Trasporti
Confetra: da SUEZ alle criticità italiane, logistica a dura prova da anni
Con la crisi del Mar Rosso crollano il traffico e il passaggio delle navi, costrette a circumnavigare l’Africa, e i costi dei noli raggiungono vette record. Ma la logistica italiana, oltre all’impatto dello scenario geopolitico, deve fronteggiare anche problemi infrastrutturali ’interni’ e le conseguenze di disastri naturali
28 luglio
IN SINTESI
Prima la pandemia con il crollo del pil, poi i picchi di domanda che l’offerta non è stata in grado di soddisfare, con il conseguente aumento dei prezzi. Quando sembrava che si stesse raggiungendo un nuovo equilibrio, ecco un altro shock con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia con la crisi energetica per l’Europa e l’Italia e una nuova impennata dell’inflazione. E quando ancora, a inizio 2023, l’orizzonte sembrava rischiararsi con un nuovo equilibrio ristabilito, a ottobre il riaccendersi del conflitto tra Israele e Hamas ha innescato la crisi del Mar Rosso. In questo succedersi di cigni neri nell’economia mondiale, forti sono state le ripercussioni sulla filiera del trasporto delle merci e della logistica. Se poi a tutto questo si aggiungono, in Italia, i disastri naturali (le alluvioni in Emilia Romagna nel 2023 e la gran del Frejus), il deragliamento del treno merci nella galleria di base del San Gottardo, e i cantieri come quelli stradali di manutenzione al traforo del Monte Bianco e ferroviari del Pnrr, è di tutta evidenza quanto il sistema logistico nazionale sia stato e sia tuttora messo a dura prova. A fotografare lo stato di salute del settore è l’ultimo rapporto dell’Ufficio studi di’ Confetra. Un’analisi che mette a fuoco molte criticità e lancia, soprattutto, l’allarme sui rischi di tenuta del sistema: il rischio, avverte Confetra, è che si indebolisca il sistema stesso e che, al contempo, si vanifichi la transizione green.
Se nel suo complesso. Il sistema dei trasporti e della logistica mondiale si è dimostrato abbastanza a resiliente sul versante del mantenimento della continuità delle catene di approvvigionamento, molto meno lo è stato relativamente a costi , qualità e affidabilità del servizio. “Ciò richiede una seria riflessione congiunta da parte dei governi, nazionali ed europeo, e di tutti gli stakeholders”, sollecita la confederazione dei trasporti e della logistica.
Con la crisi di Suez crollo dei traffici, -74% di tonnellate e -64% di passaggio navi, noli +300%
Intanto, c’è la dura realtà numeri, quella della crisi di Suez che ha determinato il ridisegno delle rotte marittime con le navi costrette a circumnavigare l’Africa con serie conseguenze per i porti mediterranei più periferici, e ad abbandonare il Canale di Suez: -74% delle tonnellate, con una media settimanale crollata a 1,3 milioni di tonnellate contro i 5 milioni dell’anno precedente. Il passaggio di navi si è contratta del 64 % con passaggi medi settimanali passati da 83 a 30. Se crolla il traffico, s’impenna il costo dei noli , che nel corso del 2023 erano tornati in linea con i valori pre covid per poi aumentare del 300% da luglio 2023 a luglio 2024. Il costo dei noli da Shanghai a Genova è lievitato a 7.614 dollari per container da 40 piedi rispetto ai 1.993 di luglio 2023.
Dal 2020 al 2023, il fatturato della contract logistic è aumentato a 112,1 miliardi , +31%
Passando, nello specifico, allo stato di salute della logistica italiana, il rapporto di Confetra riporta, innanzitutto, la crescita del fatturato della contract , tra ii 2020 e il 2023 di circa il 31%, un valore che va letto tenendo conto dell’effetto dell’inflazione, +8,7% nel 2022 e +5,7% nel 2023, per cui in termini reali l’incremento è stato di circa il 23%, passando dagli 85,5 miliardi del 2020 ai 112,1 miliardi del 2023.
Nel 2022-2023 cargo aereo stabile, boom nei primi mesi del 2024 +19,5%
Nel 2022-2023, il traffico aereo merci è stato sostanzialmente stabile, con un lieve incremento dell’1,3%. Spicca in particolare la forte crescita di Roma Fiumicino, +37%, dovuta alla ripresa del traffico passeggeri e alla conseguente capacità ‘belly’ disponibile, cioè l’area cargo di un aereo passeggeri. Ed è il dato di Fiumicino a compensare, e quindi ad determinare la lieve crescita totale, i cali che si registrato nei principali aeroporti italiani. Calano infatti, Malpensa -7%, Bologna -7,5%, Venezia -0,6%, Roma Ciampino -5,6%, Pisa -13,5%, Napoli-10,8%. In un quadro di segni meno, l’altra eccezione è la lieve crescita di Bergamo. Ma da inizio 2024 il passo di crescita è stato decisamente più sostenuto con un aumento del 19,5% nei primi cinque mesi. Per il cargo aereo, infatti, un spinta alla crescita è arrivata con la crisi del Mar Rosso e dalla crescita del fast fashion . Si ‘riscatta’ così Milano Malpensa con una crescita a doppia cifra del 13,2% tra gennaio e marzo. Prosegue, ancora più robusto, il boom di Fiumicino, ben +69,2% rispetto all’anno precedente. Crescono Bologna +8,1%, Venezia +17,8%, Bergamo +9,5%, Roma Ciampino +7,8%. In calo Brescia-9,6%, Pisa -4,3% e Napoli -16,5%.
Porti italiani in sofferenza, nel 2023 il traffico cala del 3,2%
Soffre, invece, la portualità italiana. Nel 2023 il traffico marittimo è calato in quasi tutti gli scali italiani. A livello nazionale, la contrazione è stata del 3,2% e ha riguardato quasi tutte le tipologie di trasporto, con -15% delle rinfuse solide e -5,7% del traffico container ‘interno’. Questi i numeri dei principali porti italiani: Trieste -3,4%, Genova -4,1%, Gioia Tauro +0,3%, Livorno -4,9%, Cagliari -5,5%, Ravenna -6,9%, Augusta -2,8%, Venezia -9,5%, npplo Napoli-2,3%, Milazzo +5,1%, Savona -2,3% Taranto +0,3%, Salerno -3,6%, La Spezia-5,3%, Ancona -10,3%, Civitavecchia -10,2%, Palermo +7%, Brindisi -18,3% e Bari -7,7%.
Per quanto riguarda il traffico container interno, calato, si è detto del 5,7%, la flessione più elevata si registra per il porto di Napoli -12,6%, seguito da La Spezia -12,5%, Venezia -8%, Livorno -7,8%, Trieste -5,4%, Ravenna -5%, Salerno -4,8%, Genova -3,9%. Cresce Savona Vado +11,7%. Sul fronte del transhipment, il traffico è in aumento del 3,4%: Gioia Tauro +5%, Trieste + 2,4%, Genova -18,7%, Livorno -29,7%, La Spezia +76,2%, Savona Vado +567,2%.
Il cargo ferroviario crolla nel 2023 e nubi all’orizzonte nel 2024
In forte affanno è il traffico ferroviario merci. Dopo la ripresa del 2021, il traffico è rimasto stabile nel 2022 per crollare nel 2023, -8,3% in termini di tonnellate e -6,7% in termini di tonnellate chilometro. E le previsioni, nazionali ed europee per il 2024, non sono rosee, permanendo diverse criticità: dai valichi alpini non completamente operativi ai cantieri e agli incidenti, fino ai sempre più frequenti disastri naturali.
Tra il 2021 e il 2023 Il traffico su gomma cresce del 3,8%
Dal ferro alla gomma, il traffico autostradale dei veicoli pesanti rimane stabile, rileva l’ osservatorio di Confetra. Tra li 2021 e il 2023 si è tuttavia registrato un incremento del 3,8%. Inoltre il mercato dei mezzi pesanti ha visto nel 2023 un incremento di immatricolazione degli autocarri di circa il 12%, che prosegue anche nei primi cinque mesi del 2924, +7,6%. In forte crescita è il mercato dei veicoli leggeri. Nel 2023 rispetto al 2022, l’incremento delle immatricolazioni è stato del 22,5%. Nei primi cinque mesi del 2024 si registra un rallentamento ma comunque in presenza di una crescita a doppia cifra del 17%. Questo andamento è influenzato dagli incentivi economici che promuovono la transizione energetica e le sempre più stringenti limitazioni alla circolazione nei centri urbani.
L’Osservatorio di Confetra rileva poi che il prezzo del gasolio, tra il 2019 ed oggi, ha avuto un andamento altalenante. Dopo i minimi del 2020 il prezzo è aumentato, raggiungendo il picco a metà del 2022 per poi assestarsi su livelli alti. Le accise, sottolinea Confetra, pesano per il 36% e l’IVA per il 18%. Segue quello del petrolio quello del jet fuel che ha raggiunto il suo picco nell’estate del 2022 con un valore che ha superato i 180 dollari al barile, per poi scendere e raggiungere oggi il 103,5 dollari al barile.
Il boom dell’e-commerce: +116% il giro d’affari tra il 2019 e il 2024
A godere ottima ottima salute è l’e-commerce che in Italia, a partire dal Covid, ha visto una crescita costante e inarrestabile: tra il 2019 e il 2024 gli acquirenti sono cresciuti del 42%, toccando i 33,7 milioni nel 2924, e il giro d’affari del 116% a 38,6 miliardi nel 2024. Il grande salto si è, ovviamente, avuto tra il 2019 e il 2020, con un aumento del 46,4% e poi nel 2021 con + 17,%. Poi il rallentamento con un tasso di crescita , comunque, sostenuto: +8,4% nel 2022, + 8,7% nel 2023 e +6% nel 2024.
Red. Diac