La giornata

Architetti e ingegneri: riforma integrale del Testo unico dell’edilizia

  • Iren: nei primi sei mesi  ricavi in calo con lo stop al superbonus e la riduzione dei prezzi delle commodities, salgono ebitda e utili
  • Cementir Holding: nei primi sei mesi in calo ricavi e margine operativo lordo, cresce l’utile
  • Coima Housing e il Fondo Nazionale Abitare Sociale investono nel Villaggio Olimpico di Milano-Cortina

30 Lug 2024

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Architetti e ingegneri ancora in campo sul salva-casa e sulla sua eredità. Forte apprezzamento per l’apporto che il decreto legge dà alle regolarizzazioni di piccole difformità e particolare segnalazione per le grandi semplificazioni intervenute per gli edifici costruiti prima della legge Bucalossi (1977). Tuttavia i due consigli nazionali degli Ordini di architetti e ingegneri tornano sulla necessità di riformare in modo organico con una “nuova integrale elaborazione” e non con puntuali o saltuarie modifiche  il testo unico dell’edilizia (Dpr 380/2001). “Il nuovo testo, come modificato dalla conversione in legge del decreto salva-casa – dice una nota congiunta – di fatto interviene anche in ambiti di competenza specifica della normativa urbanistica operando in sostituzione, parziale e molto limitata, di un vuoto normativo che non può essere affrontato con una disciplina in ambito edilizio.  La nuova legge ‘deroga senza abrogare’ ad altre normative vigenti, come la legge n. 1150/42, il decreto n. 1444/68, il decreto del ministero della sanità del 1975, con le quali le nuove disposizioni potrebbero entrare in contrasto; pertanto non pone al riparo i professionisti e gli uffici tecnici della Pubblica Amministrazione dal rischio di una non corretta interpretazione”. La scelta di effettuare modifiche parziali di un testo normativo, ormai inadeguato, dicono Architetti e Ingegneri, “aumenta le incertezze applicative introducendo il rischio di ‘derogabilità permanente’ in ambiti di competenza di altre normative e può produrre criticità nel governo dei territori che necessitano, invece, di una nuova disciplina urbanistica e di un nuovo codice delle costruzioni organici ed attualizzati.

Iren: nei primi sei mesi  ricavi in calo con lo stop al superbonus e la riduzione dei prezzi delle commodities, salgono ebitda e utili

Iren chiude il primo semestre 2024 si chiude con indicatori economici in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’ebitda registra un aumento del 5% il margine operativo lordo a 636 milioni di euro mentre l’utile netto mostra una crescita del 2% pari a 145 milioni. In calo, invece, i  ricavi consolidati al 30 giugno si attestano a 2,69 miliardi di euro in diminuzione del 16,1% rispetto agli oltre 3,2 miliardi di euro del primo semestre 2023. I principali fattori di contrazione del fatturato sono riferibili ai ricavi energetici, influenzati per oltre 320 milioni di euro dalla riduzione dei prezzi delle commodities in corso di normalizzazione dopo la crisi energetica degli ultimi anni, e per circa 48 milioni dai minori consumi ed effetti climatici. Risultano in flessione anche i ricavi correlati alle attività di efficientamento energetico quali le riqualificazioni energetiche degli edifici, a causa del progressivo completamento dei lavori correlati al Superbonus 110% (-190 milioni circa). Infine, le variazioni di perimetro incidono sui ricavi per circa 42 milioni di euro e sono riferibili al consolidamento di Sienambiente (da gennaio 2024) e AcquaEnna (da giugno 2023). In flessione anche gli investimenti lordi del semestre a 369 milioni di euro, -8%, rispetto al primo semestre 2023. Gli investimenti sono stati destinati principalmente alla realizzazione delle infrastrutture previste dai Piani d’ambito del ciclo idrico integrato, all’ammodernamento delle reti gas ed elettriche, all’acquisto di mezzi ed attrezzature della raccolta e alla realizzazione di impianti di trattamento rifiuti e di generazione rinnovabile. Intanto, come ha riferito il presidente esecutivo di Iren, Luca Dal Fabbro, “ad oggi non c’è alcuna decisione presa” da parte dei soci di maggioranza sulla nomina di un nuovo ad dopo l’arresto dell’ex amministratore delegato, Paolo Emilio Signorini, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Genova con l’accusa di corruzione. I fatti risalgono a quando Signorini guidava il Porto di Genova. Dal Fabbro ha confermato che è allo studio la creazione di una newco nella quale conferire tutti gli delle rinnovabili solari, quindi il fotovoltaico, e metterne  il 49%  sul mercato per poter finanziare ulteriori progetti di rinnovabili’.

Cementir Holding: nei primi sei mesi in calo ricavi e margine operativo lordo, cresce l’utile

Cementir Holding archivia il primo semestre con ricavi in calo a 811,8 milioni di euro, -3,4% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il dato risente della persistente debolezza del settore residenziale in alcuni mercati, della crisi del settore immobiliare cinese con ripercussioni anche nei Paesi limitrofi e dell’indebolimento di alcune valute. In questo quadro, il gruppo rivede al ribasso la guidance sui  ricavi che dovrebbero attestarsi a un livello in linea con il 2023, pari a 1,7 miliardi di euro, inferiore alla precedente stima di 1,8 miliardi. E’, invece, confermata la guidance di un margine operativo lordo a 385 milioni. Nel primo semestre, questa voce ha registrato un calo a 192,7 milioni (-3,9%).  Il conto economici chiude con un utile netto di gruppo pari a 97 milioni, in crescita del 7,4%. “I risultati del primo semestre 2024 sono in linea con le nostre aspettative – commenta il presidente e amministratore delegato Francesco Caltagirone Jr – con volumi complessivi di vendita in crescita ma ricavi e margine operativo lordo in diminuzione rispetto al primo semestre del 2023. Le avverse condizioni atmosferiche nei primi mesi dell’anno – osserva – ed un mercato residenziale ancora debole nelle geografie piu’ importanti, oltre ad un significativo effetto cambio negativo, hanno condizionato i risultati del periodo, che comunque beneficiano della riduzione dei principali costi operativi’. La cassa netta al 30 giugno 2024, pari a 55,4 milioni, è in miglioramento di 44,5 milioni rispetto ad una posizione di cassa netta di 11 milioni al 30 giugno 2023.

Coima Housing e Fondo Nazionale Abitare Sociale, alleanza sul futuro del Villaggio Olimpico

Coima Sgr ha annunciato il trasferimento del fondo Porta Romana al nuovo fondo Coima Olympic Village Fund del Villaggio Olimpico che durante i Giochi Invernali di Milano-Cortina 2026 ospiterà gli alloggi per gli atleti e successivamente sarà trasformato nel più grande studentato convenzionato d’Italia. Il progetto prevede investimenti complessivi per circa 200 milioni di euro  finalizzati all’acquisizione e completamento lavori. Il fondo Covf  è investito dal Fondo Coima Housing come sottoscrittore di maggioranza e dal Fondo Nazionale Abitare (Fnas), fondo di fondi promosso e gestito da CDP Real Asset SGR che si propone di promuovere interventi immobiliari fino a 1 miliardo di euro, con un elevato impatto sociale sul territorio e focalizzati sulle “3S” dell’abitare sociale: Social, Student e Senior housing, La partecipazione del Fnas permetterà di incrementare il numero dei posti letto a tariffa agevolata della futura residenza universitaria, che passano da 150 a 450. Ulteriori riduzioni delle tariffe saranno possibili grazie alla candidatura della struttura al bando pubblico del ministero dell’Università e Ricerca del 26 febbraio scorso. A seguito degli approfondimenti preliminari con otto atenei milanesi, a settembre sarà avviata la procedura di assegnazione diretta dei posti letto alle università.

 

 

 

 

 

 

 

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