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Sicurezza e messa a norma degli impianti elettrici: la situazione in Italia

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La norma è stata poi sostituita dal nuovo Decreto Ministeriale DM 37/08 del 2008 che evidenzia l’obbligo di preservare le caratteristiche di sicurezza dell’impianto. Viene confermato il ruolo delle norme tecniche e la CEI 64-8 diventa il riferimento per la realizzazione in sicurezza degli impianti elettrici di bassa tensione. Nel 2011 la norma è stata integrata con i livelli minimi delle dotazioni impiantistico-funzionali a livello residenziale – un passo importante verso la definizione di uno standard di qualità per soddisfare requisiti di sicurezza, usabilità e sostenibilità.

Un’altra iniziativa importante è stata proseguita dall’Arera, che a partire dal 2019 fino al 2023 aveva messo a disposizione degli oneri di sistema, ovvero delle componenti applicate alle bollette per l’elettricità o gas che rappresentano i costi sostenuti per le attività di controllo, che vengono pagate automaticamente dal cliente finale. Nonostante la scarsa adesione dei condomini, il progetto puntava a sensibilizzare le persone all’importanza di eseguire misure di sicurezza degli impianti.

Partendo dall’idea di casa come simbolo di protezione, la convinzione di quasi la totalità degli italiani di vivere in una casa sicura dal punto di vista impiantistico (94 persone su 100) sembra fondata su una scarsa consapevolezza de rischi implicati: infatti, sempre secondo lo studio, solo il 37% degli italiani sa spiegare cosa rende un impianto non a norma.

Dalla ricerca emerge inoltre che oltre i 2/3 delle abitazioni italiane non rispettano la legislazione sulla sicurezza elettrica; che il 13% risulta esposto al rischio di incendio per motivi elettrici; che il 52% degli impianti è a rischio fulminazione per la presenza di componenti elettrici danneggiati o deteriorati; infine, che nel 18% dei casi non è installato l’interruttore differenziale. Infine, il fatto che solo un italiano su dieci (11%) teme incidenti di origine elettrica, è la prova di un’attenzione non ancora completa nei confronti della sicurezza domestica, e in particolar modo della sicurezza elettrica.

Dalla situazione attuale sembra che emerga un Paese in cui un numero importante di abitazioni risulta ancora a forte rischio, a livello di sicurezza. Un ulteriore passo avanti potrebbe essere apportato da una legislazione che imponga la manutenzione e la verifica degli impianti elettrici esattamente come funziona per la revisione della caldaia. Ma in Italia risulta ancora più importante diffondere ad ampio raggio la cultura della “sicurezza impiantistica”, al fine di rendere le case sempre meno incidentabili, più protette e meno a rischio di incidenti talvolta ad impatto anche molto alto sulla vita delle persone.

di BTicino

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