SISTEMA RENTRI
Rifiuti digitalizzati al VIA. Pipeschi (Ambiente spa): Bene ma non basta
Secondo il coordinatore area rifiuti di Ambiente Spa, “il tema dei rifiuti resta un problema anche dopo il RENTRI. Migliorare la tracciabilità è importante ma restano problemi gestionali e tecnici a livello nazionale sia sul fronte dei rifiuti prodotti dai cittadini che delle imprese”. Intanto, entro febbraio le aziende con più di 50 dipendenti saranno le prime a doversi iscrivere alla piattaforma
La digitalizzazione dei rifiuti è pronta a partire. Finalmente. Da febbraio, infatti, le aziende saranno gradualmente obbligate a iscriversi al sistema Rentri, la piattaforma telematica che ne traccerà i movimenti su un sito governativo direttamente accessibile agli organi di controllo. “Un passaggio dovuto”, spiega a Diario Diac il coordinatore area rifiuti di Ambiente Spa Paolo Pipeschi. La sua società farà da supporto alle aziende in questa nuova fase. “D’altronde, era anacronistico continuare a lavorare con una tracciabilità cartacea”. Il nuovo sistema informativo – istituito ai sensi dell’art. 188-bis del Decreto Legislativo 152/2006 e gestito dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con supporto tecnico operativo dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali – funzionerà per fasce. Entro il 13 febbraio, infatti, dovranno iscriversi “enti o imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 50 dipendenti, e per tutti gli altri soggetti diversi dai produttori iniziali ivi inclusi i soggetti di cui all’articolo 18”. Poi, dal 15 giugno ed entro il 14 agosto toccherà alle imprese con 11-50 dipendenti. Infine, dal 15 dicembre ed entro il 13 febbraio 2026 toccherà a tutti i restanti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi obbligati. “Ma il tema dei rifiuti resta un problema gestito male sia per i rifiuti prodotti dai cittadini che dalle imprese – dice Pipeschi – perché c’è poco monitoraggio e controllo rispetto alle normative vigenti”. E poi, “dalle prove che abbiamo effettuato sembra che il Rentri effettivamente funzioni, porta un miglioramento importante e indispensabile ma, come in precedenza, i rifiuti prodotti da lavorazioni che oggi sono importanti restano comunque esclusi dal sistema a meno che non siano pericolosi “. Insomma, i margini normativi per progredire ci sarebbero. “Per veder gli effettivi miglioramenti dovremo attendere almeno il 2026, quando potremo valutare la reale accelerazione della produzione annuale dei flussi critici dei rifiuti, almeno su certe tipologie. A dicembre 2025, intanto, partiranno le installazioni dei gps sui mezzi e questo potrà risolvere il problema del formulario cartaceo di identificazione dei rifiuti”. Insomma, la strada è tracciata ma è ancora lunga.