La digitalizzazione nelle imprese italiane avanza. Soprattutto nelle grandi realtà. I dati Istat dell’indice Ict 2024 fotografano una realtà in progresso ma ancora distante dal resto d’Europa. Un progresso che si riferisce sia al ricorso alle tecnologie di Intelligenza Artificiale (un terzo delle grandi imprese è coinvolta) sia all’impiego specifico di addetti in quest’area: 8,2% di aziende con almeno dieci tecnici (erano il 5%) ma, appunto, contro una media Ue del 13,5%. Positivi i numeri sull’implementazione dell’intelligenza artificiale, anche tra le imprese di minore dimensione (10-49 addetti) emerge consapevolezza della necessità di rafforzare le competenze informatiche. Cresce infatti la quota anche delle imprese più piccole che programmano investimenti in questa area nel biennio futuro (40,5%) rispetto al periodo passato (22,3%).
Le imprese italiane sono sempre più attente anche alla sicurezza online e stanno già ottenendo risultati: secondo Istat, il 32,2% delle imprese (28,0% nel 2022) dichiara di utilizzare almeno sette delle 11 misure di sicurezza analizzate (38,5% nell’Ue27). E rispetto al 2022 si riduce la quota di imprese di maggiore dimensione che nell’anno precedente ha subito almeno un attacco informatico con conseguenze gravi: dal 22,1% al 19,8% delle imprese con 50-249 addetti; dal 33,1% al 29,9% di quelle con almeno 250 addetti (da 41,1% a 38,3% nell’Ue27). Sul fronte delle pmi mancano ancora esperti di Ict: la percentuale è ancora pari all’11,3% contro il 74,5% delle grandi imprese.
Oltre al comparto marketing e vendite, gli altri due ambiti più interessati dall’applicazione di intelligenza artificiale sono l’organizzazione dei processi amministrativi aziendali (28,2%) e attività innovative e di ricerca e sviluppo (24,6%). Rispettivamente, la loro digitalizzazione è in crescita del 142,5 e del 98,7% rispetto al 2023.