Il Privato per il Pubblico: la rigenerazione urbana di Palazzo Parma
Proprio l’Emilia è terra che ha sempre tenuto insieme impresa e sociale, è culla dove rinasce il pensiero sull’Economia Civile di Stefano Zamagni, è sistema che sviluppa con intensità antica la Responsabilità Sociale di Impresa.
A fianco della realtà agroindustriale per cui la città è conosciuta, a Parma è trainante un settore industriale non meno noto a scala internazionale. É quello del distretto chimico-farmaceutico della Pharmacopea che affonda le proprie radici nelle piante officinali e nell’offerta di cura dell’antica Spezieria di San Giovanni come nel ricettario medicale dell’Antica Farmacia San Filippo Neri della cinquecentesca Congregazione della carità. Succede quindi che due famiglie di imprenditori di questo ambito investono con convinzione nella città per guidare un processo diffuso di rigenerazione urbana che si propagherà nei prossimi anni per buona parte del nucleo storico di Parma nell’area compresa tra la piazza centrale e il torrente. Acquistano un immobile abbandonato dalla crisi fallimentare del Consorzio Agrario – il Palazzo dell’Agricoltore degli anni Trenta – per trasformarlo in uno spazio ricettivo di accoglienza, socialità e promozione dell’identità di Parma. Nasce così l’idea di un Hotel rigenerativo che possa essere un perno intorno a cui riordinare e rilanciare quel contesto e l’intero territorio. Palazzo Parma, nomen omen, si prende così la responsabilità di rappresentare una nuova idea di città e sarà presto aperto a tutti con servizi pubblici e azioni culturali continue per la sua Comunità. Un progetto ambizioso e sostenibile che raggiungerà le certificazioni ambientali e sociali BCorp, Leed e Well. Il sito internet chiarisce molto bene l’approccio e l’obiettivo: Un progetto di ospitalità rigenerativa, sostenibile e biofilica. Un luogo per la città, aperto a tutti.
Non pensano però ad un intervento isolato. Svolgono da subito una serie di azioni strategiche collegate a queste. Sta nel frattempo però già facendo sentire la sua presenza grazie ad una serie di attività diffuse. Ha acquisito nell’intorno una serie di negozi abbandonati dove ospitare attività economiche in difficoltà come la storica Libreria Bancarella che stava chiudendo e rianimare di negozi qualificati l’intero sistema di spazi pubblici. Ha costruito intorno a loro un’area tematica di valorizzazione commerciale e di promozione di eventi culturali che prende il nome dallo spazio pubblico su cui si affacciano le vetrine: il Borgo del Gallo diventa un brand urbano di qualità e socialità. Tutt’intorno ha poi supportato progettualmente il riordino del mercato nelle aree centrali rilanciando la caratterizzazione alimentare del quartiere e della città.
Tutto questo è l’esito di un metodo di lavoro perseguito nel tempo con costanza ma anche creatività, cogliendo le occasioni più varie di collaborazione. Palazzo Parma lavora da tempo infatti nel dialogo sia con i piccoli commercianti che con le Istituzioni e con la Diocesi: ha finanziato i progetti per il restauro del campanile di Sant’Alessandro che si può quasi toccare con un dito sul terrazzo di copertura dell’edificio. Sta promuovendo una nuova illuminazione per la Cupola della Steccata che appare nella sua grandezza proprio dietro il campanile. Sta progettato, in accordo con la Soprintendenza, il nuovo disegno delle tre piazze in cui si articola il sistema degli spazi pubblici, trasformandoli in nuovi ambiti di relazione per le persone e campo di espressione per l’arte urbana. Si impegna sui temi della formazione promuovendo e sostenendo progetti per l’avvicinamento dei giovani all’arte e alla Musica insieme alla Fondazione Teatro Regio. Offre intanto i primi assaggi di come potrà portare un contributo permanente di sensibilizzazione culturale e di attrattività turistica: la grande mostra internazionale The house of farmer di Mike Nelson e i molti eventi legati al Festival Verdi sono gli apici di questa attenzione. Tutto queste iniziative, nel loro susseguirsi, stimolano continuamente una nuova dimensione relazionale nel contesto e mettono in moto quel senso di sfida collettiva che inizia a diventare una mobilitazione davvero contagiosa con un indotto emozionale crescente.
Se questa dinamica è così innovativa a scala nazionale, non sorprenderà affatto chi conosce la realtà parmigiana. Non stupirà scoprire infatti che nel 2016 questi imprenditori sono stati tra i promotori dell’associazione Parma io ci sto!, una nuova realtà che da allora svolge una straordinaria azione di sistema: stimola politiche pubbliche, finanzia progetti mirati di eccellenza, attiva forme continue di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità e dell’inclusione.
Molte sono le iniziative portate avanti in questi anni. Tra tante altre, la candidatura risultata vincente di Parma Capitale delle Cultura, quelle che hanno portato un diverso grado di consapevolezza per il Green Capital Award (come molti altri più concreti interventi distribuiti sul territorio) sono solo alcuni degli esempi di come questa realtà incalza la Pubblica Amministrazione, in qualche modo alzando il livello delle aspettative, stimolandone l’impegno su tematiche avanzate e orientandone l’azione, portando un contributo effettivo al territorio in termini di visione e di sostegno.
Il Privato che immagina, promuove e svolge le politiche pubbliche (prima e meglio del Pubblico), fino ad impegnarsi personalmente e investendo nei luoghi difficili e in interventi diffusi, è quindi oggi una realtà che possiamo verificare.
Questo atteggiamento di operatori economici illuminati e impegnati ben oltre le loro responsabilità industriali segnala il grande potenziale che le varie realtà economiche possono portare nelle città italiane. Sarà necessario partire da qui, dal welfare aziendale che diventa welfare territoriale, per immaginare una stagione realmente efficace di Rigenerazione Urbana che potrà, solo grazie alla Partnership Privato-Pubblico ancor più che Pubblico-Privato, diffondersi in tutta Italia.

Architetto, Professore, Progettista
Dario Costi, architetto Phd è professore ordinario in progettazione architettonica e urbana presso l’Università di Parma. Direttore della Serie The City Project per Springer Berlin e di altre collane editoriali, scrive per la Scuola Nazionale di Amministrazione le Linee guida per la Rigenerazione Urbana in Italia, è consulente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per il Piano Casa Italia e Direttore del Laboratorio Smart City 4.0 Sustainable LAB promosso dalla Regione Emilia Romagna. Si occupa dell’integrazione possibile tra progetto urbano, rinaturazione delle città e innovazione tecnologica attraverso l’architettura sia in ambito di ricerca applicata che sul piano professionale grazie allo Studio MC2AA con cui lavora prevalentemente sui temi della rigenerazione, dell’edificio e dello spazio pubblico, del social housing, della transizione degli insediamenti industriali verso il modello degli Smart Eco-District. d.costi@mc2aa.it