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Il boom italiano delle DONAZIONI di immobili: nel 2024 sono state 217.749 (+6,8% sul 2023)

A certificare questa tendenza, l’ultimo rapporto ‘Dati Statistici Notarili’ secondo cui il numero complessivo di donazioni di beni immobili lo scorso anno si è avvicinato al numero record di 221.642 raggiunto nel 2021. In particolare, nel nostro paese il numero complessivo di quelle relative ai beni mobili è stato di 47.085, superiore dell’1,7% rispetto al 2023, quando si erano fermate a 46.289″, ma è sul fronte di quelle immobiliari che si è registrato l’andamento migliore. Insomma, è quello che gli analisti descrivono da qualche anno come il più grande trasferimento di denaro della storia. I motivi? Molti italiani hanno deciso di portarsi avanti con un chiaro obiettivo: schivare l’attuale tassa sulle successioni e forse evitare un possibile aumento futuro. inoltre, tra coloro che richiedono l’agevolazione prima casa prevalgono i soggetti che hanno tra i 18 ed i 35 anni (sono il 34,32% del totale), segno che quando si dona ai più giovani si dona una prima casa, mentre andando avanti con gli anni l’oggetto della donazione può essere anche una seconda casa o un altro tipo di fabbricato.

09 Giu 2025 di Giusy Iorlano

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Il boom italiano delle DONAZIONI di immobili: nel 2024 sono state 217.749 (+6,8% sul 2023)

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Tornano a crescere le donazioni immobiliari in Italia. A certificare questa tendenza l’ultimo rapporto ‘Dati Statistici Notarili’ secondo cui il numero complessivo di donazioni di beni immobili si è attestato lo scorso anno a 217.749, con una crescita del 6,8%, rispetto al 2023 in cui erano state 203.888 e al 2022 in cui erano state 212.992. Il valore del 2024 si è così avvicinato al numero record di 221.642 raggiunto nel 2021. Insomma, è quello che gli analisti descrivono da qualche anno come il più grande trasferimento di denaro della storia.

In particolare, nel nostro paese il numero complessivo di quelle relative ai beni mobili è stato di 47.085, superiore dell’1,7% rispetto al 2023, quando si erano fermate a 46.289″, ma è sul fronte di quelle immobiliari che si è registrato l’andamento migliore.

Numeri questi elaborati dal Consiglio nazionale del Notariato, che, come sottolineano gli stessi professionisti, vengono raccolti ed elaborati sulla base dell’attività di tutti gli studi notarili sul territorio nazionale e sono, dunque, “da considerare dati reali, in quanto rappresentano le effettive transazioni effettuate in Italia nel corso del 2024”. Dunque una fotografia attuale delle transazioni che, a quanto emerge, sono sempre più utilizzate come anticipazione sulla futura successione, per questo motivo sono un valido strumento per gestire in vita il passaggio generazionale di denaro, aziende, immobili o più genericamente del patrimonio familiare. I motivi di questo utilizzo sempre maggiore possono essere diversi e molto personali, ma non è da escludere che molto probabilmente tanti italiani abbiano evidentemente deciso di “portarsi avanti” con un chiaro obiettivo: evitare un futuro possibile aumento (di cui si parla già da diverso tempo) della tassa sulle successioni e ‘schivare’ quella attuale che prevede un’aliquota del 4% per coniugi e parenti in linea retta da applicare sul valore complessivo netto eccedente, per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro.

In questo modo, donando una parte del patrimonio mentre si è ancora in vita, si ‘bypassa’ di fatto il pagamento delle imposte. Le donazioni, infatti, sono soggette alle stesse norme, ma sdoppiando i canali di trasferimento si ottiene di fatto un raddoppio della franchigia. Risultato: chi riceve in regalo dai genitori 999mila euro e poi si vede lasciare in eredità la stessa cifra non pagherà nulla di imposte.

Le donazioni

Dal punto di vista economico-giuridico le donazioni “sono considerate un’anticipazione sulla futura successione, per questo motivo sono un valido strumento per gestire in vita il passaggio generazionale di denaro, aziende, immobili o più genericamente del patrimonio familiare”.

Le cessioni di abitazioni, o fabbricati in generale (capannoni, negozi, etc), si legge nel report, “rappresentano il 56,45% del totale, con un incremento, rispetto al 2023, in cui erano il 55,81%”, invece resta “identico all’anno precedente il numero delle donazioni della nuda proprietà dei fabbricati (16,64 % del totale) e quasi invariato quello dei terreni agricoli (in percentuale si tratta del 13,25% nel 2024 a fronte del 13,72 % del totale nel 2023)”.

La ‘cartina’ delle donazioni

I notai spiegano che “da un punto di vista geografico lo strumento delle donazioni immobiliari risulta utilizzato più di frequente al Sud e nelle isole, dove complessivamente vengono stipulati il 48,82% degli atti”.

Nel 2024, tuttavia, come già era accaduto nel 2023, si è registrato un aumento delle donazioni stipulate al centro (14,67% del totale) rispetto a quelle stipulate nelle isole (12,75%).

Le regioni in cui in termini assoluti si sono donati di più immobili sono la Campania con il 13,07% del totale, il Trentino Alto Adige con il 10,68%, la Sicilia con il 10,53% e la Puglia con il 9,94%.

Da un punto di vista anagrafico, l’età in cui si riceve un immobile per donazione o se ne effettua una è costante rispetto a quanto rilevato negli anni precedenti: i donatari hanno solitamente tra i 18 ed i 55 anni e la fascia d’età che percentualmente riceve più donazioni è quella tra i 46 e i 55 anni, con il 26,11% del totale, mentre si dona a partire dai 56 anni. L’unica eccezione in questo ambito è costituita dalla donazione del solo usufrutto di fabbricato che viene effettuata con una certa frequenza anche a favore di persone avanti negli anni: il 16,47% di chi riceve questo tipo di donazione ha tra i 76 e 99 anni.

Tra coloro che richiedono l’agevolazione prima casa prevalgono i soggetti che hanno tra i 18 ed i 35 anni (sono il 34,32% del totale), segno che quando si dona ai più giovani si dona una prima casa, mentre andando avanti con gli anni l’oggetto della donazione può essere anche una seconda casa o un altro tipo di fabbricato.

Quando viene donato il solo usufrutto si nota un aumento dei soggetti che in età avanzata chiedono l’agevolazione: il 19,19% ha tra i 56 a 65 anni, il 18,76% ha da 66 a 75 anni e ben il 16,49% ha da 76 a 99 anni, in correlazione al fatto già sottolineato che i destinatari di questo tipo di donazione sono spesso più anziani.

Le donazioni di beni mobili

Nel campo delle donazioni di beni mobili, i trasferimenti più comuni riguardano quote e azioni in piena proprietà (42,39%) e in nuda proprietà (5,32%), seguiti dal denaro (40,64%). Stabili le donazioni di partecipazioni societarie e di aziende, pari rispettivamente al 42,39% e al 6,14% (contro il 6,32% del 2023). Marginali, invece, le donazioni di altri beni mobili, come titoli, che rappresentano appena lo 0,79%. Anche in questo ambito, i donatari si concentrano prevalentemente nella fascia 18-55 anni, con una progressiva diminuzione nei segmenti anagrafici superiori. Come di consueto, nel raffronto tra i due semestri del 2024 in tutte le regioni la seconda parte dell’anno segna un incremento di donazioni mobiliari rispetto alla prima. Fa eccezione il Molise, anche se per lo scarso numero complessivo delle donazioni di beni mobili. Stabile, rispetto alle rilevazioni precedenti, l’età dei donatari: chi riceve una donazione ha tra i 18 ed i 55 anni, mentre diminuisce il numero dei donatari nei successivi scaglioni anagrafici.

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