OGGI BELLICINI PRESENTA LA CONGIUNTURALE

Cresme: investimenti in costruzioni a -4,5% nel 2024 e -6,2% nel 2025. Europa a -2,4% e +0,6%

Nella “due giorni milanese” organizzata dall’istituto di ricerca, ieri sono state presentate le previsioni di Euroconstruct per i 27 paesi europei che aderiscono all’organizzazione: alla caduta di quest’anno contribuisce fortemente la continuazione della forte flessione del mercato residenziale (-4,8%) mentre la spinta delle opere pubbliche si affievolisce (+1,1%) per riprendere nel 2025 (+2,5%). Anche il settore non residenziale che quest’anno è negativo (-0,9%), il prossimo dovrebbe fare +1,1%. Per l’Italia la caduta del rinnovo residenziale per l’effetto Superbonus (-16,9% nel 2024 e -21,1% nel 2025). Bene le opere pubbliche (+13,7% nel 2024 e +7,5%), spinte anche dal Pnrr.

04 Dic 2024 di Giorgio Santilli

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Cresme: investimenti in costruzioni a -4,5% nel 2024 e -6,2% nel 2025. Europa a -2,4% e +0,6%

Lorenzo Bellicini, direttore Cresme Ricerche

E’ iniziata la correzione al ribasso del ciclo economico del settore delle costruzioni con una riduzione degli investimenti stimata al -4,2% nel 2024, al -6,2% nel 2025, al 2% nel 2026. Dopo un triennio straordinario spinto dal Superbonus e, in misura minore, dalla ripresa delle opere pubbliche, è proprio il comparto del rinnovo residenziale a pagare il prezzo più alto con una caduta del -16,9% nel 2024, del -21,1% nel 2025 e del -11,3% nel 2026.

A stimare questi numeri è il Cresme che oggi pomeriggio presenterà a Milano, al Centro conressi Cariplo, il XXXVII Rapporto congiunturale e previsionale con la relazione del direttore Lorenzo Bellicini. Numeri inevitabili, secondo il Cresme, dopo la decisione del governo di ridimensionare pesantemente tutti i bonus. La caduta post-Superbonus sarà attenuata dall’andamento positivo delle opere pubbliche, soprattutto ma non solo per la spinta del Pnrr, con una previsione di +13,7% nel 2024 e di +7,5% nel 2025. Interessante vedere come la spinta del comparto pubblico non arriva tanto dalle infrastrutture e dalle opere pubbliche in senso stretto (+10,7% nel 2024, +6,2% nel 2025 e +4,6% nel 2026) ma dall’edilizia non residenziale pubblica che significa soprattutto edifici pubblici, scuole e strutture sanitarie su cui più forte è la spinta del Pnrr (+21,5% nel 2024, +10,6% nel 2025 e +5,9%).

Come sempre la relazione di Bellicini spazierà dalle tendenze dell’economia mondiale a quelle del settore delle costruzioni del mondo e in Europa, per poi concentrarsi sul mercato italiano, con i focus sul mercato immobiliare e su quello delle opere pubbliche. Non mancherà la consueta analisi dell’offerta nei vari comparti costruzioni, ingegneria e materiali, mentre il focus di quest’anno si intitolerà “I mercati delle opere pubbliche di fronte alla sfida realizzativa”.

In questa edizione 2024, per altro, la presentazione del Rapporto congiunturale Cresme è stata abbinata alla sessione invernale di Euroconstruct, l’organizzazione di centri studi di 27 Paesi europei cui aderisce anche il Cresme. Ieri si è tenuta la tradizionale sessione dedicata alle previsioni invernali che – primo elemente rilevante – sono state al ribasso di 0,3 punti percentuali rispetto a quelle dell’estate per il 2024. L’anno si chiuderà in Europa con un forte calo del mercato del -2,4% mentre per il 2025 è attesa una leggera ripresa a +0,6%. Tra i fenomeni più interessanti sul piano geografico, c’è la flessione della Germania che continua (-2,8%), superata però nel 2024 dalla Francia (-4,6%) e dai paesi del Nord Europa (Svezia -5,3%, Finlandia -5,4%, Norvegia -4,9%). Unici tre Paesi della Ue con un dato positivo sono Irlanda (+1,4%), Spagna (+2%) e Portogallo (+1,5%).  Da un punto di vista settoriale continua il crollo delle abitazioni (-4,8%) che dovrebbe attenuarsi nel 2025 (-0,8%), si attenua la crescita delle opere pubbliche (+1,1%) per poi accelerare nel 2025 (+2,5%). Le costruzioni non residenziali si attesteranno a -0,9% nel corso di quest’anno, mentre il prossimo dovrebbero fare un +1,3%.

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