candida ad essere il distretto del contemporaneo: un mosaico che vede, oltre al Grande Maxxi, il Museo della Scienza, la riqualificazione dell’ex caserme Guido Reni, i nuovi interventi all’Auditorium Parco della Musica e via della XVII Olimpiade. “Una sfida architettonica e urbanistica ma anche della mobilità” per una città che deve sapersi trasformare oltre che conservare.