altra giornata nera
Ferrovie nel caos: sui guasti linea dura Rfi contro gli appaltatori ma la rete è sempre più FRAGILE e Fs taglia i treni Av
Dopo l’estate dei 1400 cantieri, un guasto “raro” – un chiodo in un cavo- mette in ginocchio il trasporto ferroviario italiano. Un nuovo black out che conferma lo stato di salute critico di una infrastruttura satura e la necessità di accelerare sulla manutenzione. Ma serve anche una soluzione nell’immediato. Per questo, le Fs studiano il modo per alleggerire il traffico sulla linea dell’alta velocità. E Rfi annuncia la linea dura verso i responsabili

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IN SINTESI
Per una sfortunata coincidenza, un nuovo black out sulla rete ferroviaria ha rovinato ieri la festa del debutto e del rilancio in grande stile dei nuovi treni regionali di Trenitalia. La stagione dei disservizi e dei ritardi dell’estate sembrava archiviata con un lento ritorno alla normalità ma il “raro” guasto alla linea di alimentazione elettrica – un chiodo piantato in un cavo – è stato un brusco ritorno a una dura realtà per le migliaia di passeggeri degli oltre 100 treni cancellati e in ritardo di ore e ore. Un’altra giornata di caos che conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, quella che è ormai una vera e propria emergenza: quella di un’infrastruttura ferroviaria satura che regge con sempre maggiore difficoltà e affanno l’aumento del traffico sui binari. Lo ha ben presente il neo amministratore delegato, Stefano Donnarumma, alla guida delle Fs Spa da fine giugno. Così come lo hanno ben presente i vertici delle società operative, l’ad di Rfi, Gianpiero Strisciuglio, e l’ad di Trenitalia, Luigi Corradi. Problemi che vengono da lontano, da ritardi che si sono accumulati negli anni e ai quali bisogna dare con urgenza una risposta. La priorità dichiarata e riaffermata più volte, anche negli ultimi giorni, è quella di innalzare gli standard di efficienza della rete e di potenziarla. con interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Per il solo 2024, il piano di investimenti di Rfi ammonta a 9 miliardi di euro. Gli interventi dei cantieri prevedono la sostituzione di deviatoi, scambi e binari, l’adeguamento delle l’adeguamento delle sagome delle gallerie, lavori di impermeabilizzazione, di installazione del sistema Ertms e di raddoppio dei binari, la manutenzione di arcate e viadotti. Quella appena trascorsa è stata così l’estate dei 1400 cantieri per la realizzazione di opere per 600 milioni di euro. Molti cantieri si sono aperti e richiusi e altri proseguiranno nelle prossime settimane. L’orizzonte in cui si muovono ora le Ferrovie, come ha detto Donnarumma, va ora anche oltre il PNRR: già sono stati spesi in investimenti 10 dei 25 miliardi totali e non c’è alcun dubbio, ha assicurato, che le opere previste non vengano realizzate.
La soluzione nell’immediato: la razionalizzazione della circolazione per alleggerire la rete
Ma i lavori in corso e quelli da fare – per quanto si svolgano in tempi (auspicabilmente) fisiologici e serrati- e l’aumento dell’offerta, qualche problema e grosso, lo pongono nell’immediato e la necessità di alleggerire la circolazione sulla rete è così diventata una delle priorità sempre più pressanti che si trovano ora a dover affrontare i vertici Fs. “La rete alta velocità Napoli-Milano è molto affollata, su questo la situazione è migliorabile. Su questo ci stiamo ragionando, pensiamo a una razionalizzare della linea”, ha detto Donnarumma parlando con la stampa. Razionalizzazione, ha precisato, che non significa riduzione della capacità offerta. Quale la possibile soluzione? L’idea, come ha spiegato Corradi, non è di ridurre i treni, soprattutto nelle ore di punta ma si pensa a soluzioni per avere la stessa capacità con un utilizzo minore dell’infrastruttura. Una soluzione è quello della cosiddetta multipla, cioè due treni accoppiati che trasportano il doppio dei passeggeri, che già viene applicata ma che ora potrebbe essere potenziata. Bisognerà vedere quali interventi le Fs metteranno concretamente in campo.
Il black out di ieri per un guasto “raro” agli impianti elettrici. Salvini: “un’impresa privata ha piantato un chiodo su un cavo”
Come si è accennato, quella di ieri doveva essere una giornata di festa. Un appuntamento da tempo annunciato per presentare il nuovo brand dei treni regionali di Trenitalia – nell’ambito del piano di rinnovo della flotta da 7 miliardi di euro dal 2018 al 2027 – e al quale erano attesi l’ad Donnarumma e il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini. Ma la scaletta della giornata è stata rapidamente rivista. Sia Donnarumma che Salvini non hanno partecipato e la conferenza stampa è stata l’occasione per la prima spiegazione tecnica, e anche le prime “doverose scuse” di quanto accaduto dalle 6,30 alle 8,45 nel nodo di Roma – quelle due ore e più che hanno paralizzato la circolazione ferroviaria – toccata all’ad di Rfi Strisciuglio (che invece non era previsto). Si è trattato di un “guasto raro agli impianti elettrici che alimentano l’impianto di circolazione”, ha detto escludendo attacchi hacker. Poche ore dopo, è arrivata la spiegazione di Salvini, dopo il question time alla Camera. “Stanotte c’è stato un errore di un’impresa privata che ha piantato un chiodo su un cavo e il tempo di reazione di fronte a questo errore e conto che il privato ne risponda, non è stato all’altezza di quella che è la seconda potenza d’Europa deve avere”. Spiegazioni, quelle di Salvini, che non hanno arginato l’ondata di attacchi politici dall’opposizione.
La linea dura di Rfi: provvedimenti anche contrattuali nei confronti dei responsabili
Anche Donnarumma, che ha fatto visita alla sala operativa, ha parlato di un evento piuttosto raro su cui sono in corso approfondimenti tecnici. “I colleghi di RFI e Trenitalia si sono mobilitati tempestivamente ed in forze per affrontare le criticità e gli impatti sul traffico ferroviario. Mi sono trovato di fronte a colleghi preparati e motivati, e ho ascoltato con vivo interesse la loro opinione anche sui programmi di miglioramento in corso e su quelli attuabili nel prossimo futuro. Il Gruppo FS è un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale nel campo dei trasporti. È per questo motivo che tutti noi ferrovieri dobbiamo continuare a dare il massimo per migliorare sempre più con efficienza ed efficacia, per garantire livelli di servizio ottimale ma anche saper gestire imprevisti come questi con lucidità e professionalità.
Rfi annuncia il pugno di ferro. “In considerazione dei gravi disagi delle ultime ore, sono in corso di valutazione tutti gli avvenimenti per l’individuazione precisa delle responsabilità. A questo proposito, è intenzione di Rfi, prendere provvedimenti- anche di tipo contrattuale- nei confronti di tutti i soggetti che hanno commesso errori o non sono stati all’altezza della situazione “.
I sindacati: “nessuno pensi di usare questi disservizi come scusa per la privatizzazione”
In allerta anche i sindacati. “Quello di oggi è l’ennesimo inconveniente che, nell’ultimo anno, ha interessato il sistema ferroviario, coinvolgendo migliaia di passeggeri e lavoratori”, dichiara la Filt Cgil per la quale “è evidente, e per noi non è una novità, che il sistema ferroviario sia per sua natura fragile”. “Non siamo interessati ai capri espiatori – dice la Filt – ma ci interessano alcuni aspetti. Prima di tutto, nessuno pensi di usare questi disservizi come scusa per far credere che la privatizzazione sia una soluzione. Anzi il Governo abbandoni queste velleitarie ipotesi che, alla luce di quanto accaduto in altri Paesi, produrrebbero ulteriori danni. Si faccia invece della condizione del sistema ferroviario un tema di interesse comune nazionale a partire dall’attuazione di un serio programma di cura del ferro, investendo risorse per rendere il sistema ferroviario al centro dello sviluppo e della sostenibilità di cui il Paese ha estremo bisogno”.