L'attuazione del decreto aiuti

Extracosti, ripartiti 713,8 milioni per 3.968 appalti. Ma il Mit: non c’è cassa, mancano 1,2 miliardi

Firmati i due decreti dirigenziali del ministero delle Infrastrutture che ripartiscono le risorse di competenza del primo e secondo trimestre del 2024, ma i provvedimenti ammettono nelle premesse che non ci sono risorse per onorarli e che ora la palla passa al Mef: “i relativi pagamenti potranno essere effettuati solo ed esclusivamente all’effettiva assegnazione dell’incremento di cassa richiesto”. C’è una crescita del 3% delle richieste rispetto al 2023, la parte del leone la fa ancora Rete ferroviaria italiana, con 188 milioni (il 26%). Resta bloccato il decreto di ripartizione del 2° semestre del 2022. I testi dei decreti con l’elenco delle opere ammesse a finanziamento.

12 Nov 2024 di Giorgio Santilli

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Extracosti, ripartiti 713,8 milioni per 3.968 appalti. Ma il Mit: non c’è cassa, mancano 1,2 miliardi

GIANCARLO GIORGETTI, MINISTRO DEL MEF

Firmati i decreti dirigenziali del ministero delle Infrastrutture che ammettono al finanziamento dei fondi del decreto aiuti 3.968 domande avanzate dalle stazioni appaltanti per coprire gli extra costi su altrettanti appalti di opere pubbliche per un importo totale di 713,8 milioni relativo ai primi due trimestri del 2024. La fetta più consistente è andata, al solito, a Rete Ferroviaria Italiana, destinataria di poco meno di 188 milioni di euro, pari al 26% del totale, ripartito fra 202 diversi appalti. Qui si possono leggere i due decreti con l’elenco completo delle opere ammesse al finanziamento: MIT decreto aiuti 1° trimestre 2024 e MIT decreto aiuti 2° trimestre 2024. Il dato più interessante, scorrendo le domande ammesse e guardando ai totali, è una crescita delle richieste di finanziamento del 3% rispetto al primo semestre 2023 quando l’importo era stato pari a 693 milioni.

Ma il dato più eclatante del decreto è nelle premesse del decreto: “CONSIDERATO che le risorse di cassa, alla data del presente decreto, non sono sufficienti a coprire le previsioni di spesa del fondo per l’anno 2023 e 2024, e che pertanto ad oggi non sarebbe possibile rispettare i tempi di erogazione previsti, con nota del 24 settembre 2024 prot. MIT n. 38811 è stata rinnovata la richiesta di incremento di cassa per € 1.181.750.199,12, ne consegue che i relativi pagamenti potranno essere effettuati solo ed esclusivamente alla definitiva assegnazione dell’incremento di cassa richiesto”. Fine: pagamenti sospesi e rinviati al momento in cui il Mef metterà a disposizione le risorse di cassa necessarie per quasi 1,2 miliardi.

Quindi mezzo passo avanti e un passo indietro, se così vogliamo definire l’ammissione del ministero delle Infrastrutture che non ci sono le risorse per pagare quanto sarebbe dovuto alle stazioni appaltanti e soprattutto alle imprese appaltatrici. Il Mit la sua parte l’ha fatta, con tempi neanche troppo lunghi, ora tutti in attesa del Mef. Quello che invece ancora non ha fatto il Mef è il decreto di ammissione delle domande per il secondo semestre del 2022, un altro mezzo miliardo abbondante che manca dalle casse delle imprese.

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