LA CITTA' DELLE RELAZIONI

Rinaturazione, Rigenerazione, Innovazione. Serve progetto strategico di SINTESI per una città verde, accessibile e accogliente

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Le nostre città sono lo spazio di apparizione di queste evidenti fragilità ma anche delle grandi potenzialità ad esse collegate che si possono intuire.

Le alluvioni ricorrenti, la concentrazione degli eventi atmosferici estremi, la condizione ormai insostenibile delle isole urbane di calore. Il blocco dell’espansione che abbiamo visto determinarsi, la disponibilità di grande aree dismesse su cui intervenire, la necessità di ripensare un sistema di mobilità urbana più chiaramente orientato verso sistemi individuali e collettivi sostenibili ed ecologici, oggi più che mai praticabili grazie alla diffusa dotazione elettrica che ci circonda. La disponibilità di tante soluzioni digitali non ancora armonizzate che danno mille risposte puntuali senza una regia di articolazione che le metta a disposizione delle comunità urbane. La preoccupazione per i rischi dell’Intelligenza Artificiale, per la tutela della privacy e dei diritti costituzionali che stanno affrontando il tema dell’innovazione. La deriva di immersione dei giovani e i problemi di esclusione per gli anziani indotti dalle dinamiche di digitalizzazione della vita e il trasferimento virtuale della socialità.

Problemi e opportunità. Tutto questo è davanti a noi. Se ci pensiamo bene queste condizioni storiche ci offrono una sfida cruciale da cogliere attraverso una strategia di sintesi che imposti una transizione chiara verso quella che io chiamo La città delle persone 4.0.

Rinaturazione, Rigenerazione urbana e utilizzo consapevole dell’Innovazione tecnologica al servizio delle persone sono le risposte che possiamo dare in maniera integrata, incidendo davvero sulla struttura delle nostre città e sulla vita delle persone che le abitano.

Le condizioni su cui intervenire presentano, nelle difficoltà che abbiamo appena ricordato, delle chiare opportunità da cogliere. Ci troviamo un insediamento recente che è cresciuto troppo e si è espanso senza una strategia comprensibile verso l’esterno. Le periferie hanno lasciato tanti spazi mai progettati o mal disegnati. Ci sono vuoti urbani da ripensare e collegare tra loro, aree residuali a fianco delle infrastrutture da recuperare in un disegno di insieme, c’è dappertutto una viabilità pervasiva in gran parte fuori norma che ha occupato lo spazio libero senza alcun pensiero di utilizzo urbano. Nei nostri studi progettuali abbiamo visto che nelle città è possibile con il semplice ridisegno delle circonvallazioni recuperare decine di migliaia di metri oggi inutilmente compromessi e ricollegare parti di città oggi separate. La questione strategica su cui

intervenire è allora riconnettere i vuoti urbani attraverso la città e riordinare il sistema del verde e dei percorsi pubblici in un’ottica di sistema che consenta di rendere piacevole e sicura la mobilità individuale lenta.

Quello che abbiamo capito è che questa è una straordinaria occasione, perché viviamo in un momento storico unico in cui avremmo gli strumenti tecnici e digitali per incidere nella riorganizzazione della città. Lo potremo fare attraverso la rinaturazione intelligente di un sistema di percorsi necessari per attuare il cambio di paradigma di cui abbiamo ragionato.

La città che dobbiamo perseguire è allora quella che abbiamo definito alcuni anni fa come una città verde, accessibile e accogliente. Non è più sufficiente che ci siano parchi urbani dove andare, è necessario invece qualcosa di più: che ci sia un sistema di luoghi verdi attraverso cui spostarsi liberamente, muoversi, ritrovarsi, riconoscersi. Questa nuova rete di relazioni dovrà essere ampia, sicura, piacevole e sociale. Dovrà collegare centro storico e periferie attraverso nuove direttrici protette appoggiandosi alle infrastrutture verdi urbane che possono essere coinvolte ed attrezzate. Solo attraverso una strategia di sistema pensata per gli effetti comportamentali che può determinare potremo recuperare, al termine di un grande processo di riorganizzazione insediativa, una possibilità di aggregazione delle persone oggi impraticabile proprio per come è fatta la città.

Un progetto urbano strategico di rinaturazione, ringenerazione e di applicazione dell’innovazione tecnologica sarà allora da sviluppare a partire dai vari vuoti urbani diffusi nel territorio urbanizzato. Con una visione d’insieme e la possibilità di interventi mirati di microchirurgia urbana sarà possibile coordinare una serie di azioni sovrapposte: ricollegare il sistema ambientale in un’azione diffusa di desigillazione dei suoli e di ritorno della natura in città, orientare gli scenari di rigenerazione urbana verso le aree dismesse e gli ambiti compromessi e, al contempo, iniziare a posare quelle infrastrutture digitali che saranno necessarie per attivare il prima possibile le smart grid e i sistemi intelligenti al servizio della vita urbana. Tutto questo sarà possibile se ci sarà la lungimiranza di lavorare in maniera simultanea su questi tre livelli di intervento con il vantaggio evidente di strutturare finalmente una rete di percorsi verdi e di luoghi urbani per le nostre comunità, stimolando una mobilità lenta, ecologica e sociale dentro le città e tra le città i loro territori.

 

 

Fonti:

Parma città d’oro, Progetto Urbano Strategico e Atlante Civile dell’Architettura, a cura di D. COSTI, C. MAMBRIANI, F. MAGRI, LetteraVentidue Siracusa 2021

D. COSTI, Designing the City of People 4.0. Reflections on strategic and sustainable urban design after Covid-19 pandemic, Springer, Berlin 2022 in Italia Diario-Manifesto per la città delle persone 4.0 per LetteraVentidue 2023

D. COSTI, The Manual of Strategic Urban Design, Springer, Berlin in Italia Manuale di Progetto Urbano Strategico per LetteraVentidue in corso di pubblicazione 2024

Dario Costi
di Dario Costi

Architetto, Professore, Progettista

Dario Costi, architetto Phd è professore ordinario in progettazione architettonica e urbana presso l’Università di Parma. Direttore della Serie The City Project per Springer Berlin e di altre collane editoriali, scrive per la Scuola Nazionale di Amministrazione le Linee guida per la Rigenerazione Urbana in Italia, è consulente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per il Piano Casa Italia e Direttore del Laboratorio Smart City 4.0 Sustainable LAB promosso dalla Regione Emilia Romagna. Si occupa dell’integrazione possibile tra progetto urbano, rinaturazione delle città e innovazione tecnologica attraverso l’architettura sia in ambito di ricerca applicata che sul piano professionale grazie allo Studio MC2AA con cui lavora prevalentemente sui temi della rigenerazione, dell’edificio e dello spazio pubblico, del social housing, della transizione degli insediamenti industriali verso il modello degli Smart Eco-District. d.costi@mc2aa.it

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