L'audizione sul Psb

Giorgetti: “Con la revisione Istat crescita a 1% più difficile”. Nuove revisioni catastali per chi ha usato i bonus

Giorgetti ha illustrato in Parlamento il Piano strutturale, “ambizioso ma realistico” che porterà l’Italia fuori dalla  procedura per deficit eccessivo dal 2027. Intanto, però, si allontana l’obiettivo di crescita dell’1% del Pil, fissato dal Def. E mentre rischiava di aprirsi un caso sulla revisione delle rendite catastali, il ministro ha chiarito che le rendite saliranno per chi ha usato i bonus edilizi

09 Ott 2024 di Maria Cristina Carlini

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Giorgetti: “Con la revisione Istat crescita a 1% più difficile”. Nuove revisioni catastali per chi ha usato i bonus

CAMERA, COMMISSIONE BILANCIO RIUNITE, AUDIZIONE MINISTRO GIORGETTI

 

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è arrivato all’attesa audizione sul nuovo Piano Strutturale di Bilancio di medio termine dopo giornate difficili e molto turbolente: è stata come un terremoto la sua ‘chiamata’ ai sacrifici per tutti, poi ridimensionata e chiarita con l’assicurazione di saper distinguere chi può fare sacrifici; poi è giunta la doccia fredda sulle prospettive di crescita nel 2024, che secondo la Banca d’Italia e l’Ufficio Parlamentare di Bilancio si dovrebbe fermare a +0,8%. Ed è su questi due punti, che, incalzato anche dalle domande del parlamentari, il titolare del Mef ha dato le sue risposte davanti alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. Innanzitutto, le prospettive di crescita: “la recente revisione delle stime trimestrali annuali da parte dell’Istat, pur elevando di molto il livello del Pil sia in termini nominali che reali, hanno comportato una correzione meccanica al ribasso della crescita acquisita per il 2024 che rende più difficile il conseguimento di una variazione annuale del Pil reale dell’1% per l’anno in corso. I nuovi dati trimestrali, pur avendo un probabile impatto sulla lettura finale del 2024, non suscitano preoccupazioni per gli anni seguenti», ha detto Giorgetti indicando anche le incertezze che si addensano all’orizzonte.  «La presentazione di questo nuovo documento avviene in un momento caratterizzato da tendenze contrastanti: se da un lato l’andamento delle variabili economiche appare complessivamente in linea con le attese, dall’altro l’allargamento dei conflitti in atto, in particolare nel Medio Oriente sta aumentano ulteriormente l’incertezza che caratterizza lo scenario economico globale».

Poi è arrivata la puntualizzazione sui sacrifici richiesti per assicurare le coperture finanziare alle misure che verranno inserite in manovra: “chi avesse avuto la pazienza di sentire questa intervista, avrebbe visto che non ho rettificato proprio niente, ho risposto – ha precisato Giorgetti – che i sacrifici li devono fare tutti, non solo gli operai, tanto è vero che a queste persone che sopportano questi sacrifici abbiamo già dato il taglio del cuneo mai visto in epoca recente. Non mi piace la disinformazione, possono cadere le Borse, ma si deve fare un’analisi politica, Salvini ha perfettamente compreso quello che volevo dire».

Ma c’è un’altra questione che ha agitato – e non poco – le acque nel corso dell’audizione, quella relativa alla revisione del catasto sugli immobili migliorati con i bonus edilizi. Tra le riforme del Psb, elencate dal titolare del Mef, c’è anche «l’aggiornamento degli archivi catastali che dovrà includere le proprietà ad oggi non censite e valori catastali rivisti per quegli immobili che hanno conseguito un miglioramento strutturale, a seguito di interventi di riqualificazione finanziati in tutto o in parte da fondi pubblici». Un punto sul quale Giorgetti è dovuto intervenire anche in sede di replica: “non si tratta di fare l’aggiornamento dei valori di mercato, ma di andare a cercare le case fantasma e precisare che chi fa le ristrutturazioni edilizie è obbligato ad aggiornare i dati catastali. Andremo a vedere se lo hanno fatto”. E, ha aggiunto, “il condono non va contro questa politica, va esattamente in questo senso di regolarizzazione”. Nessun aumento catastale, dunque, “ma due misure già esistenti e diciamo non proprio attuate: la prima, i censimenti degli immobili fantasma; la seconda, l’adeguamento catastale per gli immobili che hanno usufruito dei bonus edilizi Superbonus 110 per cento, già previsto nella legge di bilancio”.

La manovra: tagli alle spese ma non alla Sanità, chiederemo più efficienza e produttività

Dopo il via libera del Parlamento al nuovo Piano, il cantiere della manovra di bilancio entra nel vivo e il prossimo step sarà la presentazionec del Documento programmatico di Bilancio il 15 ottobre prossimo. «La manovra di bilancio che presenteremo nelle prossime settimane fornirà le risorse necessarie necessarie a confermare gli interventi ritenuti necessari: tra questo rientrano le misure per rendere strutturali gli effetti del taglio del cuneo e l’accorpamento delle aliquote Irpef su tre scaglioni. Nonché interventi per favorire la natalità e un sostegno alle famiglie numerose. La manovra stanzierà anche le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici per il 2025-27» e incrementerà i fondi per la sanità pubblica. Le risorse deriveranno dagli spazi in deficit e da coperture specifiche”. E sui tagli netto è il messaggio di Giorgetti: “taglieremo più le spese che aumentare le tasse perché questa è la nostra impostazione. Taglieremo tutte le spese tranne la spesa sanitaria che manterrà l’incidenza sul Pil. Tutte le altre subiranno tagli significativi e costringeremo le amministrazioni a a farli” in nome di una maggiore “efficienza e produttività”. Un buon abbrivio dovrebbe arrivare dall’andamento delle entrate tributarie. Nei primi otto mesi, il gettito supera i 380 miliardi con un aumento di 23,341 milisrfi, +6,5%.

Il ministro dell’Economia ha quindi ribadito la linea della prudenza alla quale si impronta l’azione del Governo: “l’obiettivo vero di questa manovra prudente è quello di creare in qualche modo le condizioni affinché, sia l’abbassamento dei tassi sul mercato derivante da una diversa impostazione di politica monetaria, sia una credibilità di politica di finanza pubblica che ci permetta di abbattere lo spread, ci permetta di ridurre la spesa più odiosa che c’è, quella per interessi, che sottrae ossigeno a famiglie e imprese. Questo è l’obiettivo strategico di questa manovra di bilancio”.

 

Il Psb è “ambizioso e realistico”: l’Italia fuori dalla procedura di deficit dal 2027

Anche se “non è un documento perfetto”, il Psb, che oggi passa al vaglio dell’Aula di Camera e Senato, è “un documento allo stesso tempo ambizioso ma realistico”, ha sottolineato Giorgetti. “La stabilità della finanza pubblica è un elemento di grande rilevanza” e “il piano delinea un quadro di finanza pubblica che porta ad una stabile riduzione dello stock del debito pubblico e dei relativi oneri, che è una necessità ineludibile”. Con la rotta tracciata, “il governo ritiene di poter conseguire, pur adottando un profilo di aggiustamento coerente in media con quello stimato dalla Commissione, una riduzione del rapporto tra indebitamento netto e il Pil più rapida e tale da portare l’Italia al di fuori dalla procedura di deficit eccessivo a partire dal 2027”, è l’obiettivo riconfermato in audizione da Giorgetti. “Al percorso di correzione strutturale individuato lungo i sette anni di aggiustamento corrisponde un tasso di crescita medio annuo della spesa netta pari a 1,5%, che è in linea con quello della traiettoria di riferimento della Commissione”. Giorgetti ha quindi assicurato che “il Piano non lascia indietro nessuno. La definizione di interventi selettivi e prudenti consentirà di assicurare il rafforzamento delle politiche per la famiglia, promuovendo adeguatamente la natalità e la genitorialità, la sostenibilità delle spese per le prestazioni sociali e la qualità delle prestazioni offerte dal servizio sanitario nazionale”.

La citazione di Keynes

«Poco più di un secolo fa, John Maynard Keynes faceva notare che “Consideriamo naturali, permanenti, sicuri, alcuni dei più singolari e temporanei dei nostri vantaggi recenti, e ci regoliamo nei nostri piani di conseguenza”. Ogni intervento di politica di bilancio deve essere attentamente valutato e collocato nel contesto in cui è introdotto e successivamente mantenuto», ha affermato Giorgetti concludendo il suo intervento. «Solo in questo modo – ha aggiunto – sarà possibile assicurare un’efficace gestione delle risorse e un aggiustamento dei conti utile a migliorare la reputazione e l’attrattività dell’Italia e, di conseguenza, garantire la stabilità dei “nostri vantaggi”».

 

 

 

 

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