La giornata
Il Governo DIVISO su fisco e terzo mandato, la sinistra sulla cittadinanza
- Istat: si interrompe il ciclo negativo della produzione industriale, ad aprile +0,3% su anno
- ‘Città in scena’ approda in Sardegna, presentati 13 progetti regionali e uno internazionale
- Cdp lancia con successo il secondo green bond da 500 milioni a supporto degli investimenti
- Le imprese prevedono 595 mila entrate a giugno e 1,5 milioni entro agosto
- Accordo tra Enac Servizi e Sace per lo sviluppo degli aeroporti
IN SINTESI
La compattezza del centrodestra che lunedì ha festeggiato il flop dei referendum si è infranta ieri su due scogli: fisco e terzo mandato. La giornata politica si è aperta con l’intervento, in presenza a sorpresa, della premier Giorgia Meloni agli Stati generali dei commercialisti. La priorità , ha detto, rimane per taglio dell’Irpef dove il Governo intende concentrare gli sforzi. ‘L’obiettivo del governo è tagliare le tasse in modo equo e sostenibile, e dopo la riforma delle aliquote Irpef il nostro lavoro non è finito – aveva detto la premier – intendiamo fare di più e concentrarci oggi sul ceto medio, che è la struttura portante del sistema produttivo italiano. Vogliamo lavorare per rendere il sistema più equo”, ha detto Meloni alla quale i commercialisti hanno riservato una calorosa accoglienza tra applausi e standing ovation. A temporeggiare poi è stato lo stesso ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, anche lui presente agli Stati generali dei commercialisti. “Abbiamo ancora due anni e mezzo di tempo “, ha detto. Come dire, non proprio una priorità. L’idea della premier vede favorevole l’altro vicepremier Antonio Tajani. Ma è la Lega che, mentre è in corso un vertice di governo a Palazzo Chigi sul tema del fine vita veicola un messaggio chiaro con una stringata nota. “Per la Lega e per il governo una giusta, attesa e definitiva pace fiscale, una rottamazione di milioni di cartelle esattoriali che stanno bloccando l’economia del Paese sono una priorità , anzi un’emergenza”, mette in chiaro il Carroccio. Ma le frizioni si manifestano anche sul terzo mandato: “Siamo contrari – punta i piedi il leader di FI -, non si può fare alla vigilia del voto”. Il nervosismo si allarga anche al capitolo cittadinanza. Meloni non intende cambiare la legge e dalla Lega chiariscono che non c’è spazio né per lo Ius Soli chiesto dalle opposizioni, né per lo Ius Scholae proposto da FI. “Noi andiamo avanti – assicura Tajani -. Non devo chiedere il permesso in Parlamento per presentare una legge. In politica si discute io non do ordini, ma nemmeno li prendo”. Anche il centrosinistra ha avuto le sue fibrillazioni, all’indomani della sconfitta al referendum. Analizzando i voti il giorno, spicca il ‘no’ di una fetta di elettori del Pd: tra il 15 e il 20% si è schierato contro il dimezzamento dei tempi per diventare cittadini italiani, da 10 a 5 anni. Nonostante il pressing per il sì, su cui più si è spesa Elly Schlein. A rilevarlo è l’istituto Cattaneo di Bologna nell’analisi dei flussi che ha messo in relazione i dati riscontrati alle Europee dell’anno scorso e quelli all’ultimo referendum, e concentrandosi sulla stima dei flussi in dieci grandi città da Milano a Bari. Un tema divisivo che i fatti hanno, dunque, confermato.
Istat: si interrompe il ciclo negativo della produzione industriale, ad aprile +0,3% su anno
Dopo la serie negativa di 25 mesi, aprile segna un cambio di rotta della produzione industriale anche su base annua con un lieve aumento dello 0,3% tendenziale. E’ questo il dato di maggiore rilievo che emerge dalle rilevazioni diffuse ieri dall’Istat. Su base mensile. l’istituto di statistica stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dell’1,0% rispetto a marzo. Nella media del periodo febbraio-aprile si registra un aumento del livello della produzione dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti. In particolare, l’indice destagionalizzato mensile aumenta su base congiunturale per i beni di consumo (+1,8%), i beni strumentali (+0,8%) e i beni intermedi (+0,2%); l’energia risulta stabile. Al netto degli effetti di calendario, ad aprile, come si è detto, l’indice generale aumenta in termini tendenziali dello 0,3% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 20 come ad aprile 2024). Si registrano incrementi tendenziali per l’energia (+1,8%) e i beni di consumo (+1,1%); calano, invece, i beni intermedi (-0,4%) e i beni strumentali (-0,7%). I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali maggiori sono l’industria del legno, della carta e stampa (+4,7%), la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+4,3%) e la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+3,3%). Le flessioni più ampie si registrano nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-11,0%), nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-9,5%) e nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-5,0%). “Il miglioramento della produzione industriale registrato ad aprile è un segnale di come la nostra economia, pur in un contesto di grandi difficoltà, continui a mostrare importanti segnali di vivacità. Al netto dei puntuali movimenti congiunturali si rileva come, dopo il picco negativo toccato nella parte finale del 2024, l’inizio del 2025 sia stato caratterizzato da una marginale tendenza al recupero. Tendenza che sembra coinvolgere in misura importante i beni di consumo”, commenta l’Ufficio Studi di Confcommercio. “Elemento – sottolinea – che potrebbe sottendere un andamento più brillante dei consumi nei prossimi mesi permettendo il raggiungimento di una crescita del Pil, nel complesso dell’anno, dello 0,8%”.
‘Città in scena’ approda in Sardegna, presentati 13 progetti regionali e uno internazionale
Spazi pubblici che rinascono, ricollegano quartieri e riconnettono la città con il mare, ex siti industriali e minerari e aree abbandonate che rivivono con nuove funzioni come servizi culturali, commerciali e di trasporto. È una Sardegna che punta a riscrivere un futuro nuovo quella raccontata nella seconda tappa dell’edizione 2025 del Festival diffuso della rigenerazione urbana, Città in Scena, tenutasi ad Alghero ieri. Il Festival promosso da Ance, Associazione Mecenate 90, Cidac e con il patrocinio di In/Arch, giunto alla terza edizione, è arrivato per la prima volta in Sardegna dove si è messa in luce in particolare una grande
collaborazione tra amministrazioni pubbliche e operatori privati nella realizzazione di piccoli, medi e grandi progetti di rigenerazione urbana. Ben 13 i progetti regionali presentati: Alghero, città che ospita l’iniziativa, con il progetto di riqualificazione del Waterfront in Via I Maggio, e poi la rigenerazione del quartiere Sant’Elia e il progetto del Nuovo parco urbano di Sant’Elia ‘’Parco degli Anelli’’ a Cagliari, il Fass Shopping Center a Elmas, la rifunzionalizzazione della ex-Centrale elettrica della Grande Miniera di Serbariu come Museo della Città di Fondazione e Archivio del Novecento di Carbonia. Due i progetti per Oristano, la rigenerazione del lungomare di Torre Grande e il Centro Intermodale passeggeri e stazione interscambio, si arriva poi a Sassari con il progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione dell’Ex Tipografia Chiarella, il restauro conservativo dell’Ex Hotel Turritania e con la riqualificazione dei vecchi mulini Azzena, e in provincia con il Compendio di Rinaggiu a Tempio di Pausania e la realizzazione di parchi urbani e aree ricreativo sportive finalizzati alla riqualificazione delle aree periferiche e marginali di Porto Torres, per concludere poi con il recupero e la ristrutturazione delle Ex distillerie Capra di Quartu Sant’Elena. A dare avvio ai lavori è stato il sindaco di Alghero, Raimondo Cacciotto: «Siamo pienamente convinti che da questo confronto si possa rafforzare una nuova visione del progettare le nostre città, le nostre comunità. Migliorare la qualità della vita dei cittadini con progetti che aumentino la fruibilità e la vivibilità del territorio è uno degli obbiettivi che vogliamo raggiungere. Il nostro progetto va in questa direzione, coniugare ambiente e socialità con sport, cultura ed eventi». Viva soddisfazione è stata espressa dalla presidente nazionale Ance, Federica Brancaccio: «È la prima volta che il festival fa tappa in Sardegna, stiamo assistendo a progetti veramente interessanti e al grandissimo lavoro che i sindaci di comuni piccoli, medi e grandi stanno facendo. Attraverso la rigenerazione urbana si può invertire davvero questo calo demografico questa desertificazione. Può essere davvero l’antidoto che serve a questo paese per trattenere i giovani e per richiamarne altri». «La rigenerazione siamo noi qui oggi presenti, la sinergia che riusciamo a creare tra politica, imprese e progettisti – ha affermato il presidente di Ance Sardegna, Pierpaolo Tilocca – Il processo ditrasformazione che parte dall’idea, dalla raccolta dei finanziamenti necessari, fino alla realizzazione degli interventi deve muoversi su un piano di collaborazione che è l’unica garanzia per trasformare le nostre città e per dare ai cittadini un territorio accogliente e attrattivo». Il presidente di Ance Centro Nord Sardegna, Silvio Alciator, ha ribadito che la rigenerazione urbana è fondamentale affinché i nostri centri possano riqualificarsi: «In tal modo potranno affrontare le sfide dei prossimi anni, al fine di garantire quella fruibilità e quella qualità della città che oggi deve essere messa a disposizione di nuovi residenti. E questo vale non soltanto per i grandi centri urbani della Sardegna ma anche e soprattutto per i piccoli comuni che oggi stanno perdendo tanta popolazione e rischiano di diventare delle cattedrali nel deserto. Noi per impedire questo ovviamente non abbiamo oggi la necessità di costruire del nuovo, ma abbiamo bisogno di creare in questi comuni i contesti, le condizioni e i servizi utili a attrarre e a mantenere le persone in questi centri urbani». Spazio anche a un progetto che viene dalla Spagna, in particolare dalla vicina Catalogna. Grazie alla collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’architetto e project director dello studio Miralles Tagliabue EMBT Architects di Barcellona, Valentina Noris, ha presentato il progetto del Mercato coperto riqualificato di Santa Caterina di Barcellona. L’evento, organizzato con la collaborazione del Comune di Alghero, di Ance Sardegna, Ance Centro Nord Sardegna, Ance Sardegna Centrale e Ance Sardegna Meridionale ha visto la partecipazione degli assessoriregionali ai lavori pubblici e agli enti locali, finanze e urbanistica, Antonio Piu e Francesco Spanedda. Ricca, inoltre, la presenza di sindaci della regione insieme a imprenditori, esperti, professori e progettisti.
Cdp lancia con successo il secondo green bond da 500 milioni a supporto degli investimenti
Cassa Depositi e Prestiti torna sul mercato delle emissioni ESG lanciando con successo il suo secondo Green Bond, per un ammontare complessivo di 500 milioni di euro e scadenza a 8 anni, riservato a investitori istituzionali. L’operazione ha suscitato un forte interesse sul mercato, con ordini per quasi 2,5 miliardi di euro (pari a 5 volte l’offerta) provenienti da oltre 100 investitori. Significativa la componente internazionale, pari al 73% dell’allocazione finale, prevalentemente da Francia (25%), BeNeLux (15%), Regno Unito (14%), Germania/Austria/Svizzera (9%). In particolare, si è registrato un forte interesse da parte di Istituzioni europee e una marcata presenza di investitori orientati ai criteri ESG. Questa emissione rappresenta un passaggio significativo per CDP nella promozione dell’innovazione tecnologica, anche nell’ambito della finanza sostenibile: verrà infatti fatto ricorso alla tecnologia blockchain per tokenizzare il processo di rendicontazione, offrendo agli investitori un’ulteriore modalità per verificare l’allocazione dei proventi dell’operazione e i relativi impatti, garantendo ancora maggiore trasparenza, integrità e affidabilità delle informazioni fornite. In tal modo, CDP punta a rafforzare la fiducia degli operatori nelle scelte di investimento sostenibile, supportandoli nel raggiungimento degli obiettivi di rendicontazione in ambito ESG. I proventi dell’emissione saranno destinati a iniziative con impatti ambientali positivi, tra cui investimenti infrastrutturali nei settori delle energie rinnovabili e della mobilità sostenibile, oltre a interventi a favore delle imprese finalizzati all’efficientamento energetico e alla promozione dell’economia circolare. L’emissione rappresenta il primo bond CDP riservato a investitori istituzionali quotato esclusivamente sul Mercato Telematico delle Obbligazioni (MOT) di Borsa Italiana. Il collocamento è stato, infatti, effettuato nell’ambito del Debt Issuance Programme (DIP) di CDP, il programma da 15 miliardi di euro dedicato a emissioni a medio-lungo termine per investitori istituzionali, approvato da CONSOB lo scorso 7 maggio e ammesso a quotazione da Borsa Italiana. Il bond è inoltre il primo Green emesso nell’ambito del nuovo “Green, Social and Sustainability Bond Framework” di CDP, aggiornato a dicembre 2023, in linea con i Green Bond Principles dell’International Capital Market Association (ICMA) .CDP conferma così il proprio ruolo di riferimento nella finanza sostenibile, portando a undici il numero di emissioni ESG collocate sul mercato dal 2017, per un valore totale di 7,25 miliardi di euro. L’operazione rafforza l’impegno di CDP verso il raggiungimento delle priorità individuate nel nuovo Piano Strategico 2025-2027, in particolare nell’ambito della Just Transition, attraverso il sostegno allo sviluppo di infrastrutture per la transizione energetica e l’economia circolare, la promozione di misure di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico, un maggiore impulso alla competitività per il rafforzamento dell’ecosistema di imprese, infrastrutture e pubbliche amministrazioni italiane, favorendo l’accesso alla finanza, la crescita dimensionale e i processi di innovazione tecnologica. Il titolo ha una cedola fissa annua lorda pari a 3,25% e scadenza a giugno 2033. Il rating a medio-lungo termine atteso è pari a BBB+ per S&P, BBB per Fitch e BBB+ per Scope. Banca Akros, BofA Securities, BNP Paribas, Intesa Sanpaolo (Divisione IMI CIB), Santander Corporate & Investment Banking, UniCredit hanno agito in qualità di Joint Lead Managers e Joint Bookrunners dell’operazione.
Le imprese prevedono 595 mila entrate a giugno e 1,5 milioni entro agosto
Sono 595mila le opportunità lavorative offerte dalle imprese a giugno e salgono a quasi 1,5 milioni nel trimestre giugno-agosto, con un incremento di circa 29mila unità rispetto a giugno 2024 (+5,1%) e di oltre 83mila unità sul corrispondente trimestre (+6,0%). Nel mese, sono positive le previsioni di assunzioni del manifatturiero con oltre 2mila contratti in più rispetto a un anno fa (+2,9%) e dei servizi (+28mila contratti; +6,4%), mentre registrano una flessione le costruzioni (-1mila contratti; -2,6%). A giugno, pur rimanendo elevata (45,4%), la difficoltà di reperimento incontrata dalle imprese nel reclutare il personale risulta in flessione di oltre 2 p.p. rispetto a 12 mesi fa. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che elabora le previsioni occupazionali per il mese di giugno. L’industria nel suo complesso ricerca a giugno 137mila lavoratori che salgono a 358mila nel trimestre giugno-agosto. Per il manifatturiero, che è alla ricerca di circa 87mila lavoratori nel mese e di 231mila nel trimestre, le maggiori opportunità di lavoro sono offerte dalle industrie della meccatronica che ricercano 19mila lavoratori nel mese e 51mila nel trimestre, seguite dalle industrie alimentari, bevande e tabacco (16mila nel mese e 57mila nel trimestre) e da quelle metallurgiche e dei prodotti in metallo (15mila nel mese e 38mila nel trimestre). La domanda di lavoro del comparto delle costruzioni si attesta su 50mila assunzioni nel mese e 127mila assunzioni nel trimestre. Sono invece quasi 458mila i contratti di lavoro offerti dalle imprese dei servizi nel mese in corso e oltre 1,1milioni quelli previsti nel trimestre giugno-agosto. Il settore turistico continua ad offrire le maggiori opportunità di impiego con 175mila lavoratori ricercati nel mese e circa 392mila nel trimestre, seguito dal commercio (82mila nel mese e 207mila nel trimestre) e dai servizi alle persone (74mila nel mese e 182mila nel trimestre). A giugno cresce il ricorso al tempo determinato, proposto per 379mila contratti pari al 63,7% delle entrate programmate, +29mila rispetto a giugno 2024; sostanzialmente stabili quelli a tempo indeterminato (93mila pari al 15,6%).
Nel mese sono difficili da reperire 270mila profili pari al 45,4% delle figure professionali da inserire in azienda, soprattutto a causa della mancanza di candidati per ricoprire le posizioni lavorative aperte. A risentire maggiormente del mismatch sono le industrie metallurgiche e metallifere (63,3% dei profili ricercati dalle imprese è di difficile reperimento), le imprese del comparto costruzioni (61,4%), le industrie tessili, abbigliamento e calzature (59,7%), le imprese del legno-mobile (57,1%) e della meccatronica (52,2%). Tra i profili di più difficile reperimento, il Borsino delle professioni segnala per le professioni intellettuali gli ingegneri (54,4%) e gli specialisti nelle scienze gestionali, commerciali e bancarie (45,1%). Tra i tecnici si registrano elevati livelli di mismatch per i tecnici in campo ingegneristico (66,2%), i tecnici della salute (66,1%) e i tecnici della gestione dei processi produttivi (61,0%). Le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (57,5%) e gli operatori per la cura estetica (56,0%) sono le professioni di più difficile reperimento tra quelle qualificate nelle attività commerciali e dei servizi. Per gli operai specializzati si segnala l’elevata difficoltà di reperimento negli addetti alla rifinitura delle costruzioni (75,3%) e all’istallazione/manutenzione attrezzature elettriche/elettroniche (71,5%); difficili da reperire sul mercato anche i conduttori di macchinari dell’industria tessile e delle confezioni (83,9%) e di macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche (66,4%). La quota di assunzioni che le imprese prevedono di ricoprire ricorrendo a lavoratori stranieri si attesta al 18,5% delle entrate complessive. Dichiarano che ricorreranno maggiormente a manodopera straniera le imprese dei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (31,1%), dei servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (30,0%), delle Altre industrie[2] (23,1%), della metallurgia e prodotti in metallo (21,5%) e delle costruzioni (20,9%). Le imprese sono anche alla ricerca di circa 187mila giovani “under 30” che rappresentano il 31% del totale ingressi programmati per giugno. Le maggiori opportunità di impiego per i giovani sono offerte dai servizi finanziari e assicurativi (il 51,5% delle assunzioni programmate sarà coperto da giovani), dai servizi dei media e della comunicazione (41,8%), dal commercio (41,6%), dai servizi informatici e delle telecomunicazioni (41,3%) e dalle industrie della carta, cartotecnica e stampa 38,3%). A livello territoriale, rispetto a giugno 2024, cresce soprattutto il Sud e isole con 185mila entrate (+14mila), ma anche il Centro (123mila; +8mila) e il Nord est (144mila; +7mila); fa eccezione il Nord ovest che prevede 144mila entrate, -1mila rispetto a 12mesi fa.
Commissioni parlamentare di Camera e Senato: confermate le presidenze
Alla Camera confermati alla Affari Costituzionali Nazario Pagano di FI; Ciro Maschio di FdI alla Giustizia e Giulio Tremonti di FdI agli Esteri, Antonino Minardo (Misto) alla Difesa, Marco Osnato (FdI) alle Finanze, Giuseppe Mangialavori (FI) alla Bilancio e Federico Mollicone (FdI) alla Cultura. E ancora: alla Commissione Lavoro Walter Rizzetto (Fdi); alla Affari sociali, Ugo Cappellacci (Forza Italia); all’Agricoltura, Mirco Carloni (Lega); alle Politiche della Ue, Alessandro Giglio Vigna (Lega). Confermati infine presidenti della commissione Ambiente, Marco Rotelli (Fdi), della Trasporti, Salvatore Deidda (Fdi) e delle Attività produttive, Alberto Gusmeroli (Lega).
Accordo tra Enac Servizi e Sace per lo sviluppo degli aeroporti. Assaeroporti visita il centro di controllo Enav
Con l’obiettivo di supportare lo sviluppo del settore aeroportuale italiano, Enac Servizi, , società in house di Enac, affidataria di 20 scali aeroportuali territoriali, ha firmato un protocollo di intesa con SACE, il gruppo assicurativo finanziario partecipato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze specializzato nel sostegno alla crescita delle imprese italiane. I firmatari del protocollo, l’amministratore unico di Enac Servizi, Marco Trombetti e l’amministratore delegato di Sace, Alessandra Ricci, hanno espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto e hanno già avviato le prime azioni per dare concreta attuazione alle attività previste dall’intesa per sostenere lo sviluppo infrastrutturale della rete aeroportuale italiana. Enac e Sace collaboreranno per favorire lo sviluppo del settore aeroportuale italiano, tramite la creazione di gruppi di lavoro congiunti per identificare e sviluppare nuove opportunità e tramite la condivisione di informazioni e iniziative di business matching con aziende del settore aviation e settori connessi. A valle di due diligence dirette o svolte in collaborazione con istituti di credito, Sace fornirà le necessarie garanzie e liquidità per la realizzazione dei progetti di investimento e la copertura assicurativa dei relativi cantieri.
“Siamo lieti di aver firmato questo accordo con un’importante realtà come Enac Servizi per promuovere lo sviluppo della rete aeroportuale italiana, condividendo informazioni su progetti, iniziative e opportunità commerciali di interesse comune, nonché facilitando l’accesso ai prodotti e servizi assicurativo-
finanziari di SACE. L’intesa conferma il nostro impegno concreto a sostenere, valorizzare e implementare le infrastrutture aeroportuali, strategiche per la crescita economica dell’Italia e dell’export”, dichiarato Ricci. Per Trombetti, “gli aeroporti a servizio della Regional Air Mobility renderanno possibile individuare nuovi modelli di business, fungendo da volano per opportunità di investimento sia per il settore aviation che per lo sviluppo di attività imprenditoriali in aeroporto e sul territorio. Enac ha affidato alla propria società in- house Enac Servizi l’attuazione di un ambizioso programma triennale di opere pubbliche che sia da volano e moltiplicatore di investimenti sul territorio. La sottoscrizione dell’accordo con SACE rappresenta un ulteriore e importante tassello per la realizzazione di questo progetto”. Intanto, ieri, una delegazione di Assaeroporti, composta dai vertici e dal Consiglio Direttivo dell’Associazione, ha visitato questa mattina il Centro di Controllo d’Area (ACC) ENAV di Roma e il simulatore della torre di controllo digitale (Remote Digital Tower). La delegazione è stata accolta dall’Amministratore Delegato di ENAV Pasqualino Monti che ha illustrato agli ospiti le specificità delle strutture operative presenti sul sito di Ciampino. L’ACC di Roma è responsabile di circa il 60% dello spazio aereo italiano e garantisce la gestione delle fasi di rotta e avvicinamento/allontanamento dagli aeroporti di competenza a più di un milione di aeromobili ogni anno. Il simulatore di Torre Digitale è una struttura di addestramento e test che replica esattamente la tecnologia delle torri digitali gestite da remoto presenti oggi sugli aeroporti di Brindisi e Perugia. La cosiddetta Remote Digital Tower consente ai controllori del traffico aereo di gestire a distanza i movimenti su un aeroporto grazie a particolari telecamere e sistemi che replicano i 360° del panorama visibile da una torre di controllo tradizionale. Nel piano operativo di ENAV è prevista la creazione di due hub, a Brindisi e Padova, dai quali si potranno gestire 26 scali minori con un innalzamento dell’efficienza e della flessibilità dei servizi a beneficio di aeroporti che costituiscono un network indispensabile per garantire la mobilità di persone e merci a tutto vantaggio dei territori.
L’ad di Enav Pasqualino Monti ha dichiarato : “Siamo lieti di aver accolto oggi la delegazione di Assaeroporti presso una struttura che rappresenta l’eccellenza tecnologica e operativa del Gruppo ENAV. Occasioni come questa rafforzano la sinergia tra tutti gli attori del settore. Il confronto con l’associazione dei gestori aeroportuali, uno dei nostri principali stakeholder, rappresenta un momento prezioso per condividere visioni e obiettivi comuni in termini di innovazione, sicurezza e sostenibilità, elementi chiave per il futuro del trasporto aereo. Il nostro Piano Industriale 2025-2029 va esattamente in questa direzione. La nostra strategia si fonda su investimenti mirati in tecnologie avanzate e capitale umano, con l’obiettivo di ottimizzare l’efficienza del traffico aereo e consolidare la safety”. “La visita odierna – ha commentato il Presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo – è stata un’importante occasione di confronto su progetti e tecnologie che stanno contribuendo ad innovare profondamente il nostro settore. Enav, che ringraziamo per l’ospitalità, si conferma un Player d’eccellenza a livello internazionale. Come Assaeroporti, in rappresentanza degli scali italiani, condividiamo con ENAV un comune percorso di modernizzazione, che vede protagonisti tutti gli operatori della nostra filiera per un trasporto aereo sempre più all’avanguardia, resiliente e al servizio del passeggero”.
Via libera dell’Art all’anticipo della riduzione del pedaggio dal primo luglio nel segmento merci
Si è concluso con il nulla osta dell’#AutoritàTrasporti, l’iter che ha portato all’anticipazione al 1 °luglio 2025 della riduzione del pedaggio per l’accesso all’infrastruttura ferroviaria nazionale nel segmento merci, originariamente prevista per il 1° gennaio 2026. Una misura mirata a sostenere le #impreseferroviarie attive nel trasporto merci, in un momento caratterizzato da forti criticità operative legate alle interruzioni di rete causate dai cantieri del Pnrr.
Himera, un viaggio nell’archeologia svelata dai cantieri ferroviari
La più grande necropoli greca sul suolo siciliano, Himera, è stata riportata alla luce dalla società del Gruppo FS, Rete Ferroviaria Italiana con il supporto di Italferr, durante i lavori di raddoppio della tratta Fiumetorto-Ogliastrillo, parte del potenziamento della linea ferroviaria Palermo-Messina. La mostra “Himera dagli alti dirupi. Un viaggio nella necropoli svelata dal raddoppio ferroviario”, è stata inaugurata ieri nella stazione di Palermo Centrale, alla presenza del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, dell’assessore dei Beni culturali e dell’identità siciliana Regione Sicilia, Francesco Paolo Scarpinato, dell’assessore Urbanistica e pianificazione strategica territoriale e costiera Comune di Palermo, Maurizio Carta, del presidente di RFI, Paola Firmi, dell’amministratore Delegato di Italferr, Dario LomBosco, e del direttore Investimenti di RFI, Lucio Menta. La mostra, nata da un’idea di Archeolog ETS, associazione del Gruppo FS, in collaborazione con il Parco di Himera, Solunto e Iato, permette di valorizzare uno dei più grandi scavi archeologici degli ultimi trent’anni in Italia. Si consente così ad un vasto pubblico di fruire gratuitamente della visione dei preziosi reperti venuti alla luce durante la campagna di scavi avviata nel 2008 da Rete Ferroviaria Italiana e conclusa a fine 2010, a cui è seguita una lunga attività scientifica di catalogazione e restauro dei reperti della necropoli di Himera, centro strategico della Sicilia antica, fondata nel 648 a.C. da coloni greci. Fino al prossimo 10 novembre, nella Sala Reale e nella sala adiacente della stazione di Palermo Centrale, entrambe messe a disposizione gratuitamente da GS Retail, sarà possibile visionare una selezione degli oltre 20.000 reperti archeologici portati alla luce dalla necropoli e consegnati alla Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Palermo. L’area archeologica di Himera, interessata dal nuovo tracciato ferroviario, ha restituito un patrimonio eccezionale, con il rinvenimento di oltre 9500 tombe nella necropoli occidentale. Ritrovamenti funebri, caratterizzati da un’ampia varietà di sepolture e corredi, che rappresentano una fonte straordinaria per lo studio delle dinamiche sociali, economiche e demografiche della colonia greca.
Il progetto ha saputo conciliare l’esigenza del raddoppio ferroviario con la salvaguardia dei reperti presenti, prevedendo lo spostamento del vecchio tracciato ferroviario che interferiva con i resti della città antica e l’adozione di soluzioni progettuali volte a minimizzare l’impatto sulla necropoli. L’intervento ha garantito la completa esplorazione delle aree coinvolte e la conservazione dei reperti. Il Gruppo FS ha restituito, così, alla cittadinanza un patrimonio culturale inedito, alimentando un dialogo virtuoso tra infrastrutture moderne e valorizzazione delle radicimstoriche. Il Gruppo è, infatti, costantemente impegnato nell’adozione dell’archeologiapreventiva per assicurare che la realizzazione di nuove linee ferroviarie avvenga in modo sostenibile, senza compromettere la ricchezza storica dei territori attraversati. Con Archeolog, ente del Terzo settore del Gruppo FS, del quale fanno parte RFI, Italferr, Anas e Quadrilatero Marche e Umbria, in sinergia con le Soprintendenze del Ministero della Cultura, il Gruppo FS contribuisce al restauro, alla conservazione e alla valorizzazione dei preziosi reperti archeologici rinvenuti durante la realizzazione e la manutenzione delle infrastrutture stradali e ferroviarie italiane.
Aspi: 18 i diplomati nella terza edizione del master in “Ingegneria e gestione integrata delle reti autostradali”, al via la quarta edizione
Con la consegna dei diplomi si è chiusa la terza edizione del Master universitario di secondo livello in “Ingegneria e gestione integrata delle reti autostradali” e si apre la nuova edizione del percorso di formazione dedicato a ingegneri under 30, esperti delle infrastrutture stradali con competenze nel settore digitale e tech. I 18 neodiplomati, che vedono confermata l’assunzione a tempo indeterminato nel Gruppo di Autostrade per l’Italia dopo i due anni di inserimento in apprendistato di Alta Formazione, potranno, sin da subito, contribuire alla crescita dell’azienda e partecipare da protagonisti alla strategia per una mobilità sempre più sostenibile. Il master è nato grazie alla partnership tra ASPI e quattro eccellenze universitarie, il Politecnico di Milano, il POLIMI Graduate School of Management, il Politecnico di Torino, la Scuola Master e Formazione Permanente del Politecnico di Torino. In totale sono 75 i partecipanti per le 4 edizioni del master. Nella terza sono stati formati principalmente ingegneri civili, ambientali, esperti nei sistemi di trasporto e dei sistemi edilizi e di mobility Engineering. Nella quarta edizione, invece, altri 17 studenti inizieranno il nuovo percorso formativo. I ragazzi e le ragazze, in questi due anni di formazione e apprendistato, hanno alternato momenti di studio in aula con altri di preparazione sul campo, entrando direttamente a contatto con le diverse realtà del Gruppo Aspi, dalle Società controllate alle Direzioni di Tronco, e confrontandosi così con le varie situazioni che quotidianamente popolano l’attività della vita autostradale. Inoltre, sono stati formati nella ricerca e attuazione di soluzioni innovative nell’ambito della gestione integrata delle reti autostradali, grazie a un programma teso a rafforzare competenze ingegneristiche di progettazione, gestione trasportistica, manutenzione e controllo delle infrastrutture stradali, competenze digitali applicate all’infrastruttura (Monitoraggio IoT, Infrastrutture Smart Mobility), oltre a competenze manageriali di project management. Nei prossimi 24 mesi i nuovi studenti si alterneranno tra lezioni in aula ed esperienze dirette lungo la rete autostradale: dal Traforo del Monte Bianco passando per le Direzioni di Tronco di Udine e Bari. La volontà è quella di mettere a fattor comune gli aspetti più moderni legati all’innovazione tecnologica con quelli del mondo dell’infrastruttura. Una vera e propria scuola d’eccellenza, dove la teoria resta costantemente allineata alla pratica. L’iniziativa nasce in seno ad Autostrade Next Generation, framework che raccoglie tutti i progetti strutturati di formazione e inserimento in azienda, nato nell’ambito del più vasto programma di Autostrade del Sapere, avviato dal Gruppo Aspi attraverso una fitta rete di sinergie con scuole, Università e centri di ricerca finalizzata a produrre “saperi” in grado di far fronte alle grandi sfide nel mondo della mobilità.
Tim: al via il noleggio operativo per professionisti e Pmi in collaborazione con Grenke
Tim lancia il servizio di ‘noleggio operativo’ per professionisti e piccole e medie imprese: una soluzione chiavi in mano realizzata da TIM Business in collaborazione con Grenke – società di riferimento in Italia per il noleggio operativo di tecnologie per il business – per avere smartphone e tablet sempre aggiornati scegliendo tra un’ampia offerta di prodotti. I clienti possono decidere la durata del noleggio (24, 30 o 36 mesi), pagando un canone fisso mensile, 100% deducibile, che include anche l’assistenza Kasko per la copertura di furti, smarrimenti e danni accidentali. In questi casi TIM mette a disposizione un servizio dedicato per la sostituzione del prodotto con uno nuovo. Al termine del contratto sarà possibile sostituire i prodotti in noleggio con nuovi modelli più avanzati per disporre sempre delle migliori novità tecnologiche. Una soluzione flessibile e sostenibile che facilita il lavoro quotidiano di professionisti e piccole e medie imprese che vogliono avvalersi di strumenti tecnologici e digitali sempre innovativi. A differenza dell’acquisto, il noleggio operativo, spiega il gruppo, consente di non immobilizzare capitali, offrendo vantaggi a livello fiscale. Una modalità sempre più diffusa tra professionisti e piccole e medie imprese che consente di avere beni strumentali e servizi per un periodo definito, senza investimenti immediati e consentendo la detrazione totale del costo affrontato, migliorando così la gestione finanziaria. Un altro vantaggio, sottolinea ancora Tim, è la possibilità di disporre delle ultime novità presenti sul mercato per lavorare in maniera efficiente e far crescere il proprio business senza più avere dispositivi obsoleti, un vero facilitatore della digital transformation delle imprese e dei professionisti. Con il nuovo servizio di TIM si passa a modelli di smartphone più avanzati, senza preoccuparsi di gestire costi di manutenzione dei dispositivi o di rivenderli, ottimizzando così anche l’impatto sull’ambiente.
Saipem lancia una sfida green nelle scuole per sensibilizzare alla transizione energetica
Il Programma Sinergia di Saipem, l’iniziativa di alternanza scuola-lavoro avviata nel 2011 e rivolta agli studenti delle scuole superiori, giunge alla 14esima edizione e si rinnova: nuove modalità, nuove scuole e figure professionali coinvolte. L’edizione 2025 ha previsto il lancio di una “challenge” che ha visto gli studenti competere nell’ideazione di una campagna promozionale per sensibilizzare all’importanza della transizione energetica e al ruolo delle energie rinnovabili offshore. Alla sfida hanno partecipato sei classi IV e V da altrettanti istituti scolastici situati in aree in cui Saipem è fortemente presente grazie alle proprie sedi sul territorio. Oltre all’ITIS “E. Mattei” di San Donato Milanese, all’ITIS “G. Feltrinelli” di Milano e all’ IIS Istituto d’Istruzione Superiore ITI di Tortolì, già coinvolti negli anni precedenti nell’esperienza Sinergia, quest’anno si sono aggiunte 3 nuove scuole: l’IIS Istituto d’Istruzione Superiore “A. Pacinotti” di Mestre, l’IIS Istituto d’Istruzione Superiore “Volterra-Elia” di Ancona e “La Nuova Scuola” di Pesaro. Ad ogni scuola è stato assegnato un “expert” di Saipem, un professionista esperto incaricato di lanciare il progetto e di spiegare ai ragazzi l’azienda, il settore energetico in cui opera e i contenuti della challenge. Gli studenti sono stati guidati nell’ideare, progettare e sviluppare poster, video, infografiche e altri contenuti multimediali che le scuole potranno utilizzare e condividere sui social media e sul web con l’obiettivo di educare il pubblico all’importanza delle energie rinnovabili offshore, illustrando come esse contribuiscano alla lotta contro il cambiamento climatico. Ciascun istituto ha poi selezionato il miglior project work tra quelli prodotti dalle proprie classi e i 6 finalisti hanno partecipato all’evento di premiazione finale. Gli studenti, in collegamento video dalle sedi Saipem di Milano, Fano e Marghera e dalla scuola di Tortolì hanno avuto l’opportunità di presentare i propri lavori. Una giuria di esperti, composta da rappresentanti di Saipem e dell’ente no profit di orientamento e formazione ELIS, ha scelto il progetto vincitore della challenge a livello nazionale. Gli studenti premiati saranno invitati il prossimo 3 ottobre presso il CNO – Centro Nazionale per l’Orientamento, l’innovativo hub di ELIS presso Villa Fassini a Roma, per una giornata interamente dedicata all’orientamento sulle professioni del futuro nel settore energetico. Il Programma Sinergia fa parte di un più ampio progetto di Saipem focalizzato sulla collaborazione con scuole superiori e università per la formazione dei giovani e il loro inserimento nella realtà lavorativa. Ad oggi Sinergia ha coinvolto più di 1000 studenti, per un totale di oltre 1300 ore di formazione e 135 risorse inserite in azienda. Il programma prevede un percorso formativo ideato e guidato da professionisti di Saipem, durante il quale vengono approfondite tematiche legata alla transizione energetica e digitale. I ragazzi partecipano ad attività di studio per sviluppare competenze teoriche e tecniche nella manutenzione, assistenza e realizzazione di progetti, nella gestione della supply chain e nell’ambito delle nuove fonti di energia.
Energia, Jorgensen: Ue guidi transizione e acceleri su rinnovabili
“Se non guidiamo la transizione, se non restiamo concentrati come Unione, temo che faremo marcia indietro a livello globale. Come sapete, dall’altra parte dell’Atlantico c’è un’amministrazione che non condivide il nostro senso di responsabilità riguardo a questa questione. Ciò non può portarci a nessun tipo di marcia indietro, deve portare al risultato opposto: dobbiamo accelerare, quindi più energie rinnovabili, velocemente”. Lo ha dichiarato il commissario europeo all’Energia Dan Jorgensen, nel suo intervento alla Settimana europea dell’energia sostenibile.
Fanghi depurazione, Utilitalia: ritirare emendamento italiano in Ue, rischio blocco del sistema
Energia, stoccaggi gas Ue superano il 51%. Italia meglio della media Ue al 63,13%
Carceri, Nordio: nuovi posti contro sovraffollamento
Ue: Angelini (Bankitalia), per euro alternativo al dollaro serve un safe asset
Se l’Europa vuole “costruire un sistema finanziario all’altezza del peso della sua economia e offrire agli investitori globali un’alternativa credibile al dollaro statunitense” con l’euro non ci sono alternative a quella di emettere un safe asset, un titolo pubblico europeo. Ad affermarlo è stato Paolo Angelini, Vice Direttore generale della Banca d’Italia, nel suo intervento alla Conferenza internazionale sui bond sovrani a Venezia, iniziativa congiunta tra banche centrali (Banca d’Italia, Bundesbank, Banca del Canada e Bce) con la presenza anche di istituzioni accademiche statunitensi ed europee. Secondo Angelini, l’esperienza di Next Generation Eu “dimostra che è possibile finanziare un ambizioso piano di investimenti europei attraverso l’emissione di debito pubblico comune senza dover creare un’unione fiscale o introdurre un ministero delle finanze della Ue”. La Ue “deve andare oltre gli aggiustamenti tecnici e aumentare drasticamente l’emissione di obbligazioni dell’Ue, poiché il loro volume totale rimane troppo modesto per sostenere un mercato fiorente e ridurre il premio di liquidità”. Serve tuttavia “un passo politico coraggioso” per avviare un processo che trascenda gli attuali confini dei programmi esistenti e rifletta una visione europea condivisa per il futuro della nostra unione economica e finanziaria.
Maria Cristina Carlini