ISTITUTO VACCARI
A Roma la CER “Le Vele” abbatte 65 tonnellate di CO2 nel primo anno
Risparmiato il 51% dei costi in bolletta della struttura, condivisi i 38.555 kWh di energia prodotta in eccesso. Avanza il piano della Capitale di sfruttare i tetti delle scuole e degli uffici pubblici per realizzare nuovi impianti fotovoltaici. Lorenza Bonaccorsi, presidente del Municipio I: “Abbiamo già individuato altre aree dove realizzare un simile percorso, penso in particolare a Testaccio”.
Un primo compleanno che sa già di maturità. La prima comunità energetica di Roma, quella de “Le Vele”, ha festeggiato i suoi primi dodici mesi di vita con risultati importanti. Bollette abbattute del 51%, un risparmio completamente reinvestito, energia in eccesso (38.555 kWh) immessa in rete e condivisa, emissioni evitate pari a 65 tonnellate di CO2, pari a 29 tonnellate equivalenti di petrolio. Traducendo il tutto in alberi, la Cer può dire di aver piantato più di 50.000 alberi.
Il bilancio è stato tracciato ieri al Campidoglio, dove è stato ricordato che si tratta di un progetto che vede protagonista l’Istituto Leonarda Vaccari, nel primo municipio della Capitale, dove storicamente viene data assistenza a bambini e ragazzi diversamente abili ma dove sono presenti anche una scuola, un asilo, diversi laboratori e dove opera un’associazione di volontariato. “Le Vele – ha infatti affermato la professoressa Saveria Dandini De Sylva, presidente dell’Istituto Leonarda Vaccari e presidente della Cer, – è molto più di un impianto fotovoltaico, è la dimostrazione concreta di come la sostenibilità ambientale possa non solo coesistere, ma diventare una leva potente per l’inclusione sociale, il benessere collettivo e la resilienza di una comunità, produrre energia pulita all’interno di una Cer, non solo fa bene all’ambiente ma permette di alleggerire il peso economico sulle famiglie in povertà energetica, molte delle quali debbono anche sostenere la complessità assistenziale delle persone con gravi disabilità”.
Entrando nel dettaglio del progetto, la Comunità (gestita da scenario B) ha un impianto fotovoltaico da 82,17 kWp, donato all’Istituto da Banco dell’energia con il contributo di Edison Energia, costituito da 198 pannelli, della potenza di 415 W ciascuno, fissati su 241 zavorre e copre una superficie complessiva di circa 900 m2. Per la sua realizzazione sono stati necessari 198 ottimizzatori e circa 2.000 metri di cavi. La Cer è stata costituita da dicembre 2022 e attivata a maggio 2024. L’obiettivo standard è quello di produrre circa 123.250 kWh, permettendo di risparmiare almeno 43 tonnellate di CO2 ogni anno. Nel futuro prossimo, però, la Cer potrà diventare una smart community. Secondo Stefano Pizzuti di Enea, Le Vele potrà dotarsi di un sistema local token economy, progettato per incentivare il virtuosismo energetico e la partecipazione attiva dei soci della Comunità Energetica Rinnovabile attraverso lo scambio di beni e servizi locali.
Grande soddisfazione da tutti i presenti, su tutti il presidente Gse Paolo Arrigoni: “In Italia, alla fine di agosto, è stata raggiunta la soglia delle 2.000 iniziative di autoconsumo diffuso e diverse di queste hanno la caratteristica di essere solidali. Il progetto Le Vele ne è un esempio concreto e dimostra come l’energia condivisa in una Cer possa contribuire a contrastare la povertà energetica e a finanziare progetti di utilità sociale”. E il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che ha ricordato il piano comunale di “sostenere i romani nell’utilizzo del fotovoltaico sia sostenere le Comunità energetiche rinnovabili sui tetti pubblici, come anche quelli comunali”. Dunque, verranno sfruttati gli uffici ma anche le tante scuole. “La sfida della transizione energetica è fondamentale, anche per mantenere residenti in centro. Nei prossimi mesi e anni – ha detto Lorenza Bonaccorsi, presidente del Municipio I – vogliamo mettere in campo altre comunità energetiche dopo la prima inaugurata alla scuola Vaccari, dove abbiamo ottenuto un risultato importantissimo. Abbiamo già individuato altre aree dove realizzare un simile percorso, penso in particolare a Testaccio”. Il piano green di Roma continua. A gonfie Vele, è il caso di dire.