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Gas, la nave di Ravenna PRONTA a operare. Aumenta il gnl dagli Stati Uniti

La Bw Singapore, situata a 8,5 chilometri al largo del comune romagnolo, ha concluso senza ritardi le procedure di messa in servizio (commissioning) e garantirà una capacità annuale di rigassificazione di 5 miliardi di metri cubi. Venier: “Dietro questi numeri c’è la scelta chiara di realizzare le infrastrutture per consentire la diversificazione delle fonti e per rafforzare la resilienza del nostro sistema energetico”.

28 Apr 2025

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La nave rigassificatrice Bw Singapore di Snam è pronta a operare. Ieri, infatti, la società guidata da Stefano Venier (che a breve lascerà il posto ad Agostino Scornajenchi, finora amministratore delegato di Cdp Venture Capital) ha comunicato che si sono concluse per tempo le attività di commissioning (cioè di messa in servizio) dell’impianto propedeutiche all’avvio delle operazioni commerciali. A maggio, dunque, una volta ricevute le ultime autorizzazioni da parte delle Istituzioni competenti, avrà inizio l’attività di rigassificazione con la messa a disposizione della capacità tramite procedure di asta competitiva. 

Per ricordare, la nave – ormeggiata a 8,5 chilometri al largo di Ravenna – è stata acquistata da Snam nel luglio 2022 e come la Italis Lng di Piombino ha una capacità di rigassificazione annua di 5 miliardi di metri cubi che porterà il tasso nazionale di lavorazione del gas liquido a 28 miliardi di metri cubi all’anno, volume uguale a quanto importato dalla Russia nel 2021 e pari al 45% della domanda nazionale di gas, che potrà così essere soddisfatta attraverso un vettore che garantisce ampia diversificazione delle rotte d’approvvigionamento.

Per Venier si completa così “un altro tassello essenziale per la sicurezza energetica del nostro Paese. Dietro questi numeri c’è la scelta chiara di realizzare le infrastrutture per consentire la diversificazione delle fonti e per rafforzare la resilienza del nostro sistema energetico, creando anche le condizioni per la transizione energetica, che stiamo costruendo insieme, con il contributo di istituzioni, territori, imprese e comunità su scala pan-europea”.

Il gnl, dunque, si conferma il vettore energetico prescelto dall’Italia per la transizione energetica. Come ricordato dalla stessa società milanese, nel 2024 ha coperto un quarto della domanda nazionale con 150 navi che da circa 10 Paesi diversi e in questa prima parte di 2025 il trend è in crescita, con oltre il 30% dei volumi importati garantiti dal gas naturale liquefatto proveniente da una pluralità di Paesi. Infatti, sono già approdate in Italia circa 60 navi gasiere, di cui la metà proveniente dagli Usa – in crescita rispetto a circa un terzo dello scorso anno – dal Qatar e da diversi Paesi africani, per un volume complessivo di quasi 6 miliardi di metri cubi. Proprio sul gas liquefatto proveniente da oltreoceano, l’incontro Meloni-Trump del 17 aprile ha rappresentato un tassello importante: i due leader hanno, infatti, annunciato la volontà di rafforzare le forniture verso il nostro Paese anche se nel comunicato congiunto non si è parlato di volumi, tempi o impegni contrattuali precisi. Anche perché sono le aziende a occuparsene. Più probabilmente è stato un passaggio necessario nel contesto della trattativa sui dazi introdotti dalla nuova amministrazione a stelle e strisce. Vedremo, allora, se questa intesa politica sul gnl avrà risvolti effettivi e concreti.

 

 

 

 

 

 

M.Gia.

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