LA CAMERA APPROVA
Finisce più o meno come era iniziato il decreto legge Infrastrutture: con un certo numero di aggiustamenti normativi e finanziaria di piccolo cabotaggio e senza alcuna ambizione. Una forzatura della programmazione per via politico-parlamentare, facendo entrare nuove bretelle prioritarie e tre commissari straordinari alle infrastrutture. La votazione di Montecitorio si è conclusa con 191 sì e 102 no.
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