IL RAPPORTO 2024 DELL'AGENZIA

Dal parco della giustizia di Bari all’ex carcere di Perugia: il Demanio lancia i piani città per rigenerare gli immobili pubblici

Un miliardo di euro investiti nel 2023 che diventano 4,7 nel 2022-2026

10 luglio

10 Lug 2024 di Giusy Iorlano

Condividi:
Dal parco della giustizia di Bari all’ex carcere di Perugia: il Demanio lancia i piani città per rigenerare gli immobili pubblici

L'area del Parco della Giustizia di Bari (foto Agenzia del Demanio)

Un miliardo di euro di investimenti avviati nel 2023, tra risorse proprie e di altre amministrazioni, una cifra che entro il 2026 raggiungerà i 4,7 miliardi per interventi di rifunzionalizzazione e riuso degli immobili, interventi già cresciuti da giugno 2021 e gennaio 2024 del 47% (da 384 a 566). Sono questi i numeri dell’Agenzia del Demanio guidata da Alessandra dal Verme, che investe sempre di più sul patrimonio pubblico, numeri messi nero su bianco dal Rapporto 2024 ‘L’Italia e i suoi beni’, presentato a Palazzo Montecitorio.

La riqualificazione degli immobili poco o male utilizzati messa a punto dall’Agenzia (che gestisce 44 mila beni per un valore di 62,8 miliardi di euro), ha permesso lo scorso anno di raggiungere 70 milioni di risparmi in locazioni passive, quanto cioè le pubbliche amministrazioni pagano ai privati per l’affitto di sedi non di proprietà dello Stato, tagli ai costi che dal 2027 raggiungeranno – sempre stando al Rapporto – i 147 milioni di euro annui. Per continuare ad abbattere la spesa pubblica, ma soprattutto per aprire gli immobili pubblici ai cittadini, fornire nuovi servizi e rispondere alle esigenze abitative delle famiglie, l’appello è dunque ora rivolto ai privati. “Invitiamo gli investitori legati ai territori, ma anche player nazionali e internazionali, a condividere una nuova visione, dove lo scopo sociale, ambientale e culturale assume un valore per l’investimento” ha detto la direttrice dell’Agenzia, Alessandra dal Verme, auspicando “una collaborazione” con istituzioni e privati, in una “strategia integrata”, perché altrimenti “è impossibile fare da soli”.

La nuova strategia: i 17 Piani città

Dal Parco della giustizia di Bari, all’ex complesso carcerario di Perugia, passando per la Manifattura tabacchi di Torino e Roma Tor Vergata. Sono questi gli interventi più rilevanti inseriti nel perno della nuova strategia per riqualificare i beni pubblici, insieme ad enti territoriali e investitori privati, che fanno parte del Piano città messo a punto dall’Agenzia già per 17 piani città italiani.

Bari

Tra gli esempi di progetti sul territorio posti in opera dal Demanio, forse, il più significativo, come indicato dalla stessa direttrice dal Verme, è il Parco della Giustizia di Bari che mira a rigenerare un’area urbana di 15 ettari, dove sorgono le ex caserme Milano e Capozzi, trasformandola in un parco che ospiterà anche il polo della Giustizia (Il progetto definitivo è in corso di verifica, con una spesa complessiva di 405 milioni di euro e il completamento previsto entro il 2026). Sono inoltre coinvolte la Cittadella della Cultura e i capannoni adiacenti, Palazzo Sonnino, l’ex Teatro Margherita e l’ex Mercato del Pesce, l’ex Manifattura Tabacchi e l’area ex Fibronit.

Ma non solo. Oltre all’ex ospedale militare Bonomo, nel Piano Città di Bari sono coinvolti altri importanti edifici pubblici come l’ex caserma Tenente Magrone, destinata a potenziare infrastrutture del Politecnico di Bari, attraverso laboratori di ricerca, residenze, alloggi universitari e un grande parco verde.

Bologna

Diversi gli interventi in Emilia Romagna. In particolare a Bologna sono diversi gli interventi di riqualificazione di ex caserme (Smiraglia, Gucci, Mameli, Boldrini, Manara, tagliamento, tanto per citarne alcune), palazzi, chiese e conventi. Sicuramente in evidenza sotto le Due Torri vi è l’investimento da 270 milioni di euro per il parco della Giustizia. L’ex caserma Sta.Ve.Co si trasformerà dando avvio a un’operazione di rigenerazione di un’area di circa nove ettari, in abbandono da decenni. L’intervento prevede la realizzazione di servizi e uffici moderni ed efficienti a cui si aggiunge il parco come elemento di connessione rispetto ai sistemi limitrofi – il centro storico, il sistema dei Colli, i giardini Margherita, l’ospedale Rizzoli – che ospiterà servizi e aree attrezzate in una visione olistica della trasformazione urbana che rende tangibile la visione della Bologna del futuro.

Modena

Il Piano città di Modena prevede l’individuazione di un primo portafoglio di beni composto da immobili di proprietà statale e comunale, tra cui l’ex reclusorio Saliceta San Giuliano, l’ex Palazzo delle Finanze – Principe Foresto, Palazzo d’Aragona Coccapani, l’ex Convento di San Pietro, l’ex Caserma Setti e una porzione dell’ex Manifattura Tabacchi di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti.

Piacenza

Il Torrione Borghetto, il Torrione Fodesta, il Palazzo delle Poste (ex Palazzo della Spezieria), l’ex caserma Jacopo dal Verme, il Palazzo Costa Ferrari, la caserma Artale, la ex chiesa delle Benedettine, la ex chiesa di San Lorenzo, l’ex ospedale militare, l’ex Pertite (ex Polveriera) e la caserma L. Lusignani Sant’Antonio sono i primi 11 immobili di proprietà statale che saranno valorizzati e rifunzionalizzati auspicabilmente anche in partenariato con i privati. Diverse le destinazioni ipotizzate: sedi universitarie, uffici innovativi e sostenibili per le Amministrazioni pubbliche, residenze, housing universitario e sociale, aree verdi attrezzate, servizi culturali per il cittadino.

Rimini

Sicuramente l’intervento più importante riguarda la riqualificazione della caserma Giulio Cesare demolita per fare posto ad una ‘Cittadella della Sicurezza’. Lo Stato ha stanziato 60 milioni di euro per convertire l’ex struttura militare in una cittadella che ospiterà numerosi uffici pubblici che oggi si trovano a svolgere le loro attività in edifici privati in locazione. Il piano di razionalizzazione dell’Agenzia del Demanio permetterà un risparmio complessivo per lo Stato di circa 1,7 milioni di euro all’anno e darà il via ad un processo di sviluppo e rigenerazione urbana in un’area centrale di Rimini. La nuova cittadella accoglierà la sede della Questura e della Polizia Stradale, gli uffici del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, il Reparto Operativo Aeronavale e l’Ufficio Territoriale del Governo della Prefettura.

Verona

Gli interventi principali coinvolgono le ex caserme Santa Marta e Passalacqua, di proprietà comunale; le ex caserme San Bernardino, Busignani e Riva di Villasanta, di proprietà statale; e il Parco delle Mura Magistrali, in parte di proprietà comunale e in parte dello Stato.

Nello specifico, una palazzina universitaria verrà realizzata dove ore sorgono le caserme Passalacqua e Santa Marta appartenenti al Comune; il miglioramento della mobilità nel quartiere di San Bernardino e San Zeno comprende le tre caserme Busignani, Riva di Villasanta e San Bernardino, di proprietà dello Stato, per le quali è in corso l’iter di rifunzionalizzazione degli spazi; la riqualificazione del Parco delle Mura Magistrali, in parte di proprietà dello Stato e in parte del Comune, permetterà una migliore accessibilità e sarà un elemento di congiunzione tra il quartiere dentro le mura e i quartieri circostanti.

Venezia

Il Comando interregionale della Guardia di Finanza e l’Istat avranno una nuova sede grazie al restauro di Palazzo Mandelli, un immobile storico-artistico di proprietà dello Stato. L’intervento, oltre a razionalizzare gli spazi in uso alla GdF e all’Istituto Nazionale di Statistica, consentirà la chiusura di locazioni passive ottenendo un risparmio di circa 260 mila euro.

Perugia

In Umbria sicuramente l’intervento maggiore è quello delle ex Carceri di Perugia da trasformare in una nuova Cittadella della Giustizia, con un investimento di circa 150 milioni di euro. Oltre ad ospitare tutte le funzioni di giustizia, un’attenta riqualificazione del sistema degli spazi pubblici e delle connessioni viarie e pedonali renderà accessibile e fruibile l’area, favorendo un nuovo tessuto di relazioni con il territorio.

Firenze

Diversi gli interventi in città, sia di riqualificazione (ad es. ex caserma Perotti e caserma Redi, fabbricato ospedale pediatrico Meyer) che di valorizzazione culturale (Palazzo Strozzi) e rigenerazione sostenibile (Palazzo Buontalenti, la ‘Riottosa’).

Torino

Diversi gli interventi per la ‘città dei quattro fiumi”: dalla riqualificazione dell’ex caserma Amione alla caserma Lamarmora passando per Piazza Castello. Ma, sicuramente, la più significativa è quella che riguarda la Manifattura Tabacchi, inutilizzata da 20 anni e situata nel quadrante nord-est della zona periferica della città, nelle vicinanze del fiume Po, che ospiterà un Polo Universitario e un polo archivistico per un costo totale dei lavori di circa 130 milioni di euro.

Imperia

Diverse amministrazioni, statali e territoriali – tra cui il Comune di Imperia, l’Agenzia del Demanio, il Comando provinciale della Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza, Carabinieri e MIC – saranno ospitate in tre edifici che sorgeranno al posto dell’ex caserma Crespi. Un progetto di riqualificazione che coinvolge una vasta area nella zona centrale di Imperia, che diventerà un nuovo polo amministrativo aperto alla città, con ampi spazi verdi e luoghi di aggregazione, secondo un modello di sviluppo edilizio e urbanistico sostenibile e orientato al sociale. La rigenerazione del complesso immobiliare di 20 mila mq porterà benefici per la cittadinanza e significativi risparmi di spesa sugli affitti passivi delle amministrazioni dello Stato (695 mila euro annui).

Genova

Nel quadrante di Ponente della città ligure il Piano città prevede, tra le altre cose, la riqualificazione dei beni che compongono il Sistema Fortilizio seicentesco di Genova che conta 29 fortificazioni, di cui 11 trasferite al Comune grazie allo strumento del federalismo culturale, e 18 di proprietà dello Stato.

Milano

Con gli oltre 225 milioni destinati alla regione sono stati previsti diversi interventi nella città di Milano, sia nel quadrante 1 che nel quadrante 2 del capoluogo: si va dalla riqualificazione di diverse sedi Pa (ad esempio le Poste di piazzale Lugano, la caserma Magenta, la caserma Carroccio, università statale degli studi di Milano) alla valorizzazione culturale (chiuse leonardesche, Fossa interna, villa Reale ai giardini pubblici), passando per la rigenerazione sostenibile (arco della pace, caserma Garibaldi, ponte Lambro). Tra i più significativi all’ombra della Madonnina c’è sicuramente l’intervento di valorizzazione dell’edificio di corso Monforte, sede della Direzione Regionale Lombardia, del valore di 7,4 milioni di euro. Il piano terra sarà aperto alla città con la creazione di un’area di ristoro, un punto informativo e spazi di co-working. Entro il 2026, data di termine dei lavori, le emissioni di CO2, saranno ridotte di più del 60%, in anticipo rispetto al target del 45% fissato dal Comune di Milano nel piano Aria Milano Coal Free per il 2030.

Predazzo 

In Trentino Alto Adige il progetto più importante riguarda la realizzazione del Villaggio Olimpico e Paralimpico per le Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026, presso la Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo (TN). Valore dell’intervento: circa 41 milioni di euro, finanziato con fondi statali e provinciali. Parte dell’investimento sarà destinato all’adeguamento del rischio sismico. Per rispettare i tempi della scadenza olimpica, sarà data molta attenzione alla pianificazione degli interventi dei cantieri. L’operazione coinvolge 11 immobili e al termine dei lavori, la Scuola Alpina disporrà di circa 700 posti letto, una struttura priva di barriere architettoniche e due edifici nZEB di cui uno di nuova costruzione.

Udine

Oltre alla riqualificazione di ex caserme, ex questura ed ex prefettura ad Udine l’intervento principale del Piano città riguarda l’intervento di rigenerazione urbana dell’ex caserma «Enrico Reginato» di Borgo Pracchiuso che diventa sede della Prefettura e si apre alla collettività con nuovi spazi per i servizi. Grazie alle risorse messe a disposizione dalla Regione una porzione del complesso verrà destinata a senior housing con l’ampliamento della residenza socio-sanitaria per anziani «La Quiete».

Roma

Dalla riqualificazione del Tar a quella del ministero degli Affari esteri, passando per la cittadella della giustizia, palazzo delle Finanze, Forte Boccea fino al Maxxi: sono oltre 116 milioni di euro destinati alla Capitale per, tra le altre cose, riqualificare un portafoglio di oltre 400 mila mq, rigenerare 80 mila mq di territorio e realizzare 25 mila mq di parchi. Ovviamente il progetto più rilevante è quello del compendio Tor Vergata che trasformerà (“entro il Giubileo, un vera sorpresa per i romani”) un’opera incompiuta in una “green city” per la salute, la ricerca e la formazione, con la rifunzionalizzazione del complesso. Sono prossimi alla conclusione i lavori finalizzati alla ristrutturazione, messa in sicurezza e collaudo della Vela e a una prima rifunzionalizzazione del complesso. L’area potrà ospitare oltre 20 mila persone, di cui 8 mila nell’arena.

Gaeta

E poi, ancora, a Gaeta dove sono stati individuati diversi immobili di proprietà dello Stato che saranno valorizzati anche attraverso forme di partenariato con i privati: la caserma Cialdini e il Torrione Francese, la caserma Vittorio Emanuele II, la caserma Menabrea, già Convento di San Francesco, oggi denominato «Oratorio Don Bosco», il Forte Emilio Savio, l’ex convento di Santa Caterina e la caserma Sant’Angelo Basso.

Ancona

Il progetto più significativo è quello in una delle più belle della città, oggi in abbandono: l’ex caserma Stamura. Con un investimento di 40 milioni di euro sono state progettate destinazioni museali e archivistiche, in connessione funzionale con il polo universitario della facoltà di Economia e Commercio e il relativo campus ai piedi del colle Cappuccini, dov’è situata l’ex caserma.

Ascoli Piceno

L’Accordo prevede l’avvio di un progetto di sviluppo dei territori dell’Appennino centrale colpiti dal sisma del 2016 individuando una serie di immobili di proprietà statale e comunale. Tra quelli più significativi: l’Archivio di Stato, Palazzo Colucci, l’ex Caserma Umberto di proprietà dello Stato; il fabbricato ex Dispensario e l’area “Mercato Ortofrutticolo” di proprietà del Comune.

 Napoli

Degli oltre 760 milioni di investimenti indirizzati alla Campania ben 300 milioni sono stati destinati alla rigenerazione urbana dell’ex caserma Boscariello che diventerà la nuova sede della Polizia di Stato. L’intervento, che prevede la realizzazione di un nuovo complesso polifunzionale su un’area di 76 mila mq accanto a un centro sportivo di oltre 14mila mq, figura come un’opera importante di riqualificazione della periferia nord di Napoli, al confine tra i quartieri di Miano e Scampia. Il progetto prevede la creazione di una nuova area urbana da restituire alla collettività, con ampie aree verdi, parcheggi e una nuova piazza pubblica. L’edificio che si trova all’ingresso dell’attuale caserma verrà recuperato per ospitare un “Polo della Legalità”, con auditorium per eventi e sale per conferenze. La progettazione è stata realizzata con metodologia BIM, prevedendo la realizzazione di edifici con elevati standard di qualità edilizia e sostenibilità energetica per conseguire la certificazione CasaClima.

Reggio Calabria

Dei 205 milioni di euro destinati alla Calabria 31,3 milioni sono stati destinati per la rigenerazione dell’ex Deposito Carburante, nel quartiere di Santa Caterina a Reggio Calabria. La rigenerazione dell’area prevede la realizzazione di un nuovo polo amministrativo per gli uffici della D.I.A. e per la Polizia di Stato, un campo sportivo, un edificio per il poligono di tiro e uno spazio per l’archivio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Caltanissetta

Dei 163 milioni di euro destinati alla Sicilia, 20 milioni sono stati impiegati per la riqualificazione del complesso storico dell’ex caserma Capitano Franco, situata nell’area nord-ovest di Caltanissetta. Verranno realizzati nuovi uffici pubblici per la Polizia di Stato, la D.I.A. e la Guardia di Finanza e al contempo ampi spazi verdi aggiuntivi su un’area di 70 mila mq dove oggi sorge la caserma in abbandono dagli anni ’80.

Sassari

Per il futuro Parco della Giustizia che sorgerà nel centro storico di Sassari in sostituzione dell’ex carcere di San Sebastiano, sono stati investiti 77 milioni di euro sui 245 milioni destinati all’intera isola. L’intervento di riqualificazione dell’intero complesso e dell’adiacente Tribunale di Sassari trasforma un luogo di pena in un luogo di giustizia portando rigenerazione del contesto urbano e mantenendo la memoria dei luoghi con la realizzazione del Museo della memoria carceraria.

Argomenti

Argomenti

Accedi