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Foti striglia le regioni: dalla riprogrammazione dei fondi coesione chieste poche risorse per casa e acqua. Alle politiche abitative in tutto 13,4 miliardi

13 Nov 2025 di Giorgio Santilli

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Foti striglia le regioni: dalla riprogrammazione dei fondi coesione chieste poche risorse per casa e acqua. Alle politiche abitative in tutto 13,4 miliardi

TOMMASO FOTI MINISTRO

Federcasa, l’associazione che raccoglie 81 aziende di edilizia residenziale pubblica (gli ex Iacp), ha messo insieme alcuni dei principali protagonisti delle politiche abitative per fare il punto sullo stato dell’arte. Il presidente di Federcasa, Marco Buttieri, ha confermato la volontà di dar vita a un piano che consenta di riqualificare 60mila alloggi vuori perché non in condizioni di essere affittati. Federcasa conta di ottenere finanziamenti dalla Banca europea per investimenti. C’è poi la questione del conflitto con i comuni sul pagamento dell’Imu. “in molti casi l’Imu è pari o superiore agli introiti che derivano da canoni molto bassi”, dice Buttieri che auspica un chiarimento con il presidente dell’Anci, Gaetano Manfredi, “e il  Mef in posizione di arbitro”.

Ma la questione su cui si è cercato un chiarimento è ancora una volta quella delle risorse. Proprio mentre alla Camera il ministro  delle Infrastrutture Salvini parlava del piano casa pronto per essere varato (si veda qui l’articolo), all’iniziativa Federcasa interveniva il ministro del Pnrr e dell’Europa, Tommaso Foti, che a sua volta faceva una ricognizione delle risorse disponibili e di quelle potenziali per le politiche abitative. Senza risparmiare una strigliata alle Regioni, impegnate nella riprogrammazione di mid term dei fondi di coesione 2021-2027, da completare entro fine anno: “Sui fondi di coesione – ha detto Foti – confesso di essere un po’ deluso perché siamo partiti con una dichiarazione importante dall’Europa di voler favorire alloggi a prezzi accessibili, ma poi, quando ho chiesto alle Regioni di fare la riprogrammazione di medio termine che scade il prossimo 31 dicembre, non c’è stata esattamente una corsa a finanziare l’housing sociale. Attenzione, parliamo di riprogrammare risorse non impegnate di un programma che va a scadere al 2030 e già dal prossimo anno deve impegnare almeno il 10%. Certamente è legittimo che si possa investire poco sull’housing sociale ma poi, sto dicendo ai presidenti delle Regioni, non venitevi a lamentare che non ci sono risorse. Sull’housing sono arrivate richieste per 800 milioni, di cui 240 sono un programma del ministero del Lavoro, e per l’idrico, che dovrebbe essere l’altra priorità assoluta, 630 milioni”.

Poi Foti ha fatto una ricognizione delle risorse complessivamente a disposizione per le politiche abitative arrivando alla somma di 13,4 miliardi. “Continuo a sentir dire – ha detto il ministro – che mancano le risorse per la casa. Allora facciamo due conti. Nel Pnrr ci sono 2,7 miliardi di euro sui Pinqua di cui abbiamo a oggi rendicontato 1,8 miliardi. Ci sono interventi che non sono partiti ma non certo per colpa di chi li ha messi a disposizione. Tenete presente che questi 2,7 miliardi sono tutti soldi a debito. Secondo, abbiamo messo a disposizione 1,381 miliardi per l’efficientamento energetico, prevalentemente, se non esclusivamente destinati all’edilizia residenziale pubblica. Sono interventi ciascuno da 10 a 30 milioni, con possibilità di finanziamento al 65%. Questo è un argomento fatto in prospettiva perché il piano non finisce al 30 giugno 2026, ma andrà avanti per due o tre anni ancora. In questi investimenti, per gli uni e gli altri, ci sono anche nuovi alloggi o recupero di alloggi che fino ad oggi non erano messi a disposizione. Terzo elemento, il PON Metro che riguarda 14 città metropolitane, quindi il grosso del problema abitativo italiano, più 39 città del Sud con almeno 50mila abitanti. Vale 3 miliardi. La riprogrammazione che è uscita qui da tutte le città metropolitane potrebbe forse bastare per una sola città. C’è poi il Piano sociale per il clima che destinerà alla casa 4 miliardi, per varie finalità ma sempre 4 miliardi. Se si aggiungono vari altri fondi di minore entità, compresi i 660 milioni per il Piano casa, arriviamo a un totale di 13,4 miliardi che potrebbero essere impegnati per le politiche abitative. Il punto è se c’è la volontà politica di andare davvero in questa direzione”.

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