10 PROPOSTE DALLE ASSOCIAZIONI

“Edifici, salvare eco e sismabonus. SUBITO un piano ristrutturazioni”

Si chiama “Un patrimonio da salvare” ed è il documento firmato dai principali operatori ed enti associativi della filiera del rinnovamento degli edifici, dei consumatori e della tutela ambientale da portare all’attenzione delle istituzioni per promuovere una politica strutturata ed efficace sulla riqualificazione edilizia. Tra gli altri temi centrali nella proposta ci sono quello della messa in sicurezza degli edifici e il tema delle risorse.

27 Nov 2024

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La casa e l’efficientamento energetico sono ormai componenti sempre più legate di un binomio che rappresenta il presente ma soprattutto il futuro dell’Italia e di tutta l’Europa. Un gruppo folto di 25 associazioni del settore* del rinnovamento edilizio, dei consumatori e della tutela ambientale ha messo in fila dieci proposte rivolgendosi al governo per salvare il patrimonio immobiliare italiano nell’era dell’immediato post-superbonus. Le principali richieste riguardano da un lato la messa in piedi di un Piano nazionale di ristrutturazione degli edifici con annesso un quadro delle misure di stimolo e accompagnamento. Dall’altro, che siano mantenute, alle condizioni oggi vigenti, tutte le misure di sostegno quali eco e sismabonus.

Mantenere i bonus, piano di ristrutturazione e sicurezza in edilizia: tutte le proposte

Nel documento condiviso e programmatico, però, di contenuti ce ne sono molti. Ripartendo dai due preannunciati, si legge che “sia definito tempestivamente, con una tabella di marcia realistica ma spedita, il Piano nazionale di ristrutturazione degli edifici e il quadro delle misure di stimolo e accompagnamento, incluso un provvedimento ponte tra la fine del presente anno ed il momento in cui saranno attivate le nuove misure, che consenta di dare continuità alle attività di decarbonizzazione e messa in sicurezza senza compromettere il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla EPBD4”. Coinvolgendo tutti i protagonisti del settore, gli esperti e i beneficiari delle misure. Quanto ai bonus, invece, “che quindi, nelle more dell’attivazione delle nuove misure di stimolo e accompagnamento, a decorrere dal 1° gennaio 2025 fino all’entrata in vigore del nuovo schema, siano mantenute, alle condizioni oggi vigenti, tutte le misure di sostegno di cui agli articoli 14 e 16 del decreto-legge 63/2013 (Ecobonus e Sismabonus)”. Inoltre, in tema finanziario, “sia consentito a tutti l’accesso alla riqualificazione attraverso il coinvolgimento sicuro dei soggetti finanziatori, con la reintroduzione di provvedimenti semplici ma a lungo termine (trasferimento degli incentivi e meccanismi di garanzia), in coerenza con l’entità dell’impegno dello Stato che dovrà essere definito a priori, al netto delle entrate fiscali complessivamente indotte dalle misure di stimolo”.

Per affrontare al meglio le riforme sul tema, però, le associazioni scrivono che “le decisioni politiche tengano presente che la riqualificazione edilizia è un tema sociale, che efficienza energetica, sostenibilità ambientale e sicurezza in edilizia non possono essere considerate solo un onere ma sono un’opportunità di sviluppo e di miglioramento delle condizioni di vita, e che
quindi ci sia chiarezza sulle linee di indirizzo che il Governo vuole percorrere su questo tema”.

Per condurre al meglio le valutazioni politico-normative (che dovranno essere improntate a scelte durature per dare stabilità) e tecniche, però, serve “una corretta ed esaustiva analisi, aperta al contributo della comunità scientifica e professionale, delle condizioni del parco immobiliare italiano sul piano energetico e della sicurezza, anche con riferimento agli edifici storico-monumentali, per poter disporre di dati certi sull’entità degli interventi necessari e della loro efficacia in base agli effetti economici, sociali e ambientali generati”. Per questo, serviranno anche “rigorosi criteri di efficacia rispetto agli obiettivi fissati, sia sul piano economico che su quello tecnico e della durabilità degli interventi, e di razionalità rispetto alle caratteristiche dei diversi cluster omogenei di edifici”.

Infine, occorrerà coordinamento continentale con gli altri Paesi anche per “richiedere alle istituzioni comunitarie la messa a disposizione di risorse finanziarie dedicate, al minimo costo e in quantità adeguata, con l’obiettivo do di assicurare la congrua ed efficace attivazione della finanza privata, con schemi semplici e prevedibili”.

Il contesto

Il contesto di partenza ricordato dalle associazioni è quello per cui il 40% del consumo finale di energia nell’Unione Europea e il 36% delle sue emissioni di gas a effetto serra sono causati dagli edifici. Da qui, gli effetti sempre più forti dei cambiamenti climatici. Ma l’edilizia oggi è anche un tema sociale oltre che ambientale-energetico. E, come visto, anche di sicurezza degli edifici stessi. Tutti questi elementi sono legati tra loro. Soprattutto in un Paese come l’Italia che viene definito dalle associazioni come grande trasformatore e consumatore di energia ma che ospita un patrimonio immobiliare troppo vetusto e carente sugli standard moderni.

Le dinamiche di efficientamento, inoltre, devono essere accolte tanto da una prospettiva di privati cittadini che collettivamente. Tanto a livello popolare che governativo, anche perché in ballo ci sono gli investimenti e i conseguimenti in capacità produttiva ma anche gli effetti occupazionali nei vari settori coinvolti nel tema riqualificazione e sullo sfondo gli obiettivi Pniec del nostro Paese nel contesto europeo.

 

 

*Le associazioni: Adiconsum, AEM – Associazione Energy Managers, AiCARR, AIPE, Altroconsumo, Anfit, ANING – Associazione Nazionale Ingegneri, Anit, Anpe, ARSE, Assocond CO.NA.FI, Assovernici, Gruppo pitture e vernici Federchimica-Avisa, Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati, Cortexa– Eccellenza nel Sistema a Cappotto, Federcomated, Federazione Filiera Legno, F.I.V.R.A., ISI Ingegneria Sismica Italiana, Legambiente, Kyoto Club, Rete Professioni Tecniche, Renovate Italy e Rete Irene

Red. Diac

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